lunedì, agosto 31, 2009

Musa Oscura

Ho sparso questa sera, che la Luna è piena,
le tende atterra per celebrare il tuo ritorno.

T'attendo ogni sera per guardare nei tuoi occhi,
quello che tempo indietro brillò nei miei.

E come la Notte aspetta il Giorno,
indugio te per un ultimo tocco,
prima che le tenebre annebbino il mio Cuore.

Sei luce nella mia giornata,
fulmine in una serata uggiosa,
miele in labbra arse,
sei il calore che scalda la pelle.

E mi ritrovo a cercarti,
come un'amante impaziente,
cammino, strepito, penso e sorrido.

Ho paura nel chiedere,
sono silenziosa nel dire,
mi lascio cullare da te e dalle tue moine.

Ne rimango saldamente ancorata
e vorrei che questo non smettesse mai.

In me esiste solo una regola.

Dammi e mantieni,
ma se dai ancora, più dovrai dare
anche se niente chiederò.

Ho le chiavi, me lo hai ripetuto più volte.
Anche tu le hai, ci stai giocando in mano.

Sorridi e non t'accorgi quanto sei meravigliosa.

sabato, agosto 29, 2009

A Vale

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

venerdì, agosto 28, 2009

Ma che importa
l'eternità della dannazione
a chi ha provato,
in un secondo,
l'infinito della gioia?

Baudelaire
Sposto i piedi dolcemente nella mia alcova,
la mente è silenziosa, sta aspettando un mio dolore
per rielaborare e non lasciarmi la notte.

Mi tengo tranquilla, respiro a fondo.
Dondolo leggermente la testa per rilassarmi,
forse stanotte dormirò, non ho tarli nella mia carne.

Gli occhi come in un lento divenire,
nascondono alla visione questo mondo per aprirne un altro.

[Giacevi sul nostro letto col sorriso di una bambina e l'aquilone,
i tuoi occhi erano chiusi nel mondo che ti consolava,
amavo guardare la tua pelle riflettere alla Luna,
respiravo piano per non svegliare la Creatura che allietava le mie Notti,
eterne Notti in cui non dormivo e tu,
tu mi facevi da quadro, dove poter perdermi in una lunga
sindrome di Stendhal.

Sai, ne avevo tutti i sintomi, capogiri, vertigini, svenimento,
tachicardia. Come se quello che stavo sfiorando con gli occhi
fosse così di sublime bellezza che mai avrei potuto eguagliare,
che mai alcuna avrebbe potuto eguagliare.

E mi perdevo nei tuoi pensieri che ti rasserenavano,
forse non ero neanche io l'oggetto del tuo desiderare notturno,
ma ciò non mi importava.
Eri il mio quadro, ogni volta diverso,
e giacevi scomposta sul letto per farti ammirare.

Il pavimento era gelido sotto i miei piedi nudi,
li guardavo muoversi verso il letto, come se non li comandassi io.
Le mura erano bianche candide e l'aria non aveva odore.

Era l'unico momento, l'unico in tutta la mia vita,
dove mi sentivo me stessa,
accettata e in pace col mondo.
Era la mia forza, la carica per il giorno avanti.]


La luce di questa stanza senza scuri
è veramente intollerabile.
Stropiccio i miei occhi al nuovo giorno,
nel Cuore non c'è quella sensazione di pace,
ha preso il posto l'eterno abbandono
la mancanza che dentro ancora mi scava
fino a che avrà possibilità di farlo.

Rimango a guardare il soffitto,
muovo i piedi nella mia alcova.
Sono ambiati, forse più lunghi e nodosi.
Per terra ora c'è il parquet a scaldare i miei passi,
ci sono muri colorati a rallegrarmi,
esistono profumi di mille incensi.

Ma la pace non ha resistito.

mercoledì, agosto 26, 2009

Stanca di combattere,
afflitta nella più profonda dell'intimità,
ti cerco.

Ho affondato ieri le mie mani in te,
ho voluto capire il tuo Essere,
farti comprendere il mio.

Lo so, è molto difficile.
Sei combattuto dalle strade proposte
e dalle molteplici soluzioni e contro indicazioni.

Ti lascio scegliere,
ho scelto tanto nella vita,
a volte anche per te.

Provo a mettere la mia vita nelle tue mani.

Sei stato grande,
l'hai resa favolosa,
i sogni si sono a volte anche realizzati.

Perché non dovresti riuscirci ora,
un'altra volta ancora?

martedì, agosto 25, 2009

Semplicemente

Va bene, proviamo a scrollarci di dosso questo veleno,
nel quale sono nuovamente impregnata.

Tentiamo di parlare un attimo chiaro,
tanto per cercare di mettere a posto dei tasselli
che reputo fondamentali.

Non cerco conforto. Punto primo.

Essenzialmente perché non mi sento di averne bisogno
e non ho nessuna grave situazione dalla quale uscire.
Ho sempre reputato che le persone sono fautrici del loro destino
e si invischiano negli eventi perché loro lo scelgono.

Sarebbe quindi stupido chiedere commiserazione.

Non cerco giudizio. Punto secondo.

Questo blog non nasce per essere giudicata sulle mie azioni
ne tanto meno per attirare persone "affascinate" dal mio essere.
E' il mio diario personale, dei miei stati d'animo, degli accadimenti.
E tale deve restare. Se dovessi fingere anche qui,
non sarebbe poi così proficuo. Per nessuno.

Non cerco il Messia. Punto terzo.

Non ho bisogno di una persona che mi dica come dover
o non dover condurre la mia vita.
Non che tutto quello che io faccia sia corretto o giusto.
E' solo il mio modo di agire alle situazioni,
le conseguenze le accetto e le supero.
Come sempre.

Penso a quello che scrivo. Punto Quarto.

So di non essere così infantile da esternare
qualunque cosa sia nel mio animo
non conoscendone né le conseguenze né perché lo faccio.
O veramente non ho capito il senso della vita...

Detto ciò mi auguro caldamente
di non aver offeso, né frainteso nessuno,
chiedendo al mondo di non commiserami,
perché non c'è alcun motivo per farlo,
di non giudicarmi,
non siete dentro di me e nel mio mondo
non potete quindi farlo.

Cordialmente Vostra.


AshaSysley

domenica, agosto 23, 2009

Psiconeuroendocrinoimmunologia

L'adrenalina viaggia sulla mia pelle è ora di andare.
Stanno aspettando e non tarderò.

Svuoto l'Anima sulla pista,
non ho salutato nessuno nel mio Delirio.

Metto nel ritmo la mia Indecenza e tutto il suo Disagio.
A colpi di
Margarita butto giù il muro delle inibizioni.

Gabriel è sempre la ad osservarmi.
Ha visto scendere dalla macchina un Diavolo
con la musica che spaccava i vetri, la sigaretta accesa
e il profumo di Mirra.

Accostandosi ad
Angelito,
lo ha intimorito di fermarsi alla seconda Tequila,
qualora ne avessi chiesta ancora.

E grido sulla pista la mia Danza Infernale.
Al frenetico
Reggaeton, si sostituisce una Bachata.

Mi blocco stranamente in mezzo alla gente che in pochi attimi
trova le mani del partner.
Indietreggio, sono smarrita.
Non so neanche da cosa.

Gabriel, il mio Angelo Ebano, non ha mai staccato lo sguardo da me.
Avanza nella pista.

Cala il cappello sugli occhi e tende le mani.
E' vestito di bianco questa notte.
Il Nero della sua carne si confonde nell'aria.

Appoggio entrambe le mani sul suo petto.
Mi serra i polsi fermamente.
Nascondo la mia testa al loro interno,
inizio a muovermi lenta, lui mi guida.

Sa che non fa per me questo ballo dolce,
ma è tempo che plachi la mia ira e rigeneri nell'equilibrio.

Mi ritrovo a respirare con serenità,
chiudo gli occhi trasudanti di lacrime.

Ho desiderato che tutto finisse in quel momento,
in quella soave canzone, nel suo profumo,
nelle mie movenze e nel rispetto di un'Anima Dannata.

Reggaeton.
Sono sul mio altare e Lui lo sa.

Calando di nuovo il cappello, si muove a ritroso nel tempo.
Non commette più l'eterno errore di guardare i miei occhi.

sabato, agosto 22, 2009

Disturbo Borderline della Personalità.

Lentamente lascio scivolare la carta fra le dita.
Strano come io abbia timore di tagliarmi maneggiandola,
quando so che lo scopo finale di tutto è proprio quello.

Religiosamente sollevo i lati della velina e la vedo scintillare.
I miei occhi meravigliosamente si accendono in un spasmo neuronale,
la carne vibra come una donna davanti al suo altare.

Ritmicamente muovo la testa al basso di questa musica.
Questo oggi ipnotizza il mio Essere,
è stata la tua Droga, regalatami per l'ennesima volta.

E il piede batte a terra nudo, sollevando polvere.
I miei campanelli suonano la danza delle streghe,
ma ora non voglio ascoltarli.

Innalzo il mio simulacro e sorrido finalmente.
Riuscirò ad attenuare la mia tensione ancora una volta,
gelosamente distesa fra il fumo dei tuoi odori e i baci della pelle.

Chiudo gli occhi, dolcemente.
Le mie unghie nere, si tingono di un nuovo colore,
raccolgono la mia vita, come una coppa d'ebano il vino.

Lascio scivolare la mia vita fuori dal braccio.
Un sorriso si accenna sulle mie labbra, l'ambrosia dell'alcool
dei miei giorni si spande nella stanza come il tuo incenso.

Dolcissima Nera Venere Sacrificale.
E il Rosso tinge le mie carni,
lambendo ogni piega della mia Anima per penetrare nel più recondito Io.

Quanto avrei voluto farlo con te.
Poi dolcemente donarmi per essere lenita,
sentire la tua lingua scorrere sulle mie ferite aperte. Nutrirti di me.

Avrei guidato la tua mano sulla mia carne.
E sarebbe stato il più dolce dei dolori,
il più amaro dei piaceri. Finalmente confusi.

E in questo ora sorrido.
Si, avevate ragione. Ve lo confermo.

Soffro di Borderline.

Catch me.

Room of Angel


E per una volta il nulla accompagna le mie notti,
costellate da sogni senza senso.

E al giorno si sostituisce quest'aria vaporosa
che mi entra nei polmoni e si attacca alla mia pelle.

Non mi risparmia il vento facendomi tremare
dentro questo fitto bosco,
camminando su questa ghiaia fino al villaggio.

E non mi stupisco del fatto che il sole non mi scorti,
sta bene anche in questa giornata malata,
senza notte e senza alba.

Forse è il mio stato di limbo che mi porta ad amare questo momento,
l'assenza di emozioni sul mio visto e nel mio cuore.

I miei piedi nudi si lacerano alla terra e mi da un senso di sollievo,
attenua questa tensione che ho nello stomaco,
spostando l'attenzione.

Poco mi curo dei rovi che rigano le mi cosce,
con un dito scorro sul mio sangue,
ne ho visto tanto sgorgare da me, che questo è nulla.

Continuo a camminare verso quello che so essere l'ignoto.

In questo momento dove emozioni ne provo così poche,
ho bisogno dell'eccesso e della solitudine.

Dell'inaspettato.

Ho pianto per te.
Ho sorriso per te.

E tutto questo è emozione.

venerdì, agosto 21, 2009

Vorrei un anello.

Un Anello macchiato del tuo sangue,
che possa appoggiarci le labbra quando ho fame
e nutrirmi di te, che sei così lontano
e così immensamente dentro me.

Un Anello intriso del tuo odore,
per strusciarlo sul naso e rimanere inebriata
dei miei ricordi.
Entrare in estasi ovunque mi trovi.

Un Anello che possa seguire le mie mani,
in tutte le carezze che su di me elargirò,
in qualunque meandro vorrò esplorare,
sapendo che sei con me, in ogni momento.

Un Anello che abbia in rilievo le tue iniziali,
che possa rendere incandescente sulla rossa fiamma
e marchiare la mia pelle in segno di tua appartenza.

Un Anello dalla pietra dura e acuminata,
che possa passare sulle mie carni
per placare l'ardore e il desiderio di averti mio.

Vorrei avere il Tuo Anello.
Sposa Fedele in un mondo Parallelo.

Poco o Molto

Non abbiamo il giusto equilibrio, Mio Principe.

Per alcune cose siamo veramente Molto,
infinitamente sopra ogni altro,
onniscentemente sul mondo.

Per altre ci sentiamo Poco,
infinitesimi, una goccia nel mare dell'oblio,
vorremmo urlare e dimostra al mondo che possiamo.

E quello che ci fa male è che siamo Molto
dove invece dovremmo essere Meno
per poter far si che gli altri ci apprezzino.
E siamo Poco
dove invece ambiremmo ad essere Più
per poter far si che gli altri ci apprezzino.

Ma il problema, Mio Dolce Principe,
non è il Molto o il Poco,
il Più o il Meno.

Sono gli altri che ci vorrebbero diversi
e non si impegnano minimamente a cambiare per adattarsi a noi.

E ci sentiamo noi i soli responsabili di tutto quel disagio
che proviamo e che facciamo provare.

Ora basta.
Sei Perfetto. Così come sei.

giovedì, agosto 20, 2009

Where did you sleep last night?

[Ho dormito stanotte. Un sonno sereno.
Accompagnato di ricordi ed emozioni.
Ho dormito stanotte. Un sonno magnifico.
Come mai da tempo.

Il risveglio è stato tremendo.
Sono a terra col volto coperto di sangue.
Stavo volando e sono caduta, senza accorgermene
nella tua trappola.

Hai giocato con me, non ti è bastato mentire.
Ora il dolore è più grande della speranza,
della fiducia che avevo riposto nella vita.
Ora il dolore è più forte della forza di vivere.

Mai avevo creduto di poter soffrire così tanto.
Mai avrei creduto di poter scendere così a fondo.
A fondo dentro me stessa.

Tanto da chiedere il Perdono
per conto mio ad un'altra persona.

Perchè io non riesco a Perdonarmi.]

- AshaSysley

mercoledì, agosto 19, 2009

In tutta la mia Vita
non ho mai Pianto tanto per Nessuno.

Come ho Pianto per Te.

Inadeguato.


Una dedica da chi mi conosce.
Profondamente.

[Non riuscivi a sentire la luce del sole sulla tua faccia
il tuo piccolo mondo, un pò fuori luogo
non riuscivi a sentire l'oceano, non riuscivi a sentire le onde
io so che tu volevi tornare indietro, io so che tu volevi restare

tutto ciò che toccavi
tutto ciò che sai
tutto ciò che hai amato

bene, io riesco a vedere il tuo sorriso, tu riesci a vedere le mie lacrime?
Ti raggiungo per sostenerti ,ma tu non ci sei
tu hai lasciato un vuoto cosi grande, Lord, in modo irreparabile
cercherò di trovare il perdono nel prendere quello che non divideremo mai

tutto ciò che toccavi
tutto ciò che sai
tutto ciò che hai amato
Mi hai proprio lasciato senza parole

Stai proprio gettando via tutto
No non ti sei mai preoccupato di vedere la luce del giorno
Stai proprio gettando via tutto
come la sabbia sulle coste
le tue onde impetuose, son venute per portarti via
]

martedì, agosto 18, 2009

Give Into Me



I'm falling down on you, where are you from
[Sto candendo giù su di te, da dove vieni]
What else can I do, you're so beautiful how can I go on
[Cos’altro posso fare, tu sei bellissima come posso andare avanti]
If I loose it all, would you go down on me
[Se mollo tutto, verresti giù su di me ]
I don't even know, the things you want me to see
[Non conosco neanche, le cose che tu vuoi farmi vedere]
Waiting for you
[Ti aspetto]
Thinking of you
[Ti penso]
Give into me, I'll make you blue
[Datti a me, ti renderò triste]

I wanna know if you feel the same
[Voglio sapere se tu provi lo stesso]
You’re mine, I'm ridin high like an aero plane
[Sei mia, sto correndo in alto come un aeroplano]

I wanna give you what you need,
[Voglio darti ciò di cu hai bisogno]
But I don't dare to ask
[Ma non oso chiedere]
I got no self-esteem,
[Non ho autostima]
I don't blame my past
[Non incolpo il mio passato]

Waiting for you
[Ti aspetto]
Thinking of you
[Ti penso]
Give into me, I'll make you blue
[Datti a me, ti renderò triste]

I wanna know if you feel the same
[Voglio sapere se tu provi lo stesso]
You’re mine, I'm ridin high like an aero plane x4
[Sei mia, sto correndo in alto come un aeroplano (x4)]

lunedì, agosto 17, 2009

[Mi Volto Di Scatto.
Ma Riesco Sempre a Sfuggirmi.
]

domenica, agosto 16, 2009

Rinascita

E di questa ho bisogno ora,
di un nuovo essere da impersonare,
di qualcosa di diverso da quello che sono sempre stata,
e sulle note di una innata giovinezza,
poter portare la mia maturità,
per ricommettere gli stessi sbagli
col senno che quella è l'età per farli
e goderne appieno delle conseguenze a testa alta
sapendo che è tutto giusto e l'età è quella
e tutto passa.

Vorrei ora godere di quella spensieratezza
degli anni in cui, per gli altri, così sono stati,
mentre io angelicamente varcavo le porte dal nero ferro
per immergermi nello stige e farmi consegnare le chiavi
di ciò che sarebbe diventata la mia nuova casa.

Una lacrima ieri sera ha solcato il mio viso
quando mi hai detto di affidarmi a Dio
che lui può capire, non mi farà rinnegare il passato,
capirà i miei passi perché avevo perso la luce.
Capirà il mio essere perché lui è Padre,
perdonerà con la schiettezza e il rispetto
che non mi sono mai stati elargiti facilmente.
Nelle sue braccia riuscirò a trovare ristoro e una nuova casa
per mutare il mio modo di pensare e finalmente ritrovare ciò
che lungamente persi nelle anticamere dell'inferno.

La serenità.

E una lacrima ha solcato le mie guance
per la tua purezza Amico mio,
per quel sorriso che ancora mi destabilizza
e per il tuo guardarmi fisso, strettamente convinto
del tuo cammino.
E sono contenta per te,
fiera che tu abbia trovato la tua strada
e completato un percorso che ti ha fatto capire
che sei un Angelo e che puoi volare,
anche da solo.

E la lacrima è caduta sul mio petto,
il cuore l'ha raccolta e si chiedeva cosa fosse.
Da molto non ricordava quell'emozione
di chi emozioni nutre e di chi ne viene abbracciato.
Ma cosa importa alla fine,
soli siamo, sola mi sento.
Probabilmente sola sono, forse anche per scelta.

E imboccai il viale lungo il lago,
l'odore dolce dell'acqua e il canto delle rane
mi hanno accompagnato fino alla macchina.
Ridevo della mia ombra così bella,
di quella maglia che danzava intorno ai miei fianchi,
dei miei capelli bagnati per il tanto ballare,
stringevo fra le labbra la mia ultima sigaretta
e aveva nuovamente un altro sapore
di chi sa che le strade conducono verso mille sentieri
spesso dividono, spesso riabbracciano.

E ho camminato guardando in basso la mia ombra,
che si divertiva a farmi apparire affascinante.
E ricordavo le parole di quella ragazza brasiliana:
"Sei bella, molto bella. E anche buona, con un gran cuore.
Perché sei qui da sola?"
Un solo sorriso e lei mi ha risposto col medesimo.

Ho ballato tutta la notte,
ho ballato per me ad occhi chiusi,
ho ballato per la musica e per i miei ricordi,
ho ballato sopra il fuoco dei miei ardori,
ho ballato sui miei mille amori,
ho ballato su tutto quello che avrei voluto,
ho ballato su quello che ho,
ho ballato sulla mia vita.

E la mia ombra era li,
a prendersi gioco di me.

sabato, agosto 15, 2009

The last Song.

"Tranquilla, non me ne frega nulla di quello che fai.
Anche io non mi aspetto nulla."

Sicuramente l'importante è saperlo,
per poter agire di conseguenza.

Chissà perchè, ma non mi sono mai sognata
di dire una frase così a qualcuno.

L'aria che respiriamo,
è già stata respirata da altri.

Il sole che batte sul nostro viso,
batte anche sui visi degli altri.

E così, siamo intimamente legati
ad Amici e Nemici,
in equal modo.

E per questo, non posso dire,
di avere Amici o Nemici
o che di loro non mi possa fregare nulla.

Siamo tutti intimamente legati.

L'aria che stiamo respirando,
è già stata respirata da un altro.

giovedì, agosto 13, 2009

Leon


Ho pianto vedendo questo video,
ancora una volta.

Perchè non è debolezza ammetterlo.

E' avere sentimenti.

E io ce l'ho.

Poéte Maudit

Ingoio questi minuti di felicità
che separano la realtà razionale
dal mio irrazionale.

[That is not dead which can eternal lie,
And with strange aeons even death may die. H.P.L. ]


Non ti stupisci neanche più del mio ricercare
nei farmaci il mio equilibrio,
la mia stabilità.

[Non c’è in natura una passione più diabolicamente impaziente
di quella di colui che, tremando sull’orlo di un precipizio,
medita di gettarvisi. E.A.P]


E stento ancora a credere di reggermi
sulle mie gambe, quando per certo so
che il possibile mi ha abbandonato.

[O Dio, dammi il coraggio, la forza di guardare
senza provar disgusto il mio corpo e il mio cuore! C.B.]


Il Mondo nella mia testa ruota assieme,
ciò che col tempo sarà scandito e scisso,
ciò che col timore dovrà essere affrontato,
con una maschera ridente.

[Votre âme est un paysage choisi
que vont charmant masques et bergamasques
juant du luth et dansant et quasi
tristes sous leurs déguisements fantasques. P.V.]


Continuo a lottare contro ciò
che davanti mi si para.
Non ci sono carezze, neanche in quello
che ciecamente, reputavo amore.

[Je veux être poète, et je travaille à me rendre voyant :
vous ne comprendrez pas du tout, et je ne saurais presque vous expliquer.
Il s'agit d'arriver à l'inconnu par le dérèglement de tous les sens.
Les souffrances sont énormes, mais il faut être fort,
être né poète, et je me suis reconnu poète. J.A.R]


Continuano i miei sogni,
scanditi da urla e deliri.
Le mie paure si fanno sentire di notte.
E non c'è verso di scacciarle,
di allontanarle,
di affrontarle nella vita reale.

[L'odio è un liquore prezioso, un veleno più caro di quello dei Borgia;
perché è fatto con il nostro sangue, la nostra salute,
il nostro sonno e due terzi del nostro amore.
Bisogna esserne avari. C.B.]


Sono spettri del passato,
ritemprati e tornati forti,
non riesco a combatterli,
non ho forze, non ho sforzi.

[Un tempo sognavo, e per me il mondo del sogno era
più reale dell'esistenza che gli stupidi chiamano realtà,
e più prezioso della mia stessa vita. H.P.L.]


La mia è la Mente di un malato,
di colui che dovrebbe vivere il presente,
lasciando il passato dove è.

[Come nell'etica il male è conseguenza del bene, così, nella realtà,
dalla gioia nasce il dolore.
Sia che la memoria della passata felicità
costituisca il tormento del presente,
sia che le angosce che sono abbiano origine nelle estasi
che avrebbero potuto essere. E.A.P]


Il mio Cuore è arido
e benché cerchi di colmarlo,
mi accorgo che è solo uno stillicidio
nei confronti del mio orgoglio.

[Ogni uomo che non accetta
la condizione della vita umana vende la sua anima. C.B]


Il mio Corpo è un cancro,
nato e cresciuto con me.
Non c'è pace nel disgusto che mi provoca,
orribile e nefasto contenitore d'ambrosia.

[Big dreamers never sleep. E.A.P]

La mia Anima è turpe,
dilaniata da tutto quello che estemporaneamente
permetto, scandito da un bioritmo altalenante,
di piacere e rigetto,
che non mi permette né di godere dell'uno
né di liberarmi appieno nell'altro

martedì, agosto 11, 2009

Credo che basterebbe, potrebbe.
Si, probabilmente è quello che cerco,
ma non in modo sporadico, bensì continuo.
[è questo che il mio cuore urla?]

E pensare che neanche quando lo chiedo,
mi è concesso.

Eppure sarebbe così semplice seguire ciò
che la mia voce ti chiede di darmi.
Eppure è così semplice perché io,
ascoltando i tuoi silenzi, riesco a farti felice.

Senza di questo mi sento sola,
un inutile oggetto neanche collocato,
non ho nemmeno un centrino sotto i miei piedi.

Non sono una Rosa dal profumo irresistibile,
per la quale un Principe Innamorato si batte.
Il mio Principe è fuggito, lasciandomi sola.
[Da quando non ci sei, c'è una grande ferita dentro me.]

Ho capito di averne bisogno, te lo chiedo in tutti i modi,
non lasciarmi ancora altri anni senza,
non è un grande sforzo, potresti riuscire a farcela.
[Se solo volessi ...]

Non sono un oggetto che metti li e sta bene,
non sono una donna che da sola e rinchiusa vive bene,
non sono un essere che non pensa e per questo non ha problemi,
non mi passano i problemi sopra come l'acqua,
il mio umore non è stabile come un tempo.

E allora, dammi questo regalo.

Ho bisogno di attenzione.

[Non voglio trovarla altrove]

lunedì, agosto 10, 2009

'Cause I'm Broken.

Non è stato mai il tempo delle Bambole,
così inermi, senza carattere, soggiogabili facilmente,
non c'ho mai giocato, fin da piccola.

Ho sempre preferito altro che attirasse
la mia attenzione.

Non sono stata mai una Bambola,
nessuno ha potuto guidare le mie mosse,
in alcun modo.

Ho imparato ad acconciarmi i capelli con lunghe trecce,
a cingere i miei occhi e il mio collo di un nero colore.

Mi ritrovo più ora in me stessa, che in altre vite.

Ho sempre avuto i capelli neri, a volte rossi scarlatti.
I miei occhi sono stati sempre color dell'aria,
trasparenti come la mia anima, penetrabili e inconsistenti.

La belle bianca ha sempre riflettuto quella luce
che per lungo tempo ho rifugiato invano.

Caduta inesorabilmente, mi sono rialzata.

Solo i miei occhi avevano conservato l'Angelo primordiale.

Non potevo fare a meno della Passione Umana,
del loro Piacere, così, per vedere meglio ciò che affascinava il mio Essere,
mi sono sporta e sono caduta.

Sinceramente non ambisco a tornare dove ero prima anche se...

Sono stata bruciata come una Strega per quello che dicevo,
additata come Adescatrice per il mio modo di fare,
scacciata come una Pazza per quello che vedevo,
Esiliata perché le bugie coprissero la verità,
Violentata perché la mia giovinezza appariva serena,
Picchiata perché mi fosse di insegnamento,
e mi è stato dato di Ricordare, perché tutto questo
perdurasse in Eterno.

Ed io, che ero scesa per Amare...

sabato, agosto 08, 2009

Ho provato con la musica a riempire questo vuoto
questo nulla che ho dentro.

I'm Broken,
When I'm Lonsome.
I' don't feel Weel
When you go Away.

Ma sono solo parole
che sbattono dentro la mia anima
e stendono le mani per entrarci dentro con le unghie
e dilaniare la mia carne.

I'm Broken.

So di esserlo.

Nessuno sa come ci si sente ...

I'm Broken

giovedì, agosto 06, 2009

Ho sempre guardato con un sorriso i Vampiri.
Coloro che riuscivano a non provare sentimenti,
il loro cuore non batte,
sono gelidi nei movimenti, nelle parole calcolatori,
dispensatori di eterna sapienza.

Non hanno paura perché loro sono la paura,
concepiscono l'amore come il dolore
negli occhi dell'altro, la loro sofferenza per la propria vita.

Ho sempre ammirato i Vampiri
per il loro dolore, per la dannazione a cui sono condannati,
per la vita eterna che non hanno scelto ma a cui,
a loro volta, sono stati condannati per amore,
se così può essere chiamato.

Mi sono sempre chiesta se quella è una veste che mi si addice,
probabilmente soffrirei meno di ora,
perché degli altri non mi curerei, del loro sentire,
del loro pensare.

Imparando a dare sofferenza poi non sarebbe così difficile
continuare a farlo per il piacere proprio.
Dare amore sapendo di elargire anche dannazione.

Potrebbe essere la soluzione ai miei mali.

L'unico problema rimane questo cuore,
che ancora batte anche se perde un colpo ogni tanto.

mercoledì, agosto 05, 2009

Ego Spiro.

La speranza c'è solamente in chi
non ha quello che vuole e brama
ancora di riaverlo.

La speranza c'è in chi non chiude una porta
nel desiderio che venga riaperta
perchè non è sicuro di quello che ha.

La speranza è un sentimento di chi
ancora ha dei desideri e non vengono colmati
dal presente.

La speranza, infine, alberga in tutte quelle persone
che sono certi di non aver fatto il giusto
e che credono in una salvezza.

La speranza non è un sentimento che vive in me.

Sperare viene dal latino "spiro".

Spiro in latino vuol dire Muoio.

martedì, agosto 04, 2009

Veleno

Nella mia ampolla ora c'è il tuo veleno,
perchè nulla vada dimenticato,
perchè non vengano generati gli stessi errori.

Lentamente lo stai sputando fuori,
ma non ti accorgi che macchi le mie vesti.

Il tuo sorriso è ora dolce,
di chi è riuscito a sopravvivere.

Lasciami pensare,
dammi tempo per metabolizzare.

Non era questo di cui mi ero innamorata,
non era questo il dolore che avevi dentro.

Devo solo capire se questo è ciò che amo.

domenica, agosto 02, 2009

Il Gigante e la Bambina

Mi sono seduta guardandoti disegnare,
avevi lo sguardo di chi creava opere d'arte.

Fissa sul tuo foglio, sporco di colore e sabbia,
con le dita segnavi la tua creazione.

Per un attimo gli strepiti e le urla giocose
degli altri bambini si sono fermate
e davanti a me c'eri tu con la tua forza.

Una forte malinconia di quello che stava per accadere
mi pervadeva. Quel senso di libertà che avrei provato
di li a poco, mi destabilizzava.

Mi sono seduta davanti al tuo tavolo di legno nero,
e tu riservavi a me sguardi dolci e taciti assensi.

Sei stata la mia serenità per un lungo attimo,
hai fatto si che i miei pensieri svanissero
e un estasiato sorriso disegnasse le mie labbra,
come nelle tue creazioni.

Una lacrima ha solcato il mio Cuore
mentre mi rendevo conto di essere orgogliosa di ciò
che avevo davanti, che era stato frutto del mio impegno,
della mia perseveranza, della mia capacità di ascoltare
e del tuo meraviglioso Essere, Bianca.

E mi sono per un attimo sentita così inadatta
al tuo essere puro e cristallino,
alle tue domande schiette e divertenti,
alle tue bugie dette saltellandomi intorno
e mischiando draghi e fate per renderle inverosimili.

Pensieroso è invece il tuo fare,
eternamente attento a tutto quello che intorno accade
come un Solitario Cavaliere che non abbassa mai
la sua soglia di attenzione al mondo.

Sei il primo a proteggere il tuo primo Amore,
tua Sorella, e non permetti a nessuno
di poterla accostare, senza il tuo consenso.

Elargisci sorrisi difficilmente a chi non conosci,
ma riesci veramente ad amare chi scegli.

Mi sento sicura nelle tue braccia,
nulla può toccare il mio cuore
e ci sei tu a donarmi mille e mille baci
ogni volta che abbasso lo sguardo e chiudo gli occhi.

Mi prendi per mano quando sono triste
e mi porti a vedere che in cucina bolle l'acqua della pasta,
che nell'acquario c'è una nuova pianta,
che sopra al tuo letto è apparsa una ragnatela,
che il disegno ad acquerelli si è bagnato
e tutti i colori sono stati mischiati, sapientemente.

Sei il dettaglio che fa Amare il Mondo,
sei tutto quello che i Grandi scordano col tempo
e che dovrebbero iniziare ad amare nuovamente.

Un giorno mi chiedesti perché le foglie piangono.
Non riuscivo a capirti.
Mi hai messo le scarpe e mi hai portato di sotto in giardino.

Era presto, ed ogni foglia aveva addosso una goccia di rugiada.

E mi guardavi con quel sorriso furbetto
di chi ne sa una di più di te
e che ha tutta la voglia di condividere le sue scoperte.

Avevi un fazzoletto in tasca e iniziasti ad asciugarle,
poi, come tutti i bimbi, ti dimenticasti del Dolore e corsi all'altalena.

Valentino, ora sei accanto a Bianca,
disegnando un tratto col tuo colore
ogni volta che la tua attenzione si tranquillizza.

Parli poco, è vero, ma riesci a comunicare tutto quello
di cui hai bisogno. Sei un grande ascoltatore
e questo gli altri non lo hanno capito.
Capito che debbono stare attenti a ciò che dicono,
a quello che fanno o ai gesti che ottemperano,
perché a te non sfugge nulla e una tua parola
detta al momento giusto, riecheggia nel tempo e nei ricordi.

Il mio Gigante e la mia Bambina.

sabato, agosto 01, 2009

Metabolizzare il Tempo

Potrei riuscire a togliermi questa sensazione di dosso,
se solo fossi differente, se solo non pensassi a...

Il mio silenzio di questi giorni è stato eloquente.
Forse ha parlato più di tante frasi disperse nella mia testa,
ma le carte e le regole del gioco sono cambiate
e devo starci.

Pensavo come a volte le cose si nascondono sotto altre,
come in questa dolce e armoniosa canzone.
Se solo sapeste le parole! Se solo capiste, vedreste
che nulla è come sembra, che tutto viene rielaborato.

E ora mi trovo col timore di scrivere una parola di troppo
che venga pesata in modo diverso da quello che io intendo,
mi ritrovo una vita passata a giustificare tutto quello che ho fatto,
gli eventi che si sono verificati,
come se i mali del mondo fossero stati scaturiti dal mio essere.

E continuo a non sapere come si respira a questo mondo.
E' vero Lorenzo, dovrei fregarmene e recitare il mio rosario
tutte le sere, ma più me lo dici e più so di non essere in grado, Amico mio,
di poter ottemperare a qualcosa del genere.

Ti dedico questa canzone, ti farà sorridere indubbiamente.

Sai quale è la differenza fra me e gli altri?
E' profonda, io non nutro rancore, scordo il male che ho assorbito
anche se mi ha portato a mutare, non rivango il passato.
Non perderò mai il rispetto delle persone,
l'abitudine alla conoscenza non farà si che io mi scorderò
di quanto tu hai bisogno di me.
Io vengo dopo il mondo,
esso ha più importanza di me, lo è stato sempre.
Nessuno si ricorderà di me e potrà tangibilmente aiutarmi
quando io sarò in difficoltà, sarò sola.

E questa è la mia consapevolezza, perché sempre è stato così.

E il mondo non si può cambiare e di cambiare il mio Essere
non se ne parla proprio.

Io sono così, il mio nome è Sarah e non vuol dire Principessa,
non ha questo significato blando e puerile.
Il mio è un nome ebreo e l'H che porto alla fine cambia il senso
al mio mondo.

"Sarah è colei che porta il riso in bocca"

E continuo a sorridere, sempre e comunque,
anche se la mia testa devasta il mio stomaco,
se questa musica mi batte dentro perché ne conosco le parole
che in questo momento mi fanno sentire tale.

E cerco la forza di reagire, in ogni mio passo,
raccolgo il tempo con la lingua e continuo
a metabolizzare eventi.