venerdì, giugno 29, 2012

Forse, un Giorno, le Cinque



Sai, a volte mi manca 
che tu mi dica "Ti Amo"
Forse dovrei dirtelo non aspettando
che tu me lo Chieda.

(...)
(...)

[stavo Chiedendo, o forse no,
ma tu non stavi Aspettando,
o forse si]

Hai lo Sguardo strano, non lo decifro.

Non è nulla.
Solo Ricordi Passati che Tornano.
E' che sto così Bene.
A volte non lo Comprendo.

Hai gli Occhi strani. Veramente.

[Forse penso troppo Amore.
Quello che ho Dentro non riesco
a Dirlo come Vorrei. Ho paura di 
Sbagliare nuovamente. Farti Male
e poi Vederti Fuggire. Quindi Chiudo.
Serro tutto dentro di Me. Lo so,
non è quello che desideri. Ma il Timore
di vederti di Nuovo andare via
perché non riesco a darti Serenità
e quella Leggerezza di cui hai bisogno,
ma solo problemi che non sussistono,
è più grande di tutto ciò che mi Turba.]

Sto bene, non preoccuparti.
Riposa Ora, continua a Dormire.

[Sei così Bello quando Dormi,
sembri così imperturbabile,
come se nulla possa smuoverti.
Come se io ...]

Ma Che ore sono? E' Giorno Fuori.
E' Tardi, Meglio che tu Vada.

[E' trascorsa una Vita Amore,
anche se sono stati solo attimi.
E ci muoviamo l'Uno dentro l'Altra
per Esserci per Sempre. Come se Perdersi
non Potesse mai Accadere. Mai.
Un Tatuaggio stampato sul Cuore.
Irremovibile.]

Ehi ... Aspetta ... Ti Amo ...

[... Ed era Già Giorno.
Giorno di un Giorno Qualunque.
Uno e Uno ancora ...]

mercoledì, giugno 27, 2012

Una Camera Oscura e Lontana per Dimenticare tutto il Dolore.
Urlare, battere i Pugni a Terra, sapendo che nessuno può Sentire.
Sfogare la Rabbia e il Malessere contro il Nulla.

Il mio Corpo freme ancora difronte a Questioni senza appartenenza.
Vorrebbe recriminare tutto ciò che Sente suo e che non lo è.
Distruggere con le Mani la Fonte della Disperazione.

Ma il Viso accenna un Sorriso, Rincuora gli Altri, Conforta.
L'Anima trova ancora parole di Comprensione e di Supporto.
La Voce scherza con Chi dovrebbe Nascondersi al Solo Sguardo.

E il Corpo Dilania se stesso contro l'Unico Coltello Disponibile.
Ti prende, Ti afferra, Ti punta contro di Se. Il Boia di me stessa.
Scorrono così copiose le Emozioni. E non è Felicità.

Immergo i Palmi in tutta Me stessa, nelle Ferite.
Alzo le braccia come per Benedire questo Gesto Osceno che Perpetro.
Dipingo le Pareti di questa Camera Oscura di Rosso Rubino.

L'Odore acre si Spande per la Stanza, entra nelle Nari ansimanti.
Non si può usare un Cancro per curare la Fonte del Cancro stesso.
Ho capito che neanche la Volontà può bastare a sconfiggerlo.

Mi copro dei Vestiti migliori, gli stessi con cui siamo usciti,
gli stessi che mi hai Tolto su questo letto Umido della Passione,
che hai lanciato contro il Muro mentre mi guardavi negli Occhi.

Ora sono Sporchi del tuo Orrore e delle Parole della Gente,
del mio Sangue e del mio Dolore, della Perdizione di un Momento,
di tutto quello di cui non Dovrei Soffrire e che invece mi fa Morire.

Fai ora l'Amore con me, fallo Veramente.
Non con la Solita Maschera che indosso per non dover abbassare lo Sguardo.
Fissami senza Perdermi e pronuncia quelle Parole.

Violentata nel Corpo, Penetrata nell'Anima, Sconvolta nel Pensiero,
dal tuo Essere non Curante delle Pene che Albergano in me.
Fottimi ora guardandomi negli Occhi.

E dimmi che mi Ami come allora, che è stata tutta una Menzogna.
Che sei Sempre stato un Bugiardo e che mi Ami.
Che stai Mentendo anche Ora ...

martedì, giugno 26, 2012

Trascorrere la Notte a carezzare la mia Pelle,
appoggiata a questo Muro Matido dei miei Pensieri,
di tutti quei Sospiri che sono Rimasti impressi nella Tempera Azzurra.

Spesso è solo la Carne a Urlare la sua Solitudine,
la Mente è impegnata a ricordare le tue Labbra di Fragola,
appena disegnate sopra quel Mento che tieni sempre così in Alto.

Premere con i Pugni sullo Stomaco non basterà
a Sedare tutto questo Vuoto che ho Improvvisamente Dentro.
Si può aver Bisogno di Qualcosa che non si è Mai Assaggiato, Toccato?

Non c'è Consolazione negli Eventi che si susseguono nella Giornata,
li Schivo abilmente indossando Pattini, scivolando sul Ghiaccio,
Freddo di Vita, del Color della Pelle Diafana specchiata nella Luna Puttana.

Desidero Braccia così Avvolgenti da cambiarmi la Giornata.
Il Sesso Ardente e senza Limiti che ho imparato a conoscere.
La Fertilità mentale dei Discorsi e di tutti i nuovi interessi.

I baci dolci mentre Dormi sfinito accanto a me,
i Racconti dei miei e dei Tuoi Viaggi per il Mondo,
le Notti trascorse a Respirare Piano per Paura di Svegliarti.

Desidero. Ma tutto questo l'ho avuto da Persone diverse,
non c'è ne è stata mai una in Grado di incarnare tutto Ciò.
E la mia Fiducia per il Prossimo scema, Lentamente.

O dovrei essere sfiduciata di Me stessa?
Accontentarmi forse, come tu mi chiedi, di quello che mi viene dato?
Sorridere e Ricevere a braccia Aperte anche uno Schiaffo.

Poi mi accorgo che tutto quello che Sono è fonte di Scelte,
di quelle Strade Impossibili che comunque ho Percorso fino alla fine,
lasciando Sgomente le Persone osservarmi incamminare nel Plenilunio.

Sono Orgogliosa di quello che Echeggia il mio Nome,
Gioco con le Cicatrici sulla Carne, le Stesse che mi scadenzano gli Anni,
che mi Ricordano che del Domani non c'è Certezza.

Sarebbe infatti bastato affondare quella Lama ancora più Dentro,
stringere forte i Denti e crederci veramente in quella Notte di Follia.
Ma poi i Loro Occhi, come un Lampo nel Buio... i Loro Occhi m'hanno Bloccata.

E sono caduta in Ginocchio col Sangue che rigava le mie Cosce.
L'Odore acre che mi Penetrava lo Stomaco e il Cuore.
La Consapevolezza di un Amore che Lacera e che Riempe.

Sollevando lo Sguardo il Pendolo ancora Oscillava,
in quel Ritmo Folle che solo io so di potergli Imprimere.
Non si arrestava, non dava tregua a quest'Anima Provata.

Poche forze ancora per Rialzarmi.
Ma ora sto di Nuovo Camminando e non mi Volgo a Guardare.
Non ha senso. Quello che voglio Ricordare è dentro di Me.

E non potrà mai Abbandonarmi.

giovedì, giugno 21, 2012




Fino a Te, per venirti a Cercare.
Fino a Te, per entrarti nel Cuore.
Fino a Te, che non posso Toccare.

mercoledì, giugno 20, 2012

Un caffè

Amai immaginarti accanto a Me.
In tutte quelle Carezze elargite distrattamente.
Negli Occhi socchiusi dal Sonno di una Calda giornata.

Desiderai le tue Mani sulla Carne
stringere le Pieghe del mio Cuore, per comprendere
quanto Male può fare un tuo Bisogno. Il Tuo Essere.

Giocai con i Pensieri e le Sensazioni
mischiando tutto quello che era Presente,
inventando tutto ciò che non lo è mai Stato.

Non è Governabile la mia Mente né i miei Istinti.
Ho vissuto sempre di Passioni ed Emozioni.
Non riesco a Cibarmi di qualcosa di Differente.

E quando tutto questo viene a mancare,
inizio a creare situazioni Paradossali e fanno da Padrone.
Come è stato Ieri sera fra quelle Braccia.

Ed ero così Serena e Appagata
da tutto quello che non è Aspettativa
ma soltanto un Sogno che ho imparato a Proteggere.

Perchè chiunque non Desidera, non sa cosa vuol dire Combattere.
Chi non è stato Ferito, non conosce la parola Amore.
Chi non è Caduto, non conosce il Valore della Forza.

Ed è solo il Tempo che ci darà Ragione di quello che Siamo,
non esistono Parole o Discorsi che possiamo fare o pronunciare.
Le Azioni sono il vero Sentore dell'Essere.

Così, rimani ancora accanto a Me.
Pervadi nuovamente i miei Pensieri e non abbandonarmi.
Fra una pausa Caffè e l'altra.

venerdì, giugno 15, 2012

Mentire ancora


Mentirmi è l'Azione che mi riesce meglio,
muta Forme e Sensazioni. Attorno a Me.

E' difficile disimparare a Commettere lo Stesso Errore,
se questo, spesso, ti ha Salvato la Vita. Nell'immediato.

Però, mi ha condotto ad un lungo Stillicidio,
e mi sono alzata, disconoscendone la Forza che mi ha elevato.

Portare avanti la mia Strada, per come la conoscevo,
è divenuto Improponibile.

Quando strappi le Pagine del tuo Cuore,
rimane poco spazio per Scrivervi sopra altro.

Ma Stranamente trovo ancora Angoli di quel Libro,
da poter Bruciare. E fanno così Male.

Si può veramente continuare a provare Dolore
senza che, per questo, ci sia Cura?

Tutti gli Insegnamenti che mi sono stati Elargiti,
possono essere validi per i più Puri.

Non per le Anime come me che si Dannerebbero
per un altro Bacio ancora, per un Sussurro, per una Lettera.

E se del Diamante non sappiamo che farcene,
di una Carezza potremmo Morirne e non Risorgere.

L'unica Soluzione è davvero la Lontananza Fisica,
il diniego totale dei nostri Sentimenti, l'Annichilimento?

Scorrere col Dito sulla Ferita,
certamente non aiuta a Rimarginare.


E tutto questo Silenzio da dove proverrà mai?
A cosa Serve? Dove è la tua Voce?

... Forse Chiudere gli Occhi e Scordare ...

lunedì, giugno 11, 2012



Hanno lo stesso Sapore i tuoi Baci. La Pelle, quell'Odore che non Scordo.
Gli Occhi di Terra non Tremano più. Sono Limpidi, quasi Impavidi.
E le tue Mani stringono fortemente la mia Carne.

Ed è Strano ora sentirti mio più di Prima,
come ad aver dimenticato tutto quello che è stato Dolore
ed voler iniziare da Capo tutto quello che Era e che non c'è.

Perdersi nelle Risate, le Carezze e nei Discorsi.
Addormentarsi abbracciati senza alcuna preoccupazione e pensiero.
Conoscersi così bene che a volte le Parole non Servono.

E spesso non si ha neanche voglia di Pronunciarle.
E se non eravamo riusciti ad intraprendere la Stessa via Assieme,
ora l'abbiamo imboccata, ma dalla parte Opposta.

Sono io che sono Diventata come Te, che ho trovato nella tua Vita
quella Calma apparente che non porta ad Estremi.
Ma che tutto sommato fa andare avanti.

E benché a volte cada e non trovi nessuno che mi rialzi,
continuo a farcela da sola, senza dispiacermi di come sono,
senza Imprecare contro Dio le mie Scelte.

Stanotte ho sentito di nuovo il tuo Odore.
E questa volta ho sorriso di Serenità e Torpore.
Ogni singolo muscolo del mio Corpo era Arreso al Mattino.

E a volte mi chiedo perché non ho ragionato a tutto questo in Passato,
forse la strada Giusta non era la mia. Perché Complicata e Faticosa.
La tua è più Semplice e Facile.

Oscilla ora dolcemente il Pendolo, senza grandi Sbalzi.
Il Dolore è quasi impercepibile, la Felicità un Lontano ricordo.
Ma ci sono Sorrisi Tenui, Serenità apparente e grande Calma.

venerdì, giugno 01, 2012

... La Valigia ...


Quando parto ho la Sensazione di lasciare Qualcosa, Qualcuno.
Prendo la mia Valigia in Mano e chiudo la porta dietro le Spalle.
Quell'Eco Sordido, rimane dentro di me per Sempre, ogni volta.

Così mi Giro e mi Accorgo che non c'è Niente, non uno Sguardo.
Accendo la Macchina e inizio il mio Nuovo Viaggio.
Fumo una Sigaretta per Distrarmi e per non Pensare.

Non c'è Nessuno anche questa volta che mi aspetterà alla Stazione.
Non ci saranno Baci e Abbracci quando Tornerò.
Ma solo Notte e Silenzio ad Accompagnarmi.

Nessuno aspetterà appoggiato alla mia Macchina,
si farà carico delle mie Valigie e Guiderà al Ritorno,
mentre io Sorriderò addormentandomi sul Sedile.

Mi farà salire le Scale di Casa, Lentamente.
Spogliandomi mi dirà "Mi sei Mancata"
Mi bacerà Dolcemente e accosterà il suo Corpo al Mio.

Dormirò Sonni Sereni e Sognerò il Domani.
Non saranno Incubi, ma la voglia di Tornare a Vivere.
A Ridere Prendendosi per Mano, a Camminare Insieme.

Ma non c'è Nessuno che mi Aspetterà alla Stazione.
Guiderò, distratta dalla Stanchezza e dalla Delusione, fino a casa.
Lascerò la Valigia accanto alla Porta, Socchiudendola.

Salirò le Scale a due a due come per Rincorrere qualcosa.
Poggerò le Mani sul Lavandino del Bagno ingoiando Farmaci.
Nel Letto il mio Sonno Chimico non mi farà Sognare ciò che non è. 

Lacrime di Sale bagneranno il Cuscino
che un Tempo conosceva il Significato della parola Amore.
Stringendomi a me Stessa continuerò a Respirare.

Fingendo di non Essere Morta