A volte non è così difficile mettere sul Viso una Maschera
che possa coprire l'Ansia, la Gioia o una qualsiasi Emozione.
Spesso è anche semplice ricoprire un ruolo che poco ci si addice,
solo per divertimento o per sfida, o per esigenza momentanea.
Il rischio è quello che indossando frequentemente alcune Maschere
la gente creda che facciano effettivamente parte di te stessa.
C'è poi chi, senza neanche aver osservato la tua Vita,
si da il diritto di poterti giudicare al solo scopo di avere una reazione.
Così ieri notte ho provato.
Ho indossato la mia Maschera, quella che mi avevano indicato essere
la mia più appropriata.
Mi sono aggirata nella notte in luoghi dove ero sconosciuta alle Ombre,
chiudendo gli Occhi ho respirato e ho lavato via tutto ciò che sono.
Ho creato il mio personaggio, la mia storia, il mio passato,
le mie abilità, il mio modo di fare freddo e rassicurante.
Ho ordinato del Bacardi Negro ed ho atteso
guardando distrattamente in giro e ascoltando la musica.
Lui era dolce, quasi impacciato.
Sorrideva appena mentre mi chiedeva se ero sola e se poteva sedersi.
Con un cenno della testa l'ho fatto accomodare,
mi ha parlato di se, della sua piccola figlia lontana, di una brutta storia con una donna.
Ogni tanto disperdeva lo sguardo nel Cuba Libre in cui faceva suonare il ghiaccio
mentre lo scuoteva leggermente fra le dita.
Gli presi la mano nel momento in cui stava riflettendo a qualcosa di triste,
lo fissai solo in quel momento e lo trascinai fuori dal locale.
Mi accesi una sigaretta e lo presi sotto braccio,
iniziai a camminare senza meta, lui mi guidava.
Continuava a parlarmi del suo lavoro e di quanto questa vita
fosse così noiosa, di quanto di fosse bisogno di calore e del Nulla nel Cuore.
I miei passi facevano rumore negli stretti vicoli della città,
avevo freddo e mi stringevo alle sue spalle, senza proferire parola.
Mi accesi un'altra sigaretta mentre arrivammo al portone di legno.
Si fermò e mi disse:
"Abito qui, al terzo piano. Ti farei salire, ma non sei quel tipo di Donna.
Per quanto tu sia così intrigante."
Girò la chiave nella porta salutandomi con un cenno della testa,
gli misi una mano sulla spalla.
Si girò. Tolsi la mia Maschera dolcemente e lo Baciai.
"Buona Notte mio giovane Amico."
"Che bella voce che hai ..."
Sorrise ancora una volta, m'abbracciò stretta e salì le scale.
2 commenti:
quante maschere dobbiamo indossare per sopravvivere...
Si, ma qual'era la VERA maschera?
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