mercoledì, novembre 24, 2010

centoquarantamilagiorni

Ripercorro sulla Pelle l'Amore vissuto.
Sfioro le dita accarezzando vecchi Tatuaggi.
Sulle braccia i Segni di ciò che non sono riuscita a superare.

E per quanto tutto questo ai più possa sembrare
nettamente aberrante, loro hanno la fortuna
di non poter vedere cosa c'è sotto la mia Pelle.

Potesse essere reso visibile il Dolore di centoquarantamila giorni
l'Ansia che stringe lo Stomaco e lo obbliga a mangiare qualunque cosa
il Tremore che non ti permette di reggerti in piedi.

Si perde la strada così facilmente in quei momenti,
si abbracciano Piaceri effimeri che durano un attimo
o che diventano condanna di una Vita. Eterna.

Ho imparato ad Entrare e ad Uscire dalle Porte
come se fosse Casa mia, una Casa che non ho mai avuto.
L'estrema agilità nel farlo sconvolge chi mi è accanto.

Ma oggi continuo a seguire i segni sulla mia Pelle
come fossero la Strada che ho percorso, ricordo nella testa
immagini di un Passato che non vuole svanire come dovrebbe.

E questo presente costellato di incertezze,
di abbracci notturni allo sfinimento delle forze,
volti al sacrificio che verrà ripagato con un'immolazione all'Amore.

E questo il punto in cui non sarei mai voluta arrivare,
non trovare nuovamente uno scopo per alzarmi la mattina,
un messaggio d'Amore nel telefono che possa farmi sorridere,
il Silenzio come arma di Dolore usatami contro.

E tutto questo Freddo che ancora non va via.

1 commento:

Lorenzo ha detto...

La vuoi smettere? Non aspettarti nulla da nessuno. Impara ad usare gli altri o a farti usare come e quando vuoi.