martedì, maggio 03, 2011

Divino Contrappasso

A Cosa Servono queste Ali
se poi Non mi Permettono di Volare
o di Sentirmi un Angelo nella Bontà del Signore?

Fondamentalmente siamo Angeli Caduti.
Abbiamo Rifiutato la Nostra Provenienza
e tutto il Loro Credo. E simo qui. Fra Voi.

Con le Nostre Ali Bruciate dagli Eventi,
con le Cicatrici al Petto e al Viso e lo Sguardo Oltre Oceano,
Sporchi del Dolore delle Altre Persone, Respiriamo.

Reietti perché Proiettati in un'altra Sensazione,
viviamo all'Oscuro della Beatitudine
preferendo Nasconderci nella Notte e nel Silenzio.

Intrappoliamo il Dolore nella nostra Anima,
già così Vuota di Piacere, Felicità e Gratitudine,
Eclissando i nostri Desideri nel cielo di chi Amiamo.

E Amiamo di un Amore totalitario e Vissuto,
Graffiando ogni Attimo di Solitudine,
trasformando una Carezza in un Miracolo.

E per tutto questo ci guardate Sconcertati,
non comprendendo perché si può Piangere
per un Sorriso o un Abbraccio che ci Donate.

Non siamo Abituati a tutto questo,
non sappiamo Reagire a chi Dà, senza Chiedere.
E rimaniamo Taciturni in un Angolo ad Attendere.

Attendere che tutto Cambi e che le Persone
manifestino la Rabbia e il Rancore e la Violenza
sulla nostra Pelle così Chiara e Segnata dal Vento.

Non riusciamo a fare l'Amore. Ne siamo Terrorizzati.
Così abbiamo bisogno di Rivivere le Brutalità subite
per poi Abbandonarci al Piacere e al Benessere.

Obolo di un Ennesimo Pagamento
che siamo in Dovere di Dare per poter continuare
a Guardare negli Occhi Colui che dice di Amarci.

Segniamo la nostra Carne con gli Eventi
che non Riusciamo a tenere dentro lo Stomaco
lasciando uscire quel Veleno di cui siamo Saturi.

E ancora non Comprendiamo la Vita,
cerchiamo di Sezionare ogni singolo Istante
disconoscendo la Superficialità e l'Egoismo delle Persone.

Non riusciamo a Vivere solo di Noi,
sempre alla Ricerca della Verità di ciò che Siamo,
di quello che Sentiamo e che Nessuno Ascolta.

E quello che gli Altri non Sanno,
è che Tutti potrebbero Chiudere gli Occhi
ed Entrare nelle Anime, come fossero Nebbia.

Ma l'Egoismo li acceca, la Paura del Dolore li blocca,
e si rinchiudono nell'Ignoranza dell'Essere
senza voler Scoprire la Vera Essenza dell'Esistenza.

Così Camminiamo di Notte guardando negli Occhi
Puttane e Barboni, sentendoci a Casa sdraiati
su una Panchina nell'Ultima delle Strade.

Lecchiamo le Lacrime sugli Zigomi dei Bambini,
stringendoli al Petto mentre Muoiono privi D'Amore.
Trapassiamo di Lame le Nostre Membra Stanche.

Per tutto questo che Siamo e che non Ostentiamo,
non possiamo Essere Amati.
Divino Contrappasso.

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