lunedì, gennaio 31, 2011

risPOSTe

... Sono Morta quando mi dicesti di non Amarmi.
La mia, da quel Giorno, Non è più Vita ...

Sarebbe dovuta svanire, l'Alba successiva.
Ma tutto Cambiò, per un'Illusione, che ora non Muta.

Con la consapevolezza che non si Trasformerà.
Afferrare quello che posso Rubare, senza chiedere.

Già, chi se ne Frega. Ma io ho scelto.
E i motivi sono stati spiegati. Completamente.

Ma non posso far scegliere a chi non Amo,
di Commettere il Passo che io Perpetrai.

Perché ne conosco il Dolore,
la Lacerazione Interna, l'Umiliazione nel Cuore.

Perché so cosa vuol dire non Dormire,
Rimettere ad ogni Pensiero, Voler Morire essendo Morti.

Pur Continuando ad Amare e a Vivere.
E Lei non lo Merita.

giovedì, gennaio 27, 2011

SegretaMENTE

T’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sè, nascosta, la luce di quei fiori;
T’amo senza sapere come, nè da quando nè da dove,
t’amo direttamente senza problemi nè orgoglio:
così ti amo perchè non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

Morire Ancora

Spogliami della Carne
che non mi Permette
di Essere Libera
in questo Mondo.

Sfondami il Cuore
che dà così tanto Dolore
e non Riesco, a volte,
a farlo Smettere.

Inserisci le Dita nel Costato
fai uscire l'Anima
così Dilaniata
da quest'Aria non Respirata.

Lecca le Lacrime
che escono Copiose
dai miei occhi di Ghiaccio
che si Sciolgono Lentamente.

Brucia e Scintilla
tutto il mio Divenire
in modo che possa ancora
Vivere di un Fuoco.

Scuotimi sul Letto
mentre mi Lascio Andare
a questi Farmaci che
dovrebbero rendermi Felice.

Accoglimi fra le Braccia
mentre, in Balia di altro,
Giaccio senza Incanto
in un Mondo Sconosciuto.

Proteggimi con te Stesso,
fammi scudo con la tua Pelle,
la mia è così Lacera
che la Luce l'attraversa.

E al mio risveglio
ci saranno i tuoi Occhi Neri,
le tue Braccia Calde
e un nuovo Scopo.

Non voglio Morire come Ieri.

martedì, gennaio 25, 2011

...Avevo Paura che Stamattina il tuo Telefono
Squillasse a Vuoto...

[...]

DisperataMENTE



Completamente Disorientata
non trovo una via di Fuga
a tutto quello che Alberga
dentro di Me.

Non riesco a Risolvere nulla
di tutti gli Enigmi ,
che stringono soffocandola,
la mia Anima.

Il Corpo inizia nuovamente
a rifiutare questa Vita
disattendendo la Promessa
che ti avevo Fatto.

Combatto contro me stessa
per cercare di rimanere
ancorata a questa Realtà
che mi sta Uccidendo.

Ogni mattina rimetto al Mondo
tutto il mio Dolore
attraverso la mia Bocca,
Tremo per il resto del Giorno.

Completamente Disorientata
affronto una nuova Alba
chiedendomi ancora
se ce la Farò ad Uscire.

Si accumulano sulla mia Pelle
tutte le traccie della mia
Disperazione Urlata
e del mio Malessere.

Mi accorgo lentamente
che il mio stato Depressivo
è arrivato a livelli mai conosciuti,
incutendomi una sana Paura.

Tutto il mio Essere
non smette di Tremare,
non riesco a tenerlo Fermo.
Ma la mia Mente, funziona.

Terribile la sensazione
di non potersi controllare,
di fermare il fremito pur volendo.
Ingurgito ancora Pillole.

E tutto questo non basta,
perché la mente è sana
e purtroppo così Reale.
Il Corpo si ribella a tutto ciò.

E' una battaglia
che non posso vincere da sola,
non sono abituata
a chiedere aiuto.

Ma questa volta non so
veramente come uscire
da questo Momento.
Ho un'infinita Paura.

E il mio Corpo Trema.
E il mio Stomaco Rimette.
La mia Mente Lucida.
L'Anima Sanguinante.

Questa non è Vita
è una lenta Agonia
che non si sa neanche
a cosa di Buono porti.

Non vedo Scopo avanti a me,
vivere giorno per giorno
non mi da la Forza di continuare
a combattere il Dolore.

Mi sto lasciando andare
e inizio a vedere nel Buio Ancestrale
quella sottile Linea Dolce
che accompagna la Fine.

La tocco con le punte delle Dita
a volte sorrido sapendo che è la
a volte Vomito ancora
per la Paura di non Rivederti.

Lasciami andare,
per sempre.
Prendimi con te,
per sempre.

Sto Delirando ancora una volta,
respiro a fondo per superare
tutti i miei pensieri.
Ma il Corpo Trema.

Come vorrei che smettesse
e mi desse la possibilità
di stringere i Pugni e avanzare
verso tutte le mie Fobie.

A volte non riesco a Camminare
rimango impietrita
e fisso il resto del Mondo.
Si muovono senza Vita.

Sono Stanca.
La mia Mente Vacilla.
La mia Pelle Trema.
Il Mio Corpo rifiuta la Vita.

Cosa ci faccio ancora qui?

domenica, gennaio 23, 2011

Easy

Ti ho abbandonato per qualcosa di più Semplice.
Dove tutto scorre veloce.
Alla velocità che desidero.

E che tu non hai.

Ti ho abbandonato per qualcosa di più Semplice.
Ed ora l'amaro in bocca
è così orribile.

E sputo il mio veleno.

Ti ho abbandonato per qualcosa di più Semplice.
Cosa è tutta questa notte
se non il mio Abisso?

E urlo nella Dolore.

Ti ho abbandonato per qualcosa di più Semplice.
E qualcosa di più Semplice ho in cambio
che non colma minimamente il mio bisogno.

Avrei voglia di morire.

Ti ho abbandonato per qualcosa di più Semplice.
Perché allora mi sento così sola?
Sono sprofondata più giù ... più giù.

Ora che non ci sei più.

Forever

Sarai la mia Costellazione più Splendente,
una di quelle rare persone
che sono importanti nella mia Vita.

Dolcemente brillerai accanto a me,
stando sempre attenta a ciò che accadrà.
Non lasciandomi mai solo.

Perché io non voglio stare senza di te,
anche se ciò che tu desideri,
io non posso dartelo.

E so quanto sei importante per me,
quante cose in questo periodo
mi hai fatto comprendere. Riscoprire.

Ti ho aperto Porte che in pochi
sono riuscite veramente a varcare,
parti di me che sono oscure ai più.

Non voglio perderti,
in alcuni casi sei tutto quel che ho.
Ma non voglio farti mia.

Voglio che tu mi sia accanto,
in ogni nostro momento, nei tuoi momenti.
Voglio sentirmi la persona che vorresti ora.

Perché non c'è stato mai nessuno
che mi ha amato come mi ami tu,
che mi ha desiderato come lo stai facendo.

E non voglio perderti,
non voglio che ti allontani,
non voglio farti uscire dalla mia vita.

E ora prometti,
che Vivrai ancora per lungo tempo,
che non sarò responsabile della tua Dipartita.

E ora prometti,
che troverai un'alternativa a questo Dolore
che ora senti dentro. Che placherai la mia Rabbia.

E ora prometti,
che tutto quel che siamo non potrà finire
che accetterai le mie condizioni ed io, penserò alle tue.

E ora prometti,
che mentre ti sto sottraendo l'unico motivo per Vivere,
ne troverai un altro. Perché è già successo. E' accaduto.

E ora prometti,
che non mi maledirai, che non mi metterai in quella schiera
dove hai messo tutti i bastardi che ti hanno usata.

Perché ti Voglio un Mondo di bene,
anche se tu non capisci che stare su quell'ultimo gradino
è quanto di più da anni, io abbia mai permesso a qualcuno.

E la mia Rabbia, il mio Non lasciarmi andare,
lo imputo a non sapermi rapportare a questo Amore.
Ma, intimamente, so da cosa è causato. Non riesco a superarlo.

E Ti Voglio un Mondo di Bene,
e tante volte non comprendi quanto grande sia questo,
perché ti metti al livello di tutti gli altri, quando non lo sei.

E sarò con te, e ti sorreggerò, e vivrò con te
se ti servirà, e ti curerò, e ti bacerò e farò l'Amore.
Ma non sarò la persona che tu ti aspetti che io sia.

Perché per me questo è tutto normale,
perché questo è il mio essere, perché sono così.
Ma quel gradino in più, io non lo Sento.

E ora promettimi,
che smetterai di piangere, perché smetterò di farlo anche io,
che torneremo alla vita di sempre.

E domani sarà un nuovo giorno,
dove io cercherò di alleviare le tue pene,
dove tu mi chiamerai ridendo.

E domani sarà un nuovo giorno,
dove io ti sarò sempre accanto e dove a volte
ti sentirò mia. Perdutamente.

E domani sarà un nuovo giorno,
uno in più a tutti quelli che non avresti
dovuto vivere, se non mi avessi incontrato.

E domani sarà un nuovo giorno,
dove continuerò a vivere l'attimo,
dove continuerai a Sognare e Cadere.

E domani sarà un nuovo giorno,
dove graffierò la tua Pelle di Luna,
dove succhierò il Sangue uscirti dalle Vene.

E domani sarà un nuovo giorno
e poi una nuova notte e di nuovo giorno ancora.

E tu Vivrai di quella Vita che non Vuoi,
perché me lo avrai promesso e sarò accanto a te,
come tu mi vuoi, ma senza essere quello che Desideri.

E mi guarderai come l'Ultimo degli Amori
per poi tornare a ribadire la Libertà
che ho scelto di avere.

E ti guarderò come l'Ultimo degli Amori
sapendo che non potrai allontanarti
rimanendo accanto a me.

Per Sempre.

sabato, gennaio 22, 2011

Lacrime e Lividi

Corrono Lacrime,
su tutta la Pelle,
l'assenza di Te.
In tutti i miei Lividi.

Prima di vedere il tuo Viso,
non sai quanto ho Tremato.
Ora l'assenza di Te,
non mi da più i Brividi.

Un canto Doloroso
proferiscono le Labbra.
Il tuo Silenzio immenso,
ora non intendo Spezzare.

In Sogno ti ho Inventato
accanto a Me.
Ho tenuto Mani nelle Mani
per sentirmi meno sola.

Non devo ricorrerti,
trascinarti per i capelli.
Sputar Sangue sul mio Amore.
Fermale tu queste Cazzo di Lacrime.

Senza che io debba rovesciarle
sui tuoi giorni e sui tuoi vestiti,
tagliano solchi sul Viso
e Segnano come a Convincerti ...

... Su tutta la pelle non c'è posto
per te ... Ma solo per i Lividi...
E oggi non c'eri tu a far smettere
questa pioggia di Lacrime.

Sporchiamo la Bocca di Sale
dei giorni Passati a convincersi
che solo la Pelle è secca di Te.

Non c'entrano i Brividi.
Non ne provo più.
Ora che non Tremo più.
Perché non ci sei più.

Quante volte hai detto al Mondo
faccio parte di te.
Quante volte ho detto al Cielo
voglio solo Scendere.

Quante volte hai detto al Mondo
non mi interessa che cosa pensano.
Quante volte ho detto al Cielo
voglio solo Te.

Fermale tu queste Cazzo di Lacrime
che asciugano gli Occhi
sempre più Liquidi.

Su tutta la Pelle
non c'è posto per te.

Ma solo per Lacrime e Lividi.

Costellazioni

La Vita non può essere questa.
Le costellazioni non possono accanirsi
contro tutto quello che si Desidera.

Questo vento che gela la tua pelle,
è lo stesso che è dentro la mia Anima.
Spira così forte da Spaventarmi.

Il tuo Sorriso continua a rimanere sulle Labbra,
il mio inizia a perdere il suo splendore.
Come se tutta la mia Energia ora fosse in te.

E mi sento così svuotata, come quella sera
in cui leggesti tutto il mio Dolore.
Ora sono io ad esserlo, improvvisamente.

Questa oscillazione, questa altalena,
dove ci siamo consapevolmente seduti,
inizia a farmi male allo stomaco.

Ma ho visto come scendere,
sia per tutti e due completamente impossibile,
ci cerchiamo, ci sentiamo, ci troviamo.

Stiamo assieme come l'ultimo degli Amori
e poi rimarchiamo il nostro essere Liberi
e individui totalmente indipendenti dall'altro.

Ma cosa è l'appartenenza in fin dei conti,
quello che noi sentiamo dentro e ciò che vogliamo.
Ed io ho bisogno di appartenere. Tu no.

Quindi vago alla ricerca di quei legami
che mi stringano i polsi e mi facciano comprendere
quanto veramente valgo per le persone.

Quindi vaghi attraversando i giorni serenamente,
con le tue ali spiegate al nuovo giorno,
non ponendoti problemi e non pensando al futuro.

E nello stesso esatto momento siamo assieme,
scusandoci del nostro essere, del nostro fare,
ma rendendoci conto di non poterci dividere. Non ancora.

E non so chi dei due sarà così forte
da voler rompere questo legame
per Amore dell'altro o per se stesso.

A volte mi sembra di essere Frustata,
marchiata con i segni del tuo fuoco
e poi essere immersa in un bagno caldo.

Continua l'altalena delle mie sensazioni,
fra la tua infinita dolcezza e il tuo realismo,
fra la mia amarezza e la mia fantasia.

Così diversi.
Così indispensabili.

Come l'Acqua e il Fuoco,
Come il Diavolo e l'Angelo.
Come l'Amore e l'Odio.

Come Tu ed Io.

giovedì, gennaio 20, 2011

INdispensABILE

Dolcemente la Pelle rabbrividisce
al calore di quelle Mani
da Tempo così Desiderate
e lungamente Allontanate.

Il Tempo concede il suo Respiro,
si ferma per una Sera
accanto ai nostri Corpi,
osservandoci Curiosamente.

Dita accarezzano Spalle
coperte da tutti gli Eventi
che c'hanno portato ancora Assieme,
che non sono riusciti a Dividerci.

E abbiamo Sorriso, abbiamo Parlato,
raccontato delle nostre Giornate,
di tutti i Timori, scoprendo Segreti.

Non abbiamo Paura di noi,
di ciò che siamo, di quello che
non riusciamo a Donare,
di quello che non possiamo Dire.

Rimaniamo in Silenzio.
Ognuno nelle braccia dell'Altro,
non sapendo cosa sia meglio Desiderare
nel momento in cui tutto Accade.

Dolcemente ci lasciamo trascinare
da Baci così intensi,
perché ora ne conosciamo
tutta la Profondità.

Non ci risparmiamo,
non sappiamo esimerci l'uno dall'altro.
Serenamente ci concediamo
a ciò che l'istinto accende.

E questa volta c'eravamo entrambi,
quando ci siamo fissati negli occhi,
ce ne siamo accorti.
Eravamo una cosa Sola.

Immergendoci nelle nostre Anime,
abbiamo scoperto qualcosa di diverso
dall'Amore.
Forse qualcosa di più Immenso.

Quel Bisogno di Donarsi totalmente
che spesso ci ha fatto serrare il Cuore
a tutti gli altri.

Perché fra noi è così Semplice?
E perché lo rendiamo così Complicato?
Potremmo semplicemente Respirare.

Ancora una volta.
Io il tuo respiro e il tu il mio.
Baciandoci.

mercoledì, gennaio 19, 2011

Il Quarto Balcone

Fumerò una Sigaretta prima di arrivare,
guiderò sulla statale col sonno che mi caratterizzava,
quando andavo all'università con la macchina di Pasquale.

Parcheggerò non lontano a dove ero solita fermarmi,
per andare a prendere latte e biscotti
e una tessera telefonica, da infilare nello zaino.

Con le scarpe da tennis scansavo la neve
che entrava nei calzini e nelle ossa.
Sorridevo comunque a quelle sensazioni.

Lungo la strada, Luca mi aspettava
con una sciarpa verde e il cappello rosso,
mi ricordava la mia città Natale.

Non parlava molto,
ero abituata a fermarmi un attimo e a guardarlo,
per poi riprendere il passo assieme a lui.

Sotto il quarto balcone,
uno squillo al telefono di Franco,
per avvertirlo che stavamo arrivando.

Poco dopo ci aspettava nell'androne del palazzo,
con aperto il libro di Fisica.
Lui leggeva per divertirsi, per passare tempo.

Attraversavamo la statale innevata
e poi salivamo le scale. Fino al terzo piano.
C'andavamo a cambiare i Jeans in bagno.

Li stendevamo sul ballatoio,
fin quando il rettore in tarda mattinata
iniziava a fare il giro delle aule.

E allora tornavano nello zaino,
più o meno asciutti,
assieme ai nostri sorrisi beffardi.

Mi recavo all'aquario con la sigaretta
sempre poggiata sulle labbra,
forse per quello mi chiamavano Ash.

Prendevo il mio Caffè additata da tutti,
l'unica donna che frequentava informatica,
un caso strano, probabilmente.

Passavo le serate in laboratorio,
prima che Franco riuscisse a portarmi via,
con la promessa di una cena "normale".

Andavamo a casa sua,
Luca aveva ordinato della pizza e della birra,
aveva comprato due pere per me.

Ci piaceva immergerle nel vino e farle cuocere,
qualcosa di caldo, mentre ripassavamo Analisi assieme,
o controllavamo il tempo per domani.

Ora tutto questo non c'è più.

Franco è morto sotto le macerie,
il Cellulare di Luca non ha più Squillato
da quel giorno del Terremoto.

Pasquale si dice che sia andato a Pescara,
ma che si rifiuta di parlare con chi,
gli ricordi l'Aquila.

E io domani ritornerò in quella città,
dopo tanto tempo,
piangendo per tutto il percorso.

Fino allo stesso parcheggio,
fino allo stesso bar.
Comprerò il latte e i biscotti.

Lascerò squillare a vuoto
il telefono di casa
di Franco.

E chissà.
Forse lo troverò ancora
nell'androne sotto al quarto balcone.

martedì, gennaio 18, 2011

Faint

E' bastato un Attimo,
credo solo un secondo.

Ho socchiuso gli occhi,
percependo la mia testa
reclinarsi all'indietro.

Si è spento tutto,
in un frangente, piccolissimo.

Ritornando in me
fissavo il lampadario del soffitto,
non lo avevo mai notato prima.

Ero scomposta,
mi faceva male una gamba,
incastrata fra il lavabo e il muro.

Sono rimasta ferma,
a terra, non comprendendo quasi,
come ero potuta arrivare li.

Mi guardavo in giro,
avevo addosso la Paura,
di chi non capisce cosa accade.

La solitudine della stanza vuota,
l'impossibilità di chiamare,
forse neanche di muoversi.

No, quello riuscivo a farlo.
Sono tornata seduta,
anche se a fatica.

Non mi era più accaduto da molto,
dall'ultima diagnosi preliminare fatta
e dalla mia fuga dallo studio del Dottore.

Sono rimasta male,
pensavo di averlo superato, da sola.

"Forse un momento di stress..."
Mi non detta, ma non riuscivo
a stare neanche seduta.

Ho respirato a fondo,
come mi era stato insegnato,
riprendendo la cognizione e la circolazione.

Ho chiuso di nuovo gli occhi.
"Non a me. Non ora.
Ho troppi problemi per cedere adesso."

Così mi sono rialzata,
strisciando le spalle al muro,
appoggiandomi agli stipiti.

"Non Ora. Non Ora."

sabato, gennaio 15, 2011

Lasciate un messaggio ...

"Ciao Stella, come stai? E' freddo vero?
Sì, si sono abbassate le temperature, hai ragione.
Sto andando a comprare le sigarette ...
... e pensa, ho deciso di venirti a trovare.
Stacco un po', so che potrai aiutarmi.
Certo. Chiacchierare assieme una sera,
senza problemi, ridere degli altri,
vedere tanta gente passare.
E' vero, ho pensato a quello
che mi hai detto.
Sto andando alla macchina
proprio in questo momento!
In un'ora neanche dovrei essere da te.
Ho voglia di abbracciarti e ridere.
Ne ho proprio bisogno stasera.
Non sai quanto io sia sul baratro.
Ti voglio bene."

Questo, è tutto quello che è restato
nella Segreteria Telefonica
dei miei Pensieri e delle Azioni,
appena il tuo telefono ha squillato.

Ho avuto come la sensazione,
in un solo attimo,
che tutto il tuo Mondo fosse prioritario
rispetto a Noi e a come mi sentivo,
ai tuoi bisogni e di chi Ami.

Così ho serrato le labbra,
in pochissimi attimi, e ho smesso
di udire la tua dolce voce, di parlare.

E pensa. Mi è passata anche la voglia
di fumare. Quindi non credo
che uscirò nuovamente stasera
per accendermene un'altra
e prendere di nuovo in mano il telefono.

Buoni Sogni.

Osculum infame

La Conoscenza dà il Potere
di poter Creare e Distruggere,
Mutare e Mistificare.

E' forse l'Arma più Potente,
che l'Uomo Possiede.
Stranamente di Raro Utilizzo.

Ogni Oggetto ha però
il risvolto della Sua Medaglia.
Si può Rivoltare contro il Suo Possessore.

Così ci si Taglia con un Coltello,
ci si Sporca le mani con un Colore.
Solo chi Agisce Sbaglia.

Ma come può la Conoscenza
avere un Risvolto Negativo?
Utilizzandola contro Noi Stessi.

Nella Parte più Morbida del Cuore,
per Distruggere i Sogni fatti di Zucchero,
Sciogliendo la Fantasia nella Realtà.

E la Conoscenza è così Cruda,
che porta alle Mani tutto ciò
che non hai mai voluto Vedere, Ascoltare.

Ora sta a Te, scegliere il Bersaglio.
I più si Riscattano verso gli Altri,
acquistando un indubbio Potere.

Io ho sempre Rivolto verso il Mio Stomaco
i Coltelli che avevo in Mano,
prima di farli Saggiare alle Persone.

La Conoscenza anche del Dolore
porta a capire il grado di Sopportazione
e ad Aumentarne l'Efficacia.

Malgrado ciò, Incapace di far del Male,
tutto è Rimasto dentro Me.
Depositandosi.

Così, L'Angelo del Signore,
non Potette far nulla Per Me
quando Entrando nell'Anima, la Macchiò.

Nell'Amore inserì un Dolce Cancro,
contrappasso Divino alla mia Dannazione.
Io, Non lo capii subito.

Notai solo col passar del Tempo,
gli Occhi di chi Amavo, guardar a Terra,
perdere la loro Lucentezza Iniziale.

Lunghi Silenzi infine avvolgevano i Momenti,
gli Stessi che sembravano non Bastar Mai.
Il Tempo che Fuggiva, ora era Fermo.

Come Foglie d'Autunno,
Cadevano dall'Albero della Vita.
Esanimi. Esangui.

Fino a quando Toccai il Cuore
di quello che sicuramente era
un Angelo.

Ma il Cancro non risparmiò
neanche il più Puro tra i Puri.
Lentamente iniziò a Soffrire.

Non essendoci Cura a tutto questo,
offrivo la mia Anima al Diavolo
perché Lui potesse continuare a Respirare.

Pagando sulla mia Pelle,
nel Tormento della Mente e nel Dolore del Cuore,
qualsiasi Patimento Desiderasse.

Nella notte mi allontanai,
dopo averlo Baciato per l'ultima Volta,
dopo aver Pianto e Riso ancora.

Sto Pagando ancora per quel Dono
che lui Chiamava "Essere Particolare"
e che non è altro che il mio Cancro.

Così che, la Conoscenza illuminò il Cammino,
in mano ritrovai il mio Grimorio, perso negli anni,
accantonato per una Promessa.

Ma cosa è una Promessa se l'Anima di colui
a cui la feci è nel Paradiso,
mentre io vivo l'Inferno?

Lentamente lo riaprii. Dolcemente.
Sorrido ora, attendendo il Sabba.
Avevo trovato il la Cura al mio
Osculum infame.

venerdì, gennaio 14, 2011

Impossibilità

Esistono legami invisibili.
Tengono ancorate le Vite.
Alla Nuda Terra.

Ti dibatti.
Non riesci a Muoverti.
La Paura blocca l'Istinto.

Ti chiedi Stremata Perché.
Non comprendi la tua Colpa.
Perdi Lentamente le Forze.

Contrai i Nervi.
Sei Ancora Viva.
Anche se Sanguinante.

Riesci a Slegare un Braccio.
Dolcemente la Coscia.
La Corda al Collo.

Strisci via dalla Stanza.
Nel Cunicolo.
Verso un altro Luogo.

Rannicchiata in un Angolo.
Unisci Meticolosamente le Gambe.
Una ad Una.

Una all'Altra le Leghi.
Le Cosce Strette al Ferro.
I Fianchi a Soffocare.

Stringi Forte i Pugni.
Incroci le Braccia.
Guardi in Alto.

Di nuovo Immobile.
Impossibilitata a Vivere.
Soffocata dal Buio.

Esistono legami invisibili.
Tengono ancorate le Vite.
Alla Nuda Terra.

E non ci accorgiamo
di essere Noi stessi
i nostri Boia.