lunedì, marzo 30, 2009

Hello. Can you hear me?

E non c'è nulla di cui sorridere.
Continui messaggi di disagio arrivano alle tue orecchie
e ben consapevole riesci ad udirli.

Lo so anche io che senti che nulla puoi fare,
che ti trovi in difficoltà,
che non riesci a farmi tornare il buon umore,
che quando vado giù, non riesci a ritirarci su.

Provaci ancora.

Prova ad essere carino come sai fare,
a prepararmi per cena tutte quelle cose carine,
ad abbracciarmi quando mi vedi,
ad ascoltarmi quando mi chiedi "come è andata?",
a fare una battuta carina quando c'è spazio.

Prova ad ascoltare il turbamento dei tuoi figli
quando bianca mi chiede "Perchè stai noiosa?"
perchè mi deve col mento appoggiata alla tavola
a pensare non so neanche io a cosa.

Prova ad ascoltare tuo figlio quando grida isterico
e non si capisce che cosa abbia
e basta un mio abbraccio, un bacio, una battuta
per farlo tornare a sorridere, ad essere tranquillo.

La sento anche io che l'aria in casa si taglia per quanto è tesa,
cerchiamo di non farla vivere anche a loro.

Io credo che tutto si possa superare insieme,
i miei problemi sono certamente anche i tuoi,
ma tu devi essere più forte di me,
devi convincermi che insieme ce la possiamo fare,
possiamo uscire da questo mio essere
per tornare alla felicità,
a voler fare le cose assieme
a poter gioire per una torta,
per un agnellino che bela,
per l'insalata nel campo,
per un disegno di Bianca,
per una parola strana di Valentino.

Possiamo farcela Amore mio,
se solo mi sei vicino,
se solo mi mandi un abbraccio in più,
se solo lo vogliamo.

Ora sono io che chiedo aiuto a te,
ho finito le forze,
forse le ho utilizzate male,
non per noi, ma per gli altri,
e quando sono servite a me,
non le avevo.

Ora conto su di te,
ne vale la mia vita,
ne vale la nostra vita.

Ne vale quella dei nostri figli.

Ciao, sono quì.
Riesci a sentirmi?

venerdì, marzo 27, 2009

Lentamente si chiude sopra di me
ciò che mai avei voluto per la mia vita.
Questo senso d'accida che sopprime l'anima,
impigrisce il mio essere e mette al muro tutto ciò
che ho fatto in tanti anni.

La malattia procede e ha preso la strada della testa,
lentamente a passi sicuri, sa quello che deve fare
e porta al deperimento del mio corpo,
della mia anima e del mio spirito.

Non c'è più benessere in tutto questo,
per nessuna cosa.
Esperienze che un tempo mi allettavano,
ora le rifiuto,
amicizie che allietavano le mie sere,
ora le respingo.

Quando riuscirò a capire che solamente
reagendo a tutto questo, posso veramente
venirne fuori.

A volte basta crederci.

E io sono tanto stanca, anche per crederci.
Sono stanca come quelle persone che hanno vissuto
trent'anni correndo e quando capiscono
che hanno perso la strada
e si fermano,
non trovano più nulla davanti a loro
e inesorabili arrestano il passo.

Non riesco più neanche a leggere le favole della buonanotte,
chiudo il libro senza osservarle, cancello dalla mia testa
la loro spensierata esistenza.

Non riesco a fare più nulla che non sia obbligato
o che non sia per accondiscendenza
verso la persona che ho davanti.

Non sto vivendo ora, il fatto
che io io respiri, non mi fa sentire diversa
da nessun altro animale su questa terra.
Io che della diversità avevo fatto bandiera.

La malattia sta prendendo piede
e lentamente logora e cammina dentro di me.
Una sorta di impotenza fa si che io possa solamente
respirare e attendere.

So che potrei reagire.

mercoledì, marzo 25, 2009

"Se avessi voluto parlare, non avrei scritto"

Citazione Liberamente Tratta dal Blog MyDarkSide

Già, probabilmente se avessi avuto la voglia di parlare
di tutto quello che mi è intorno e che mi sta dentro
lo avrei fatto e non avrei scritto.

A volte mi chiedo perchè mai nasce un blog.
Qualche spiegazione me la sono data.
A volte è un vanto, un posto dove scarabocchiare,
dove potersi creare un personaggio, dove poter
essere se stessi, dove poter dire quello che non si è mai detto.

Ma io ho trovato la mia motivazione nelle parole
di Fifi.

"Se avessi voluto parlare, non avrei scritto"

Quando ho iniziato a scrivere in questo blog,
ero una ragazza molto chiusa, difficilmente
trovavo le parole giuste che mi aiutavano
ad uscire da situazioni sbagliate, a spiegare agli altri
il perché delle mie scelte, a difenderle o, a volte,
a renderle pubbliche.

Maturando, nel tempo, ho continuato a scrivere nel blog,
scrivere mi fa riflettere su quello che ho dentro,
e a imparare a dosare le parole, a maturare, a reagire,
a confrontarmi con gli altri, ad essere me stessa.

Tutto quello che è in questo blog è pura realtà,
è la mia vita, passo dopo passo, anno dopo anno,
interminabili momenti bui che si sono sempre riflessi,
nei miei occhi e nel mio comportamento,
come nulla fosse.

Ora mi chiedo. Quale è la parte reale di me?
Probabilmente tutti e due gli esseri,
la Dark che è dentro a questo blog,
che ha provato la vita,
che le ha lasciato ferite incurabili.
La Bella che è nel reale,
la dolce essenza della vita,
il riso incontenibile,
l'ilarità e la battuta sempre pronta.

Ultimamente sta accadendo una cosa strana.

Il tutto si sta fondendo.

Il Dark esce fuori anche nella mia vita reale.
Non riesco più a ridere sempre, ad essere felice,
spontanea e allegra. Prendo tutto, sembra,
più superficialmente, mentre le lesioni sono dentro.

E forse era ora che imparassi anche a vivere questo mio Dark
e che gli altri si accorgessero di quanto sto realmente male
e che non è possibile basarsi sempre su una persona
perché tanto è forte, perché non piange mai,
perché riesce in tutte le situazioni e se tanto
la lascio in mezzo ai casini sopravvive.

Ora basta.

Vivete la vostra vita e lasciate stare la mia.
Avete fatto uscire il mio lato Oscuro di cui, vi assicuro,
ne vado fiera perché forse è la parte più reale di me,
quella che non ha bisogno di maschere,
quella che sa amare, piangere, odiare e soffrire.

Fatemi largo.

martedì, marzo 24, 2009


E passo la mia Vita ascoltando le note amare e malinconiche
che questa ha riservato per me.

A volte mi chiedo tanti "se", ancora non ci sono "ma",
ma i "se" mi travolgono come se veramente
mi potessi essere trovata di fronte a delle
Sliding Doors e avessi effettuato la mia scelta.

Un scelta in un attimo.

E ancora ci stiamo a chiedere se fossimo stati diversi
che cosa sarebbe cambiato, se la nostra vita sarebbe trascorsa
in un modo più agevole, più tranquillo
o se, addirittura, saremmo riusciti a porne fine prima.

E non tutte le mie scelte di un attimo che poi hanno
condizionato il mio modo di vivere e crinato la mia psiche
sono state le "giuste" per la mia vita.

Mi hanno certamente fatto crescere e dire "non lo farò più"
ma hanno lasciato dentro di me una goccia cinese,
una spada di damocle sulla mia testa, un tumore all'interno
della mia mente che come la lingua e il dente malato
continua a battere e rimembrare.

E ora sono su una sedia mentre una goccia batte sulla mia fronte
imperterrita. Se poi guardo da dove proviene, la vedo scorrere
dalla spada che pendola sopra di me.

Terrorizzata non riesco a muovermi nel buio di questa stanza
e continuo a sentire richieste continue di aiuto
ma nessuno ascolta le mie.

E rimango con le mani sulle mie gambe in attesa di una Luce
che rischiari tutto questo buio.

lunedì, marzo 23, 2009

E mi trovo a dondolare su me stessa,
ascoltando i pensieri della mia testa.
Sembra parlarmi come mia Nonna,
quando per tranquillizzarmi mi diceva
"Va tutto bene" accarezzandomi la testa
fin quando svenivo dal sonno
e dalle lacrime.

E so che non sono libera, non sono libera
dalla mia testa dai pensieri sconnessi
che continuano a parlarmi
e ad urlare ciò che devo fare
per stare bene.

Ma questo è il "suo" bene,
ha trovato il modo di tenermi nella sua
gabbia, di non farmi scappare.
Non è il mio bene, io non sono libera da lei
dalle sue congetture e dalle mistificazioni.

Rimango ore a dondolarmi su me stessa
e a capire come poterla eludere e fare ciò
che sarebbe necessario fare, per star bene,
per ritrovare la comunione con le persone,
per trovare una comunione con me stessa e col cammino
che lei mi vieta di fare e che io sto costringendomi
a seguire imperterrita.

Mi sento pazza, ascolto le voci della mia testa,
una testa che non sussurra, ordina
e quando lo fa non è mai positivo
ma un delirio.

Mi sento impotente davanti a questa,
e mi ordina e io eseguo e poi mi abbandona
e sto male e non posso fare a meno di piangere
e raccogliere i cocci di me stessa in ginocchio.

Per poi seguire ancora i suoi ordini,
piangere ancora, da sola.

Voglio spezzare queste catene.
Voglio essere libera da me stessa,
dalla mia testa che è carneficie e vittima stessa.

Edom

11Questo messaggio riguarda Edom.
Qualcuno chiama da Seir:
'Sentinella, quando finisce la notte?
Dimmi, quanto manca all'alba?'.
12La sentinella risponde:
'Arriva l'alba, ma presto anche la notte.
Se volete fare altre domande, tornate di
nuovo'.


Un piede avanti all'altro.
E' questo che mi hanno insegnato quando ero piccola.
Poi da sola ho imparato a non perdere l'equilibrio,
a fare pirolette e poi a correre.

Un piede davanti all'altro.
Come è facile perdere la cognizione del movimento.
Come è strano ritrovarsi su un sentiero e non sapere
come si è arrivati li. Non saper tornare indietro.

Un piede davanti all'altro.
E spesso si perde anche la logica del movimento.
Si effettuano congetture per le quali, forse, camminando
in modo diverso si arriverebbe prima.
Ma a tutto, anche alla semplicità, alla velocità,
c'è un prezzo da pagare.

Un piede davanti all'altro.
E' quello che mi hanno insegnato da piccola,
sembrava così facile, l'ho fatto da una vita,
ho corso una vita, ho fatto pirolette,
ho ballato intere notti.

Un piede davanti all'altro.

Ora non riesco più.

Malo - Bebe

Apareciste una noche fría - Sei apparso in una notte fredda
con olor a tabaco sucio y a ginebra - con un odore di tabacco putrido e gin
el miedo ya me recorría - la paura già mi percorreva
mientras cruzaba los deditos tras la puerta - mentre incrociava le dita dietro la porta

Tu carita de niño guapo - Il tuo viso da bal bambino
se la ha ido comiendo el tiempo por tus venas - se l'è già mangiato il tempo attraverso le tue vene
y tu inseguridad machita - e la tua insicurezza maschilista
se refleja cada día en mis lagrimitas - se riflette ogni giorno nelle mie lacrime

Una vez más, no por favor que estoy cansa(da) - Un volta ancora, no per favore sono stanca
y no puedo con el corazón - e il mio cuore non può sopportarlo
Una vez más, no mi amor por favor, - una volta ancora, no amore mio per favore
no grites que los niños duermen - non gridare che i bambini dormono

Voy a volverme como el fuego - mi tramuto in fuoco
voy a quemar tu puño de acero - brucio i tuoi pugni di acciaio
y del morao de mis mejillas - e dal colore scuro delle mie guance
Saldrá el valor para cobrarme las heridas. - tirerò fuori la forza per guarirmi le ferite

Malo, malo, malo eres - cattivo, cattivo, cattivo sei
no se daña a quien se quiere, no - non si danneggia chi si ama, no
tonto, tonto, tonto eres - tonto, tonto, tonto sei
no te pienses mejor que las mujeres - non crederti migliore delle donne

El día es gris cuando tú éstas - il giorno è grigio quando ci sei tu
y el sol vuelve a salir, cuando te vas - ed il sole appare di nuovo quando vai via
y la penita de mi corazón - e la pena del mio cuore
yo me la tengo que tragar con el fogón - io me la devo inghiottire col fuoco

Mi carita de niña linda - il mio viso da bambina carina
se ha ido envejeciendo en el silencio - è invecchiato nel silenzio
cada vez que me dices puta - ogni volta che mi dici puttana
se hace tu cerebro más pequeño - il tuo cervello diventa più piccolo

Una vez más, no por favor que estoy cansa(da) - Un volta ancora, no per favore sono stanca
y no puedo con el corazón - e il mio cuore non può sopportarlo
Una vez más, no mi amor por favor, - una volta ancora, no amore mio per favore
no grites que los niños duermen - non gridare che i bambini dormono

Voy a volverme como el fuego - mi tramuto in fuoco
voy a quemar tu puño de acero - brucio i tuoi pugni di acciaio
y del morao de mis mejillas - e dal colore scuro delle mie guance
Saldrá el valor para cobrarme las heridas. - tirerò fuori la forza per guarirmi le ferite

Malo, malo, malo eres - cattivo, cattivo, cattivo sei
no se daña a quien se quiere, no - non si danneggia chi si ama, no
tonto, tonto, tonto eres - tonto, tonto, tonto sei
no te pienses mejor que las mujeres - non crederti migliore delle donne

Malo, malo, malo eres - cattivo, cattivo cattivo sei
Malo eres porque quieres - cattivo sei perchè vuoi
Malo, malo, malo eres - cattivo cattivo cattivo sei
No me chinges que me duele - non mi offendere che mi fa male

Eres débil y eres malo - sei debole e sei cattivo
No te pienses mejor que yo - non crederti migliore di me
Ni que nadie - ne di nessun altro
Y ahora yo me fumo - ed ora io mi fumo
Un cigarrito - una sigaretta
y te echo el humo - e dopo ti metto il fumo
en el corazoncito - nel cuoricino

Porque malo, malo, malo eres tú - perchè cattivo, cattivo, cattivo sei tu
Malo, malo, malo eres si - cattivo, cattivo, cattivo sei
Malo, malo, malo eres, siempre - cattivo, cattivo, cattivo sempre
Malo, malo, malo eres. - cattivo cattivo cattivo sei.

venerdì, marzo 20, 2009


Me quieren agitar
Me incitan a gritar
Soy como una roca,
Palabras no me tocan
Adentro hay un volcan
Que pronto va a estallar
Yo quiero estar tranquilo

Es mi situacion, una desolacion
Soy como un lamento,
Lamento boliviano

Que un dia empezo
Y no va a terminar
Y a nadie hace dano

Y yo estoy aqui
Borracho y loco
Y mi corazon idiota
Siempre brillara
Y yo te amare,
Te amare por siempre
Nena no te pienes en la cama
Que los vijantes se van a astrasar

No, il Paradiso non può ascoltarmi, per quanto io senta lui parlare.
E non starò quì ad aspettare che tutto accada,
impreparata agli Eventi che la Vita genererà per me.

Forse è ora di riprendere il mio Kimono e vestirmi di nuova Luce.
La mia Wakizashi è ancora davanti alla mia Hara
e non ha mai lasciato il suo posto dato che il mio onore
non è mai stato compromesso.

Nella mia schiena il peso del mio Daikyu di legno,
sul quale sono incisi idiomi sacri.
Su di lui potrò contare nel caso che la mia Katana
abbandoni la presa delle mie mani.

Così del Daisho vestita sarò un completo combattente
nel Bene della mia Anima e della mia Mente.

Ora devo solo essere pronta, chiudere gli occhi per sentire i passi
che lenti arrivano alle mie spalle,
stringere nelle mani i Makibishi per sferrare il primo attacco.

giovedì, marzo 19, 2009

Padre

Perchè un Padre è colui che gioca con te anche quando è stanco,
è colui che tiene per mano i tuoi desideri e ti aiuta a realizzarli
anche se sa che sarà molto difficile.

Perchè un Padre è colui che sorride anche quando sei capace
di stravolgergli la giornata con mille parole e pasticci
e nonostante tutto è li pronto a sedersi davanti a te e parlare.

Perchè un Padre è colui che non ti abbandona mai,
che è sempre nella tua ombra, che ti protegge col suo amore,
costante e continuo. E' solo per te che brillano i suoi occhi.

Perchè un Padre è colui che riscopre la sua giovinezza guardandoti,
riprovando assieme a camminare a quattro zampe,
a costruire un castello di sabbia, ad assaggiare le tue pappine.

Perchè un Padre è colui che cerca di imparare il tuo linguaggio,
che ride della tua diversità e ti aiuta a svilupparla per
farne dono, per te, per gli altri, per il mondo.

Perchè un Padre accetterà ogni tua sfaccettatura del carattere,
sempre in presenza di rispetto reciproco e amore
e darà a te la forza di essere uomo o donna tu voglia essere.

Perchè un Padre ti difenderà sempre a spada tratta
e non dubiterà delle tue parole neanche per un attimo
e nei suoi occhi brillerà la certezza dei tuoi attimi.

Perchè da un Padre non ci si difende e si è se stessi
sempre, in ogni occasione, e non si ha paura delle proprie idee
che anche se non condivise, vengono accettate con un abbraccio.

Perchè avere un Padre accanto è il dono più grande.

E' questo freddo sulla mia pelle che contagia il mio animo.

Avessi la fiducia e la superficialità della mia giovinezza,
lo spazzerei via con un gesto e una fragorosa risata.

Ma ora della vita, oltre che sentore, c'è consapevolezza.

Pochi anni fa ancora credevo di poter cambiare tutto
e di poter rimettere tutto a posto, come un vecchio cassetto.

Non dico ora che ciò sia impossibile,
dico solo che è più difficile del previsto,
mal progettato e poco sorretto.

E tutto riporta il gelo sulla mia pelle che non accenna
ad arrestarsi.

Inesorabilmente poi penetra la mia pelle,
spingendosi fino al cuore,
gelando anche questo che rancoroso continua a battere,
gela la mia anima che come un soffio di vento cerca di fuggire,
fra poco sarà anche fra i miei pensieri.

E se fosse proprio quello che aspetto?
Che il gelo arrivi ai miei pensieri,
alle frasi sconnesse della mia mente,
alle incomprensioni senza rischiare di aver ragione.

Attendo.

O la fine della corsa del mio Gelo,
o l'inizio di un nuovo Calore.

mercoledì, marzo 18, 2009

I tre schiaffi

Appoggiata con i gomiti alle ginocchia attendevo.
Arrivò come l'incalzare di un essere ferito, dall'interno,
una ferita c'era e non ero in grado di curarla.

Uno schiaffo.
Rimasi ferma quella volta, non che io reagissi,
ma spesso piangevo, mi divincolavo,
cercavo di calmarla. Rimasi ferma.

Uno schiaffo.
Stessa reazione, la fissavo negli occhi e non accennavo
ad abbassare il mio sguardo.

Uno schiaffo.
Questa volta scossi la testa come per farle capire
che avevo inteso il suo stato e che quello
non era il modo di reagire.

Di reagire al suo mondo crollato
al suo diffuso dolore
alle ferite di cui neanche io capivo l'essenza.

E quella, dopo diciassette anni,
fu la fine della mia agonia.
Quella non risposta risposta,
diede dentro di lei l'estrema convinzione
che oramai era tardi per cambiare,
era tardi per perpretare le sue azioni,
era tardi per scusarsi,
era tardi.

Non mi toccò più,
ma dentro di me rimase ancora
l'odore del sangue, della terra dove il mio viso era schiacciato,
i mille pianti, le ferite sul mio corpo
e un lento tarlo che logorava la mia mente.

Poco dopo abbandonai quella casa per mai più tornare.

L'Attimo Fuggente


Andai nei Boschi per Vivere con Saggezza,
Vivere con Profondità
e Succhiare tutto il Midollo della Vita,
per Sbaragliare tutto ciò che non era Vita
e non Scoprire,
in punto di Morte,
che non ero Vissuto.

Quanto sa di sale lo pane altrui.

E non ci sono Eroi che potranno salvarmi, Amore Mio.
E non ho il tempo a sufficienza e ne la credenza che esista qualcuno
che possa comprendere i menadri della mia testa.

Posso solo chinare la stessa
in un umile assenso e accettare cosa la vita propone.

Sono caduta da cavallo troppo tardi
per rendermi conto della velocità a cui stavo andando.

Inebriata da tutto quello che poteva essere la mia vita,
ma che non è stato, ho perso il controllo della stessa
le redini della ragione e della consapevolezza.

Prima o poi tutti ne paghiamo il conto.

E a volte,
può essere salato.


Hero - Chad Kroeger

I am so high. I can hear heaven -
Sono così in alto. Posso sentire il paradiso

I am so high. I can hear heaven. -
Sono così in alto. Posso sentire il paradiso.

No heaven, no heaven dont hear me. -
No il paradiso, No il paradiso non può sentirmi


And they say that a hero can save us. -
E loro dicono che un eroe ci potrà salvare.

Im not gonna stand here and wait. -
Io non starò quì fermo ad aspettare

I'll hold onto the wings of the eagles. -
Io voglio prendere le ali delle aquile

Watch as they all fly away. -
Guardare come se volassimo via


Someone told me love will all save us. -
Qualcuno mi disse che l'amore ci saverà tutti

But how can that be, look what love gave us. -
ma come può essere, guarda l'amore cosa ci ha dato

A world full of killing, and blood-spilling -
un mondo pieno di omicidi, stille di sangue

That world never came. -
quel mondo non è mai venuto


And they say that a hero can save us. -
E loro dicono che un eroe ci potrà salvare.

Im not gonna stand here and wait. -
Io non starò quì fermo ad aspettare

I'll hold onto the wings of the eagles. -
Io voglio prendere le ali delle aquile

Watch as they all fly away. -
Guardare come se volassimo via


Now that the world isnt ending, its love that Im sending to you. -
Ora che il mondo non è finito, è amore che sto mandando a te

It isnt the love of a hero, and thats why I fear it wont do. -
e non è l'amore di un eroe e temo che questo non basterà


And they say that a hero can save us. -
E loro dicono che un eroe ci potrà salvare.

Im not gonna stand here and wait. -
Io non starò quì fermo ad aspettare

I'll hold onto the wings of the eagles. -
Io voglio prendere le ali delle aquile

Watch as they all fly away. -
Guardare come se volassimo via


And they're watching us -
e loro ci stanno guardando

(Watching Us) - guardando noi
As they all fly away -
come se volassimo via.

martedì, marzo 17, 2009


E ritorno a scrivere pagine nel mio diario,
quasi avessi la sensazione di non aver lasciato tutto il mio essere
appoggiato su queste pagine.

Quanto mi piaceva l'odore dei vecchi libri di mia madre
quando dalla libreria li prendeva
per farmi leggere dei passi di autori a me sconosciuti.

E da loro ho imparato a giocare con le parole,
a sentire attraverso le lettere
la vita scorrere sulla carta.

E senza fiato arrivavo alla fine della pagina
e svelta giravo la carta
tagliando a volte le mie dita.

E mi immedesimavo
a volte nel protagonista, a volte
in un'umile comparsa che in quel momento
raffigurava la mia vita.

E spesso sono stata attrice di libri,
concubina infedele,
regina impavida.

E il mio cuore è morto con i protagonisti
e i loro sguardi sono dentro di me
le loro storie nella mia testa.

Da loro apprendo, imparo,
utilizzo e creo la realtà
perchè prenda vita dal sogno.

Ma non smettere di scrivere


Troppi pensieri ancora giacciono sulla mia pelle bianca
e ti trovo ancora a scriverne senza sosta.

A volte sono solo pensieri di passaggio, a volte sensazioni,
altre emozioni, richieste di aiuto.

E ti trovo intento nel tuo lavoro minuzioso
come quando l'artista perde di vista la modella
ed è l'ispirazione la sua vera musa.

Prendo fiato e chino il capo cercando di vederti
da un altro punto di vista
ma il quadro non cambia, muta solo forma
e a volte colore.

E proprio quando agogno il silenzio della tua penna
che lesta scrive le parole della mia mente,
domande a cui cerchi risposta appaiono sulla mia pelle.

E stringo gli occhi e serro lo stomaco,
cerco di non leggere ne sentire,
ma la tua mano incalza e la mia pelle brucia.

Smettila, copri il mio corpo di dolci parole,
invoca aiuto dai tuoi mille angeli,
disegna sulla mia schiena le mie ali
coprendo le cicatrici della loro tarpatura.

Fai di me un essere che può volare,
che libero può librarsi.

Smetti di chiederti il perchè,
di voler togliere le mie bende
per scoprire che arma ha lacerato la mia pelle.

Fai di me strumento di volo e libertà,
ascolta i miei silenzi con religioso assenso,
copri infine la mia bocca di verdi foglie e rosse fragole
perchè nel tuo bosco possa nascondermi e trovare rifugio.


lunedì, marzo 16, 2009


Ho fatto il primo passo verso la libertà del mio corpo
dalla mia mente e dalla mia anima.

In fondo so di non crederci,
so che tutte le cose che riguardano questo argomento,
vengono da me archiviate come vecchie foto
e spesso neanche riviste con piacere.

Ma questa è la vita,
fatta a volte anche di prove.

L'importante che dico sempre è volerlo
è crederci ed esserne convinte.

Io psicologicamente sono scossa,
a volte lo voglio con tutta me stessa,
a volte mi odio con tutta me stessa,
a volte lo butto dietro le spalle con non curanza.

Ma oggi ho fatto un passo e sto bene attenta
a non cadere seduta a terra.

Il lamento della Donna Alta


E ancora fra i miei tormenti devo camminare.

Stranamente familiare è questa aria,
per trent'anni è tirata in mezzo ai miei capelli
e non ha mai scomposto i miei pensieri.

Nello stomaco ancora quella fame
che semplicemente si placherebbe
se ci fosse qualcuno accanto a me
in grado di poter colmare quel vuoto
con parole, opere e omissioni.

E invece continuo a riversare su me stessa
quell'amore mancato,
quell'infanzia negata,
quella conoscenza scomparsa,
quella curiosità inappagante
che è la mia vita.

Continuo a muoverti nei miei orizzonti,
cercando l'approdo migliore
ai tuoi pensieri.
L'essere perfetto e fedele che speravi,
la detentrice del tuo amore,
la curatrice dei tuoi eterni mali,
della tua solitudine ancestrale,
della tua piccola vita.

Ed è semplice contenere per una grande scatola
un piccolo oggetto.
Semplice si, ma appagante no.

Ho deciso di contenerti per rendere equilibrio,
tutto quello che non lo è,
per facilitare ciò che è la tua esistenza
a scapito della mia.

Ancora una volta non voglio volare.
Mi sono resa conto di non averlo mai fatto
e che sono stata sempre io ad impedirmelo,
per rispetto.

Quel rispetto così alto, di quella Donna Alta,
che nessuno ha mai capito
e che è sempre, inesorabilmente,
scambiato per inettitudine alla vita.

E il rispetto che dono, carpendo i miei pensieri,
estirpando le mie emozioni,
evitando i miei lamenti,
non è altro che un riflesso della loro fievole vita,
che come acqua tiepida,
scorre fra le mie mani.

Inesorabilmente.

venerdì, marzo 13, 2009

Trudly Madly Deeply - Savage Garden

I'll be your dream, I'll be your wish - Sarò il tuo Sogno, sarò il tuo Desiderio
I'll be your fantasy. - sarò la tua Fantasia
I'll be your hope, I'll be your love - sarò la tua Speranza - sarò il tuo Amore
be everything that you need. - sarò tutto quello di cui hai Bisogno
I love you more with every breath - ti Amerò di più ad ogni Respiro
truly madly deeply do.. - e lo farò Sinceramente, Pazzamente, Profondamente
I will be strong I will be faithful - sarò Forte e sarò Fedele
'cos I'm counting on a new beginning. - perchè sto contando su un Nuovo Inizio
A reason for living. A deeper meaning. - una Ragione per Vivere. Un Significato più Profondo
I want to stand with you on a mountain. - vorrei stare con te sulle Montagne
I want to bathe with you in the sea. - vorre fare il Bagno con te nel Mare
I want to lay like this forever. - vorrei stare così per Sempre
Until the sky falls down on me... - finchè non mi cadrà addosso il Cielo
And when the stars are shining brightly - e quanto le Sstelle splenderanno Luminose
in the velvet sky, - nel Cielo Vellutato
I'll make a wish send it to heaven - eprimerò un Desiderio da mandare in Paradiso
then make you want to cry.. - poi farti Commuovere
The tears of joy for all - le Lacrime di Gioia per tutto
the pleasure and the certainty. - il Piacere della Certezza
That we're surrounded by - di sapere che siamo Circondati
the comfort and protection of.. - dalle comodità e dalla protezione del
The highest power. In lonely hours. - potere più alto. Nelle ore di Solitudine
The tears devour you.. - le Lacrime ti consumeranno
I want to stand with you on a mountain. - vorrei stare con te sulle montagne
I want to bathe with you in the sea. - vorre fare il bagno con te nel mare
I want to lay like this forever. - vorrei stare così per sempre
Until the sky falls down on me... - finchè non mi cadrà addosso il cielo
Oh, can't you see it baby? - oh, non lo riesci a vedere baby?
You don't have to close your eyes - non devi chiudere i tuoi occhi
'cos it's standing right before you. - perchè è proprio davanti a te
All that you need will surely come... - tutto ciò di cui hai bisogno arriverà sicuramente
I'll be your dream, I'll be your wish - Sarò il tuo sogno, sarò il tuo desiderio
I'll be your fantasy. - sarò la tua fantasia
I'll be your hope, I'll be your love - sarò la tua speranza - sarò il tuo amore
be everything that you need. - sarò tutto quello di cui hai bisogno
I love you more with every breath - ti amerò di più ad ogni respiro
truly madly deeply do.. - e lo farò sinceramente, pazzamente, profondamente
I want to stand with you on a mountain. - vorrei stare con te sulle montagne
I want to bathe with you in the sea. - vorre fare il bagno con te nel mare
I want to lay like this forever. - vorrei stare così per sempre
Until the sky falls down on me... - finchè non mi cadrà addosso il cielo
I want to stand with you on a mountain. - vorrei stare con te sulle montagne
I want to bathe with you in the sea. - vorre fare il bagno con te nel mare
I want to lay like this forever. - vorrei stare così per sempre
Until the sky falls down on me... - finchè non mi cadrà addosso il cielo
Until the sky falls down on me... - finchè non mi cadrà addosso il cielo

Se questo è un Uomo - Primo Levi


Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a casa
il cibo caldo e i visi amici:
considerate se questo è un Uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un Sì o per un No.

I ragazzi che si amano Jacques Prevert

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore

giovedì, marzo 12, 2009

Se io ti chiedessi di fare l'amore,
tu mi daresti la stessa risposta che daresti a questa domanda?
Pobre Diabla
Se dice que se te a visto por la calle vagando
Llorando por un Hombre que no vale un centavo
Pobre Diabla llora por un Pobre Diablo.

Esta es la historia de dos Enamorados

de dos Soñadores, de dos Amantes
que permitieron
que tan solo un Minuto de su
Vida
decidiera el resto de la Misma.

Ironico el momento en el que
el Amor
se convierte
en Muerte.


Que descansen en paz.

Vive la vida Minuto a Minuto,
y encontraras en cada Uno de Ellos
un Motivo por el cual conducirte
en las forma correcta.

Te lo aseguro.

mercoledì, marzo 11, 2009


Ed è ancora in questa Notte che spiego le mie Ali Bianche
sentendo su di me tutto il gelo del vento del Nord.
E loro affondano non curanti nel mare gelido
rendendo impossibile il volo.

E ancora una volta mi fermo e non intendo volare,
intendo sentire sul mio corpo nudo tutto
quel dolore che mi fa sentire così viva.

Trovo inutili le parole di chi mi sta intorno,
sono così prive di senso e profondità,
sono così prive di personalità,
ripetitive fino alla nausea,
quasi fossero un mantra eterno.

E allora mi rifugio in riva al mio Eterno Male
che trasforma tutto quello che è sensazione
nel Mare che batte le sue Onde sulla mia pelle
facendola rabbrividire.

E passo le mani su di essa a calmare il suo intorpidirsi
mentre le Ali si lasciano giocare dal vento
e si bagnano nel Male.

E come un Angelo senza forze,
questa volta non cerco la salvezza,
non cerco vita Eterna,
non cerco il salvatore e non sono io colui che salverà.

Voglio solo essere lasciata in Pace,
in riva al mio Male Mare,
godere del mio Vento del Nord
e poter finalmente piangere a testa alta.

Si perchè piangere non è una debolezza.
Colui che piange,
per gioia o per dolore,
ha la giusta misura delle emozioni
che sono a volte così grandi che escono fuori dal nostro Corpo
manifestandosi in Lacrime
che vanno a dissetare quella Terra
che ancora è così Arida di Sensazioni,
quasi fosse una nuova Gomorra.

E non c'è Inferno
E non c'è Paradiso
E non c'è Purgatorio
che potremmo vivere in una seconda Vita.

Questo è tutto quì,
contemporaneamente,
inesorabilmente.

E avendo attraversato i mille Gironi,
avendo pregato per la mia Salvezza
e avendo gioito per il Piacere,
scelgo ora di poter rimembrare per non scordare.

E il Vento continua a scompigliare le mie Ali

martedì, marzo 10, 2009

Apriti Cuore - Lucio Dalla

In questa notte calda di ottobre, apriti cuore
non stare li in silenzio senza dir niente
non ti sento, non ti sento, da troppo tempo non ti sento
e ti ho tenuto lontano dalla gente
quanti giorni passati senza un gesto d'amore
con i falsi sorrisi e le vuote parole.
Ho perfino pensato in questa notte di Ottobre
di buttarti via......di buttarti via
ah lo so il cuore non e' un calcolo
freddo e matematico
lui non sa dov'e' che va
sbaglia si ferma, e riprende
e il suo battito non e' logico
e' come un bimbo libero
appena dici che non si fa
lui si volta e si offende
non lasciarlo mai solo come ho fatto io
lascia stare il potere, il denaro non e' il tuo Dio
o anche tu rimarrai senza neanche un amico
Cambierò, Cambierò
apriti cuore ti prego fatti sentire
Cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente...di niente
anche davanti a questo cielo nero di stelle,
e ce ne sono stanotte di stelle, forse miliardi, cuore non parli?
o sono io che non sento e per paura di ogni sentimento
cinico e indifferente faccio finta di niente
ma non ho più parole in questa notte di ottobre
sento solo lontano un misterioso rumore
e' la notte che piano si muove, e tra poco esce il sole

Cambierò, Cambierò
apriti cuore ti prego fatti sentire
cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente, di niente
Cambierò, Cambierò
apriti cuore ti prego fatti sentire
cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente, di niente
Cambierò, Cambierò
apriti cuore ti prego fatti sentire
cambierò, tornerò come un tempo padrone di niente, di niente, di niente


"Il Sole mi parla di te.
La Luna mi parla di te.

Anche se dentro una Lacrima.

Come un Sole e una Stella
Siamo Luce che cade dagli Occhi
sui tramonti della mia Terra
su nuovi giorni in una Lacrima."

E inizia un nuovo giorno lasciandosi trasportare da questa innata luce Solare che da tanto tempo i miei occhi non scrutavano con diffidenza. Mi sono alzata e a giorno erano illuminate le stanze . In modo innaturale il Sole chiedeva permesso per entrare nella mia casa e baciare i bambini che erano ancora nei loro lettini.
Un bacio a Bianca l'ho dato io appena mi sono alzata e mi ha come al solito sorriso stirandosi e girandosi di schiena per accogliere le carezze del mattino.
Il piccolo combattente era a pancia sotto con le gambe sotto lo stomaco ranicchiato e le braccia che gli spuntavano da in mezzo le gambe. Coccole anche a lui sulla schiena che con un minaccioso ringhiare, serrando il ciuccio in mezzo ai denti, mi avvertiva che ancora desiderava dormire ancora un po.
Ridendo sono andata a preparare i vestiti per tutti e gli zaini per la scuola. Oggi Valentino porta delle stecce di cioccolata per fare gli ovetti di pasqua. Bianca ha portato della colla e delle forbici con la punta tonda per i suoi lavoretti. Ci ha portato a casa due libri fatti da lei veramente carini.
Cribbio quanto chiacchierano tutti e due assieme! sono meravigliosi.

Fra un gioco e un ringhio siamo riusciti a vestirci e ad andare ai rispettivi asili. Sorridendo, come non mi accadeva da tempo, mi sono incamminata dalla mia ultima stazione alla macchina. Avevo il sole sul viso ed ero tranquilla. Sorridevo nuovamente al sole, nella testa avevo solo i miei bambini, i loro sorrisi e le loro parole. Sono solo quelle che oggi voglio ricordare e tutte le coccole che ho ricevuto questa mattina. Quasi quasi non mi sarei mai alzata dal letto. Che bello ... ancora.

Voglio che questa giornata passi in fretta, voglio uscire quando ancora si vede il sole, sentirlo sulla mia pelle e portare la mia Fragolina in piscina e vederla nuotare. Voglio trascorrere del tempo bevendo un aperitivo e tornando a casa voglio cantare in macchina.

Voglio una nuova vita, tranquilla e solare. Voglio stare con chi mi fa star bene e solo con chi mi ridà quel calore di cui ora ho estremo bisogno.

lunedì, marzo 09, 2009

Raramente mi Manifestai

E spesso non rimane altro che uno Specchio fra le mani
dove poter vedere il nostro Volto pallido e sconvolto
dalla vista di cotanto Errore.

E mentre tendo l'arto per allontanare l'Infausto,
sul mio braccio rigano Edere Verdi che si assorbono
con la mia Pelle per divenire Tatuaggi Neri.

E il mio Corpo, primo Errore di Natura, proprio da questa
viene raccolto e Amato per farmi capire che a tutto
ci può essere Alternativa, Cura, Speranza.

Anche ad un Errore della Natura.

A volte riecheggiano nella mia Mente delle Parole
che proprio la mia Testa ha trasformato sia per Gloria
che per Mistificazione.

Dopo tanti e tanti e tanti tentativi naqui Io,
eravano arrivati a ben Sedici Tentativi
e la Natura gli aveva detto a Gran Voce che Non Era il Caso
che si sarebbero dovuti fermare.

Il Diciassettesimo tentativo fui Io.

Ma un Errore, un Caso è proprio quello che Raramente
si manifesta.

E io Raramente mi manifestai.

E quando lo feci, mi venne messo addosso il loro Grande Sacrificio
nel creare un Essere, dopo tanti rifiuti, che doveva essere
Perfetto.

E io, continuamente, Raramente manifestai il mio Vero Essere.

Dovetti esulare da tanto Amore sostenuto,
dovetti rifugiare tutta quella ostentata Perfezione,
perchè il mio Essere non era nè Perfetto e nè Amore Assoluto.

Ora dopo Trent'Anni di Rifugio e Dolore mi viene chiesto
cosa mai io ancora cerchi e perchè nei miei Occhi ancora brilli
quella Luce che avevo quando ero Piccola e nessuno aveva fatto di me
una Reietta, un Errore della Natura.

Ed io continuai Raramente e Timidamente a manifestare il mio Essere.

E ancora una volta, dopo Trent'Anni, venni ancora Allontanata,
Giudicata e sulle mie spalle fu posto l'Ingrato Fardello
della Diciassettesima Creatura.

Presi il mio Fagotto, lo appoggia non curante sulla mia spalla,
mi accesi l'ennesima Sigaretta e lascia volare nel suo Fumo
tutti i brutti pensieri espandendo le mie Labbra in un Sorriso.

E quello, Raramente manifestato, Fu più Lama che Piacere.