martedì, giugno 29, 2010

5 grammi.



5 grammi.

Il Peso di questa Candela così piccola è così preziosa.
Non mi resta che accenderla.

L'ultima fiamma. Noi la usiamo per commemorare
un abbandono, un lutto, una persona da ricordare.

Scelgo di ricordarti accendendo questa luce,
che stranamente assume il colore Ceruleo dei miei Occhi.

5 grammi.

Il Peso della tua Anima,
così leggera, troppo leggera per seguire la mia.

Non sei più qui da tempo e la tua attenzione si è spostata,
altrove. Forse sopra la Pelle di qualcun'altra, forse nei tuoi Problemi,
o nella consapevolezza del mio immancabile tacito Giudizio.

5 grammi.

Il peso di questa Scatola di Cerini di legno,
riposti ordinatamente all'interno di questo Scrigno.
Tutto ciò assomiglia alla tua Vita, composta fuori e dentro,
ma estremamente fragile e inconsistente.

Della durata di un Fiammifero acceso.

Sfrego il Cerino alla Carta Ruvida... Lenzuola sulle quali scivolavo
e ritmavo il mio corpo, sotto il tuo istinto.

Accendo lo Stoppino ... Calore di un Ricordo sulle Labbra
quando mi Baciavi soffermandomi sulle sensazioni,
nulla era tanto per farlo ... tutto aveva un Peso.

5 grammi.

Come il tuo Peccato, ciò che ci ha portato alla Distruzione.
La Giusta scusa per poter Tacere una Verità cocente,
l'Asta di Lancio oltre un problema che non si è voluto superare.

E che ancora, effettivamente, non hai espresso.

5 grammi.

Il Peso della tua Lingua mentre lecca il mio Cuore,
il premere delle tue dita nella mia Carne,
il Sudore della tua Pelle sopra la mia
che lascia scivolare così Profondamente i tuoi Sentimenti
fino a dentro di me, nel mio Intimo.

Dilaniare lentamente la ferita mia Vitale,
per poter entrare con tutto il tuo Essere,
laddove tanti sono stati,
ma mai nessuno è rimasto tanto tempo,
pur non essendoci.

Dentro di Me.


5 grammi.

Ma in fondo siamo tutti già Morti,
cerchiamo solo qualcosa che ponga fine a tutta questa Non-Vita
al posto nostro.

In modo da non dover scegliere il nostro Boia,

in modo da non doverci sentire Vittime
di tutto ciò che ci siamo Avvolti intorno
e che ci sta Soffocando.

In modo da non doverci guardare allo Specchio
e scoppiare in un Pianto Eterno,
o sputarci in Viso continuando a guardarci negli Occhi.

Per sempre.

domenica, giugno 27, 2010

A.A.A. Cercasi Poliziotto tratta Ciampino-Bergamo

Aveva le scarpe pulite.
Converse bianche, lacci gialli.

Anche Lui, che non faceva altro che fissarla,
indossava un paio di Nike rosse, slacciate.

L'altra aveva i jeans arrotolati più volte,
meticolosamente precisi sopra a dei mocassini.

La più elegante indossava pantaloni neri, top nero
e degli stivaletti. Quando si piegò per prendere qualcosa nella borsa,
risi sui suoi calzini verde acido.

La bimba saliva con un piede sull'altro,
ammazzava il tempo sporcandosi le scarpine rosa confetto.

Il signore accanto alla finestra sembrava un ragazzo,
scriveva un libro al suo notebook, parlava di Anna,
un racconto di una bambina.

L'anziana signora si era addormentata piegata su se stessa,
aveva appoggiato il piede sulla borsa, si sarebbe svegliata
se qualcuno avesse provato a sfilargliela.

Avevo cambiato prospettiva,
ero seduta a terra mentre il volo Ciampino - Bergamo
era in ritardo di 40 minuti.

"Inutile fare la fila in piedi, e poi sono stanca"
Avevo pensato mentre mi sedevo con le spalle al muro.

Con un sorriso ti sei accucciato accanto a me.
"Stanca?" - "Veramente tanto direi ..."
Ho battuto il palmo a terra, come fosse un letto morbido,
invitandolo a sedersi.

Alzando le spalle e conservando il sorriso lo fece.

Non ricordo precisamente di cosa parlammo,
ma ero serena. Come dopo una sbornia,
le parole venivano fuori tranquille, senza misteri.

Sua sorella con le bimbe, che gli mancavano,
la mamma nel paese a sud che vedeva veramente di rado,
il giorno dopo sarebbe sceso con la macchina.

"Poliziotto??? Non ti ci facevo sai? Sei simpatico ..."
"Dici che ce ne sono anche di antipatici? E' il lavoro
che ci rende tali e spesso avete anche ragione..."

E non smettevamo di sorridere
neanche quando l'aereo mi faceva stringere lo stomaco,
un po' per la paura di volare da sola, un po' per i pensieri.

"Un po' d'aria no??" e mi regolava il piccolo flusso,
per un attimo ho pensato di poter rinascere.

"Rivista Signora?" - "Ma si dai, prendiamola,
tanto la Rayanair scrive tutto in Norvegese ...
al massimo ci facciamo quattro risate con le immagini ..."

E mentre sfogliavo la rivista commentavamo le immagini,
sognavamo i posti che erano illustrati
e ci chiedevamo se davvero un posto così esiste.

"Guarda ... Il Colosseo dall'alto che spettacolo ..."
eri vicino al finestrino, appoggiandomi alla tua spalla,
lo spettacolo che la notte dall'alto ci prospettava era meraviglioso.

"Ti aspettano all'arrivo? Se vuoi posso accompagnarti..."
T'avrei detto si, veramente.

"No, mi attende una collega. Ti ringrazio. Sei gentile"

Ha atteso che scendessi anche l'ultima scala per fare assieme
ancora 200 mt.

Poi mi ha preso per un braccio, m'ha baciata e salutata.
L'ho visto andare via, s'è girato prima di scomparire dietro
il Gate n.17

Sono giorni che mi sento così per non avergli chiesto il numero.

A volte le persone capitano sulla tua strada,
forse sono Angeli che cercano di addolcirti quel attimo
in cui ti senti sperduta e acquisti nuova forza.

Però mi manca il suo sorriso dolce e il suo essere confortante.

Che stupida.

mercoledì, giugno 23, 2010

Un'Ultima Volta

Volerò sopra i cieli di questa terra
sperando ancora una volta di arrivare da te
dove ancora un tempo sapevo di poterti aspettare.

A volte mi chiedo come il pensiero e le sensazioni
possano passare così semplicemente dal cuore alla pelle
per poi ritornarmi nello stomaco.

Distogliere il pensiero da qualcosa che si sa essere
profondamente sbagliato, deludente per azioni e parole,
pericoloso per tutto quello che ho letto.

Continuano a risuonarmi nella testa quelle parole,
alle quali sono stata zitta e non ho saputo rispondere,
non credevo fossero vere, era un sogno o un incubo ...

Stranamente ho ancora bisogno di te,
dei nostri mille discorsi, delle nostre risate,
di tutto quello che per un attimo sembrava nostro.

Ma non lo era. Era tutto così freddo quando il silenzio scendeva,
quando eravamo a centimetri di distanza e avrei voluto abbracciarti,
quando per strada avevo bisogno della tua mano nella mia.

Mi chiuderò così nella mia camera d'albergo
le ruvide lenzuola carezzeranno il mio corpo come carta vetra,
ultimo esilio di ciò che non potrà mai essere.

Dammi le tue mani, anche solo per una notte.
Non proferire parole, non voglio sapere nulla di te,
perchè so tutto e ciò mi basta.

Voglio solo fare l'amore con te.

...Un'ultima volta...

martedì, giugno 22, 2010

martedì, giugno 15, 2010

Fottimi.

...Non ti è rimasto altro...

E' tutto scritto, non andrà mai via.

Decisi di Tatuarmi la Pelle,
in modo da ricordare per Sempre
le Sensazioni che Sospettavo mi potessero Lasciare.

Tocco con le dita ora il tuo Nome,
che si è mischiato all'odore della mia Carne
e al sapore del mio Sangue.

La Lettera Scarlatta è incisa
non mi abbandonerà per tutta la vita.

Sulle mie Braccia sono scolpite Strade
che precedentemente ho Percorso e Terminato,
anche quando sapevo che non erano giuste.

Dai miei Piedi ora nascono arabeschi di Foglie,
Rami e Fiori. In mezzo sono nascosti piccoli Gechi
in attesa delle prossima preda.

Il tutto corre sulle mie gambe fino a terminare
laddove, invece, tutto può Iniziare.
Una Relazione Amorosa, una Nuova Vita, la fine della Propria.

Dal mio Stomaco piccole impronte di Animali proseguono
fino ad arrivare al mio Cuore.
Lentamente percorrono la mia Pelle.

Sopra alla Carne del Cuore,
l'unico Tatuaggio Colorato.
Una Fenice che resuscita dalle Fiamme Rosse.

L'ultima Speranza in questo mondo,
dove i Sentimenti sono solo un pretesto per le Azioni
derivanti da ogni Tipologia di Motivi, tranne che d'Amore Vero.

Sulla mia Schiena, le tue Ali, Angelo.
Quelle ti strappai quella Sera, mentre dormivi nel Letto
e guardavo la Strana Serenità correre sull'Epidermide.

Così mi abbraccio, stretta stretta questa Notte,
portando con me tutto quello che sono e sono stata,
non rimpiangendo nulla di ogni mio singolo passo.

Ma perché quest'amarezza non se ne va dalla mia Bocca,
perché le mie Labbra non riescono più a Baciare,
perché il mio Corpo non ha più voglia di alcuno dentro di se?

E sono come vento, alzo il viso ad una nuova Luna.
Muto sempre, ad ogni calar delle Stelle,
mai torno indietro, sempre modifico il mio Essere.

Ora non mi preoccupo più di quello che diverrò,
incomprensibilmente racchiusa in tutto questo.

...Se solo m'avessero spiegato,
se solo avessi saputo,
se mai avessi compreso minimamente.
..

lunedì, giugno 14, 2010

I Like .com

Del dolore non se ne ha mai abbastanza,
per lo meno per quanto mi concerne.

Avevo notato tempo fa il tuo lettore,
nel quale avevi inserito tutte le tue musiche,
quelle che amavi portarti in giro.

E non c'è voluto molto per perpetrare
il rinnovarsi del sentirti accanto.

E' bastato un click nella tua play list
e mi sei piombato addosso, con tanto di musica.

Quindi ora lasciala scorrere sul mio viso,
tutti i tuoi 143 video da ascoltare,
per entrarti nella testa, sotto la pelle.

E per far perdurare questo dolore,
ancora una volta.

Oramai non mi chiedo più il perché.

Semplicemente sono io. Così.
Inaffidabile
.

Nothing Compares You

Ragiono nelle mie serate,
sai che sono solita farlo, anche se mi avevi chiesto,
di prendere tutto notevolmente più Easy.

E sai che io Easy non lo sono mai stata,
anche se spesso amici mi hanno appellata così
per rimarcare proprio il mio Essere contrario.

Quello su cui questa volta ho riflettuto
è stato il trascorrere del tempo con l'attesa nel cuore,
il bruciare di attimi che poi si sono rivelati inutili.

Inutili non per il sentimento che ho nelle vene,
inutili perché avevo reputato te, una persona con una vita,
con dei principi, con delle conoscenze e curiosità.

E tutto questo è caduto come un castello di carte
quando il vento decide di soffiare più forte
solamente perché si è lasciata aperta quella porta maledetta.

E di sbagli "infantili" ne abbiamo fatti parecchi,
tu per la tua voglia di emergere e per la curiosità,
io per la mia voglia di vivere e non soccombere agli eventi.

E poi cosa è accaduto?

Le nostre vite si sono freddate, stabilizzate per un attimo
e abbiamo odiato questo momento di stasi che attanagliava
le nostre emozioni, le nostre sensazioni.

Avevamo fame.

Mi sono disgustata cercando persone che potessero capire.
Capire cosa avevo dentro e cercare ogni volta in loro
quel qualcosa che poteva alimentare il mio Essere.

Ti sei amareggiato e chiuso in un mondo che non t'appartiene,
non finendo Biologia, non trovando una strada gratificante nel lavoro,
deluso dalle amicizie e dagli amori.

Ed entrambi eravamo in un punto di fermo,
nell'occhio del ciclone tutto è fermo.
Tranne quello che gira intorno.

E in tutto questo marasma ho incontrato i tuoi occhi
e mi sono bastati per trovare quel qualcosa di nuovo,
di inebriante, di vero.

E in tutto questo marasma hai incontrato i miei occhi
e non ti sono bastati per scacciar via quell'inutilità,
quel vuoto e quell'aridità che portavi dentro.

Che era così grande
perché era supportata da un tuo passato vivo,
da ricordi per cui hai pianto, da amori che t'hanno ferito.

Ed è trascorso il tempo,
in cui io avevo i tuoi occhi nei miei e tu,
non credevi semplicemente in te.

Le potenzialità si acquisiscono,
non si distruggono con azioni completamente irresponsabili,
specialemente se coinvolgono anche altre persone di riflesso.

E avrei potuto farmi trascinare nel tuo ciclone,
sarebbe bastato fare quello che Silvia mi aveva suggerito.

"Vallo a trovare. Dirgli quello che provi.
Fatti dare una motivazione concreta a quello che accade"


Ma qualcosa mi ha fermato,
quegli stessi stimoli che ho imparato a controllare
e che a te davano così fastidio.

T'ho lasciato andare, come desideravi.

Hai tradito sì la mia fiducia,
ma non come mi aspettavo.

Il tuo volo è concluso Angelo.
Ora sei riverso a terra e sei coperto di Sangue.

Stranamente è di nuovo il mio.

venerdì, giugno 11, 2010

Go Away

Non credere che io stia ferma,
che la mia testa non continui a cercare la chiave
per arrivare alla porta della conoscenza.
[PerQuantoTempoCamminai]

Ora so cosa ti affligge e ne conosco la portata.
Delusa? Si, non sai quanto.
[CompletamenteInebetitaAscoltando]

Estremamente Amareggiata perchè non comprendo
come certe cose possano riempire la vita.
[DistruzioneMomentoPerAttimo]

Per me le svuotano, sicuramente del loro senso,
bruciano attimi che possono essere trascorsi altrimenti.
[ComeHaiBruciatoNoi]

Evitare la realtà, non affrontare i problemi,
o "staccare", non fa per me.
[NonPerdoMaiIlControllo]

Odio perdere il collegamento fra Testa e Azioni,
fra Cuore e Ragione, fra Sentimento e Razionalità.
Specialmente in situazioni dove non potrei provvedere
a me stessa e sarei a carico degli altri.
[NonDoAgliAltriIMieiProblemi]

Questo te lo dissi.
Tu mi guardasti, rimanendo zitto.
[StaviForsePensando?]

Ti sei augurato che in futuro io potessi capire.
Mi spiace, non posso.

...Go Away
...

L'ho riascoltata stamattina,
dopo tanto tempo, e come sempre ho pianto nuovamente,
non potendo fermare le mie sensazioni.

Voglio scrivere i miei ricordi,
perché sono entrata per un attimo, nei momenti di una persona
che reputo veramente speciale e voglio dargli la mia emozione.

Correvo scalza per casa di mia nonna
mentre tutti erano intenti a preparare il pranzo.
La giornata scorreva lentamente e dolcemente.

Ricordo i miei piedi appoggiarsi al marmo nero,
i pantaloncini corti e mio nonno fumare la pipa sulla poltrona
mentre le donne di casa sistemavano la cucina dopo il banchetto
e si doveva far piano, perché Ayrton girava ...

A volte si comprende poco perché tutto si zittisce,
specialmente alla mia età, quando le urla sono cornice agli eventi,
perché tutto smette di muoversi,
mentre noi ancora vorremmo correre e saltare.

Ma mi fermai anche io
quando mia nonna mi mise le mani fra i capelli di grano
e mi guardò mentre sorridendo le scendeva una lacrima,
con la stessa dolcezza di chi aveva perso un amico.

Mi misi in ginocchio accanto alla poltrona
e poggiai la testa sulle sue gambe mentre cercavo di capire,
cercavo di non chiedere, portando il rispetto insegnatomi per il dolore.

Ed ero convinta che tutti lo conoscessero,
che fosse un vecchio amico, che magari avesse giocato con lo Zio,
avevo anche avuto l'impressione avesse mangiato a volte,
in casa nostra.

Nonno smise di fumare la pipa di radice,
che rimase accanto al portacenere in silenzio.

Mise le mani giunte in mezzo alle gambe,
poggiò i gomiti sulle cosce, come qualcuno che attende un miracolo
sapendo che non sarebbe arrivato.

E io ero a terra, sopra il marmo nero,
cancellavo col dito le impronte lasciate dai miei piedi
dispiacendomi perché non mi ricordavo il suo viso
e che doveva essere tanto bello, perché anche la mamma piangeva.

E rimasi in silenzio fino a sera,
quando nonno riprese la pipa di radice
e smise di sognare.

lunedì, giugno 07, 2010


Cristo come sono stanca.
Ho qualunque parte del corpo che mi duole
o per lo meno mi conferma la sua esistenza.

Il mare è meraviglioso,
per noi, gente col mal di terra, è sempre immenso.

L'odore della salsedine sugli abiti,
il vento fra i capelli, mi portava indietro.

Ma questa volta non ho pianto
ricordando i miei giochi di bambina e mia sorella ridere.

Ho sorriso anche io mentre mi allontanavo
ritornando alla mia vita, immergendomi nella musica.

E ho ballato tutta la notte,
la mia bocca sapeva di rum negro e di mille dopo barba.

E t'ho dimenticato.
Così dolcemente da rimanerne sorpresa.

E così domani riparto.
Starò fuori altri tre giorni.

Altri tre lunghi sospiri,
senza nemmeno il tuo ricordo.

giovedì, giugno 03, 2010


faithless

Vi abbandono per tre lunghi respiri.

mercoledì, giugno 02, 2010


Piansi ancora.
Come allora.

La bruciatura sulla pelle.

Sono stata da te.
Neanche lo sai saputo.

Una fuga di una giornata
e ho ripercorso quelle strade che facemmo quella sera.

Ho passato il cavalcavia, il fiume
e sono arrivata alla zona industriale.

Ho alzato lo sguardo verso il tuo ufficio
e poi sono andata dritta, verso la mia meta.

Ma eravamo li, a pochi passi l'uno dall'altra.

Sarei voluta fuggire più che arrivare lassù,
avrei voluto chiamarti e prendere un caffè.

Invece, terminato il mio lavoro,
sono rimontata in macchina
e ho preso la variante che mi ha portato irrimediabilmente
a Ovest della tua vita.

Mi sono fermata poco più avanti per riposare
e per smettere di piangere quelle mille lacrime
che fino ad un attimo prima non ero riuscita a versare.

Sono arrivata stanca alla mia prossima destinazione,
sono salita nell'albergo trascinandomi,
il ragazzo mi ha portato la borsa fino al terzo piano.

Ha sorriso dolcemente ed è andato via.

Ho buttato la mia borsa dietro ad una sedia
e il mio essere su quel letto. Nuovamente.

Musica di violino proveniva dal corridoio,
quella ragazza non riusciva a dormire
e in questa stagione non c'è nessuno nell'albergo,
pensava di esser sola.

Così mi sono accesa una sigaretta,
il mio accendino ha fatto troppo rumore e lei si è girata.

"Mi perdoni ... io non credevo ..."
"Ti prego continua, non fermarti,
fai finta che io non ci sia e toglimi questi pensieri
che non fanno altro che tenermi sveglia notti intere."

Si girò nuovamente verso la finestra,
aveva lo sguardo perso nel vuoto.

Riprese esattamente da dove aveva interrotto la sua dolcissima ballata.

Lasciai per un attimo la sigaretta
e tornai in camera a prendere da bere.

Affondai nuovamente sulla poltrona accogliente
e reclinai la mia testa indietro.

Avvertivo tutto il suo dolore in quella musica,
avvertiva tutto il mio dolore nel silenzio.

Terminò, non so dopo quanto.

"Quali sono i tuoi pensieri?"
"Sono rivolti ad un Angelo, abbiamo respirato la stessa aria oggi
e lui neanche sapeva di me, che ero li, dietro a lui. E tu?"

Guardò nuovamente fuori prima di rispondere.
"Anche io ho un Angelo, è la fuori e non so nulla di lui da tempo"

So per inciso che il caso non esiste,
ma ho taciuto il suo dolore e il mio che sono così simili, così grandi.

Ha così afferrato la custodia del violino
ed è sparita dietro le tende di velluto verde.

Ho spento la mia sigaretta nel rum, anche se volevo fosse la tua pelle.

martedì, giugno 01, 2010

Immagine di un incontro

Stavo salendo le scale per tornare in camera,
la giornata era stata veramente stancante,
ma mi ero divertita assieme ai miei amici.
[AvreiPensatoTuttoTranneTe]

Quell'albergo era veramente confortevole
e lo stage di salsa era stato un buon motivo
per allontanare il mio pensiero da te.
[EroRiuscitaASopravvivere]

Ero intenta a fischiettare l'ultimo motivo ascoltato
ed eseguendo qualche passo sui gradini
intanto che cercavo le chiavi della stanza in tasca.
[ScendevaL'Adrenalina]

T'ho visto appoggiato alla porta,
ho arrestato così il mio passo e il respiro
ha abbandonato in un sol momento il mio Essere.

"Ciao..."
[NonRiuscireAParlare]

Credo che mi sia passato davanti tutto.
Il mio dolore per la tua scomparsa,
il mio veleno sulle braccia, il mio tremare ai tuoi baci.
[LaVitaInUnFlash]

Non riuscivo a muovermi, ti sei avvicinato.
Hai preso saldamente il mio braccio,
stringendolo e fissandomi negli occhi, come una cosa tua.
[TremavoComeLaPrimaVolta]

Una mano dietro la nuca,
e le mie labbra erano attaccate alle tue,
era quello che desideravo anche se dentro urlavo.
[IlTempoNonSiE'Fermato]

Dolcemente dalla tasca mi hai sfilato la chiave
che pochi momenti prima stavo cercando,
l'ho sentita girare nella toppa, mentre il tuo sapore era in bocca.
[T'HoLasciatoFare]

Come la prima volta che ci siamo visti,
non mi hai dato neanche tempo di lasciare le mie cose
che ero già seduta sul letto, col tuo corpo sopra il mio.
[CompletamenteInerme]

Non c'era stato bisogno di parole questa volta,
perché la nostra pelle parlava ancora una volta per noi,
noi che siamo così razionali e infinitamente bestiali.
[LaNaturaNonSiCambia]

Le tue labbra sulla mia pelle,
solo quello poteva sfamare la mia voglia di te,
troppo tempo incastrata nel mio cuore e nella mia mente.
[SfamamiComeSaiFare]

Non siamo in grado di mentire alle nostre mani,
alle vibrazioni dei nostri corpi,
non sappiamo esimerci dall'assaggiarci.
[MentimiDicendoDiAmarmi]

"Ho fame. Voglio mangiarti ..."
Ho chiuso gli occhi e mi sono lasciata fare.
Riversa la testa indietro, la tua testa nelle mie mani.
[EroeDelMioInfernoPrivato]

E le sensazioni che avevo dentro erano mischiate,
sapientemente dalle tue parole,
il più forte dei dolori e il più grande degli amori.
[IlTutto]

Immensamente, Contemporaneamente.

Violentemente dentro di me,
come a rivendicare un possesso che hai sempre avuto.
[Quell'AppartenenzaCheNonDesideravamo]

"L'ultima volta era con te ..."
"... anche per me."


Sparisti pochi attimi dopo,
in gran classe come eri abituato a fare.
[RimasiNudaSulLenzuolo]

Questa volta non mi posi la domanda
se mai ti avessi rivisto, non mi interessava effettivamente.
[VolevoSoloMorire]

Waiting on an Angel


Waiting on an angel
Sto aspettando un angelo
one to carry me home
Che mi porti a casa
hope you come to see me soon
Spero che arriverai presto
cause I don't want to go alone
Perchè non voglio andare da solo
I don't want to go alone
Non voglio andare da solo

Now angel won't you come by me
Allora angelo dimmi che verrai
angel hear my plea
Angelo ascolta la mia preghiera
take my hand lift me up
Prendi la mia mano e tirami su
so that I can fly with thee
Così che possa volare con te
so that I can fly with thee
Che possa volare con te

And I'm waiting on an angel
Sto aspettando un angelo
and I know it won't be long
E so che non ci vorrà molto
to find myself a resting place
Per trovare un luogo per riposare
in my angel's arms
Nelle braccia del mio angelo
in my angel's arms
Nelle braccia del mio angelo

So speak kind to a stranger
Qundi sii gentile con uno straniero
cause you'll never know
Perchè non si può mai sapere
it just might be an angel come
Potrebbe essere una angelo venuto
knockin' at your door
a bussare alla tua porta
knockin' at your door
a bussare alla tua porta

And I'm waiting on an angel
Sto aspettando un angelo
and I know it won't be long
So che non ci vorrà molto
to find myself a resting place
Per trovare un luogo per riposare
in my angel's arms
Nelle braccia del mio angelo
in my angel's arms
Nelle braccia del mio angelo

Waiting on an angel
Sto aspettando il mio angelo
one to carry me home
Che mi porti a casa
hope you come to see me soon
Spero che arriverai presto
cause I don't want to go alone
Perchè non voglio andare da solo
I don't want to go alone
Non voglio andare da solo
don't want to go
Non voglio andare
I don't want to go alone
Non voglio andare da solo