martedì, novembre 30, 2010

The Damage

Mi rendo conto di aver subito un Danno
e di averlo interiorizzato, rielaborato Diabolicamente.

Attraversando il Dolore e la Disperazione,
con il tempo sono arrivata alla Soluzione.

E ad una tremenda Verità.

Le persone che hanno subito un Danno
sono Pericolose, perché sono Sopravvissute.

Guardano il Mondo con Distacco perché sanno
che gli altri, a loro volta, allo stesso Evento, potranno sopravvivere.

E mi rendo conto che questo Pensiero mi sfiorava
mentre guardavo negli Occhi
Donne con le mani spinte sul ventre insanguinato,
Creature dalle braccia dilaniate dal proprio Autolesionismo,
Segni di Percosse sui Volti di piccoli Angeli,
Persone riverse atterra pregando di Morire e smettere di Soffrire,
Ragazze ingurgitare Cibo e rigettarlo subito dopo,
la Nausea del giorno dopo l'ultima ma non ultima Sbronza.

E camminavo in questo Ospedale,
tenendomi al caldo con la mia Mantella dal Cappuccio Nero.

Ero passata attraverso tutto questo nel corso degli Anni
e stavo ancora camminando per la mia strada.

Uscivo da quel posto dove avevano detto
che avrebbero potuto aiutarmi.

Mi avevano fatto Spogliare Nuda, in Piedi davanti a Loro,
per uccidere il mio Orgoglio che li guardava negli Occhi fisso,
indicando sul mio Corpo ogni Cicatrice, sfiorandola con le loro Dita.

Volevano la Storia dei miei Marchi,
gliela diedi nel più Dolce dei Modi,
Sorridendo ad ogni Evento come fosse un Figlio
che in un passato recente avevo Abortito,
finché abbassarono gli Occhi e non parlarono più.

La mia estrema Razionalità faceva schermo
a qualsiasi tipo di Terapia volessero condurre.

Ti chiamai Franco, ridendo di tutto quello che ero,
e che gli altri non avevano compreso e avevano rifuggito,
volevo smettere di Tremare poter tornare a Casa.

Perché la verità la sapevo solo io e l'avevo dentro,
avevo subito un Danno ed ero Pericolosa ed ero Distaccata,
ed ero Fredda ed ero Razionale.

Ed io Sapevo che la Cura a questo,
non c'era.

Sono così tornata a casa con la mia Macchina
e ho girato le Chiavi nella Porta di casa.

Ho incrociato lo Sguardo dei Miei Figli.

Sono Morta, di nuovo.

Per Sempre Fino a Nuovo Amore

... In ogni cosa c'è una crepa: ed è da lì che entra la luce ...

E dalle pieghe della Pelle,
da tutte le Cicatrici che sono sul mio Corpo,
dolcemente sei Entrato.

E avevi Paura che fossi io
ad entrarti così Dentro,
per poi non uscire più.

E non ti Curavi di ciò che facevi,
stavi solo attento a tenere a bada
tutto quello che è il mio Essere.

Intanto con le tue Dita
scorrevi sulla Carne chiedendo
il significato di ogni Vezzo.

E io ti guardavo gli Occhi
troppo Buoni per comprendere
il Male e l'Odio della gente.

E cercavo di essere Dolce
mentre ti raccontavo il mio Inferno
e piangevo Vecchie Lacrime.

Le stesse che tu hai sempre Asciugato
con tutte le tue Parole
con le tue grandi Mani.

E continuavi a Carezzare la mia Pelle
che tornava ad essere Viva
ancora per una Volta.

E mi Entravi Dentro con tutto Te
e una volta li hai trovato qualcosa di così Grande
e ti Sei Spaventato, fuggendo.

Sono tornata da te Urlando
tutto quell'Amore che avevo sentito
e che tu non sapevi di avermi Donato.

E ci siamo ritrovati Entrambi
in un Mondo sconosciuto
dove altri non sarebbero Entrati.

E abbiamo Sorriso e ne abbiamo Discusso
abbiamo accettato Condizioni e Vincoli
e ogni tanto infrangiamo qualche Regola.

Perché la Vita è fatta di Regole
e queste esistono per essere Infrante
e noi questo lo sappiamo.

E lo facciamo con Cautela,
tenendole strette fra le Mani
e desiderandolo assieme, contemporaneamente.

E ci cerchiamo quando siamo Soli
o quando sappiamo che l'altro ci Brama,
allineiamo le nostre Vite lentamente.

E vorremmo fermarci per una volta,
per non correrci dietro come le farfalle
e Vivere tutto quello che dici di non potermi Dare.

E accetto gli Eventi e le Contingenze
perché ho Scoperto quello che è Sei
quello che gli altri non vedono e che io Amo.

E rimango qui Dentro di te,
e rimani qui dentro di me,
aspettando che dalle Crepe della Pelle
Entri quella Luce.

La stessa Luce che riporterà me alla Vita.
La stessa Luce che riporterà a te l'Amore.

Per poi capire che le Parole sono inutili
e che basta guardarci negli Occhi
e che l'Amore è quello che ci diamo.

E non quello che gli altri pretendono
o che ci hanno fatto credere essere giusto
e l'unica forma per Amare.

lunedì, novembre 29, 2010

Perchè è tutto ciò che ho

"Sto male. Sto maledicendo il giorno in cui ci siamo incontrati di nuovo dopo tanto tempo, in cui abbiamo parlato tanto. E sto maledicendo quella sera, quando davanti ad una birra invece di dire "no" ed andarmene, ho accettato senza problemi quello che tu mi hai detto. E sto maledicendo me stesso perché invece di darti tutto l'amore che meriti non faccio altro che farti soffrire. Vorrei non essere mai venuto a quel concerto. Vorrei non averti ricontattato. Vorrei non averti trascinato nel vuoto in cui sei ora. E non finiro' mai di chiederti scusa per i momenti terribili che ti faccio passare. Perdonami. "

... E tornerei mille volte indietro per trovarti
mille volte indietro per baciarti quella sera
mille volte indietro per camminare al buio con la tua torcia
mille volte indietro per parlare davanti ad una birra
mille volte ti salterei in macchina e ti direi
non me ne frega nulla
mille volte indietro per avere tutto l'amore che mi dai
e di cui non ti rendi conto
mille volte indietro per essere ricontattata
e mille volte indietro per essere trascinata dove sono
mille volte indietro per aspettarti tutte le notti
mille volte indietro per rivedere il tuo viso
mille volte indietro per desiderarti ovunque
mille volte indietro per arrivare dove sono
mille volte indietro per dirti che ti amo
e che non credo di poterlo smettere di fare
mille volte indietro
mille volte indietro anche se sapessi domani di perderti per sempre
mille volte indietro anche se ora non volessi più vedermi...

... Morire Ora ...

L'incomprensibile Arte del'Ascoltare
al di là delle parole e delle Espressioni.

Il Sentire una Persona dentro,
fino a scambiarlo per parte di Te.

E non servono Lettere su questa pagina
per dirti come sto. Lo sai già, lo senti.

Ed è difficile poterti spiegare cosa accade
e trovare una soluzione, anche assieme a Te.

E' un circolo dal quale avevo provato ad uscire,
e non ne ho avuto modo per mille Eventi.

Per tutte le volte che sono stata scordata
in un Cassetto ed attendevo di essere Trovata.

Per tutte le volte che avrei voluto fare l'Amore
per farti capire che è importante l'unione di due Corpi.

Al di fuori di tutto quello che può accadere nel Mondo
quella è l'unica cosa che ci rende veramente Nostri.

Che fa si che io t'appartenga e che senta che tu Sei mio,
ma non può essere uno scambio frugale o distratto.

Mi sento sola anche in mezzo alla folla,
e la gente mi chiama, mi urla, mi ferma.

Io cammino avanti a me, senza una meta,
come ieri sera sotto la pioggia e guardavo in alto.

E le mie lacrime si mischiavano al freddo
ghiacciando il viso e facendolo divenire rosso.

I capelli che avevo curato per essere meravigliosa
abbracciavano le Gote, i panni grondavano di Dolore.

E m'aggiravo trascinando la mia borsa,
fino a realizzare di non essere nei tuoi pensieri.

In un Singhiozzo di Desideri ho chiuso gli Occhi
e ho provato a respirare.

Devo iniziare a farlo da sola, senza aspettarmi nulla,
da Te, dal Mondo, dal Prossimo ... dalla Vita.

E sono stanca. Non riesco ad uscire.
E questa volta non ho voglia di contatti.

Diventerebbe solamente uno sfogo della mia Rabbia
e potrei farlo, l'ho già fatto.

Ma l'amarezza dentro non fa altro che aumentare
a favore del tempo che comunque passa diversamente.

Invece riesco ancora a pensare nonostante le Cure,
nonostante le continue persecuzioni.

Nonostante il mio Corpo ogni mattina rigetti tutto questo Mondo
e i miei Occhi cadano nuovamente su quella Lama che luccica.

Sembra aspettarmi, sembra dirmi che è lei la via della salvezza
da tutto questo che ora sto provando e che non va via.

E non trovo nuovamente uno scopo,
sono nettamente instabile.

Vorrei che tu mi dicessi, fai così, pensa questo,
muoviti così ... tutto passerà, si risolverà.

Ma ora tutto s'offusca davanti ai miei Occhi
e rimetto ora la maschera migliore per cercare dei Soldi.

Per recarmi nuovamente a Lavoro e sorridere,
per dimenticare il tuo Abbraccio e rinascere.

Per sedare la mia voglia di te e di tutto quello
di cui ho voglia e di cui potrei Morire.

Ora.

domenica, novembre 28, 2010

L'Angelo del Signore

E l'Angelo del Signore...

L'Angelo del Signore la guardava vestirsi,
tingere i suoi capelli di Notte
e stemperare sugli Occhi il colore del Lutto.

La vide alzarsi e scendere le scale,
mettersi in Macchina e recarsi da Colui che Amava.

La osservò spogliarsi lentamente,
come piaceva a Lui.
Lasciarsi prendere forte e riempirla
di tutto quello che Egli chiamava Desiderio.
Notò chiudere gli Occhi di Lei con distacco,
rivestirsi noncurante, chinare il capo
e tornare in Macchina.

La sorprese a fumarsi una sigaretta
mentre si recava da Colui che Amava.

La seguì mentre cambiava Auto e fermarsi in un bosco,
baciarsi infinitamente con Lui,
sentire il ventre di Lei desiderarlo più della vita.
Vide Lui abbracciarla dolcemente
per poi addormentarsi sorridendo.

Mentre Lei si era accoccolata sul suo stomaco
e lentamente piangeva lacrime che non sapeva
se essere di Dolore o Rabbia.

Lo lasciò dormire mentre pioveva
e uscì dalla macchina non facendo rumore,
a piedi si recò dal Suo Amore.

Lei la attendeva nel Letto,
bella come la Luna.
La baciò dolcemente mentre l'accarezzava,
mentre si fondeva nel miele dei suoi capelli,
mentre inondava il suo Odore, la Pelle.

Ella sussurrò che L'amava, veramente.
Che era l'unica persona che avrebbe amato nella Vita.

Ma non in questa.

... rimase Inorridito quando comprese ...

In questa non le era permesso.
E che questo incontro sarebbe stato l'ultimo
e che l'avrebbe per sempre portato nel Cuore.

La vide alzarsi di nuovo, scendere le scale,
camminare sotto la pioggia trascinando la borsa,
vide il suo Sguardo ormai spento e logorato.

Ella salì le scale, camminò per il corridoio e andò in bagno.
Guardò il suo viso Struccato e Nero nello Specchio,
i suoi lunghi capelli Corvini sparsi sulle Spalle, scomposti.

Rigettò nel Bagno tutto l'Amore che era riuscita a dare
e tutto quello che non era riuscita a prendere per se.
Aveva le Braccia strette sull'Addome e i Crampi
così forti che la piegavano in due.

Si mise seduta in bagno
davanti allo Specchio, tremava.

L'Angelo volle vedere anche il suo passato
e si distrasse dalla ragazza
mettendosi una mano davanti agli Occhi.

Quando li riaprì la vide Sorridere,
come mai l'aveva vista Felice.

Era riversa a terra.
Sembrava un Angelo caduto.
Le sue ali Rosse erano sparse sul pavimento,
aveva rotto le sue catene tagliandole dai Polsi,
Vermiglio era il Suo Ventre.

Prima così Vuoto,
ora avvolto dalle sue braccia sporche di Vita.
Il suo ultimo Sguardo era Così Dolce.

Ed Ella non aveva Paura di ciò che sarebbe accaduto.

L'Inferno sarebbe stato sicuramente più Dolce
di tutto quello che aveva già Provato.

... quanto Osceno fosse l'Amore

Sporcati di Me

Sulla tua Pelle si deposita il mio Nero,
con una facilità così estrema che non me ne accorgo.

Lo faccio solo quando mi fai notare
che quello che dico, se lo avesse fatto un'altra,
saresti rimasto sconvolto.

E ti lasci coprire lentamente da tutto quello che sono,
passi le dita sugli Occhi a volte per vedere meglio.

Riesci ancora a comprendermi fin dentro l'Anima,
a capire effettivamente che cosa mi ha portato
ad Essere ciò che sono.

Non ti spavento. Ancora.

Un Ciclone unico nel quale abbiamo contatti simultanei,
finiamo o iniziamo gli stessi concetti contemporaneamente
eseguiamo gli stessi gesti, amiamo le stesse cose.

Senza Saperlo.

Sto Marchiandomi di te,
di tutta la tua innata Tenerezza e il tuo Essere.

Metto da parte tutto ciò che avevo imparato
e che mi era stato dato per Realtà.

Mi affaccio ad un nuovo Mondo,
il vecchio è stato spazzato via con un Soffio.

Il mio comunicare cambia diametralmente
riesco veramente a pronunciare parole che vengono ascoltate.

Fondo il tuo Essere al mio ogni volta che accade,
muta il mio modo di essere e di pensare.

Anche se a volte la mia natura torna fuori dominante
e si fa sentire sulla tua Pelle.

E stiamo creando qualcosa di unico.

Stai riacquistando la fiducia in te stesso,
in ciò che fai, in ciò che sei, in ciò che puoi.

E stai sperimentando tutto ciò che non hai mai fatto
che non hai mai provato e sorridi davanti a questo.

E sto fermando il mio Essere e cercare di plasmarlo
verso qualcosa di così Puro e così Perfetto.

E ti guardo ... E mi guardo ...

E mi chiedo dove andremo.
Ma in fondo ... non mi interessa saperlo.

sabato, novembre 27, 2010

Mischia il Tempo

Questo è il Nostro Tempo Amore.
Accade che io inclini la Clessidra in modo che non scorra,
a volte non sono attenta e quando stiamo assieme
scivola più veloce di quanto deva.

Sai cosa pensavo di fare?

Di rompere questa Clessidra, una volta per tutte,
e di mangiare tutta la Sabbia contenuta al suo interno,
in modo da provare contemporaneamente
tutte le sensazioni che riesci a darmi.

Vorrei, nelle tue braccia, fondere tutto il Tempo
che c'è stato destinato e finire uno stillicidio
che non riesco a tollerare per le imperfezioni
che affliggono il mio Carattere.

Perché non sono mai stata una Donna d'Attesa,
ma d'Azione, non sono mai stata Comandata
ma ho Diretto sempre il gioco.
E ora è tutto sotto sopra.

E potrebbe essere divertente per un momento
vederti in balia di tutte le tue migliori Emozioni,
vederti finalmente lasciare andare,
gli occhi chiudersi e le mani stringersi.

In un unico attimo indimenticabile capire finalmente
tutto quello che io sono e tutto quello che tu sei.
Avere la Speranza e la Gioia nel Cuore di poter risolvere
ciò che di più Arcano è nei nostri Pensieri.

... Nelle tue Braccia, Sorriderti Dolcemente e
Sussurrare, piangendo e riaprendo gli Occhi ...

"Avevi ragione Tu ..."

Allucinazioni

Potevo vedere tutto, come se recitassimo.
Avvolgevi la mia Carne come se fosse parte di te.

Le tue Mani travolgevano il mio Essere
come tutte le volte che la tua Pelle sfiora la mia.

Il tuo Petto attaccato alle mie Spalle
e le tue Unghie nel Ventre che mi serravano a te.

La Mano stretta intorno al Collo
ascoltava ogni mio Respiro stringendo ogni mio Gemito.

Mi lasciavo andare Chiudendo gli Occhi
ai Colpi incessanti che Ritmavi Dentro di Me.

Brividi Correvano lungo il mio Collo
dove avevi appoggiato le tue Labbra.

La tua Bocca scendeva lungo le curve delle Spalle
e i tuoi Denti leggermente affondavano nella Carne.

Mi serravi a te sussurrandomi
"Sei Meravigliosa ..."

E questa volta ero io che non rispondevo
e sorridevo solamente alle tue Parole.

... Lo Stomaco ... Che Dolore ...
Sono così corsa in bagno a rigettare,
tutte quelle Allucinazioni D'Amore
dovute ai troppi bicchieri di Bacardi
mischiati ai miei Antidepressivi.

Le 22.43 e mi sono guardata fissa
nello specchio illuminato al muro.
"Tesoro scusami ..."
E ho spento il Cellulare
prendendo le Chiavi della Macchina.

Ho aspettato che mio Fratello
addormentasse il figlio
per non fargli vedere in che stato vertevo.

Bacardi. Ancora uno.
E mi sono messa in macchina
sperando di spegnere ogni mio Pensiero.

Per Sempre.

venerdì, novembre 26, 2010

Ed è già Domani

Piangere lentamente senza farmene accorgere,
appoggiata al tuo petto pensando.

Respirare piano per non farti svegliare,
le tue braccia intorno alle mie spalle.

La testa sullo stomaco e il tuo odore
che mi entra nelle vene.

Piangere lentamente senza farmene accorgere,
e non riuscirti a dire quello che ho dentro.

Respirare piano per non farti svegliare,
tenerti le mani perché non cadano dalla mia pelle.

La testa sullo stomaco e il tuo odore
che mi entra dentro e mi devasta.

Piangere lentamente senza farmene accorgere,
desiderare il tuo corpo come mai alcuno ha fatto.

Respirare piano per non farti svegliare,
e cercare di calmare la mia voglia di te.

La testa sullo stomaco e il tuo odore,
realizzare che tu non mi desideri.

Piangere lentamente senza farmene accorgere,
e rassegnarmi al bene che mi vuoi senza desiderio.

Respirare piano e non farti svegliare,
continuando a pensare a cosa ho sbagliato e a come fare.

La testa sullo stomaco e il tuo odore,
stremata ancora una volta non riesco a parlare.

Piangere lentamente senza farmene accorgere,
io che ho sognato altro per questa notte assieme.

Respirare piano e non farti svegliare,
avrei voluto urlare del tuo e del mio piacere.

La testa sullo stomaco e il tuo odore,
lentamente m'addormento.

Ed è già domani.

giovedì, novembre 25, 2010


Perché ho capito che Essere ciò che si è ... è Vivere