Difficile è dover capire se chi hai davanti resterà con te per il tempo necessario in cui tu riesca a decodificare effettivamente il suo cuore.
Spesso conoscere una persona equivale a incrociarlo per strada. Due minuti dopo non ricordi neanche di averlo incontrato. Ma perchè? Perchè ignorare gli altri in questo modo. Possibile che tutto quello che abbiamo da fare condizioni a tal punto i nostri gesti?
Bisognebbe fermarsi a riflettere. Ci avete mai provato?
Allora si diventa una porta aperta e si attende che qualcuno la varchi.
Spesso chi la varca non sa che tu aspetti da lui delle risposte. Delle risposte su quello che fai su quello che sei e, se la persona che hai davanti non la conosci, pensi che quello che dice sia abbastanza vero dato che non è influenzata da quello che in precedenza hai fatto o da quello che gli altri dicono di te.
Ma così è una lama a doppio taglio. In questo modo tu hai aperto il tuo cuore ad uno sconosciuto. "Non lo fare più - dice il mio cuore - perchè hai bisogno di queste pratiche distruttive per capire che sei perfetta così come sei? Che non devi cambiare te ... ci sono persone che ti amano, a cui piaci. Di che cosa sei alla ricerca?".
Non faccio in tempo a pensare alla domanda che mi viene posta che la mia mente ha bisogno di risposte e per fare ciò non prende in analisi le numerose domande che il cuore gli pone.
Mi sembra di rimanere li a vederli parlare e di non capire effettivamente quello che sia successo. E mentre loro parlano di cose che a me non interessano, io rimango sul mio divano a fumare la mia sigaretta che mai si spegne. Un bel Mojito sul tavolo di cristallo, ghiaccio e menta. Piedi scalsi, camino acceso e burrasca sul vetro della mia finestra che da direttamente sul faro del molo.
Con la mente si può correre dovunque. E quindi questa è la casa del mio cuore e della mia mente.
Io mi trovo bene. La porta è aperta e io aspetto.
Ad un tratto la porta viene varcata da uno sconosciuto. Stupende labbra che proferiscono parole che ora non ascolto. Quello che adesso cattura la mia attenzione è il suo ostentarsi avanti a me. La sua fisicità a volte ha il sopravvento alle sue parole. Poi mi ricordo del vero motivo per cui sono quì seduta. Ho delle risposte da cercare. E inizio ad ascoltare le sue parole. La mente tace perchè vuole delle risposte, il mio cuore si rintana in un angolo sapendo del pericolo che sta correndo. E il cuore non ha torto, verrà presto ferito. Ma la mente riprenderà le redini della situazione. "Cercavamo solo delle risposte a delle domande - mi dice - sapevamo che c'era in ballo un possibile dolore".
Che strano gioco mi dico. Eppure i giochi dovrebbero alleviare le nostre giornate, specialmente in questa che è burrascosa e mi tiene in casa ad aspettare. E invece vengo ferita.
"Ora che faccio - dico ad alta voce cercando una risposta - cosa devo fare?" e la mente al caldo del mio camino "Hai iniziato a giocare, non puoi fermarti. Ora aspetta la prossima mossa."
Allora sto aspettando un'altra parola dal mio Angelo mentre il mio cuore non vuole sentire quello che ha da dire e la mia mente aspetta la prossima mossa.
Spesso conoscere una persona equivale a incrociarlo per strada. Due minuti dopo non ricordi neanche di averlo incontrato. Ma perchè? Perchè ignorare gli altri in questo modo. Possibile che tutto quello che abbiamo da fare condizioni a tal punto i nostri gesti?
Bisognebbe fermarsi a riflettere. Ci avete mai provato?
Allora si diventa una porta aperta e si attende che qualcuno la varchi.
Spesso chi la varca non sa che tu aspetti da lui delle risposte. Delle risposte su quello che fai su quello che sei e, se la persona che hai davanti non la conosci, pensi che quello che dice sia abbastanza vero dato che non è influenzata da quello che in precedenza hai fatto o da quello che gli altri dicono di te.
Ma così è una lama a doppio taglio. In questo modo tu hai aperto il tuo cuore ad uno sconosciuto. "Non lo fare più - dice il mio cuore - perchè hai bisogno di queste pratiche distruttive per capire che sei perfetta così come sei? Che non devi cambiare te ... ci sono persone che ti amano, a cui piaci. Di che cosa sei alla ricerca?".
Non faccio in tempo a pensare alla domanda che mi viene posta che la mia mente ha bisogno di risposte e per fare ciò non prende in analisi le numerose domande che il cuore gli pone.
Mi sembra di rimanere li a vederli parlare e di non capire effettivamente quello che sia successo. E mentre loro parlano di cose che a me non interessano, io rimango sul mio divano a fumare la mia sigaretta che mai si spegne. Un bel Mojito sul tavolo di cristallo, ghiaccio e menta. Piedi scalsi, camino acceso e burrasca sul vetro della mia finestra che da direttamente sul faro del molo.
Con la mente si può correre dovunque. E quindi questa è la casa del mio cuore e della mia mente.
Io mi trovo bene. La porta è aperta e io aspetto.
Ad un tratto la porta viene varcata da uno sconosciuto. Stupende labbra che proferiscono parole che ora non ascolto. Quello che adesso cattura la mia attenzione è il suo ostentarsi avanti a me. La sua fisicità a volte ha il sopravvento alle sue parole. Poi mi ricordo del vero motivo per cui sono quì seduta. Ho delle risposte da cercare. E inizio ad ascoltare le sue parole. La mente tace perchè vuole delle risposte, il mio cuore si rintana in un angolo sapendo del pericolo che sta correndo. E il cuore non ha torto, verrà presto ferito. Ma la mente riprenderà le redini della situazione. "Cercavamo solo delle risposte a delle domande - mi dice - sapevamo che c'era in ballo un possibile dolore".
Che strano gioco mi dico. Eppure i giochi dovrebbero alleviare le nostre giornate, specialmente in questa che è burrascosa e mi tiene in casa ad aspettare. E invece vengo ferita.
"Ora che faccio - dico ad alta voce cercando una risposta - cosa devo fare?" e la mente al caldo del mio camino "Hai iniziato a giocare, non puoi fermarti. Ora aspetta la prossima mossa."
Allora sto aspettando un'altra parola dal mio Angelo mentre il mio cuore non vuole sentire quello che ha da dire e la mia mente aspetta la prossima mossa.
Nessun commento:
Posta un commento