Ho sempre Reputato che la Vita fosse un Gioco.
Un Equilibrio d'Astuzia, di Esperienza, di Audacità. Di Follia.
Imparai velocemente a Camminare sulle Corde,
sorridendo mi Giravo spesso per vedere gli altri Cadere.
Iniziai così a Stancarmi di Fuggire Sempre,
perché questo non mi portava da Nessuna Parte.
Dall'altro Capo della Fune, tesa sulle mie Aspettative,
non c'era nessuno in Grado di Reggere la mia Anima Correre.
Così mi Sedetti a Terra, attesi il Tempo passare,
finché non mi accorsi di non avere più Lune da far Trascorrere.
Mi Alzai finalmente, sperando di trovare tutto Insieme,
quell'Amore che non avevo mai provato, quella Comprensione innata.
Le Favole sono destinate a finire bene in tutti i Libri,
tranne quelle degli Scrittori, che modificano Sempre qualcosa, rileggendo.
Così rilessi tutte le Parole che avevo scritto sulla tua Pelle,
sulla tua Schiena di Luna, tempestata di Mille Costellazioni.
Rividi le mie Promesse, le mie Rinunce, i miei Sorrisi,
i miei Pianti, le Emozioni Forti, i Grandi Dolori.
E come guardando un Film, mi Innamorai del Protagonista.
Era bello, Alto, Lucente. Sempre disponibile, una Mano Sicura da Stringere.
Persi così la Testa per quello che mi veniva Sfacciatamente Mostrato,
presi per Vero tutto quello che avevo visto tramite gli Occhi degli Altri.
Abbassai la Guardia ad ogni singolo Timore,
per quello Sguardo Scuro e Sicuro che mi faceva Tremare.
Ed ora che il Tempo Trascorre lentamente sulla mia Pelle Sola,
mi accorgo che ho ben poco a cui Aggrapparmi nella tua Assenza.
Non ho una Lettera d'Amore, ma solo una Busta col mio Indirizzo,
non ho un Regalo da stringere nel Pugno e le Sensazioni vengono meno.
I Ricordi dei Giorni Passati non sono Sereni,
non ho Risposte alle mie Mille Domande Sussurrate, quasi a non far Rumore.
Forse era veramente già tutto Scritto nella Carne del tuo Cuore,
ma ho saltato proprio quella riga nella quale era scritto
Fine
1 commento:
Da scrittrice quali gli altri mi considerano, ho avuto il coraggio di leggere la parola FINE, l'ho letta a voce alta per imprimerla meglio nella mia anima incredula, e vi ho visto molte cose non ancora capite, che non volevo capire. Il desiderio che ormai era solo il mio, il disappunto, l'orgoglio di un uomo, la fragilità del mio esser donna.
Ora ho un Cielo tutto nuovo da osservare, e molte Lune da guardare, magnanimo é il mio destino, che riscrivo con la mia Forza.
L'Araba Fenice risorge sempre anche dai suoi errori più grossolani.
Buona giornata Asha!
Lilly
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