E il desiderio di ciò che non è, ci attrae all'infinito.
"Vorrei poter vedere con i tuoi occhi
vorrei sapere cosa vuol dire non vedere i colori".
Sorridevo alle tue parole e non capivo
se la tua era la voglia dell'inusuale
o di calarti ancora più profondamente dentro me stessa.
"Vorrei poter avere le labbra suturate
in modo che il mio pensiero non sfuggisse
intrappolato nel mio essere"
Continuavo a guardarti cercando di entrare
dentro la tua essenza, accarezzandola
per non farti male.
"Vorrei poter ragionare col Cuore,
ma il mio essere è portato dalla mia Mente,
e per uno malato di mente, non si può che aspettare il peggio.
O il meglio, dipende dalle situazioni"
Ancora cercavo di dimenarmi fra i tuoi pensieri
che non ti ho detto, ma che mi assalivano nella testa
solamente toccandoti.
Stranissime immagini di estrema complicatezza
si materializzano per poi scomparire
all'interno del tuo essere.
Dentro di te non tremavi,
non c'era sentore di tutto ciò che la vita
ti portava all'epidermide,
delle reazioni contrastanti che lanciavano i tuoi occhi
e che il tuo corpo pronunciava.
Mi alzai per andarmene,
un lungo sguardo per non dimenticarti,
non riuscivo quasi a toccarti.
Mi sconcertasti.
Iniziasti a battere i piedi nel letto
e a tendermi il braccio per avermi
ancora una volta sulle tue labbra
per poter fondere ancora una volta il tuo odore al mio.
Non rinunciai a tanto Delirio,
uomo nella testa, bambino nei desideri,
giocoliere nei sentimenti,
perennemente guidato da ciò che è Mente.
M'abbandonai a quella richiesta,
facendo morire la parte di me più fragile.
"Vorrei poter vedere con i tuoi occhi
vorrei sapere cosa vuol dire non vedere i colori".
Sorridevo alle tue parole e non capivo
se la tua era la voglia dell'inusuale
o di calarti ancora più profondamente dentro me stessa.
"Vorrei poter avere le labbra suturate
in modo che il mio pensiero non sfuggisse
intrappolato nel mio essere"
Continuavo a guardarti cercando di entrare
dentro la tua essenza, accarezzandola
per non farti male.
"Vorrei poter ragionare col Cuore,
ma il mio essere è portato dalla mia Mente,
e per uno malato di mente, non si può che aspettare il peggio.
O il meglio, dipende dalle situazioni"
Ancora cercavo di dimenarmi fra i tuoi pensieri
che non ti ho detto, ma che mi assalivano nella testa
solamente toccandoti.
Stranissime immagini di estrema complicatezza
si materializzano per poi scomparire
all'interno del tuo essere.
Dentro di te non tremavi,
non c'era sentore di tutto ciò che la vita
ti portava all'epidermide,
delle reazioni contrastanti che lanciavano i tuoi occhi
e che il tuo corpo pronunciava.
Mi alzai per andarmene,
un lungo sguardo per non dimenticarti,
non riuscivo quasi a toccarti.
Mi sconcertasti.
Iniziasti a battere i piedi nel letto
e a tendermi il braccio per avermi
ancora una volta sulle tue labbra
per poter fondere ancora una volta il tuo odore al mio.
Non rinunciai a tanto Delirio,
uomo nella testa, bambino nei desideri,
giocoliere nei sentimenti,
perennemente guidato da ciò che è Mente.
M'abbandonai a quella richiesta,
facendo morire la parte di me più fragile.
2 commenti:
Se non dormo, non ho che te,
e vederti andar via non è come un sorriso che dato lascia la sua scia, non è come la pioggia che ci bagna... e baciandoti dimentico la gelosia ma è qualcosa che oltre non so fermare, qualcosa che forte ancora non so dire, un attimo di mistero che vola via. Profumi di zagara, di te che tra i miei occhi sempre più bella appari a donar amore che non finisce mai, divina da fermare il mondo tra le tue sigarette e i miei perchè..
Giovane è la notte con te, che ami me... giovane è la notte che desidero non finisca mai...
Sia la voglia dell'inusuale, sia la voglia di calarsi più profondamente, sia il voler vedere il mondo diversamente.
I pensieri che non hai detto si manifestano in immagini di estrema complicatezza, proprio come lo scombussolato essere.
Guidato, purtroppo, perennemente da ciò che è mente.
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