venerdì, maggio 30, 2008

Tu ricordati di me - Negramaro


Quando stringerai tra le mani tue
quel fucile che non ha pietà
di chi non ha pietà
e stringe tra le mani
quel fucile che guarda
dritto a te (x 3)
che guarda
dritto a te (x 3)

e se girerà la testa
lo so per certo
girerà la testa
e quando girerà la testa
in quel momento
tu ricordati di me

Tu ricordati di me (kill me, kill me, kill yourself)
Tu ricordati di me (kill me, kill me, kill yourself)
Tu ricordati di me
quando più non c'è quella voglia di andar via
tu ricordati di me

Quando tremerai sulle gambe tue
la paura di andare via
da chi non ha pietà
e stringe tra le mani il tuo sorriso e
sta lì davanti a te
lì davanti a te
lì davanti a te
guarda
dritto a te (x 3)

e se girerà la testa
amico
girerà la testa
e quando girerà la testa
in quel momento
tu ricordati di me

Tu ricordati di me (kill me, kill me, kill yourself)
Tu ricordati di me (kill me, kill me, kill yourself)
Tu ricordati di me
quando più non c'è
la mia mano tra le tue
tu ricordati di me

Tu ricordati di me (kill me, kill me, kill yourself)
Tu ricordati di me (kill me, kill me, kill yourself)
Tu ricordati di me
quando più non c'è
quella voglia di restare sano e salvo

Non importa chi sia il primo
tanto il primo
come l'ultimo
non resterà più in piedi nello stesso spazio
nello stesso sparo
due pallottole
l'una dritta contro il cuore
l'altra conficcata nei pensieri
di quel primo che ha premuto il grilletto
e lucidato da una vita
come tante per un niente torna niente

Tu ricordati di me (kill yourself, kill yourself)
Tu ricordati di me (kill me, kill me, kill yourself)
finchè il fiato avrai per farlo
pelle per sentirlo
cuore per odiarlo
e poi...
Tu ricordati di me

Tu ricordati di me (kill me, kill me, kill yourself)
Tu ricordati di me (kill me, kill me, kill yourself)
finchè il tempo per farlo
prima di ridarlo indietro
a chi lo getta via
tutto in polvere da sparo e grigio sangue amaro
resti un mucchio d'ossa
e strappi l'anima e vai via

giovedì, maggio 29, 2008

La mattina al molo

E cammino sul molo alla mattina presto mentre tu sei ancora nel letto. A piedi scalzi, anche se più volte mi hai esortato a non farlo, esco dalla porta di casa e mi avvio verso il molo. Attraverso la nostra veranda dove sono sistemate le dalie che mi piacciono tanto. Sfioro un vaso di magnolie che mi hai fatto trovare l'altra sera in mezzo al tavolo della sala e che ha inebriato tutta la nostra casa, quasi ubriacando i miei sensi. I miei piedi passando dal freddo delle mattonelle al caldo accogliente del legno della veranda. Si accorgono del tempo che scorre ad ogni passo, il legno è cambiato con esso. E' sempre un piacere passeggiare alla mattina presto, l'odore del mare è più forte. Col naso all'insù, continuo a passeggiare scendendo quel pezzetto di scogliera che ci distanzia quel giusto dal mare e ci aumenta la visuale dell'orizzonte. Ogni passo si fa più attento e grave, il freddo della roccia mi conforta, il lieve dolore mi solleva, sono viva ... provo emozioni.
Ascoltando il mare, arrivo al molo e il freddo scivoloso del ferro è come se mi desse un senso di inadeguatezza alla vita, ma posso sopportarlo, l'ho provato spesso. Ecco il mare, il nostro mare, la nostra tranquillità stagliarsi con forza e maestosità all'orizzone. Piccole imbarcazioni solcano il placido orizzone schiudendo una scia chiara e frizzante. Potrei addormentarmi e lasciarmi cullare al suono di questo rumore. Mi volgo indietro, sei finalmente sveglio.
Come una bambina che corre dalla propria mamma, io ritorno sui miei passi, senza ascoltare le mie sensazioni. Solo tu sei nei miei pensieri e nelle mie voglie.
Stai prendendo un caffè, seduto sulla sedia a dondolo nella veranda. Hai gli occhi chiusi e silenzioso attendi. Non rovinerò quest'attimo e ti abbraccerò le spalle, senza parlare. Dischiuderai gli occhi e mi guarderai ringraziandomi di aver ampliato la tua felicità e non avendo disturbato quell'attimo di quiete, ma essendone solo entrata a far parte. So quanto sono importanti i tuoi silenzi e l'assenza di parole e la comprensione delle nostre idee tacite.
Mi siedo fra le tue gambe, abbracciandoti il ginocchio con le mani e poggiando la mia testa sopra ai tuoi jeans. L'odore del mare ci chiude in un grande sogno dal quale non vorremmo mai svegliarci. Il sole del mattino, per nulla fastidioso, scalda la pelle rabbrividita dalla brezza della mattina. Solo un gabbiano curioso cerca di attirare la nostra attenzione con le sue planate. L'abbiamo chiamato Jonathan Livingston, in memoria e reminiscenza dei nostri libri. Meraviglioso poter interpretare la vita anche attraverso gli occhi degli altri e poter cogliere di ogni piccola cosa una superba essenza.
Ti amo, te lo dico guardandoti, anche se hai gli occhi chiusi e puoi solo ascoltare i miei pensieri. Appoggio nuovamente la testa sulle tue gambe, la tua bocca si schiude "Anche io lo sono di te ..." e un bivido è accolto dalla mia pelle. A che serve parlare? La nostra comunione è al di sopra dei nostri corpi. Sorrido dolcemente e chiudo gli occhi.
Mi lascerò cullare ancora dalla brezza della mattina finquando dolcemente, mi raccoglierai nelle tue braccia e baciandomi faremo di nuovo l'amore.

mercoledì, maggio 28, 2008

Sei inchiostro sulla mia pelle

Ti vorrei come inchiostro sulla mia pelle. Vorrei poter guardare il mio corpo e vedere il riflesso del tuo come in uno specchio. Vorrei poter incidere tutti i nostri sogni e vedere scomparire quelle lettere solo dopo averli realizzati.
Avrei il corpo pieno dei nostri sogni!!!
E per ognuno realizzato ce ne sarebbero altri mille di nuovi e non finiremo mai di sognare assieme, di passare le nostre ore non potendoci staccare, tenendoci per mano, baciandoci e abbracciandoci.
I nostri occhi fonderebbero gli uni negli altri e vedrebbero le stesse cose, giudicherebbero nello stesso modo, amererebbo nella stessa misura, piangerebbero con la stessa intensità.
Il mio cuore cadrebbe nel tuo, così arido d'amore e di costanza di attenzioni. Anche lui battendo si plasmerebbe al tuo ritmo e la mia vita sarebbe correlata alla tua.
La mia anima prenderebbe per mano il tuo essere e inizierebbe a farci l'amore per rimanere gravidi di una profonda unione. Il tuo stomaco non sarebbe da solo a sentirsi gravare del peso delle emozioni che potrebbe condividere col mio.
Nulla di quello che posso darti vorrebbe mai staccarsi da te, dal tuo essere, da quello che realmente sei. Tutto quello che ho desidera entrare il te ed essere posseduto costantemente.
E ritorno a sognare ... La mia pelle sarebbe piena dei nostri sogni e le parole, che affiorano ora per ora, secondo per secondo sulla mia pelle, come se ci fosse una penna dall'interno che li scrivesse, si spanderebbero sulla tua pelle e comporrebbero un disegno senza fine.
I nostri sogni ci unirebbero, come sempre. Anche perchè ... non è tutto questo un sogno?

martedì, maggio 27, 2008


Il mio ventre ha vomitato la gioia ed il dolore
per svuotarsi completamente.
Ha processato, infangato, frustato, ha supplicato,
adorato, donato ... Amato.
Fino ad essere finalemente vuoto per riaccogliere la Vita
Disseta la mia sete.
Fa che questo momento non finisca mai.
Muovi i tuoi fianchi lentamente.
Rallenta amore, lasciati sentire, non voglio che finisca, non adesso.
Voglio sentire ogni tuo brivido sfiorarmi la pelle ...

Bad Angel


Tante volte ho provato l'ebrezza di stare seduta sul cornicione di un palazzo a piedi fuori. Quel piccolo stupido gesto, ti fa capire quanto sei viva e quanto vuoi vivere ancora. Il brivido di muovere i piedi nel vuoto e di sapere che potrebbe finire il tutto se tu volessi è la più grande delle emozioni.
Il controllo del tuo corpo sulla vita.
Ogni tanto mi siedo sul cornicione di un palazzo elevato, quando la mia testa è offuscata da mille pensieri e chiudo gli occhi muovendo i piedi. Ascolto allora le sensazioni che ciò mi da. Se percepisco brividi di paura ed eccitazione sapendo di cadere so che tengo alla mia vita e apro gli occhi, mi gira la testa per le vertigini e scendo dal cornicione appoggiando le spalle ad esso e sedendomi per terra.
Quando invece muovo i piedi e la mia anima non si meraviglia del mio librare in aria, li comprendo che c'è qualcosa che non va. Non sto lottando per il mio essere, per la mia vita, non mi interessa di morire.
Ho sentito 2 volte questa sensazione nella mia vita e mi sono giurata di non provarla più. Mi sono giurata che non avrei mai provato "il nulla" ma che ci sarebbe sempre stato nel mio cuore quel brivido di eccitazione mischiata alla paura di poter cadere.
Si, senz'altro, sono un "Bad Angel"... uno di quegli Angeli che non sanno volare, che cadono a terra e scoprono di poter provare emozioni, che si innamorano di un terrestre e desiderano la vita, la morte e il dolore piuttosto che la beatitudine eterna che nel cuore non scalda.
Adoro le foto in bianco e nero, sono daltonica. Quei pochi colori che sono nelle mie foto sono quelli che, a volte, posso vedere.
"Che senso ha una vita in bianco e nero" mi chiese una volta un mio amico. Lo guardai sorridendo è gli dissi una cosa che gli fece veramente male. "Che senso ha continuare a vivere e avere il cuore così arido da non saper amare?"
Esiste sempre un male minore, ma talvolta vediamo il male degli altri e non ci accorgiamo di quello che avvolge la nostra vita, la vita che ci costruiamo da soli senza che nessuno ci forzi a farlo.
Il caso non esiste, esiste solo il voglio e il non voglio.
Il mio male minore? E' vivere e non saper volare ...

venerdì, maggio 23, 2008

Quel Posto Che Non C'E'

Occhi dentro occhi e prova a dirmi se
un po' mi riconosci o in fondo un altro c'è sulla faccia mia
che non pensi possa assomigliarmi un po'

mani dentro mani e prova a stringere
tutto quello che non trovi
negli altri ma in me
quasi per magia
sembra riaffiorare tra le dita mie

potessi trattenere il fiato prima di parlare
avessi le parole quelle giuste per poterti raccontare
qualcosa che di me poi non somigli a te

potessi trattenere il fiato prima di pensare
avessi le parole quelle grandi
per poterti circondare
e quello che di me
bellezza in fondo poi non è

bocca dentro bocca e non chiederti perchè
tutto poi ritorna
in quel posto che non c'è dove per magia
tu respiri dalla stessa pancia mia

potresti raccontarmi un gusto nuovo per mangiare giorni
avresti la certezza che di me in fondo poi ti vuoi fidare
quel posto che non c'è
ha ingoiato tutti tranne me

dovresti disegnarmi un volto nuovo e occhi per guardarmi
avresti la certezza che non è di me che poi ti vuoi fidare
in quel posto che non c'è
hai mandato solo me
solo me solo me solo me solo me..

giovedì, maggio 22, 2008

In effetti ...

... tante volte penso che l'informatica faccia veramente lo stesso effetto che ha fatto nella foto a Bianca. Sono stanca del mio lavoro, ma non di quello che effettivamente faccio. Adoro il rapporto con i clienti, chiacchierare dei problemi dell'azienda e cercare nuove soluzioni. Adoro i miei colleghi di lavoro e il rapporto che ho con loro.
Odio fondamentalmente i soldi. Ho preso lo stipendio il 15 del mese e sono al 22 e sono rimasta con 90 euro sul conto. Fra assicurazione, visita dei bimbi, benzina e 10 gg di cibo ... sono rimasta senza nulla.
Questo un pò mi avvilisce. Avevo pensato che opo tanti anni di onorato lavoro si potesse arrivare ad uno stipendio onorabile, ma cambiando lavoro più volte sono sempre ripartita da una fascia bassa e non sono mai cresciuta all'interno della stessa società facendo carriera e prendendo degli scatti di anzianità.

Speriamo che questa sia la volta buona, anche se non credo che mi daranno lo stipendio che ho sempre desiderato per arrivare alla fine del mese e mettermi da parte i soldi per le vacanze d'estate. Non chiedo tanto ...
Tante volte invece mi chiedo se i miei figli arriveranno a fare un lavoro che gli piace, che li soddisfa da tutti i punti di vista. Mi piacerebbe che stessero bene a lavoro, fondamentalmente perchè è il 70 percento della vita giornaliera della persona.
Tante volte penso a quello che potrebbero fare date le loro inclinazioni naturali. Bianca è caparbia, sa ascoltare molto bene quando le si dice qualcosa, pensa molto ed elabora congetture personali. Potrebbe buttarsi nel campo medico o come assistente sociale o psic
oterapeuta. Comunque nel sociale.
Valentino lo vedo bene come giavellottista. C'ha due cosce che sembra un bronzo di Riace e, dato che ancora non so cosa pensa e come elabra i concetti, lo butto sul campo fisico. Sembra uno di quei Dei romani belli, dai capelli biondi e ricci, ribelle, con una forza fisica sovrumana e una bontà divina. E' l'essere più dolce e buono che io abbia mai incontrato. Un giavellottista o un lanciatore del disco ... basta che poi non mi si mette a giocare a ruzzolone col prete ...
Ma poi, alla fine, quello che faranno andrà bene. L'importante che siano felici e liberi.
Vi voglio bene, cuccioli miei.


Morire, dormire ... forse sognare.

"Morire, dormire..., forse sognare. Ecco il difficile.
Perchè quali sogni potranno visitarci in quel sonno di morte,
quando saremo usciti dalla stretta di questa vita piena
di affanni mortali, è un pensiero su cui ci si deve fermare a riflettere
e sono proprio pensieri siffatti a prolungare la durata della sventura." dall'Amleto

E io invece non dormo più... non riesco a spegnere la mia testa che troppo spesso mi ricorda le mie paure e le cose che ci sono ancora da fare e che non ho fatto.
Mi addormento per un'ora in un sogno profondo senza sogni. Poi apro gli occhi e rimango a pensare e mi passa davanti passato e futuro e non riesco a staccare.
Inizio a sentire le conseguenze di questa malattia. Inizio a essere stanca, a non seguire i discorsi, ad avere voglia di piangere per qualunque cosa mi accada.
Voglio staccare, non riesco a reggere a lungo questa situazione.

Proverò con degli Ipnoinduttori, anche se non ho avuto in passato degli ottimi risultati. La mia testa è più forte della mia volontà e dei farmaci che posso prendere. Questo lo so.

Ma non posso per sempre combattere contro la mia testa ... o forse si?

mercoledì, maggio 21, 2008

Imparare dal Vento - Tiromancino


Vorrei imparare dal vento a respirare,
dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare
e avere
la pazienza delle onde di andare e venire,
ricominciare a fluire.


Un aereo passa veloce
e io mi fermo a pensare
a tutti quelli che partono,
scappano o sono sospesi per
giorni, mesi, anni
in cui ti senti come uno che si è perso tra obbiettivi ogni volta più grandi.


Succede perché,
in un instante tutto il resto diventa invisibile,
privo di senso e irraggiungibile per me,
succede perché fingo che va sempre tutto bene
ma non lo penso in fondo.


Torneremo ad avere più tempo,
e a camminare
per le strade che abbiamo scelto,
che a volte fanno male,
per avere la pazienza delle onde di andare e venire,
e non riesci a capire.


Succede perché,
in un instante tutto il resto diventa invisibile,
privo di senso e irraggiungibile per me,
succede anche se il vento porta tutto via con se,
vivendo e ricominciare a fluire

ricominciare a fluire
ricominciare a fluire
ricominciare a fluire

martedì, maggio 20, 2008

Ti voglio bene - Tiziano Ferro


Una è troppo poco...due sono tante
Quante principesse nel castello mi hai nascosto
TI VOGLIO BENE...te lo dicevo anche se non spesso
TI VOGLIO BENE...me ne accorgevo prima più di adesso
Tre sono poche..quattro sono troppe
Quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello e ancora…
TI VOGLIO BENE...e nonostante tutte le attenzioni
TI VOGLIO BENE...dall’altro ieri invece da domani non lo so

Vorrei ringraziarti vorrei stringerti alla gola
Sono quello che ascoltavi, quello che sempre consola
Sono quello che chiamavi se piangevi ogni sera
Sono quello che un po’ odi e che ora un po’ ti fa paura
Vorrei ricordarti che ti son stato vicino
Anche quella sera quando ti sentivi strano
E ho sopportato
Però adesso non rivoglio indietro niente
Perché ormai secondo te ho tutto quello che mi serve
Un applauso forte sotto le mie note
Una copertina ed anche un video forte
Fidanzate tante quante se piovesse
Anche se poi le paure son le stesse
Ora che ho sempre tantissimo da fare
Dici che non ho più tempo per parlare
Ma se solo bisbigliando te lo chiedo
Tu sarcastico ti tiri sempre indietro
E quindi...

Una è troppo poco…due sono tante
Quante principesse nel castello mi hai nascosto
TI VOGLIO BENE...te lo dicevo anche se non spesso
TI VOGLIO BENE...me ne accorgevo prima più di adesso
Tre sono poche..quattro sono troppe
Quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello e ancora...
TI VOGLIO BENE...e nonostante tutte le attenzioni
TI VOGLIO BENE...dall’altro ieri invece da domani non lo so

Un altro viaggio e poco tempo per decidere
Chi ha caldo a volte non si fermerebbe mai
È troppo presto per ricominciare a ridere
Sicuramente il momento arriverà
Sono passati lentamente venti giorni
Sono trascorsi rimpiangendo i miei sogni
E in quanto a te so solo che se ti vedessi
Sarei più stronzo di ciò che ti aspettassi
È terminata l’amicizia da due ore
Ho seppellito l’incoscienza del mio cuore
In 4/4 ti racconto
Disilluso e non contento
L’allegria e la magia che hai rovinato
Ti ho visto camminare mezzo metro sopra al suolo
Dire in giro “sono amico di Tiziano”
E rassicurarmi di starmi vicino
Poi chiacchierare al telefono da solo
Dietro l’ombra di sorrisi e gesti accorti
Sono passati faticando i nostri giorni
E per quanto non sopporti più il tuo odore
Mi fa male dedicarti il mio rancore
E quindi...

Una è troppo poco...due sono tante
Quante principesse nel castello mi hai nascosto
TI VOGLIO BENE...te lo dicevo anche se non spesso
TI VOGLIO BENE...me ne accorgevo prima più di adesso
Tre sono poche..quattro sono troppe
Quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello
TI VOGLIO BENE...e nonostante tutte le attenzioni
TI VOGLIO BENE...dall’altro ieri
Invece da domani non lo so

E’ che ti sono debitore di emozioni
E’ che al mondo non ci sono solo buoni
Magari questo lo sapevo ma è diverso
Viverlo sulla tua pelle come ho fatto io con te
E fu Latina a farci unire e poi pagare
Una canzone può anche non parlar d’amore
E ancora con tutto il cuore te lo dico
Anche se da due settimane non sei più
Mio amico..

lunedì, maggio 19, 2008

Dove sono?

Cosa ci faccio ancora quì immersa nel tuo lago? Dio mio quanto è diventato freddo. Non ho mai sentito i miei denti battere così forte. Ma sono ancora immersa perchè voglio capire, non voglio uscire perchè debbo capire.
La mia carne ancora prova dolore, un dolore così ardente che non capisco quando il freddo si mischia al suo bruciare.
Ho una confusione tale di idee, sentimenti e possibilità che mi frena verso qualunque cosa prima io stessi correndo a testa bassa.
Ora, dopo essermi persa, vago girando la testa a destra e sinistra e trovo conforto nelle cose di sempre nelle quali mi sono lasciata andare. Ho ritrovato nuova forza nelle cose che nella realtà mi stanno accanto e riesco a goderne appieno.
Non tutto il male viene per nuocere amore mio, bisogna incanalarlo.

Fai lo stesso. Ti sono accanto.

venerdì, maggio 16, 2008

No more drama

So tired, tired of these drama - Così stanca, stanca da questo dramma
No more, no more - non ancora, non acora
I wanna be free - io voglio essere libera
I'm so tired, so tired - sono così stanca, così stanca

Broken heart again - ancora il cuore spezzato
Another lesson learn - impara un'altra lezione
Better know your friends - meglio conoscere i tuoi amici
Or else you will get burn - o altrimenti ti scotterai ancora
Gotta count on me - conta pure su di me
Cause I can guarantee - perchè posso garantirti
That I'll be fine - che sarò carino

No more pain (no more pain) - non più dolore (non più dolore)
No more pain (no more pain) - non più dolore (non più dolore)
No drama (no more drama in my life) - non più drammi (non più drammi nella mia vita)
Noone's gonna make me hurt again - nessuno mi farà più male ancora

What a player fool - perchè ho fatto la parte della stupida
Go through ups and downs - sono passata attraverso alti e bassi
Nowhere and all the time - sapendo sempre
You wouldn't be around - che tu non saresti stato attorno
Or maybe I like the stress - o forse mi piace la tensione
Cause I was young and restless - perchè ero giovane e inquieta
But there was long ago - ma è quello che è successo molto tempo fa
I don't wanna cry no more - e non voglio piangere ancora

No more pain (no more pain) - non più dolore
No more game (no more game messin with my mind) - non più giochi (non più giochi che creano confusione nella mia testa)
No drama (no more drama in my life) - non più dramma (non più drammi nella mia vita)
Nooone's gonna make me hurt again - nessuno mi farà più del male
No more tears (no more tears, I'm tired of cryin everynight) - non più lacrime (non più lacrime, sono stanca di piangere ogni notte)
No more fears (no more fears, I really don't wanna cry) - non più paure (non più paure, davvero non voglio più piangere)
No drama (no more drama in my life) - non drammi (non ancora drammi nella mia vita)
I don't ever wanna hurt again - non voglio soffrire più
Wanna speak my mind, wanna speak my mind - voglio dire la mia idea, voglio dire la mia idea

Uh, it feel so good - Uh, è così bello
When you let go - Quando lasci andare
Avoid these drama in your life - Tutti i drammi che ci sono nella tua vita
Now you're free from all the pain - Ora sei libero da ogni dolore
Free from all the game - Libero da tutti i giochi
Free from all the stress - Libero da ogni tensione
So bye your happiness - Così trova la tua felicità
I don't know - Non so
Only God knows where the story is - Dio solo sa dove finisce la storia per me
For me, but I know where the story begins - Ma io so dove la storia inizia
It's up to us to choose - Sta a noi scegliere
Whatever we win or loose - Se vincere o perdere
And I choose to win - E io ho scelto di vincere

No more pain (no more pain) - Non più dolore (non più dolore)
No more game (tired of your playin' game with my mind) - Non più giochi (sono stanca del tuo giocare con la mia mente)
No drama (no more drama in my life) - Nessun dramma (non più drammi nella mia vita)
No more, no more, No more, no more - Non più, non più, non più, non più
No more tears (no more tears, no more cryin every night) - Non più lacrime (non più lacrime, non più pianti ogni notte)
No more fears (no more waking be up in the morning) - Non più paure (non più risvegli la mattina)
No drama, no more in my life - Nessun dramma, non più nella mia vita

No more drama, no more drama
No more drama, no more drama
NO MORE DRAMA
NO MORE DRAMA
NO MORE DRAMA
NO MORE DRAMA
NO MORE DRAMA
No more drama in my life
So tired, tired of these drama

Dammi solo un minuto

...Dammi solo un minuto, un soffio di fiato, un attimo ancora ...

Fa male dirselo,
ora che venti avversi soffiano,
sulla nostra fiaccola,
si spengono,
sogni in un cassetto di un castello per noi diventato bettola,
come una favola,
non si modifica,
versa l'ultima lacrima,
prima che il vento porti via con sé l'ultima briciola,
del nostro amore,
dove non c'è più sole,
e l'aria è gelida,
resta solo alla mia tavola,
pensandoti sento già i brividi adesso abbracciami,
basta nascondersi dietro parole a volte inutili,
si è spento il fuoco che scaldava i nostri cuori,
e credici,
ho il tuo profumo sulla mia pelle,
non vedo più nel cielo le due stelle che brillavano,
non vedo più i tuoi occhi che risplendono,
quando con i miei s'incrociano segnan l'epilogo,
ricordi che dentro le tue lacrime nascondono,
l'ultimo fremito.

... Dammi solo un minuto, un soffio di fiato, un attimo ancora, stare insieme è finito, abbiamo capito, ma dirselo è dura ...

Voglio spiegarmi adesso,
dammi solo un minuto per levarmi,
questo sapore amaro dal palato,
sapore di passato,
di un amore sciupato,
di qualche cosa di perfetto che poi è cambiato.
Non so di chi dei due possa esser la colpa non m'importa adesso ascolta
ciò che conta è non bagnare con le lacrime una fiamma morta
che si è gia spenta potremo piangere domani senza che l'altro ci senta e attenta
questo non vuol dire che sia solo tu a soffrire
ma penso che star male adesso non possa servire
per poterci riunire
non è che voglia fuggire
ma preferisco non mentire è tardi per capire
perché ad un tratto è arrivato il maledetto freddo
che col suo ghiaccio ha coperto ciò che abbiamo fatto e detto
e nel suo viaggio si è portato il nostro caldo
con te vivevo
un sogno ma ora sono sveglio.


... Come mai i tuoi occhi ora stanno piangendo ...

Versa l'ultima lacrima prima che il vento porti via con sé l'ultima briciola.

... Dimmi che era un sogno e ci stiamo svegliando ...

Con te vivevo un sogno ma ora sono sveglio.

... Dammi solo un minuto un soffio di fiato un attimo ancora. Stare insieme è finoto, abbiamo capito, ma dirselo è dura...

Debbo attendere.

Debbo attendere il mio tempo. Fin da quando ero piccola, mi è stato insegnato ad attendere il mio tempo. Con la stessa calma che la goccia d'acqua riempe il bicchiere, io sto attendendo il mio tempo.
Sono sicura, verrà il momento in cui potrò essere aiutata a comprendere e ad aprire finalmente le finestra del mio cuore, proprio come quando si va in una mansarda e si spalanca tutto per far fuggire quell'aria di chiuso e per far si che entri luce a rinfrancare lo spirito.
La mia anima è come una vecchia mansarda, tante cose sono piene di polvere e per quanto a volte io cerchi di mostrarle agli altri, la gente vede in loro solamente roba vecchia e senza valore.
Cosa può valere una vecchia pipa di quercia logorata dall'usura? La tengo ancora in mano, spesso chiudo gli occhi e l'appoggio al viso. Sento l'odore del mio nonno e lo ricordo appoggiato a quella poltrona mentre io, accanto seduta su un banchetto con il suo coltellino, cercavo di riempirgli la pipa. Il tabacco dava un'odore particolare a tutti i suoi maglioncini ed erano intrisi di quel profumo che era, innegabilmente mio nonno. Quando mancò, rubai dalla vetrina la sua pipa preferita. Probabilmente anche nonna se ne accorse, ma non mi disse nulla. Ogni tanto riapro la vetrina e annuso la sua pipa. Chi la guarda non capisce e tira avanti.
Che senso possono avere le cicatrici sul mio corpo? Le guardo ancora allo specchio con aria dubbiosa. Non capisco perchè ancora quei segni siano indelebili, tante volte sono sicura di vederli solo io e di ricordare tutto quello che la mente può permettere. Chi non le conosce, non capisce la mia anima.
Che blues oggi che mi porto dentro. Stranamente sono riuscita a mettere tutto in una scatola senza scottarmi, senza leggere i bigliettini che mi facevano male, riponendo dentro a questa tutta la sua rabbia. Nulla ancora mi ha sfiorata, non ho pensato a niente tranne che ad aiutarlo. Nella mia testa non c'è rabbia, non c'è odio, non c'è nulla.
Ho pensato che nulla fosse indirizzato a me e fosse frutto di uno scherzo, oppure di aver sbagliato persona, o tante altre bugie che scaldano il cuore.
So comunque che tornerò ad aprire questa scatola e tornerò a farlo quando sarò sola. Non apro mai queste scatole quando c'è qualcuno con me, amo reagire da sola a tante cose e perduro il mio dolore fino a che questo non mi sfinisce e più giù di così non posso andare. Solo in questo modo, e non so perchè, ritorno a salire.
Sai quante scatole ho realmente nel mio cuore e nella realtà? Conservo lettere, pezzi di carta, pacchetti di sigarette, spille, orecchini, ciondoli e tutto quello che riesco a "mantenere" di un attimo che mi ha fatto male. Conservo tutto, lontano dagli occhi. A volte ho bisogno di capire cosa accade e mi siedo, quando non c'è nessuno.
Accendo dell'incenso, della polvere di mirra sopra a un carbone ad auto combustione. Quando la mia testa è libera da quello che è di contorno a quello che debbo scoprire, inizio ad aprire le mie scatole.
Prendo in mano quegli oggetti e all'inizio sorrido ricordando la persona. Perchè se tengo oggetti è perchè ho veramente amato. E i ricordi che mi affollano la testa all'inizio sono sempre positivi, i momenti belli, le risate. Poi ricordo il distacco, i problemi che non si sono superati e sono rimasti appesi nel cuore come quadri storti. Ma sono rimasti appesi solo nel mio cuore, perchè l'altro, dopo averli piantati al muro, non si è curato di vedere se stavano bene e se erano dritti.
Quanti quadri ho nel mio cuore. Alcuni sono importanti come Picasso altri sono minori ma sempre molto belli. Non saprei quali preferire. Si può preferire un dolore all'altro?
Riaprirò la mia scatola, quando sarò sola. Leggerò attentamente quei messaggi, terrò in mano quelle cose che serbo morbosamente e che toccando mi tramettono energia dei momenti passati assieme.
E cadrò in una profondo dolore di rinnovo che mi porterà alla distruzione di tutto ciò che è stato. Cancellerò, rivivrò, elaborerò e rinascerò più forte, ma mutata nell'anima.
Tutto fa parte della maturazione di un lutto. Il lutto è il distacco, la mancanza e il dolore. Non è sempre riferibile alla scomparsa di una persona, ma anche alla scomparsa di un allineamento mentale, di una emozione, di un benessere, di un trasporto passionale.
Debbo maturare il mio lutto. Ho bisogno di tempo e mi rinchiuderò nel mio delirio di solitudine perchè, per ora, non ho lasciato mai rientrare nessuno in questo e ancora oggi, è un momento solo mio di grande empatia.
E come al solito, tutto scorre. Panta Rei, amore mio.

giovedì, maggio 15, 2008

Figlia di un Dio minore


Sono di nuovo Figlia di un Dio minore. Mi basta poco per poter cadere in una disperazione profonda e non avere nessuno a tendermi la mano. Non è una bella sensazione aver continuamente bisogno di protezione e sicurezza, aver costantemente bisogno di qualcuno che comprenda le tue sensazioni e ti ridia, in cambio, tutto il suo amore. Amore che, alle volte, può non bastare.
Il mio cuore è avido e spesso non si accontenta di ciò che lo circonda. A volte accade che anche quello che gli viene dato, gli venga tolto, e in quel momento il dolore è insopportabile.
Potrei morire di solitudine, di abbandono e potrei continuare a vivere con un cuore dall'ingranaggio malato che so di non poter aggiustare.
Mi sento sola e stanotte ho pianto per tutta la notte abbracciata al mio cuscino e soffocando le lacrime. Quello che mi manca è interno, forse non riesco neanche ad esprimerlo, non riesco a chiedere aiuto.
Forse ho sbagliato io a non chiedere aiuto. Ma ho paura anche di questo ... e se non avessi risposta? e se non trovassi la mano tesa quando ne ho bisogno? Certamente potrei anche trovarla, ma poi mi aspetterei sempre di averla.
Ho una testa sbagliata, ragiona per sinapsi errate ed elabora congetture false basate su bisogni efferati di amore eterno, di piacere travolgente, di gioia profonda. Come vorrei non pensare, come vorrei non aver amato e non saperlo fare. Come vorrei poter vivere una vita semplice senza che la mia anima venga continuamente turbata dalla mia testa.
Perchè non mi capacito che è possibile essere amati? Perchè ancora mi stupisco di quando questo accade? Forse non sono pronta ad essere amata. Non si può amare chi non si ama.

mercoledì, maggio 14, 2008

Io me ne andrei - Riccardo Cocciante

Dai
rifai quel letto su
stai
sempre a dormire tu
noi
non ci prendiamo più per niente...
io
a volte ho fame sai
Dio!
che rabbia che mi fai
tu
prima l'amore e poi dormire...
e stiamo qui
in una stanza
in affitto
un letto
un bagno
una cucina...
incomprensione
torto o
ragione
malinconia ...
la sera e la mattina
e stiamo qui
oggi come ieri
chi dice no
chi dice sì
mio Dio però
voglio uscirne fuori
ma tanto so
che non potrei
lasciare lei
lasciare lei
lasciare lei...
io me ne andrei
(riproviamo un'altra volta
non è detto e poi non si sa mai)
io me ne andrei
(cominciamo dal principio
tutto quanto vuoi)
io me ne andrei
(mi dai una mano)
a cercare lontano
(non ci vuole poi tanto)
una casa nel vento
(per ricominciare)
e poi volare in alto
dove tu non sei
(son sicuro che ce la farai)...
io me ne andrei
lo faccio sai
lo faccio sai
vedrai vedrai
ma tu che vuoi
dicendo e noi
che importa noi...
io qui tu là
bicchieri vuoti, vestiti
cicche sopra il pavimento...
maledizione
che confusione che giorno è
devo aver perso il conto....
io qui tu là
a guardare il soffitto
come si può, come si fa
mio Dio però
come sono ridotto
io non lo so
che ho fatto mai
ho paura sai
paura sai
paura sai
io me ne andrei
(riproviamo un'altra volta
non è detto e poi non si sa mai)
io me ne andrei
(cominciamo dal principio
tutto quanto vuoi)
io me ne andrei
(mi dai una mano)
a cercare lontano
(non ci vuole poi tanto)
una casa nel vento
(per ricominciare)
e poi volare in alto
dove tu non sei
(son sicuro che ce la farai)...
io me ne andrei
lo faccio sai
lo faccio sai
vedrai vedrai
ma tu che vuoi
dicendo e noi
che importa noi...
no, io non parlo più...
tu, resta a dormire tu...
io, io sto affondando giù da solo...

lunedì, maggio 12, 2008

Fame di te ...


Come non avere ancora fame di te? Come non avere sempre voglia di te? Tante volte penso alle persone che ti passano accanto e non notano quello che sei. Tante volte penso alle persone che ti possono toccare e non lo fanno. Tante volte vorrei distruggere tutto e riniziare da capo. E' difficile continuare sapendo il passato ed arrivare ad un futuro.
Ma il passato, come sempre tu mi dici, non può essere cancellato.
E nel mio stomaco rimane ancora la fame di te, che è quella fame di testa, pensieri e parole che solo alla fine culminano in una fame del tuo corpo.
Ho bisogno di tutto di te, o non sarò mai me stessa.
Ti prego, dammi tutto e io ti darò tutto, ma ora, sto aspettando le tue mosse, non voglio far altro che aspettare che tu ti muova e mi faccia capire che cosa vuoi da me.
Non voglio parole, altre parole, non voglio promesse, altre promesse ... Voglio solo te, tutto te, completamente te.

venerdì, maggio 09, 2008

E' bello, amore, sentirti vicino a me.

E' bello, amore, sentirti vicino a me nella notte,
invisibile nel tuo sogno, seriamente notturna,
mentr'io districo le mie preoccupazioni
come fossero reti confuse.
Assente il tuo cuore naviga pei sogni,
ma il tuo corpo così abbandonato respira
cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno
come una pianta che si duplica nell'ombra.
Eretta, sarai un'altra che vivrà domani,
ma delle frontiere perdute nella notte,
di quest'essere e non essere in cui ci troviamo

qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita
come se il sigillo dell'ombra indicasse col fuoco le sue segrete creature.


(Pablo Neruda)
Poi fece notte
due sedie di legno
sulla luna
sulle sedie
loro due
l'uno di fronte all'altra
toccandosi appena
gli alluci.

(Ghiannis Ritsos, Erotica)

mercoledì, maggio 07, 2008


E la mia anima tenebrosa era di nuovo felice,
perché il dolore è un oscuro mare nel quale affogherei,
se non guidassi con sicurezza la mia piccola imbarcazione,
diretta verso un sole
che non sorgerà mai

Godere di Me

Come è stato semplice poter godere di me, Amor mio. Che sensazioni estreme mi regala la mia pelle. Ti ringrazio di tutto quello che sono diventata!
Ora adoro il mio corpo, mi piace curarlo, perfezionarlo e renderlo raggiante, solo per te, per il gusto di vedermi osservare dai tuoi occhi, per il piacere di poter essere per te l'oggetto dei tuoi desideri.
Ora passo davanti alla vetrine e quando causalemente il mio sguardo riflette il mio corpo, accenno un sorriso. E sai, tante volte mi meraviglia quel sorriso che innocentemente segna le mie labbra.
Cosa hai fatto!!!! Hai ridato stima alla mia anima e al mio corpo. Io, del resto, ho sempre adorato il mio cuore e la mia testa e sono le uniche cose che ho coccolato e curato, il resto andava da se.
Ora capisco quanto sia importante anche anima e corpo e quanto è arido il loro desiderio di essere e affermarsi.
Grazie tesoro per tutto quello che fai per me, per la forza rinnovata che risci a darmi e a sorreggermi in qualunque situazione. Non sai quello che è per me essere ora così e quanto io stia bene con me stessa.
E' la prima volta in vita mia, e come in tante altre, sei il primo anche in questo...
T'adoro.

martedì, maggio 06, 2008

Tanah Lot

Riportami la ... voglio tornare a Tanah Lot. Trascorrere quelle bellissime giornate in riva a quel mare che tanto ho amato. Voglio tornare la, innamorata di quella gente semplice che sempre sorride e che è curiosa di sapere le tue abitudini, i tuoi usi. Quella gente cordiale, semplice che nel cuore ha tre cose, come ci diceva Sole, la nostra guida: La Famiglia, Il Re e La Religione.

Bali è animista. Prega praticamente di tutto e rispetta ogni aspetto della vita e dell'anima. La morte è una festa e la vita ancor di più.

Nel tempio di Tanah Lot (dove la mattina può essere raggiunto grazie alla bassa marea e alla sera appare come un'isola) dimora, in una grotta sotto alla scogliera, un serpente "magico".

E' un serpente buono, senza denti e completamente albino. La notte nuota nelle acque azzurre di Bali e la mattina, al ritirarsi della marea, vive in una grotta e si può toccare.

E' incredibile l'energia che trasmette lo sfiorare con le dita della mano la pelle di quel sacro animale che sembra coccolato dal calore della gente.

Voglio tornare la e rimanerci. Se debbo sognare, questo voglio. Tornare la, vivere di pesca e di Dio se questo, come ci ha insegnato Luna altra nostra guida, potrà significare sorridere e vivere felicemente per il resto della mia vita.

lunedì, maggio 05, 2008

Tra mille parole

Tra mille parole vorrei librarmi nell'aria come una farfalla. Vorrei potermi scrollare di dosso tutto quello che è pensiero e poter tornare a sorridere.
T'ho fatto male compagno mio. Non riesco a togliermi questo dolore dal cuore. Avrei voluto che tutto si spegnesse come è iniziato ma, invece, così non è stato.
Come posso ora vivere la mia vita? E' molto complesso. Non so cosa mi attende e per la prima volta in vita mia non so che passi compiere. Posso solo cercare di essere forte e starti vicino per cercare anche io di comprendere ciò che è giusto per noi.
Nella mia testa ci sono mille pensieri che mi confondono e che non mi fanno vedere quale è la strada migliore da percorrere.
Non sono triste però. Sono fiduciosa che qualsiasi cosa accada, sarà la migliore per noi.
Quando si parla, ci si spiega, ci si mette a conoscenza di idee, sentimenti e volontà può certamente far male, ma non quanto una bugia o una omissione.
Ora sono sollevata da una parte. So che conosci lo stato del mio cuore, lo accetti e hai capito anche da che cosa è dovuto.
Non sono semplice, non mi concedo a tutti quelli che chiedono la mia mano. Difficile è capirmi e entrare nel mio cuore. Altrettanto difficile è, comunque, uscirne.
Ora che sono confusa, chiedo tranquillità di intenti, mani che sorreggono e sorrisi che aiutano a vivere serenamente tutto quello che il tempo ci porterà.
Non siamo cattivi, crudeli. Tutti noi amiamo, talvolta in modo diverso, ma ci amiamo tantissimo e profondamente.
Tante volte chiudiamo gli occhi per non vedere che questo nostro amore sta cambiando, scema o si indirizza da un'altra parte, smettiamo di lottare per quello che desideriamo, che c'appartiene. E quando questo accade il silenzo avvolge le persone, le fa evitare, fa si che ogni movimento o parola sia intollerabile.
Ora proviamo. Proviamo a capirci, a sentire quello che veramente desideriamo. Cerchiamo cosa è meglio per noi, senza pensare all'altro. Solo così potremmo instaurare un rapporto duraturo, con qualisiasi nome poi scegliermo di chiamarlo: amore, amicizia, rispetto.
Guardiamo neglio occhi le nostre creature e promettiamogli di non farle soffrire con stupide azioni volte solo a far male all'altra parte che un tempo era di noi. Promettiamogli invece che non li abbandoneremo mai, che saranno sempre con noi, qualunque cosa accada.
Innanzitutto siamo creatori di anime e dobbiamo rispettarle. Il tempo poi porterà ad una soluzione inequivocabile che accetteremo, ognuno come potrà, nel rispetto dell'altro.
Se mi chiedessero che cosa voglio ora, non saprei che rispondere. Vorrei tutto e nulla. Vorrei il mio amore, la mia famiglia, le mie amicizie e tutto nel più semplice dei modi ... ma chi non lo desidererebbe?
Ho bisogno di respirare, tante volte mi si blocca il respiro nello stomaco e non lo lascia tornare. Alzo le spalle per tirarlo fuori, gli occhi al cielo che tante volte in questi giorni hanno pianto.
Stranamente non ho il coraggio di appoggiarmi a nessuno per capire quello che sento, cerco poco la consolazione e la condivisione dei miei pensieri. Vorrei riuscire a fare il meglio.
Vi chiedo di capirmi, starmi accanto come sempre avete fatto e di aiutarmi per quello che potete darmi, di rispettare i miei sentimenti, le azioni che farò in futuro e ogni tanto abbracciarmi in silenzio per farmi sentire nel cuore quel calore che è fuggito e di cui ho tanto bisogno...

venerdì, maggio 02, 2008

Attimi di eterno

Attimi di eterno.
Nulla fra di noi, non vogliamo nulla fra la nostra pelle che non sia la nostra pelle.
Desidero far chiudere al mondo gli occhi e chiudere i miei per ascoltare quell'attimo di eterno silenzio.
Ho brividi sulle spalle, le tue mani le sfiorano e sentono i miei brividi.
E già questo è più di quanto sognassi, di quanto la nostra mente poteva da sola sognare.
Un tempo non ricodavamo neanche i sogni, amore mio.
Insieme abbiamo riacquistato il senso della vita.
Il nostro sognare diviene raramente realtà e questa effimera speranza dà a noi la passione di respirare.
Abbiamo toccato più volte l'intangibile pensando di non farcela, di cedere, di crollare.
Ma ora, siamo ancora quì e se ci perdiamo, l'uno ritrova l'altro e non permettiamo a nulla di separarci.
Ogni evenienza ci avvicina, il male ci rafforza, la gioia ci diletta, e l'amore crea sogni, pane per la nostra anima affamata.
E di quel pane voglio nutrirmi, voglio nutrirmi della sete delle tue labbra e non ne avrò mai abbastanza.