mercoledì, settembre 27, 2006

Per il mio amico Lore.

ED ERO CONTENTISSIMO (Tiziano Ferro)

Ora che sarai un po' sola
Tra il lavoro e le lenzuola
Presto dimmi tu come farai ?
Ora che tutto va a caso
Ora non sono più un peso
Dimmi quali scuse inventerai ?

Inventerai che non hai tempo
Inventerai che tutto è spento
Inventerai che ora ti ami un po' di più
Inventerai che ora sei forte
E chiuderai tutte le porte
Ridendo troverai una scusa
Una in più..

Ed ero contentissimo in ritardo sotto casa ed io che ti aspettavo
Stringimi la mano e poi partiamo…
In fondo eri contentissima quando guardando Amsterdam non ti importava
della pioggia che cadeva…
solo una candela era bellissima
e il ricordo del ricordo che ci suggeriva
che comunque tardi o prima ti dirò
che ero contentissimo
ma non te l'ho mai detto che chiedevo
Dio ancora
Ancora
Ancora

Qualche cosa ti consola
Con gli amici il tempo vola
Ma qualcosa che non torna c' è
C' è che ho freddo e non mi copro
C' è che tanto prima o dopo
Convincendoti ci crederai

Ci crederai che fa più caldo
Da quando non mi hai ormai più accanto
E forse è meglio
perché sorridi un po' di po' di più
un po' di più…

Ed ero contentissimo in ritardo sotto casa ed io che ti aspettavo
Stringimi la mano e poi partiamo…
In fondo eri contentissima quando guardando Amsterdam non ti importava
della pioggia che cadeva…
solo una candela era bellissima
e il ricordo del ricordo che ci suggeriva
che comunque tardi o prima ti dirò
che ero contentissimo
ma non te l'ho mai detto che chiedevo
Dio ancora
Ancora
Ancora
Ancora

E il mio ricordo ti verrà a trovare quando starai troppo male
Quando invece starai bene resterò a guardare
Perché ciò che ho sempre chiesto al cielo
È che questa vita ti donasse gioia e amore vero
E in fondo

Ed ero contentissimo in ritardo sotto casa ed io che ti aspettavo
Stringimi la mano e poi partiamo…
In fondo eri contentissima quando guardando Amsterdam non ti importava
della pioggia che cadeva…
solo una candela era bellissima
e il ricordo del ricordo che ci suggeriva
che comunque tardi o prima ti dirò
che ero contentissimo
ma non te l'ho mai detto che chiedevo
Dio ancora
Ancora
Ancora

Ed ero contentissimo ma non te l' ho mai detto
E dentro urlavo
Dio ancora
Ancora
Ancora


... tvtb Lore ...

martedì, settembre 26, 2006

Sempre più indipendente

Che sofferenza questo mese! Oltre ad aver perso un bimbo, e piano piano sto raccimolando i pezzetti del mio cuore che sono sparsi per questa stanza, ho deciso di togliere il seno alla mia bimba. Ormai ha quasi 2 anni ed è veramente una bella bimba.
Sono ormai tre giorni che mi rifiuto di darle "tetta". Strepita un pò ma alla fine riesco sempre a mandare la sua attenzione su qualcos'altro.
Ieri non mi ha chiesto nulla, ho fatto anche si che non mi vedesse cambiarmi, occhio non vede cuore non duole. Oggi sto accusando i primi colpi io. Oltre al fatto di dover per forza togliere il latte che comunque ritorna nal mio seno, e non dico quanto è doloroso ora che lo produco a ritmi industriali, sto cominciando come ad avere un pò di nostalgia.
Era un bellissimo contatto fisico, quella mezz'ora in cui passavo il tempo con le mie dita in mezzo ai suo capelli, lei era rilassata sulle mie gambe ad occhi semi chiusi. Tutto il mio mondo sembrava essere li in quell'istante magico dove lei dipendeva da me.
Ma ora è grande la mia donna, sempre meno dipende da mamma e papà e spesso si impunta per fare lei le sue cose, come lavarsi i denti, mettersi il deodorante e lavarsi mani e piedi prima di andare a dormire.
Per questo ho deciso di tagliare questo piccolo cordone e cercare di lasciarla compiere il primo passo verso l'indipendenza. Sono contenta anche se questo mi costa tanto. Tanto a livello fisico, ma il doppio a quello morale.
In più ci si mettono tutti quei "doloretti" di assestamento della post perdita di questo secondo bimbo. Un pò ci sono rimasta male, sicuramente, ma non ho avuto il tempo di rendermene conto. La mattina go scoperto di aspettarlo e al pomeriggio l'ho perso. Toccata e fuga.
Sicuramente è stato meglio ora a un mese e mezzo piuttosto che più avanti o dopo averlo saputo da tempo.
Forse non era il momento. Ero troppo provata anche fisicamente dall'allattamento prolungato e da una malattia pregressa di Bianca che mi aveva fatto spendere molte energie.
Ora starò buonina per un pò. Anche mio marito è rimasto male, non ha fatto altro che abbracciarmi tutto il pomeriggio, senza dire nulla come al solito.
Tanto ormai fra noi le parole valgono poco. Sono più contenta di rimanere accoccolata con lui e di sentire il suo calore in silenzio, piuttosto che ascoltare mille parole di cordoglio senza motivo.
Tanto nessuno può capire, o meglio chi non l'ha provato direttamente, quello che può essere perdere un bimbo, anche se biologicamente è solo un embrione e quindi "di poco valore".
Non è tanto il dolore fisico dopo, ma proprio quello che perdura per molto tempo e che ti sta sempre a ricordare, come una mosca fastiodiosa, che sei di nuovo sola.
Si ... di nuovo sola. Perchè non scorderò mai tutte le stupende sensazioni che derivano da "essere in due". Non sei mai sola, sei sempre felice e sempre non vedi l'ora di abbracciare e vedere ciò che è il frutto di tanta passione. Avrei tenuto Bianca duemila anni con me se mi avessero detto che potevo farlo. Era come avere un'amica che quando eri triste ti consolava battendoti un pò sulla pancia o facendo delle capriole per farti capire che lei sentiva il tuo dolore. O quando mangiavi qualcosa di dolce e zuccherino sentivi la sua felicità nell'assaggiare quell'ambra destinata agli dei. O quando tornava a casa il padre e che saltava ogni volta che appoggiava la sua mano alla finestra della sua camera.
Lei era protetta e io lo ero dal mio amore. Perchè spezzare quell'equilibrio? Perchè come tutte le cose belle, se fosse durata a lungo non ci avrei fatto caso e non l'avrei ricordata con nostalgia.
Ora sogno nuovamente un altro amore crescere in me, ma sarà tutto diverso. Non avrò tutto quel tempo di dedicarmi a me stessa perchè ho la mia primogenita che è tutta la mia vita e non posso trascurarla.
Mi sono sempre chiesta se mia madre, quando nacque mia sorella, avesse dimezzato il suo amore per me per darlo a lei.
Ora so la risposta. Le madri creano un nuovo cuore e lo dedicano tutto al nuovo nato. Il cuore cresce col bimbo e più tempo si passa assieme e più tutti e due crescono, maturano e amano sempre più sempre meglio. Un cuore per ogni amore, indivisibile con gli altri e di amore totalmente diverso per ognuno.
Una madre non potrà mai scordare suo figlio. Ora ne sono certa.

Ti voglio bene Bianca.

giovedì, settembre 21, 2006

Dio ma quanto è ingusto il mondo ...

Stavo sentendo una canzone di Cocciante creata per il Notre Dame de Paris. Narra di Quasimodo che si rivolge a Dio chiedendogli se, come i padri della terra, ha delle preferenze per i suoi figli. Se qualche volta si distrae e commette degli errori. Ha il cuore distrutto perchè lui riesce ad amare e a provare sentimenti che i "belli" sottovalutanto perchè a loro basta l'essere "fisico" piuttosto che il mentale.
Io penso che sia tutto una bilancia. Chi eccelle in un settore o in una abilità o in una fattezza fisica ha una grande deficit sotto altri punti di vista. Quante volte abbiamo detto di un attore o di un modello "mamma mia quant'è bello ... basta che non parla ... ".
Il giusto è in mezzo come sempre. C'è una mia amica che dice anche "non aver fretta di arrivare alla fine ... in mezzo c'è tanto". Sono tutte frasi già fatte che comunque fanno riflettere chi, naturalmente, vuole riflettere e ha da riflettere.
Pensare ormai è un lusso e non tutti si possono permettere di perdere tempo con se stessi e pensare. Alcuni non si possono permettere di pensare diversamente da altri. Ma non sono proprio i "diversi" che hanno cambiato il mondo? Picasso era un diverso, lo era anche Leonardo o Mozart. E Ghandi con le sue idee di pace. In un certo qual modo lo era anche Cristo ... Allora perchè cerchiamo di essere tutti uguali?
Perchè l'uguaglianza da sicurezza, quella sicurezza effimera di essere capiti, di essere protetti. Si è tutti uguli, non si sbaglia, non si pensa, si hanno meno problemi, si fanno cose perchè "così" si debbono fare e non ci chiediamo il perchè, abbiamo vecchie mentalità perchè nessuno ha il coraggio di cambiarle e l'unica cosa che è rimasta a queste persone è vivere alla giornata senza fare progetti per il futuro, vuoi perchè è sempre uguale, vuoi perchè non sono "programmati" per far progetti.
E io voglio essere diversa. Ma pago per questo e spesso neanche il resto mi danno. Quanto ho patito da piccola perchè io sapevo suonare il flauto e i compagni della mia classe no. Quanto ho sofferto perchè io da un "amico" chiedevo un contatto mentale, poter parlare e scambiarsi idee, invece di una birra e una serata in discoteca. Quanto tempo ho passato da sola scrivendo per il giornale del liceo perchè era una cosa in cui credevo e li potevo esprimere me stessa e far capire agli altri quello che sentivo o provavo... ma non è servito. I ragazzi leggevano solo le strisce umoristiche o guardavano le figure. E sono cresciuta con l'amaro in bocca per una società superficiale. Quanto mi sarebbe piaciuto essere bellissima e stupidissima. Avrei vissuto meglio, più semplicemente. Avrei ottenuto facilmente quello che ora ho ottenuto con tempo e fatica.

Ora cosa debbo augurarmi per mia figlia? Senz'altro una buona bilancia. Se saprà curare il fisico e crescere di mente sarà un "diverso" che potrà fare la differenza. Soffrirà meno di quello che ho sofferto io e avrà qualche strada aperta per l'effimera bellezza che dura poco. Penserà meno di quello che ho fatto io e si creerà meno problemi di me. Potrà ostentare una bellezza che faciliterà i propri rapporti con gli altri.

Leopardi diceva: "Beate voi, Oh pecore, che non sapete ... "

giovedì, settembre 14, 2006

Lettera Aperta

Auguri amore, oggi sono quattro anni di noi.
Ho un amore vicino, una bella casa, una vita serena con qualche piccolo imprevisto sempre risolvibile. Hai mai pensato se era questa la vita che tu volevi vivere? Se ti avessi posto questa domanda guardandoti negli occhi mi avresti abbracciato e mi avresti detto "Si tesoro, ti amo tanto". Vorrei che tu fossi sincero, vorrei poter credere alle tue parole e pensarti veramente felice. Vorrei sapere se nel tuo cuore c'è un desiderio non risolto, se c'è un dubbio o un'incertezza, vorrei parlarne con te e cercare di poter arrivare assieme a quello che aspiri.
Abbiamo un bel lavoro che ci porta lontani l'uno dall'altro, è vero, ma quando ci ritroviamo siamo contenti di stare assieme. Nostra figlia è una benedizione, un angelo che ha risolto anche i piccoli screzi che c'erano tra noi... Ora non abbiamo più il tempo neanche per pensarli !!!
Che dire, una situazione di cui tutti andrebbero orgogliosi e che tutti desidererebbero.

Ora mi chiedo se è possibile che ancora il mio cuore non voglia adeguarsi a questo.
Strano a volte che ancora desideri uscire con gli amici, passare una notte in discoteca, prendere il treno per raggiungere un'amica lontana, andare ad un raduno di giocatori di canasta. Strano...
Pensavo che col tempo tutto si risolvesse. Invece nel cuore ho una sofferenza, piccola, ma come quella spina nel dito che sempre ti da fastidio, da cui la mente non riesce a staccarsi.
Talvolta mi chiedo che avrei fatto se non ti avessi conosciuto. Ora che so tutto quello che è possibile fare.
Probabilmente avrei viaggiato, sarei andata a lavorare fuori con qualche stratagemma, per conoscere altre persone, altri ambienti, altre teste che ragionano in modo differente dalla mia.
Avrei gettato il mio cuore un pò qua e un pò la, probabilmente non trovando nessuno di "fisso" accanto a me. Avrei vissuto meglio? Non posso dirlo, non ho provato.
E mi piacerebbe provare in cuor mio a viaggiare, a conoscere gente, a fare nuove esperienze ... ma ormai ho uan figlia, un marito, una "casa" che ha una mentalità un pò vecchia, dove non si può tornare tardi alla sera senza esser guardati male alla mattina, dove iniziare a lavorare con una bimba piccola non sempre è visto bene da tutti, dove una donna che è al computer dalla mattina alla sera invece di dedicarsi a casa non è un granchè...
Forse è l'ambiente che mi circonda ad essere sbagliato? Oramai ci sono. Molte volte ho cercato di farti capire che c'erano delle cose che per me andavano cambiate, ma mi hai detto che dovevo sorvolare e così ho fatto. Ho sorvolato sopra a quello che desideravo, sopra quello che mi aspettavo per il mio futuro, ho sorvolato quello che per me era importante. Ho fatto tutto per te. Perchè ti amo.

Ora c'è una fanciulla che sta crescendo, sta diventando una donna. Ogni giorno ha sete di cose nuove, fame di parole che non conosce, occhi verdi per guardare qualsiasi cosa che la diverta.
Sai, rivedo me... me da piccola.
Tesoro aiutami, non priviamola di nulla. Aiutami a insegnarle come è la vita. Aiutami a farle capire come deve comportarsi, quali sono i modi di essere migliori, che leggere è bello, che correre in un prato quando c'è il sole è esaltante se fatto con una persona che ti ama accanto, che non bisogna sprecare neanche un attimo della vita che Dio ci da perchè nulla torna una seconda volta nello stesso modo. E bisogna rischiare e prendere tutti i treni che si reputano opportunità di crescita, di vita, anche se questo vuol dire far soffrire qualcuno. Non dico essere egoisti, ma operare le proprie scelte per se stessi sapendo che quello che si sta facendo è la cosa migliore per se e che il dolore che gli altri provano e un piccolo scotto da pagare per crescere.

Io ho fatto sempre tutto per gli altri, ho cercato di vivere la vita che gli altri volevano per me e come loro la volevano e come ero contenta quando loro erano fieri di me ... ma io non stavo vivendo la mia vita. Non mi erano state aperte tutte le porte di cui avevo bisogno, ma solo un lungo corridoio da percorrere senza capire perchè e senza sapere che c'erano anche altre strade.
Ora lo so, ci sono altri modi, altre strade, altre possibilità altre persone. E perchè privarsi di tutto ciò? Perchè tu non hai voglia di altro? Perchè tutto quello che hai è tutto quello che desideri? Tante volte mi piacerebbe sapere che hai un sogno irrisolto che ti tormenta, un qualcosa che non puoi avere e che stai lottando per averlo. Allora mi capiresti e soffriresti con me quell'ardore che a volte prende il mio cuore e lo porta lontano, che avvolge i miei occhi e mi porta a pensare luoghi lontani e sensazioni particolari. E poi ricado nella relatà, ancora per un pò ... il lavoro, la casa, mia figlia, il mio amore ... e tutto così, domani, da capo.

Ho paura di invecchiare. Invecchiare e scoprire che non ho fatto tutto quello che potevo fare. Che potevo bramare di avere ben altro e che lo avrei ottenuto se solo avessi provato!!!! E il mio cuore vacilla al solo pensiero di non avere più la forza di viaggiare, sognare ... avere la forza di potere qualsiasi cosa.

E sono qui che potrei correre lontana, volare dove la mia mente mai sarebbe arrivata. E sono qui. Qui che amo te che mi dai tanta sicurezza e forza per vivere una vita che poco mi si addice. E' come cercare di domare un fuoco e costringerlo per una via che non vuole percorrere. Piano piano si spegne.

Non lasciarmi spegnere perchè necessiterebbe una forza ancora più grande per farmi riavere e solo la mia mente ti seguirebbe perchè sai ... il cuore quando muore è come l'acqua nel fiume. Quella che stai guardando ora non è quella che berrai a breve.

Ti amo amore mio.

martedì, settembre 12, 2006

Volesse il Diavolo la Mia vita passerei con le mie dita fra i capelli di esmeralda

Bella
La parola bella e nata insieme lei
Col suo corpo e con i piedi nudi lei
E' un volo che afferrerei e stringerei
Ma sale su l'inferno a stringere me
Ho visto sotto la sua gonna da gitana
Con quale cuore prego ancora Notre Dame
C'e...
Qualcuno che le scagliera la prima pietra
Sia cancellato dalla faccia della terra!
Volesse il diavolo, la vita passerei
Con le mie dita tra i capelli d' Esmeralda
Bella...
E' il demonio che si e incarnato in lei
Per straparmi gli occhi via da Dio, lei
Che ha messo la passione e il desiderio in me
La carne sa che paradiso e lei
C'e in me il dolore di un amore che fa male
E non m' importa se divento un criminale
Lei
Che passa come la bellezza piu profana
Lei porta il peso di un' atroce croce umana
O Notre Dame!
per una volta io vorrei
Per la sua porta come in chiesa entra in lei
Bella...
Lei mi porta via con gli occhi e la magia
E non so se sia vergine o non lo sia
C'e sotto Venere e la gonna sua lo sa
Mi fa scoprire il monte e non l'al di la
Amore, adesso non vietarmi di tradire
Di fare il passo a pochi passi dall' altare
Chi...
àˆ l'uomo vivo che potrebbe rinunciare
Sotto il castigo, poi, di tramutarsi in sale?
O Fiordaliso, vedi, non c'e fede in me
Vedro sul corpo di Esmeralda se ce n'e
Ho visto sotto la sua gonna da gitana
Con quale cuore prego ancora Notre Dame
Qualcuno che le scagliera la prima pietra?
Sia cancellato dalla faccia della terra!
Volesse il diavolo, la vita passerei
C'e
Con le mie dita tra i capelli di Esmeralda
di Esmeralda

Balla mia Esmeralda

Quando il tempo sarà passato
La terra scoprirà
I nostri due scheletri abbracciati

E il mondo lo saprà
Che Quasimodo amò Esmeralda
La raggiunse e la strinse a sé
O
ltre i baci da respirare
Nella morte che dà la vita
All'amore che mai non muore

Il mio corpo l'ho abbandonato
Mangiatelo, avvoltoi
Che la morte ha già incatenato
I nostri nomi e noi
Così l'anima vola via
Via da un misero mondo perso
Questo amore sarà una scia
Tra le luci dell'universo
Tra le luci dell'universo
Balla, mia Esmeralda
Canta, mia Esmeralda
Balla ancora, amore mio
Mi sento solo da morire

Balla, mia Esmeralda
Canta, mia Esmeralda
Con te sto morendo anch'io
Perché ti voglio da morire

Balla, mia Esmeralda
Canta, mia Esmeralda
Questa vita se ne va
L'amore vive e fa morire

Balla, mia Esmeralda
Canta, mia Esmeralda
Al di là dell'al di là
L'amore non saprà
Morire

Balla, mia Esmeralda
Canta, mia Esmeralda
Con te io vivrò, con te
Perché con te non è
Morire

lunedì, settembre 11, 2006

Soffi di Vento per il mio Angelo

Difficile è dover capire se chi hai davanti resterà con te per il tempo necessario in cui tu riesca a decodificare effettivamente il suo cuore.
Spesso conoscere una persona equivale a incrociarlo per strada. Due minuti dopo non ricordi neanche di averlo incontrato. Ma perchè? Perchè ignorare gli altri in questo modo. Possibile che tutto quello che abbiamo da fare condizioni a tal punto i nostri gesti?
Bisognebbe fermarsi a riflettere. Ci avete mai provato?
Allora si diventa una porta aperta e si attende che qualcuno la varchi.
Spesso chi la varca non sa che tu aspetti da lui delle risposte. Delle risposte su quello che fai su quello che sei e, se la persona che hai davanti non la conosci, pensi che quello che dice sia abbastanza vero dato che non è influenzata da quello che in precedenza hai fatto o da quello che gli altri dicono di te.
Ma così è una lama a doppio taglio. In questo modo tu hai aperto il tuo cuore ad uno sconosciuto. "Non lo fare più - dice il mio cuore - perchè hai bisogno di queste pratiche distruttive per capire che sei perfetta così come sei? Che non devi cambiare te ... ci sono persone che ti amano, a cui piaci. Di che cosa sei alla ricerca?".
Non faccio in tempo a pensare alla domanda che mi viene posta che la mia mente ha bisogno di risposte e per fare ciò non prende in analisi le numerose domande che il cuore gli pone.
Mi sembra di rimanere li a vederli parlare e di non capire effettivamente quello che sia successo. E mentre loro parlano di cose che a me non interessano, io rimango sul mio divano a fumare la mia sigaretta che mai si spegne. Un bel Mojito sul tavolo di cristallo, ghiaccio e menta. Piedi scalsi, camino acceso e burrasca sul vetro della mia finestra che da direttamente sul faro del molo.
Con la mente si può correre dovunque. E quindi questa è la casa del mio cuore e della mia mente.
Io mi trovo bene. La porta è aperta e io aspetto.

Ad un tratto la porta viene varcata da uno sconosciuto. Stupende labbra che proferiscono parole che ora non ascolto. Quello che adesso cattura la mia attenzione è il suo ostentarsi avanti a me. La sua fisicità a volte ha il sopravvento alle sue parole. Poi mi ricordo del vero motivo per cui sono quì seduta. Ho delle risposte da cercare. E inizio ad ascoltare le sue parole. La mente tace perchè vuole delle risposte, il mio cuore si rintana in un angolo sapendo del pericolo che sta correndo. E il cuore non ha torto, verrà presto ferito. Ma la mente riprenderà le redini della situazione. "Cercavamo solo delle risposte a delle domande - mi dice - sapevamo che c'era in ballo un possibile dolore".
Che strano gioco mi dico. Eppure i giochi dovrebbero alleviare le nostre giornate, specialmente in questa che è burrascosa e mi tiene in casa ad aspettare. E invece vengo ferita.
"Ora che faccio - dico ad alta voce cercando una risposta - cosa devo fare?" e la mente al caldo del mio camino "Hai iniziato a giocare, non puoi fermarti. Ora aspetta la prossima mossa."

Allora sto aspettando un'altra parola dal mio Angelo mentre il mio cuore non vuole sentire quello che ha da dire e la mia mente aspetta la prossima mossa.

giovedì, settembre 07, 2006

Heart Shaped Box

Quando sono particolarmente triste ascolto le canzoni dei Nirvana. Mi rilassano, anche se di rilassante non hanno proprio nulla. Forse fanno riaffiorare in me tutte quelle stupende sensazioni che provavo ai tempi del liceo.
Durante l'Autogestione, che molti di noi facevano ma che veramente pochi capivano ..., ho ampliato il mio repertorio musicale.
C'era un ragazzo con la chitarra che non parlava, suonava solo. Aveva la sua "sigaretta" incastrata alla fine delle corde della chitarra. E con gli occhi chiusi suonava "Heart Shaped Box". Rimasi affascinata, sia dalla melodia suonata sia dalle parole che uscivano fuori, quasi dolorose, dalla bocca della sua amica che era sdraiata atterra con la testa sopra lo zaino. Io non riuscì a parlare, non so ancora perchè, ma mi sedetti davanti a loro chiudendo gli occhi ed ascoltando.
Quando pronunciava "Forever in debt to your priceless advice" ogni tanto il suo sguardo si perdeva lontano ... "Ti sono eterno debitore per i tuoi preziosi consigli" ... chissà a chi pensava, ma doveva volergli veramente bene.

martedì, settembre 05, 2006

Let me go home

Another summer day - Un altro giorno di estate
has come and gone away - è venuto ed è andato via
In Paris and Rome - A parigi e a Roma
but I wanna go home - ma io desidero andare a casa

Maybe surrounded by - Forse circondato da
a million people I - Milioni di persone io
still feel all alone - continuo a sentirmi solo
I just wanna go home - voglio solo andare a casa
I miss you, you know - io ti ho perso, e tu lo sai

And I've been keeping all the letters - e sto mettendo via tutte le lettere
that I wrote to you, - che io ho scritto a te
Each one a line or two - ognuna di una riga o due
I'm fine baby, how are you? - io sto bene baby, come stai tu?
I would send them but I know that it's just not enough - le volevo spedire ma sapevo che non erano abbastanza
My words were cold and flat - le mie parole erano fredde e lontane
And you deserve more than that - e tu meriteresti molto di più che queste

Another aeroplane, another sunny place - un altro aereoplano, un altro felice posto
I’m lucky, I know... - io sono fortunato, lo so
but I wanna go home - ma voglio andare a casa
I’ve got to go home - io devo andare a casa

Let me go home - lasciami andare a casa

I’m just too far - sono solo troppo lontano
From where you are - da dove tu sei
I wanna come home - Io desidero tornare a casa

And I feel just like I'm living - e sento che sto vivendo
someone else's life - la vita di un altro
It's like I just stepped outside - è come se stai uscendo
when everything was going right - quando tutto sta andando bene
And I know just why you could not come along with me - e io so perche tu non puoi stare a lungo con me
This was not your dream - questo non è il tuo sogno
but you always believed in me... - ma tu per sempre credi in me

Another winter day - un altro giorno di inverno
Has come and gone away - è arrivato e sta passando
in either Paris or Rome - in ogni parigi o roma
and I wanna go home - e io desidero andare a casa
Let me go home - lasciami andare a casa

And I'm surrounded by - e io sono circondato da
A million people I - milioni di persone e io
still feel alone - mi sento solo
Let me go home - lasciami andare a casa
Oh, I miss you, you know - oh, ti ho perso, tu lo sai
Let me go home - lasciatemi andare a casa

I’ve had my run - io ho la mia corsa
baby, I’m done - baby, io sto bene
I’ve gotta go home - devo tornare a casa

Let me go home - lasciatemi andare a casa

It'll all be alright, - andrà tutto bene
I’ll be home tonight - io sarà a casa stanotte
I’m coming back home - io sto ritornando a casa

venerdì, settembre 01, 2006

La lettera Scarlatta

Avevo letto un libro, quando ero piccola, che mi aveva affascinato. Ringrazio mia madre per questa iniziazione a tutto quello che è narrativa horror, noire o storica ... e a proposito di storia si narra che un tempo, quando le donne tradivano il marito, loro venissero marchiate a fuoco con la lettera A vicino al collo in modo che tutti sapessero la loro onta. Così nasce il libro de "La lettera Scarlatta". Ieri sera giravo con la mia piccola in passeggino. Poco tempo fa ha preso una brutta malattia e siamo dovute andare in ospedale e stare li un pò di tempo. Uscite dall'ospedale e perfettamente guarite e senza alcun problema di trasmissione di alcun tipo, siamo andate a fare un giro in passeggino. Bellissimo vedere come, quando imbocchi una strada sulla quale vedi altre zie di Bianca che portano in giro i loro nipoti in carrozzina, queste cambino strada come se noi fossimo untori. Untori di cosa? Di una malattia che non si trasmette per via aerea? Penso sempre che le persone "semplici" tante volte abbiano paura di tutto. "L'ignoranza è una brutta bestia" mi diceva nonno. Allora mi avvicino e colgo nei loro occhi segni di dissenzo. Provo comunque a spiegare benevolmente che stiamo bene e che a Bianca farebbe piacere un pò di compagnia. Con quel sorriso tirato sulle labbra e annuendo si allontanano facendo finta di aver capito, ma, fuggendo dalla mia bimba che per ora non comprende, lasciano in me un fastidioso dolore. E io tante volte mi fermo sotto un prugno con la mia bimba. La guardo e la riguardo ma, ahimè, non riesco a scorgere dove sia indelebilmente stampata la Lettera Scarlatta sulla pelle del mio amore.