domenica, maggio 29, 2011

Adios

Ho Perso la Vita, la voglia di andare avanti.
Il Senso delle cose e le mie Aspettative.
Ho dimenticato il Tempo, il Sorriso e i Miracoli.

Non ricordo l'Odore della tua Pelle,
il Colore dei Tuoi Occhi,
il Sapore delle tue Labbra.

Perché chi ho toccato Ieri, non eri Tu.

Ed è finito il mio Mondo,
non ha più senso nulla, neanche la Vita,
se non fosse per la promessa fatta.

Così smetto di Parlare e Comprendere,
mi hai insegnato che non Serve a nulla,
perché gli altri hanno più Ragioni di Te.

Così Smetto di Amare,
perché è solo una Perdita di Tempo,
immenso Dolore e continue Sofferenze.

Smetto di Scrivere ed Editare,
perché comunicarvi cosa Scorre nella mia Testa,
non mi ha Salvato nuovamente da Me Stessa.

Quindi vi Abbraccio e mi Abbraccio,
perché la Ash che conoscete è Morta Ieri Sera.
E di questa nuova, non c'è nulla da Dire.

Buona Notte. Buoni Sogni. Buoni Viaggi.

venerdì, maggio 20, 2011

Jenny

Non ci siamo chieste perché non siamo rimaste,
come la maggior parte della Gente,
al limitare del Bosco.

Noi siamo Entrate.

Da due Radure diverse, provenienti da passati Paralleli,
da Esperienze che c'hanno Cambiato,
a volte anche Salvate.

Girovagando per i Sentieri ci siamo Incontrate,
decidendo di prenderci per Mano,
è stato Naturale.

Ridere e Scherzare ha sempre fatto parte di Noi,
come il nostro Scandagliare i Pensieri
per capire cosa sia veramente la Vita.

Quella Vita che gli altri non Vivono come Noi,
che non Empatizzano allo stesso modo,
a volte non Comprendendoci.

E quanto ci fa Male Amare, Tesoro Mio.
E' il Nostro Cancro più grande,
qualcosa da cui non siamo capaci di Esimerci.

Perché in noi c'è Amore in ogni Gesto,
dal più Piccolo alla Mattina quando ci Svegliamo,
al più Grande, quando ci Concediamo.

E riusciamo a Tenere nell'Anima
ogni Singolo Frammento che gli Altri Perdono,
assieme alle Parole o ai Sentimenti.

E siamo Pronte a Perdonare, a Calpestarci,
a Ripercorrere gli Errori, a Esiliarci,
se veramente Desideriamo.

E ne Paghiamo il Prezzo piccola Stella,
con la nostra Fragilità, nella nostra Follia,
in tutte quelle Sensazioni che non possiamo Esprimere.

Ma io ho sempre la Tua Mano nella Mia,
i Tuoi Occhi Dolci e liberi da ogni Pregiudizio,
i Tuoi Ragionamenti Sereni ed Equilibrati.

E tu hai Me, nelle mie Esuberanze, nelle Risate,
nelle Follie, nelle Telefonate di Notte,
nei Giri in Macchina. Ovunque tu Voglia.

Allora forse è proprio questo l'Amore.
Dare senza aspettare che ci Venga dato indietro
e smettere di Chiedersi perché gli Altri non sono come Noi.

Ma continuare a Stringerci le Mani,
guardare nuovi Cieli Assieme e affrontare
tutto quello che troveremo Davanti.

Perché io ho Te. E tu hai Me.

Ti Voglio Bene

Call Me When You're Sober

Con poco il Tuo Volto è mutato nei miei Ricordi,
è bastato il Freddo gelo del Nord a Ghiacciarlo.

Tutto ciò che prima mi scivolava Addosso come Olio,
ora rimane attaccato ai miei Vestiti come Pece.

Comprendo finalmente di cosa ho veramente Bisogno,
di tutte le mancanze che continuo a sentire sulla Pelle.

Dei mille eventi che ho tollerato tacendo
e che come un Film, si proiettano nelle mie Nottate Solitarie.

Ho capito che non ho più Necessità di Soffrire,
ma non ho neanche voglia di Lottare. Lascerò tutto Scorrere.

Fino a quando il Mondo mi crollerà intorno,
come quel Castello di Carte sul quale abbiamo Costruito tutto.

E sarà irrimediabile, inesorabile, senza alcun recupero.
E lascerò che accada, perchè un'Aquila non sarà mai Tigre.

Scelgo quindi di Vivere sommessamente, quel Poco che mi rimane
di tutti i nostri Ricordi, Emozioni, Sensazioni e Parole.

Di affidare a te la Distruzione di quanto Creato
senza il benché minimo raziocinio nella costruzione delle Basi.

In questa Notte di Luna, alzo le braccia al Cielo.
Piangendo invoco il Freddo Vento. Che spazzi via ogni cosa.

Perché di questo io non ho Bisogno. Non voglio tutto questo Dolore.
Voglio avere la possibilità di Iniziare di Nuovo tutto da Capo.

Di liberare il mio Cuore da Qualsiasi Agonia legata all'Amore.
Dal Nero Veleno che continuo a iniettarmi nelle Vene. Senza Senso.

So cosa Vuol dire Amare. So cosa pretendo quando sono Amata.
E so che Nulla di quello che Desidero è ora nelle mie Mani.

Attendo solo il Tuo Segnale e tutto Muterà.

giovedì, maggio 19, 2011

Fake

Così pensavi di tenere fra le mani un Cristallo,
uno di quelli che al Sole rifrangesse la Luce,
che la sparasse sul Muro. Con una Risata.

Che alla fine di tutti i Giochi potessi essere riposta,
all'interno della mia Scatola Cobalto,
con il Velluto Panna, accanto alla Vetrina.

E invece ti Sono Caduta di Mano. Dolcemente.
In Mille pezzi ora è sparso il mio Essere su questo Tappeto
dall'Odore di Vecchi Merletti e Ripetute Storie.

Guardandomi attorno non odo più Risate.
Ma neanche Cordoglio. Come se non fosse accaduto Nulla.
Le Persone continuano a Camminarmi a fianco.

Smembrata, all'oscuro di tutto ciò che mi ha fatto Brillare,
rimango atterrita da tutto ciò che Accade.
Ma, veramente, ho mai Brillato di Luce mia?

E cosa è tutto questo chiasso che mi circonda?
Perché nessuno cerca di Rimettere insieme i Pezzi,
di rasserenarmi e dirmi che andrà tutto bene?

Che cosa è cambiato da quando mi hai trovato
su quella Vetrina, assieme a tutti gli altri Oggetti?
Cosa hai pensato mentre mi sceglievi, abbracciandomi così stretta?

Ed ora che è tutto così Privo di Senso,
che cosa sto aspettando nuovamente?

Ancora Oggi.

Smisi.
D'Amare, di Cantare, di Sognare, le Aspettative, i Sorrisi.
Era tutto così inutile, così deviante dalla Realtà.

Morii.
Come pochi sanno fare, in Silenzio senza Urlare.
Non me ne accorsi neanche.

Agonizzai.
La mia Mente era la Spada di Damocle.
Sfilavano Immagini come fossero Ricordi di Altri.

Caddi.
Sulle mie stesse Ginocchia, nei miei Stessi Errori.
Offuscai così la Vita, anche per un solo Attimo.

Staccai.
E quando aprii gli Occhi vidi Solo Sangue.
Non sapevo da dove proveniva, perché era li.

Trasalii.
Vedendo sgorgare la mia Vita dalle Vene.
Poggiai la mia Bocca sui Tagli, tentando di fermare il tutto.

Gelai.
Era Dolce, Aspro. Era la mia Vita. L'odore Acre nel Naso.
Un piacere misto al Dolore quando la mia Lingua sfiorava le Fessure.

Attesi.
Senza correre ora che tutto s'arrestasse.
Compresi che ero stata io. Da sola. Anche se non lo Ricordavo.

Continuai.
A perpetrare su me stessa la stessa Agonia.
Perché la Sensazione successiva, di Cure e Coccole, divenisse Felicità.

Continuai.
Ed Era l'unico momento che dedicavo a me stessa.
Una Carezza successiva alla Violenza. Il Modo di Dirmi che m'Amavo.

Continuai.
Che mi accorgevo di quanto stessi Soffrendo, che mi Comprendevo.
E m'Amavo di quell'Amore che nessuno Capiva, mi sapeva Dare.

Continuai.
E tutte le volte che si Ripete, ancora mi chiedo chi possa essere stato,
cosa pensassi in quel Momento, perché accade ancora, ancora oggi.

Ancora oggi. Che tu ci Sei.

mercoledì, maggio 18, 2011

Rinchiusa nel mio Nome,
invoco la Pace che non ho mai Avuto.

Incastro Attimi nei miei Attimi,
smetto di Respirare, Sospirando le tue Mani.

Forse è questa la Soluzione
a tutta questa Lacerazione che ho Dentro.

Così a Lutto vesto la mia Pelle,
chiudo le Porte a quello che non è.

E non sarà.

martedì, maggio 17, 2011

Funambolo

Ho sempre Reputato che la Vita fosse un Gioco.
Un Equilibrio d'Astuzia, di Esperienza, di Audacità. Di Follia.

Imparai velocemente a Camminare sulle Corde,
sorridendo mi Giravo spesso per vedere gli altri Cadere.

Iniziai così a Stancarmi di Fuggire Sempre,
perché questo non mi portava da Nessuna Parte.

Dall'altro Capo della Fune, tesa sulle mie Aspettative,
non c'era nessuno in Grado di Reggere la mia Anima Correre.

Così mi Sedetti a Terra, attesi il Tempo passare,
finché non mi accorsi di non avere più Lune da far Trascorrere.

Mi Alzai finalmente, sperando di trovare tutto Insieme,
quell'Amore che non avevo mai provato, quella Comprensione innata.

Le Favole sono destinate a finire bene in tutti i Libri,
tranne quelle degli Scrittori, che modificano Sempre qualcosa, rileggendo.

Così rilessi tutte le Parole che avevo scritto sulla tua Pelle,
sulla tua Schiena di Luna, tempestata di Mille Costellazioni.

Rividi le mie Promesse, le mie Rinunce, i miei Sorrisi,
i miei Pianti, le Emozioni Forti, i Grandi Dolori.

E come guardando un Film, mi Innamorai del Protagonista.
Era bello, Alto, Lucente. Sempre disponibile, una Mano Sicura da Stringere.

Persi così la Testa per quello che mi veniva Sfacciatamente Mostrato,
presi per Vero tutto quello che avevo visto tramite gli Occhi degli Altri.

Abbassai la Guardia ad ogni singolo Timore,
per quello Sguardo Scuro e Sicuro che mi faceva Tremare.

Ed ora che il Tempo Trascorre lentamente sulla mia Pelle Sola,
mi accorgo che ho ben poco a cui Aggrapparmi nella tua Assenza.

Non ho una Lettera d'Amore, ma solo una Busta col mio Indirizzo,
non ho un Regalo da stringere nel Pugno e le Sensazioni vengono meno.

I Ricordi dei Giorni Passati non sono Sereni,
non ho Risposte alle mie Mille Domande Sussurrate, quasi a non far Rumore.

Forse era veramente già tutto Scritto nella Carne del tuo Cuore,
ma ho saltato proprio quella riga nella quale era scritto

Fine

lunedì, maggio 16, 2011

Il Fascino della Luna

L'Incapacità di alternare Pensieri e Sensazioni
si accavalla agli Accadimenti Venturi.

Malamente riesco a Comprendere i Confini
di questa linea rossa che divide il Dolore dal Piacere.

Per un Attimo tutto mi è stato Stretto,
la mia Casa, il mio Lavoro, il tuo Amore e i miei Figli.

Ma è durato solo il tempo di un Respiro,
poi la Razionalità ha Ucciso sapientemente il tutto.

Ricacciandolo nell'Infamia del mio Essere.

Chi c'è, Dentro di Me, che a volte prende il Timone
di tutta la mia Vita, ingravidandomi di Bisogni senza Senso?

Questo Dolore da cui non riesco più a staccarmi,
nel quale cullo i miei Sogni per far si che siano più Grandi.

E non riesco neanche più a Farmi di Te,
buttarti direttamente in Vena e chiudere gli Occhi nel Dopo.

Soddisfo goffamente le tue Richieste, lasciando poco tempo
a tutto quello che la mia Mente vorrebbe Partorire.

Mi trovo a Correre verso una Via che non Conosco,
non chiedendomi quello che sto Facendo.

Non è da me Lasciare la Vita al Caso.

Ora mi ricordo anche di Respirare,
non mi togli più il Fiato quando mi Baci o mi Accarezzi.

La mia Pelle ha smesso di Incresparsi,
al Tocco delle tue Mani Grandi e Incerte sopra le mie Sensazioni.

Il Cuore ha rallentato la sua Fuga,
perché ha compreso che non stava scappando da Nulla.

Se non da se Stesso.

Rimango così a Fissare un punto accanto alla Luna,
perché anche Lei ha perso il suo Fascino.

giovedì, maggio 05, 2011

... Again ...

Ed ero li, ad un passo da Te.
Lo Sapevi mentre Sicuro serravi la Porta.

E io ti guardavo Prepararti per Andare,
incapace di Chiamare il tuo Nome.

Hai sollevato il Mento, per un Attimo, scrutando il Cielo
divenire Improvvisamente Scuro come il mio Cuore.

Ma Io ero li, e Tu lo Sapevi.
Potevo sentire il Tuo Odore portato dal Vento.

Dietro l'Arco ero Nascosta ad Osservarti.
Strano Senso di Voler Essere Desiderata. Ancora.

Invece hai Iniziato a Camminare,
scordando che potevamo Allungare le Mani per Prenderci.

Così sono Tornata da Dove Venivo,
Taciturna, come Al Solito.

Ho visto Scorrere la Giornata come le altre, Silenziosamente.
Quella Strana Sensazione che tu non Fossi Solo.

E che non avessi bisogno di me.

Ed ero seduta a Terra, su una Pietra,
col Telefono in Mano e l'Incapacità di Chiamare.

Trascorsero altri momenti.
Però non Accadde Nulla.

Perchè alla Vita Manca Sempre Qualcosa
per Essere Perfetta.

mercoledì, maggio 04, 2011

Mai Nata

Non mi Sento Viva.
Rimango Fissa nelle Emozioni.
Non riesco a Sorridere ai Bambini.
Tarli Cancrenano la mia Pelle.
Abortisco Sogni come Figli Illegittimi.
Mi Sveglio la Mattina perché Obbligata.

Non mi Sento Viva.
Indosso la Maschera Migliore per il Mondo.
Nell'Intimo sto Morendo Pericolosamente.
Scambio Illusioni di Bisogni per Amore.
Dilanio la mia Carne nell'Ultimo degli Urli.
Concretizzo Passi nell'Ignoto dei tuoi Istinti.

Non mi Sento Viva.
Implemento il mio Futuro nel Nulla dell'Oblio.
Sto Impazzendo di Nuovo e non Voglio Guarire.
Senza Sentimento la Vita mi si Muove Accanto.
Scopro di non Sapere Veramente cosa Voglio.
Razionalizzo di non avere Niente in cui Sperare.

Non mi Sento Viva.
Ma non so Neanche Quando Io Sia Morta.
Non ricordo la Fine del Dolore e del Pensiero.
Forse è Solo il mio Stillicidio verso un Finale Annunciato.
Forse Sono Morta e questo è il Pagamento.
O Forse sono solo un'Idea, Mai Nata.

Ma in tutto Questo ... tu dove Sei?
... e Non Respirare Più ...

Sogni

Rubo il Tempo che avevo Nascosto nel Cassetto
di tutti i Miei Attimi Perduti per Donartelo.

Nella Clessidra scorre il mio Sangue,
lo Guardo sapendo il Futuro che mi Rimane.

Lo stesso che ho Scelto di Consegnarti
bruciando nuovamente tutte le mie Possibilità.

Si è aperta la Voragine dove sono Caduta,
non riesco a Riemergere per vedere le Stelle.

Non sono riuscita a Scorgerle nemmeno Ieri Sera
quando avevo tutto ciò di cui Avevo Bisogno.

Te.

Ma riesco solo a farti Tacere,
Silenziosamente Respirare sulle mie Parole.

Quell'Acheronteo nel quale mi sono Persa
e dal quale tu Rimani Travolto senza Reagire.

Mi hai comunicato i Tuoi Pensieri, Asettici.
E nelle tue Parole non c'era un "Proverò ..."

Così ho solo preso Atto di ciò che è e che
non Potrà Mai Essere, perché non è.

Sto Male nell'Impossibilità di un Cambiamento.
Non poni Strade Differenti da Ciò che Sei.

Perchè Tu sei Così. E chi Ti Ama ti accetta.
Acconsente alle Tue Scelte, al Tuo Essere.

Ed io Sprofondo nella Voragine di ciò che Sono.
Ho Desiderato Morire questa Mattina svegliandomi.

Porre Fine nuovamente a tutto questo Dolore.
Ti Posi una Domanda Molto Tempo fa. Non Risposi.

"Puoi Tu Salvarmi da Me stessa?"

martedì, maggio 03, 2011

Strazianti Urla

Strazianti Urla continuano a Battermi in Testa,
nel mio Cuore aumenta l'Angoscia di quell'Essere
che non Riesce a Far Capire cosa ha Dentro.

Lo Ascolto e Dolcemente provo a Rispondergli
che tutto potrà Divenire, basta Crederci.
Accarezzo Dolcemente i Suoi Capelli Corvini.

Cerco di Sorridergli, sperando di Rasserenarlo.
D'un Tratto inizia nuovamente ad Urlare,
si contorce le Membra, Prova Dolore.

Mi accascio Sopra di Lui, cercando di Scuoterlo,
di farlo Respirare, di Permeare con il mio Calore
la sua Carne così Bianca e allentare le Unghie che lo Dilaniano.

Ma stranamente Percepisco solo il Freddo,
il Sibilo del suo Sussurrare, come se non mi Sentisse,
come se Effettivamente non fossi Li.

Oramai le sue Parole non sono più Comprensibili,
Singhiozza di Amore e di Odio, di Prezzo e di Vita.
Non seguo più i Discorsi nel Buio di questa Stanza.

Cingo le Spalle con le Mani, non scorgo il Viso,
vorrei vedere i Suoi Occhi, vorrei Capire il Suo Destino.
Ma tutto è Vuoto, così Oscuro.

Per me che So Leggere negli Altri,
Ora non è Concesso, posso Solo Ascoltare e Capire.
Ma non Riesco ad Entrare sotto la Pelle, a Confortarlo.

Cado in Ginocchio accanto a Lui,
passo le Dita tra le Pieghe della Pelle,
il Respiro diviene Superficiale, quasi Inesistente.

Che Senso di Impotenza mi Attraversa,
quale Incapacità nel Non poter Recare Conforto.
Che Dolore nel Non Poter Comprendere e Agire.

Trattengo il mio Respiro Per non Rompere il Silenzio,
Lentamente le Sue Unghie lasciano la Carne,
sgorga il Sangue, purificandolo dal Veleno che ha Dentro.

Riprende lentamente a Respirare.
Si Solleva nell'Ultima Forza di Tutta una Vita.
Riesco finalmente a Guardare i Suoi Occhi.

Apre le sue Mani e le appoggia alle Mie.
Solo in quel Momento Sento il Gelido Specchio
verso il Quale Sono Rivolta.

Quell'Essere son Io.

Divino Contrappasso

A Cosa Servono queste Ali
se poi Non mi Permettono di Volare
o di Sentirmi un Angelo nella Bontà del Signore?

Fondamentalmente siamo Angeli Caduti.
Abbiamo Rifiutato la Nostra Provenienza
e tutto il Loro Credo. E simo qui. Fra Voi.

Con le Nostre Ali Bruciate dagli Eventi,
con le Cicatrici al Petto e al Viso e lo Sguardo Oltre Oceano,
Sporchi del Dolore delle Altre Persone, Respiriamo.

Reietti perché Proiettati in un'altra Sensazione,
viviamo all'Oscuro della Beatitudine
preferendo Nasconderci nella Notte e nel Silenzio.

Intrappoliamo il Dolore nella nostra Anima,
già così Vuota di Piacere, Felicità e Gratitudine,
Eclissando i nostri Desideri nel cielo di chi Amiamo.

E Amiamo di un Amore totalitario e Vissuto,
Graffiando ogni Attimo di Solitudine,
trasformando una Carezza in un Miracolo.

E per tutto questo ci guardate Sconcertati,
non comprendendo perché si può Piangere
per un Sorriso o un Abbraccio che ci Donate.

Non siamo Abituati a tutto questo,
non sappiamo Reagire a chi Dà, senza Chiedere.
E rimaniamo Taciturni in un Angolo ad Attendere.

Attendere che tutto Cambi e che le Persone
manifestino la Rabbia e il Rancore e la Violenza
sulla nostra Pelle così Chiara e Segnata dal Vento.

Non riusciamo a fare l'Amore. Ne siamo Terrorizzati.
Così abbiamo bisogno di Rivivere le Brutalità subite
per poi Abbandonarci al Piacere e al Benessere.

Obolo di un Ennesimo Pagamento
che siamo in Dovere di Dare per poter continuare
a Guardare negli Occhi Colui che dice di Amarci.

Segniamo la nostra Carne con gli Eventi
che non Riusciamo a tenere dentro lo Stomaco
lasciando uscire quel Veleno di cui siamo Saturi.

E ancora non Comprendiamo la Vita,
cerchiamo di Sezionare ogni singolo Istante
disconoscendo la Superficialità e l'Egoismo delle Persone.

Non riusciamo a Vivere solo di Noi,
sempre alla Ricerca della Verità di ciò che Siamo,
di quello che Sentiamo e che Nessuno Ascolta.

E quello che gli Altri non Sanno,
è che Tutti potrebbero Chiudere gli Occhi
ed Entrare nelle Anime, come fossero Nebbia.

Ma l'Egoismo li acceca, la Paura del Dolore li blocca,
e si rinchiudono nell'Ignoranza dell'Essere
senza voler Scoprire la Vera Essenza dell'Esistenza.

Così Camminiamo di Notte guardando negli Occhi
Puttane e Barboni, sentendoci a Casa sdraiati
su una Panchina nell'Ultima delle Strade.

Lecchiamo le Lacrime sugli Zigomi dei Bambini,
stringendoli al Petto mentre Muoiono privi D'Amore.
Trapassiamo di Lame le Nostre Membra Stanche.

Per tutto questo che Siamo e che non Ostentiamo,
non possiamo Essere Amati.
Divino Contrappasso.

lunedì, maggio 02, 2011

...

Vorrei portarti, in questa Sera Speciale, laddove la Luna Splende.
Vorrei guardare il tuo Viso attraverso il Calice di Vino che ho Comprato.
Vorrei Stringere le Mani scrutando le Stelle e Leggere il Biglietto già Scritto.
Vorrei darti quello che Oggi ho Nascosto nella Borsa e c'ho Taciuto.
Vorrei dirti tutta Me Stessa e non Riesco neanche a Respirare.
Vorrei Essere la tua Prima Scelta.

E Invece, Solamente Vorrei.

Noi

Scompigliata Fra le Tue Braccia
cercavo il Senso della mia Vita.

Nuovamente lo Perdevo in un Sospiro,
mentre mi Penetravi con i Tuoi Occhi.

Forse lo avevo Segretamente tra le Mani
e non sapevo come Dirtelo, fartelo Capire.

Sorridevi così Dolcemente
che sono rimasta a Guardarti Senza Parlare.

Che Bello che Sei quando sei Sereno,
quando riesci a Lasciarti Andare a Noi.

Cambia anche il Tempo dall'Insistente Pioggia
al Sole che riesco a Trovare nella Terra del tuo Carattere.

Lentamente mi Sdraio nella tua Anima
e Rimango Nascosta dentro di Te. So che mi Terrai li.

E Sogno. Noi.

Il Mio Miracolo

Il Tempo per Noi non Passa.
Forse Aggiusta, ma non Cura.
Forse Invecchia ma non ci rende Saggi.

Passo le Dita accanto alle Rughe dei Tuoi Occhi,
così Giovani da non poterne aver viste tutte,
tutte quelle che ho Visto io.

Che di Anni forse ne ho Mille e Mille inverni sulle Spalle,
per le tue TrentaCinque Estati e Due Primavere.
Trascorre il Tempo ridendo di tutto Ciò.

Ed è un Vecchio Appoggiato alla Sedia a Dondolo
di tutti quegli Eventi che cambiano la Vita.
Un Lavoro, un Viaggio, Una Scelta, Un Giro in Moto.

E tutto può Mutare, il Decorso stesso della Vita.
Non sono Donna di Rimpianti né di Ricordi,
Vivo il Presente in scelte Emozionali.

Ci sei Tu a Calmare le mie Corse verso il Vuoto,
a Razionalizzare i miei Pensieri e i miei Umori.
Ma che Vita sarebbe senza il mio Sorriso?

E continuiamo Segretamente a Legarci
l'Uno sull'Altra, iniziando a non Scindere i nostri Confini,
gettandoci in altri Oceani, guardandoci Negli Occhi.

E Mentre Serri i Pugni per il Prossimo Futuro,
io Apro le Braccia e inizio a Correre verso la Luce.
Rimani fermo ad Osservarmi, Rido Perdendoti.

La Strada è la medesima ed ora siamo Qua.
Ha senso Congetturare sul Passato? Su ciò che è stato?
Su tutte le Scelte Azzardate che abbiamo Approntato?

Ho ripensato a molte e molte cose Fatte.
A quante "Occasioni" ho potuto perdere.
Quante volte mi sono tenuta dentro quello che dovevo.

Forse per Rispetto, forse per Umanità. Forse.
E Forse era anche tutto Sbagliato. O tutto Giusto.
Non potremmo mai Saperlo, la Vita è andata Altrove.

Quello che so è che ora riesco a Sorridere
e Compromettere tutto questo ha Poco Poco Senso.
Quindi Oggi farò si che tutto Divenga Follia.

Perchè sei il mio Miracolo.