giovedì, maggio 07, 2009

E intanto fissavo i tuoi occhi che mi guardavano increduli.

La cera colava leggera sul mio corpo
accarezzando sulla pelle
e dando alle mie labbra quella forma
che non avresti scordato per tutta la tua vita.

Chiudevo gli occhi e pensavo alle tue vibrazioni,
alle gocce che si sommavano alle altre
e che arrossavano, questa volta, la tua pelle.

Dopo una goccia di cera.
Le mie labbra
pronte a lenire il dolore,
la mia lingua a attenuare il calore,
ripetutamente.

Guidavi la mia mano, lentamente
dove all'inizio sapevi di provare meno dolore.

Poi hai scoperto che in cambio del tuo dolore
ti offrivo il mio lenirlo
e sapevi che dove ne avresti provato maggiormente
avrei dedicato più tempo a sedarlo.

Così la tua mano cambiava il mutare del nostro gioco.

Ad un tratto ti sentii urlare.

Si, di gran dolore per una immensa esplosione di piacere.

6 commenti:

mIsi@Mistriani ha detto...

tu mi vuoi male
:D
scherzi a parte...la mano di una donna si riconosce[anche nei versi]

davvero intensa,e, d e n s a

Lorenzo ha detto...

solo per il tuo lenire...
vale la pena...soffrire...

Julien Sorel ha detto...

E il dolore si trasforma in piacere e il piacere lenisce il dolore e vorticano insieme su quel sottile filo che li divide e sempre nella stessa direzione.

Squilibrato ha detto...

Non volendo mai smettere di provare dolore.

UIFPW08 ha detto...

Indosso i tuoi sentimenti per averli
muoio nell'ombra tra i tuoi capelli,e di baci..non so fermarmi

hampjurt ha detto...

è vero.
in fondo, sono davvero così diversi piacere e dolore?
in realtà si conoscono, si toccano, si completano.