domenica, maggio 31, 2009

Mio Dolce Angelo,
ancora mi chiedo perché l'artefice di tutto questo
ci abbia fatto incontrare.

Due essenze così simili, uguali, parallele
che hanno il cuore
una bianco e una nero.

E se gli eventi sono stati gli stessi,
hanno reagito in modo differente,
continuando a guardare il paradiso
e volendo volare,
o dannando la propria anima
e invocando i demoni.

Ma siamo ancora nella stessa strada,
legate da un sottile filo
che non vogliamo spezzare
e che continuamente
promettiamo di non fare.

Hai la forza della luce,
della purezza e della lealtà.
Non cambiare mai mio sorriso del mattino,
non permettere a nessuno di infondere
nel tuo cuore ciò che io ho invece permesso.

E mentre tengo al mio petto la mia piccola figlia,
che porta sulla sua fronte e nei suoi occhi
il marchio della mia dannazione,
penso a te e a come vorrei che lei crescesse.

Vorrei che non avesse nel cuore tutta questa rabbia,
questo fuoco che la brucia lentamente per non ardere
questo eterno sentore notturno che amplifica
i nostri sensi e non ci fa dormire.

Vorrei librasse nell'aria come te,
mio Angelo,
vorrei che avesse il tuo sorriso,
il tuo sguardo e la tua purezza.

Vorrei toglierle dagli occhi
la mia eterna dannazione,
il dono che non posso restituire.

Ora la stringo a me,
sperando che in un futuro
possa raccontarle di te
e farle capire che si può ancora volare
e c'è ancora qualcosa o qualcuno
per cui vivere.



Lentamente mi addormento al torpore dell'acqua calda.
Sento i miei occhi farsi pesanti e le mie palpebre chiudersi,
non ho voglia di resistere a tutto questo,
non ho la forza per farlo, neanche oggi.

Tendo la mano sulla tavola di legno posta sopra la mia pancia
afferro il mio bicchiere di assenzio puro
e ne bevo un'altro sorso, fino alla fine.

Stendo il braccio lungo le pareti della vasca
immergo nel caldo liquido il mio corpo
pervaso da mille fremiti provocati dal dolce veleno.

Appoggio le labbra all'imboccatura del mio narghilè
che ho riempito di acqua di fiori d'arancio
e nel cui braciere ho posto dell'oppio e degli occhi del diavolo.

Questo ora allenta la mia tensione
distende i miei nervi contratti da non so cosa.
Malamente riesco a non lasciarmi andare,
lentamente perdo i sensi.

E non sono sogni, e non sono incubi,
ma visioni di realtà parallele
o di questa vista da diverse menti.

Accolgo, domando, rifletto e comprendo
che tutto, essenzialmente non è ciò che sembra
o ciò che intendono farci vedere.

Oltre c'è tutto un mondo che potrebbero raggiungere tutti,
ma che ognuno di noi rifugge,
per paura o per incapacità.

Bisogna convivere con se stessi, mi hanno sussurrato,
ma non è quello che io intendo fare.
Troppo pensante questo fardello,
un dono di cui non si sa il mittente
e che non si può restituire.

Posso solo confondere per l'ennesima volta la mia Testa,
che non riesca a parlare con la mia Ragione,
che questa non si confronti col Cuore
e che non venga meramente smentita dalla mia Anima.

Posso ancora provare finché una delle quattro
mie componenti, non trovi la strada
per uscire da questo muro di fumo
che gli ho posto intorno.

Ma per ora, addormentandomi,
sorseggio l'ultimo goccio di assenzio
ispirando lentamente dal mio bocchino
di legno nero intarsiato.

sabato, maggio 30, 2009


Scivolo nuda su questo freddo pavimento
che tanto freddo non mi pare rapportato
a chi mi sta intorno.

Probabilmente erro io il modo di pormi
di richiedere il contatto fisico
di pretendere un bacio o un abbraccio.

Questo continuo elemosinare
mi lede l'Anima,
mi scava da dentro.

E benché appaia ragionevolmente forte,
intrigante e disinvolta,
a volte ripiombo a terra col mio viso da Angelo.

Sbuffo, metto il broncio,
ma nulla cambia.

Oggi è un giorno che mi rotolerei a terra
più volte,
destra e sinistra
sinistra e destra.

A occhi aperti guarderei cambiare il cielo
della mia stanza.
Destra sinistra,
sinistra e destra.

In una danza autistica
rimarrei per ore
ignara di chi mi chiama per redimermi
a questa vita.

Dopo che tutti si sono allontanati da me
mi fermerei con lo stomaco sotto sopra,
striscerei ancora verso il bagno
aprendo il cassetto.

Lascerei scorrere via il mio sangue
vedendo tingere i bianchi lavelli
del color delle ciliegie.

E con questo pensiero la sera mi addormento
con un sereno sorriso
di poter, un giorno in cui
il Male di Vivere fosse così alto,
regalare a me stessa l'eterno abbandono.

venerdì, maggio 29, 2009


Piccantissimo Assolo,
solo per te mio Amore.

Ora riesco a staccare Anima e Corpo
e a dedicarmi a me stessa.

Nel candore della mia stanza
la mia Anima sporca questi muri
con brividi e sussulti indotti.

Il mio corpo si innarca
la mia mano famelica
è alla ricerca di nuovo piacere
che non osa chiedere ad alcuno
dopo aver assaggiato la tua forza.

Chiudo gli occhi e respiro
prima di iniziare la mia cavalcata
sulla più grande delle tentazioni
che il mio sguardo incredulo ha cercato.

Peperoncino si mischia al miele
per poi sfiorare la mia bocca,
dolore e piacere
che galantemente si cedono il passo
dapprima sulle labbra,
per poi sfiorarne altre

Impazzisce il mio essere
e mi lascio andare a me stessa
e alle tentazioni della carne

Nei miei occhi il sentore che ci sia tu
con la tua forza imperativa
a rendere reale tutto questo.

Cadono lacrime di dolore pungente
la mia mano non accenna a fermarsi
nella sua estenuante corsa.

Dapprima fermato con le dita
poi impugnato come un arma
mosso prima dolcemente
brandito poi come
il pestello in un mortaio.

Si è così che voglio ricordarti,
passione dolce del primo momento,
piccoli singhiozzi di un secondo,
sussulti e fremiti dell'ultimo.

Il tutto ora si accende del ricercato Amore,
rallenta la mia mano
gode il mio pulsare nuovo
fresche le mie labbra di miele.

Ora finalmente riposo.

giovedì, maggio 28, 2009

Al mio piccolo Angelo.

Che giorno sia non sai mentre vai
dove adesso non mi vedi
ovunque sei sarai
dentro i miei sogni ormai
Muovo le ali di nuovo
riprovando a non cadere da solo nel vuoto
per cominciare a diventare così com'é che avrei dovuto
solo se avessi comunque davvero voluto
tutte le cose che vedo
così nuove che a volte nemmeno ci credo
ed ho paura che il calore di un raggio di sole che ho sopra la testa
sciolga le ali di cera o mi abbagli la vista
e ora non starmi a sentire
tanto guarda ho anche paura di farti capire
sono bene o male solo soltanto parole
come gocce che non cambiano il livello del mare
non scende e non sale
ma sotto qualcosa si muove
e sono tutte quelle voci che tornano nuove
e tornano più forti in un giorno come gli altri
Muovo le ali di nuovo
verso un posto nuovo
muovo le ali di nuovo
perchè cerco un posto nuovo
muovo le ali di nuovo
verso un posto nuovo diverso
Dentro ai miei sogni ormai cosa c'é e cosa resta
soltanto i mostri che ho dentro alla testa
non era oro quello che brillava
non era eterno quello che restava
non era amore neanche quello che mi amava
eppure mi sembrava
la sola cosa sicura che avevo
ma mi sveglio lentamente
non può piovere per sempre
nessuno ti dice mai niente
infatti a me nessuno mi ha detto mai niente
e qual'é veramente il problema
rimanere da soli o cambiare sistema
e se una cosa importante vale meno di zero
e una cazzata qualunque diventa un delirio
io spingo e vado avanti in questo giorno come tanti
E allora tiro due righe sul conto
e sono stanco di scappare da quello che ho intorno
perchè ho bisogno di provare di nuovo da solo a capire se cado
come se avessi comunque davvero vissuto
muovo le ali di nuovo
verso un posto nuovo diverso
Sulla stessa lunghezza d'ombra dici?
Si, perché no. Mi piace.
E quando viene la sera, t'aspetto
appoggiata alla mia finestra
guardando il cielo e pensando
che è lo stesso che anche tu vedi.

E al calar della notte,
le nostre ombre si fondono
formandone solo una
che gioca assieme coi nostri demoni
lasciandoci liberi
di essere noi stessi.

E io indosso il mio vestito
mentre tu sistemi la tua camicia nera
sui tuoi pantaloni sdruciti
e tremendamente sexy.

Usciamo per respirare quell'aria
che si quieta ai nostri passi.
Dietro di noi, come fossero nostri figli,
le nostre anime giocano assieme alle ombre
e tengono a bada tutto quello
che il mondo vorrebbe
farci entrare dentro, per ferirci.

E assieme siamo completi,
finalmente anche nel silenzio,
anche solo passeggiando per mano,
che bella sensazione la tua nella mia.

E respiriamo ancora quell'aria che
non ci sembra familiare
ma che è nostra e che desideriamo.

Sentiamo risate e giochi dietro noi,
sorridiamo ma non ci giriamo,
sappiamo goderci il momento.

Arriviamo insieme al nostro riposo
che ci porterà al domani senza esitare
e non vogliamo dormire, stentiamo a farlo.
Ci guardiamo negli occhi,
vorremmo perderci l'uno nell'altro.

La voglia è di completezza,
di sentirsi amati, per una volta,
per quello che noi siamo,
essere amati per quello che mostriamo
ed è la parte più oscura di noi.

Sulla stessa lunghezza d'ombra.

Si, mi piace questo pensiero.
E' solo nostro e solo noi sorridiamo
pensando alla tua ombra che si fonde alla mia
e che ride di noi e dei nostri giochi.

E insieme, sempre per mano,
ci allontaniamo nella notte amica
che ci culla per non farci sentire
che presto sorgerà il sole.

mercoledì, maggio 27, 2009

Morirei per un altro bacio, un altro bacio ancora.
Ma poi te ne chiederei un altro, per non smettere.
Ricordo ancora la consistenza cedevole delle tue labbra,
il profumo di rosa della tua pelle.

Perché ora mi viene da piangere?

Perché stavo bene con te,
perché potevo essere me stessa,
perché riuscivo ad amare
e avevo in testa te, il tuo essere, il tuo benessere,
fra le tue mani la nostra vita.

Man mano che andavamo avanti
diveniva un cristallo di ghiaccio
sempre più complesso.

E tu che mi dicevi
"Amami, non lasciarmi".

E io non t'ho lasciato.

Mi hai guardato negli occhi un giorno
e hai fatto cadere il nostro cristallo.
Non c'è stato bisogno di parole,
ho preso le mie cose e sono andata via.

T'ho scritto un messaggio, era sul tavolo
e ho giurato che non t'avrei mai scordato
e che sei stata il mio unico amore.

Sono qui,
ancora a gridarlo.

martedì, maggio 26, 2009

Come fai a non capire che ho bisogno di te?
Delle tue mani tese sempre verso di me?

Anche se so che ciò è così quando chiudo gli occhi,
quando li riapro questo non esiste.

Non esiste.
E tu lo sai.

Dici che non posso soffrire per alcune cose,
che non ne vale la pena.

Ti prego di non metterti in quella lista,
se lo fai, non hai capito nulla di me,
e allora allontanami per non tornare.

Non esiste tutto quello che siamo stati
e non esiste quello che vorremmo essere.

E in tutto questo non esiste,
io sono viva,
di carne e sangue
e si, soffro.

lunedì, maggio 25, 2009


You should be stronger than me
(dovresti essere più forte di me)

Don't you know you supposed to be the man,
Not pal in comparison to who you think I am,
(non sai che dovresti essere l'uomo
non l'amico che tu pensi che sia per me)

All I need is for my man to live up to his role,
(voglio solo che il mio uomo sia all'altezza del suo ruolo)


Cos' I've forgotten all of young love's joy,
Feel like a lady, but you my lady boy,
(perché ho dimenticato i piaceri dell'amore giovane
mi sento donna, ma tu sei il mio ragazzino)

I just wanna rip your body over mine
So tell me why you think that's a crime
(voglio solo farti del male
e dimmi perché dovrebbe essere un crimine
)
Ricordo il sole oltrepassare giocando i tuoi capelli.
Anche un solo raggio desiderava baciare la tua pelle,
quella mattina mentre tutto taceva.

E aprì la finestra facendoli entrare,
ridendo corsero sulla tua carne illuminandola ai miei occhi.

Nel letto ti voltavi scoprendo la tua schiena nuda.
Seduta mi mettevo vicino al letto e accendevo la mia sigaretta
come un artista che interpreta l'opera.
Il pizzo nero che cingeva i tuoi fianchi
quasi a disegnare arabeschi per abbellire ciò che già era divino.

E il tempo passava, ore, giorni, secoli
e la tua immagine non mi si lavava dall'anima
che ancora oggi continua ad urlare
e a cercare quell'eterna bellezza che mi regalasti.

Chiudo gli occhi ora avvolti nelle tenebre
e riesco a ricordare il tuo odore, le tue mani curate e i tuoi sorrisi.

Dove è finito tutto questo?
E' in un angolo nascosto del mio cuore e mai,
mai nessuno potrà togliermi il tuo ricordo.

T'amo ancora, tuttavia, così come sempre.

Liberamente Ispirato da una Foto di Morris
E il desiderio di ciò che non è, ci attrae all'infinito.

"Vorrei poter vedere con i tuoi occhi
vorrei sapere cosa vuol dire non vedere i colori".

Sorridevo alle tue parole e non capivo
se la tua era la voglia dell'inusuale
o di calarti ancora più profondamente dentro me stessa.

"Vorrei poter avere le labbra suturate
in modo che il mio pensiero non sfuggisse
intrappolato nel mio essere"


Continuavo a guardarti cercando di entrare
dentro la tua essenza, accarezzandola
per non farti male.

"Vorrei poter ragionare col Cuore,
ma il mio essere è portato dalla mia Mente,
e per uno malato di mente, non si può che aspettare il peggio.
O il meglio, dipende dalle situazioni"

Ancora cercavo di dimenarmi fra i tuoi pensieri
che non ti ho detto, ma che mi assalivano nella testa
solamente toccandoti.

Stranissime immagini di estrema complicatezza
si materializzano per poi scomparire
all'interno del tuo essere.

Dentro di te non tremavi,
non c'era sentore di tutto ciò che la vita
ti portava all'epidermide,
delle reazioni contrastanti che lanciavano i tuoi occhi
e che il tuo corpo pronunciava.

Mi alzai per andarmene,
un lungo sguardo per non dimenticarti,
non riuscivo quasi a toccarti.
Mi sconcertasti.

Iniziasti a battere i piedi nel letto
e a tendermi il braccio per avermi
ancora una volta sulle tue labbra
per poter fondere ancora una volta il tuo odore al mio.

Non rinunciai a tanto Delirio,
uomo nella testa, bambino nei desideri,
giocoliere nei sentimenti,
perennemente guidato da ciò che è Mente.

M'abbandonai a quella richiesta,
facendo morire la parte di me più fragile.

domenica, maggio 24, 2009

Dio deve esserci.
Deve esserci qualcosa di diverso
dal cibo, la politica, i discorsi inutili della gente,
le partite di calcio e i motori,
il lavoro e il dormire.

Io so che c'è,
so che c'è qualcosa di diverso
per quanto intangibile a momenti
per quanto sconvolgente in altri.

Vi prego indicatemi la via
per potermi svegliare da questo incubo
da tutta questa gente
che non s'accorge di essere nulla nel nulla.

Fate si che tutto scompaia e che si materializzi
per me un nuovo mondo
fatto di persone che cercano il contatto
fuori dagli schemi
che utilizzano il vento per sentire
e gli occhi per capire.

Un posto dove non c'è bisogno di parole,
dove non ci si vergogna del proprio essere,
dove non è indispensabile apparire per essere
dove la gente esprime quello che sente
perché lo avverte e lo capisce.

Non voglio più sentimi fuori dal mondo
fuori da tutte quelle stanze
che la gente ha creato per se
per sentirsi a loro agio
e per non far capire agli altri
di essere nulla nel nulla.

Smettetela di usarmi per il mio essere
per quello che sapete di poter prendere
e che poi non vi verrà chiesto indietro.

Lasciatemi la strada da seguire,
la mia moto da cavalcare,
il vento nei capelli
e se capite di non essere ciò che cerco,
ponetevi fuori dalla mia strada
elegantemente.

Ho bisogno di un silenzio da spezzare,
di una luce da accendere nelle tenebre.

Non c'è più sorriso sulle mie labbra
da oramai quattro lunghi anni.

Chi mi conosce per quello che ero
mi dice che nel mio cuore tutto è cambiato
che non sente più la mia mancanza
di ciò che sono ora,
ma di ciò che ero.

E non capiscono che sono proprio loro
ad aver spento la mia fiamma
e ad aver acceso gelidi lumini notturni
che confondono solo i miei desideri.

E partire e non tornare.
Si fa labile la speranza di restare
attaccata a ciò che lungamente non sognai
ma realizzai per quello che si chiamava amore.

E ora tutto mi soffoca,
agogno la fine come ultima speranza di cambiamento
come unica avventura che nessuno potrà inibire
come sete di conoscenza alle mille domande.

E se anche la non ci sarà ciò che voglio
morirò nuovamente per cambiar scena
e per conoscere nuovi sistemi di pensiero.

Hanno sbagliato a pormi qui,
o si stanno divertendo molto.

Sadico burattinaio dalla mano semplice
dai fiumi di parole,
dal retroscena amaro.

Mio Dio, se sei Padre come dicono,
insegnami la strada per arrivare
ad avere la voglia di restare
per capire che ancora c'è qualcosa
o qualcuno
per cui valga la pena di
vivere, sognare e desiderare
e per il quale la morte può attendere.


E sentire finalmente le tue parole scorrere sulla carne,
il peso della gravità sui nostri ventri al sole.

Stare in silenzio e contemplare il sorriso,
sentire il tuo odore muoversi null'aria.

Ci sei. Ci sei.

E ora piango e rido,
mandando in confusione anche le mie emozioni.

Si, sei capace di questo. E di altro.

Rimango quì insieme a te.
Guardiamo un muro

chiedendoci cosa vede lui nel suo mondo.

Mi entri occhi negli occhi.
So cosa vuoi.
Sorrido ancora una volta.

sabato, maggio 23, 2009

E piango ancora un volta
stendendo le mie mani al tuo volere.
Nella carne penetrano i chiodi
che tu hai inserito.
E piango nuovamente,
non di questo dolore,
ma della sua mancata spiegazione.

venerdì, maggio 22, 2009

Manda fuori da me i tuoi falsi moralisimi
e il senso del dovere.
Avevamo un concetto di rispetto così distante?
Allontana le tue risate e i tuoi sorrisi dolci.
Questa sera non ho voglia di tutto ciò,
ma di quello che non sei riuscito a darmi.
Knekker Deg Tit Sit
Perchè no.
Potrebbe essere giunta l'ora per tutto
non solo di Amare
ma anche di Soffrire nel farlo
e pagare i propri pegni.

Riposa mio Principe.


Sonni Insonni,
Lunghe notti senza pace,
la bocca amara del mio Miele che assaggiasti,
del mio Sangue Dannato che si mischiò al tuo,

Mio dolce Veleno
Mio dolce Veleno

Veléna
Torno nel mio Esilio Dorato
danzando su una corda di funambolo.
Ora si, ho veramente bisogno di staccare.
Sono arrivata allo stremo delle mie capacità
che non erano mai state così sollecitate.

Stacco, si.
Stacco stanotte e quando tu lo leggerai io sarò fuori
nella notte, fino a notte fonda
viaggiando di gente in gente
alla ricerca dell'inaspettato.

Ho voglia di confondermi fra i tuoi pensieri
di divenire per te ossessione
di un solo attimo come tu lo sei per me.

Ed ecco, fuggo ancora dalle mie illusioni,
questa sera ne ho modo, voglio allontanarmi
e non tornare più.

Lasciarmi gli attimi alle spalle.

Sto danzando su una corda di funambolo
sotto di me spade affilate bramano la fine
ma questa volta non cadrò Mio Principe
e terrò tutti col fiato sospeso.

La mia notte sarà un'agonia per il mio Cuore,
lento Veleno di Digitale per la mia Anima
ma delizia del mio Corpo e di ciò che brama
e non può avere.

Avere con te.

Tu Veleno per il mio Sangue ormai infetto
io Veleno per il tuo respiro sempre più fievole.
Tu ardore del mio Corpo consumato in una fiamma
io Brace sotto le tue mani che bramano il riposo.

E allora riposa Mio Principe,
continua la tua Eterna danza verso la Pace.

La mia non è di questo Mondo.

E le mie mani sono ancora sporche,
sporche di te e del tuo Essere.
Non riesco a lavare il tuo Odore,
il tuo sangue dalle mie Labbra.

Rimango attonita a guardarti giacere
su questo letto sconosciuto
dove entrambi ci siamo ritrovati.

Infinita la tua Dolcezza che scontra con la mia Rabbia
che vuoi provare sulla tua pelle,
che fai provare sulla mia,
scusandoti successivamente di averla usata.

Ti guardo e i miei occhi tremano,
non riesco a capire come tu mi senta così
e riesca a fare quello che nessuno è in grado di sognare
neanche.

Potrebbero passare notti e giorni
che noi saremo li a studiarci,
di mille frasi è composto un pensiero
e noi fra questi ci perdiamo, per non uscirne.

Un salto nel virtuale non fa altro
che accendere la scintilla di una inarrivabilità
blanda, di un sogno proibito.
Timore nel tuo cuore, sfiducia nel mio.

Ora lascio che sia il moto perpetuo del nostro essere
a lavare la nostra Anima,
spalanco le braccia al martirio
e con un grido libero me stessa dal supplizio.

Sento il tuo odore,
ora immobile nel letto,
sento il tuo respiro,
ora accanto al mio,
le tue gambe cercarmi.

Di un Bacio,
solo di quello ho bisogno.

giovedì, maggio 21, 2009

... Silenzio ...

. I . M . P . E . R . T . U . R . B . A . B . I . L . E .

... Silenzio ...

D . I . L . A . N . I . A . N . T . E .

... Silenzio ...

A . S . S . O . L . U . T . O.

L'ho voluto io.
Cosa mi aspettavo?

... Silenzio ...


Ti prego, sparisci e il mio Cuore lentamente proverà a battere ancora,
magari un altro ritmo, magari in un'altra vita.
Quello che mi dai non mi basta.
Non voglio uno stillicidio.
Preferisco morire.

Ora.


Un regalo perché le tue parole non vadano perse.

Non si scrive per nulla, se non per essere ascoltati.
T'ascolto. Non sai quanto.
Ti sento dentro Dolce Carezza che si tramuta in Pugno.
Diffidente col mondo, con i sentimenti.
Così bella nel tuo sorriso radioso,
così convinta del tuo essere libero.

Ti vedo girare in un prato su te stessa,
un largo vestito bianco scollato alle spalle
le tue braccia aperte
e i tuoi occhi lucidi.
Finalmente sei serena.

E ti guardo da lontano,
nascosta dietro ad un albero,
guardo la tua grazia e i tuoi piedi nudi
come una gitana in preda all'euforia.

Cadi, piangi, poni le tue mani alla testa
fra i tuoi capelli mori e mossi come il mare.
Lacrime copiose cadono sulla terra
e come gioielli vengono rapiti da essa.

Sai amare, che Dolce Tormento Amore mio,
Sai amare, che Dolore Intenso dentro il tuo Cuore
che ancora graffia, urla e non accetta.
E anche se il tuo girare pareva sincero e allegro
non era che un attimo di euforia
che la tua testa non ammette e riporta all'inesorabile.

Mi avvicino, in silenzio.
Cosa ci fa un Angelo così bello
in compagnia di un Diavolo?

Come hai fatto a rapire il mio Cuore,
io che pensavo di non averne,
lo hai fatto con una canzone,
l'hai fatto con questa canzone.

E t'ho vista giocare con i piedi nudi e l'erba
e mai guardarmi negli occhi,
per quanto io li cercassi.
Non aver paura, non puoi farmi del male,
il mio Corpo e la mia Anima sono già Dolore,
cerca tu di non scottarti.

Non posso fare promesse,
non esiste il per sempre Amore
e questo tu lo sai.
Posso darti ora quell'attimo di piacere
perché la felicità è effimera
e ho smesso di cercarla.
Se poi in Noi sarai felice,
riderò per i tuoi occhi vivaci
e per le tue risa allegre
che taglieranno la mia pelle
facendola sanguinare
per ricordarmi che l'immortalità non esiste
e che ci sarà sempre un Angelo,
un Angelo come te,
che tenterà di guarire ciò che altri hanno distrutto.

mercoledì, maggio 20, 2009

E questa volta non è il mio.

insaziabile ...
... non posso smettere
fermati ti prego ...
... non riesco a farlo
allora continua ma fallo fino in fondo ...
... morirò di dolore e col tuo sangue
cibati di me ...
E Lui mi chiese:
"Debbo smettere di Amarti e Volerti Bene?"


"No, non te l'ho chiesto.
Mi chiedo solo a volte come fai a tollerare il mio essere,
il mio cambiamento d'umore,
il fatto che sono triste perchè non riesco a ottenere ciò che desidero,
che mi perdo nei miei pensieri,
che i miei desideri non sono di una persona comune ... mi dà da pensare"

"perchè tra un cambiamento di umore e l'altro ...
tra un pensiero e l'altro
ci sono dei momenti in cui ti vedo felice,
contenta anche se per pochi attimi ....
e spero che prima o poi questi momenti
possano diventare lunghi e viverli tutti e 4 insieme..."

Che bella questa stanza,
sono quì che mi guardo in giro.

Sei seduto al tavolo con molte persone intorno.
Che facce cupe, mi viene da sorridere.

Cammino intorno a loro,
tanto non possono vedermi
facendo scorrere la mia mano su ogni sedia.


Che carino che sei,
anche se la tua testa sembra altrove,
chissà dove è?

Lo so, devi stare attento,
non dovrei darti fatidio,
ma non posso far altro
che sfiorare il tuo collo con un dito
le tue labbra con le mie.

Rimango a guardarti,
occhi negli occhi,
azzurro nell'azzurro,
nero contorno nel nero contorno.

Un altro bacio
ma solo per sentire il tuo odore.

Già, sono qui solo per questo.

Continuo a sfiorare con le dita la tua pelle.
Non ho mai baciato così tanto,
lunghi minuti ad accostarmi alle tue labbra
premendo su di queste per sentire l'effetto
che nel mio cuore si crea.

Annuso il tuo profumo,
strusciando il naso sul tuo collo
vorrei ricordarmelo per tutta la vita.
Scendo scorrendo fino al petto
schiudendo la bocca per sentirla correre.

Ti giro di schiena, ho voglia di massaggiarti,
di sentire sotto i miei palmi,
ogni varianza del tuo corpo.

"Mi fai impazzire, sono completamente fuori,
nessuno aveva fatto l'amore con me in questo modo"

Sorrido guardando i tuoi occhi di ghiaccio,
stranamente colorati di un bagliore nuovo
e straordinariamente tremanti ad ogni mia carezza.

Non lo sai, ma potrei passare la vita a far rabbrividire
la tua pelle, inarcare la tua schiena,
stringere i tuoi fianchi per poi
sfiorarli appena con le unghie.

L'amore è completo.

Ora che gli occhi sono chiusi,
il tuo corpo giace addormentato sopra al mio,
magnifica sensazione,
ti guardo ancora e ancora
probabilmente perché non lo credo possibile.

E alla notte segue il giorno
il mio momento finisce e mi dissolvo alla luce
per indossare una nuova maschera.

Stranamente sei dentro di me,
non mi abbandoni,
il pensiero batte nella mia testa,
non voglio star sola, ho bisogno di te.

Il mio stomaco rifiuta il cibo,
anche l'acqua ingerita
scorre nuovamente fuori dalle mie labbra.

Non sopporto la balia degli eventi,
il forzato scorrere del tempo
che aspettando indugia e desiderando vola.

Ma sono ancora qui,
con i tuoi occhi stampati nei miei
specchio di una realtà parallela
di una mente geniale,
come tu ti definisti.

Scuoto la testa lievemente
anche se so che non potrà bastare.

martedì, maggio 19, 2009

Perchè no, giochiamo.
"Di cosa hai bisogno?"
I tuoi occhi smarriti si perdono nei miei.
La tenerezza è una cosa che ora non voglio provare.
C'è il fuoco dentro di me ed è quello che voglio assecondare.

Ti passo le mani fra i capelli,
socchiudi lo sguardo in un respiro profondo,
non ti accorgi della benda di seta intorno alla testa
finche non la stringo con forza.

Il tuo respiro aumenta
come non potertene dare atto?

Meraviglioso accarezzarti le spalle per arrivare alle mani
e poi bloccarle dietro la tua schiena.

Vedo le tue labbra dischiuse e il tuo capo chino
a percepire ogni suono.

Non faccio rumore,
silenzio totale.

Rimani in mezzo alla stanza per minuti,
ore che aumentano,
aumentando la tua disperazione.

Le mani fanno male, provi a muoverti
ma inizia a cadere rovinosamente a terra.

"Di cosa hai bisogno?"
I tuoi occhi non sono più tremanti,
ma urlano di rabbia,
le tue parole non solo dolci come prima,
e la tua pelle rabbrividisce alle mie labbra.

E mentre il tuo dissenso si spande nell'aria
"Di cosa hai bisogno?
Dimmelo ancora, da capo"

Continui a imprecare verso me
"Allora di cosa hai bisogno?
Non ho capito, dimmelo ancora"

La tua bocca si chiude,
sai che non avrò pace finchè non mi risponderai come vorrò
portandoti a desiderare quello che mai
oseresti chiedere.

Rido, mi diverto al cambiare della tua espressione
sulla tua bocca.
Ora sorridi. Sei pronta.

"Di cosa hai bisogno?"

"T'ho vista e ho pensato: Quello è il suo ciondolo".
E' per questo che ora è fra le tue mani.

lunedì, maggio 18, 2009

Modalità di Movimento Simbiotico.

Esistono persone con cui non avrai nulla a che fare
perché dentro di te non muovono nulla.
Esistono persone per le quali sarai il loro
Dannato Amore e saranno lunghi silenzi di risposta.
Esistono persone con le quali ti accorgi di vivere
in Modalità di Movimento Simbiotico.

Si respira la stessa aria, pur non sapendo che è la medesima.
Si scoprono mano mano idee, desideri, musica e colori
che prima non avevi mai visto
e naturalmente ti domandi dove questa persona
fosse all'inizio della tua esistenza.

Perché a parità di sentieri percorsi,
sono state scelte delle strade che portano
similmente alle stesse cose,
forse un passo indietro,
ma solo per non esperienza.

La strada è quella.

E allora perché non abbandonarvisi
e poter finalmente assaggiare il sapore della vita
per un attimo, un secondo o per tutta la notte.

Non c'è meraviglia alcuna, solo magia
e Simbiotismo che ti portano a parlare
senza indugi, finalmente a domandare
senza paura di una elusione forzata,
ad essere te stessa sempre e comunque
e ad essere apprezzata.

Che strano mio Principe
la tua musica nelle orecchie e tutto cambia
sorrido, rido, canto e giro su me stessa
vorticosamente per poi cadere a terra
nel più disastroso dei modi.

E il dolore sulle ginocchia è grande,
le spine su cui cado sono appuntite e mi lacerano,
la terra scotta di fuoco.
Eppure mi rialzo ridendo assaggiando il sangue che cola
dalla mia pelle,
portandolo alla labbra fameliche
per infine baciarti in un incontro unico.

E si è scollegati dal resto del mondo
ci sono solo io e tu,
le mie ferite e i miei Demoni,
la tua calma rabbiosa ed esplosiva
la mia lingua sulla carne
e la tua sigaretta così lontana dalla mia pelle.

Un Angelo e un Diavolo,
ognuno attirato dall'altro.

E l'Angelo vorrebbe smettere di provare rabbia,
di scomparire in mezzo alla gente,
di restare coerente alle proprie idee
e abbracciare tutto il trasgressivo della vita.

E il Diavolo che rimane inerme di fronte
a tanta bellezza e non riesce a concepire
come ha potuto avvicinare un essere del genere
e lo provoca, lo istiga, gli fa assaggiare le strade della
Maledizione, ricevendo applausi e complimenti.

E questa volta non c'è guerra fra i due mondi,
c'è solo una capacità aggiunta
che nessuno si aspettava potesse collimare.

Una Modalità di Movimento Simbiotico.

Fra due mondi opposti,
Fra i due estremi del universo,
due gesti completamente identici
alla ricerca di quello che poi diverrà
un unico movimento nel quale
Angelo e Diavolo si fonderanno
per bagnarsi nell'Acheronte
e vivere di vita eternamente Dannati.

Realtà Dissallineata

Mmm. Già. Mmm
Un punto esclamativo senza parole accanto.
Il sentire nello stomaco ciò che tu rifiuti.
Sono abituata a questo e sotto le luci neon, sul tavolo di cristallo,
la musica si attenua frantumando il tuo cd nella mia testa.
"Give me Salt & Pepper"

Un minuto senza tre minuti.
E tutto crolla.
Non riesco a mantenere la promessa, non riesci neanche tu.
Gocce salate cadono contemporaneamente sulla mia penna e sul tuo volante.

Mmm, ancora Mmm.
Indossai la maschera migliore per poi voltarmi nell'ultimo sguardo
e scagliarla a terra con dolore.
Nulla si attenua e questa realtà disallineata
rimane con consapevolezza nuova e rinnovato stillicidio.

"Give me Salt & Pepper"
Forse non ci saranno più pensieri copiati
o meravigliose nuvole di fumo perché come tu dici,
nella vita tutto cambia.

Purtroppo non so come cambiare
e rimango qui con l'arte del Watching People.

Sorrido ancora una volta con la mia maschera migliore,
le distanze aumentano e il mio cuore si fa leggero
come l'espressione del tuo viso.

La sicurezza nelle tue mani contornate dalla camicia nera,
un lungo momento di disallineamento.
Che incantesimo una linea morbida nelle tue gesta così famigliari,
finalmente sereno, non tremi
e per un attimo tutto si tinge di magia.
Che sicurezza nei tuoi occhi.
Nuova esperienza per me persa nel tuo veterano fare.
E fuggo con te. Spalle, orecchie e tempie.
Ci siamo solo noi, che strano.
Non c'è nessuno.

Eccola! Una stanza buia senza finestre,
perché no, tutto è possibile.
Non vedi Amore?
"Now Give Me Salt & Pepper" e tutto gira.
Sicuro ridi, mentre il rosso della tua sigaretta illumina il tuo sguardo
privo di occhiali e si trasforma in un dolce sorriso.

Finalmente stacco e quando riapro i miei, non sei qui.
Gocce contemporaneamente cadono per rompere la promessa.

Sei il vincitore, Creatura Perfetta, tanto hai dato e tanto hai preso.
In equilibrio il tuo essere in un ombra di schiena longilinea.

Rispondi per terminare le emozioni subito, precipitevolissimevolmente.
Sganci discorsi che fatico a legare per arrivare a dirti il mio pensiero.
Riprovo ancora. Desisto.

Tengo il mio pensiero. Fiume dei tuoi. Tristezza.
Cade ancora una goccia.
E gli occhi si chiudono 72 volte stanchi sotto i tuoi colpi.
Mmm, non basta, devo staccare ancora.
La strada me l'hai insegnata tu, ultima mia dannazione.
Mio nuovo Demone. Un off line coatto, meraviglia di un nuovo futuro.

Non morirò, ma non voglio sapere, come tu nella tua scelta non saprai ciò che scelsi.
Indubbiamente illeso di fronte a tanto martirio annunciato e senza bisogno di spiegazione.
Cade una goccia si disallinea dalla tua, non percepisci, anzi rifiuti.
E l'universo collassa per allineare ciò che ruppi volontariamente.

Ora sorridi un attimo ancora, la fortuna gira, come la ruota che ti ha portato a me.

Ma promettimi ... Give me Salt & Pepper once again.

No, non promettermelo. Dammi la tua parola.

Conversazione Mono Senso

Amico siediti. Sei nuovo?
La Dannazione è di casa,
sei bene accolto.
Siediti e accendi la tua sigaretta.
Senti che aria leggera.
Strana sensazione vero?
Avranno aperto le porte del paradiso per un attimo.
No. A me non interessa.
Vedi come stiamo bene così?
Libertà, una grande cosa,
indubbiamente dovremmo pagarla.
Sarebbe da poterla vivere sempre
tutti i giorni e senza limiti.
Sorrido chiedendoti di assecondare i miei vizi,
sono i tuoi.
E ora versati da bere,
tanto guido io e so dove andare a cercare.
La moto corre veloce, tieniti stretto.
Bene ecco il nostro girone,
te lo aspettavi diverso?
Ora vediamo che sai fare,
di cose in testa ne hai tante
e a volte far girare solo la ruota
non basta ad ottenerle.
Magari con un pizzico di polvere,
tutto accade.
Vai, ti sto dietro.
Scegli ciò che vuoi,
cosa vuoi,
il perchè lo sappiamo
e non servono parole.

Mi fumo la mia ultima sigaretta
accanto alla moto,
torna quando soddifatto vorrai cominciare.
Posso aspettare sai,
ehehehe,
anche un'eternità.