domenica, novembre 28, 2010

L'Angelo del Signore

E l'Angelo del Signore...

L'Angelo del Signore la guardava vestirsi,
tingere i suoi capelli di Notte
e stemperare sugli Occhi il colore del Lutto.

La vide alzarsi e scendere le scale,
mettersi in Macchina e recarsi da Colui che Amava.

La osservò spogliarsi lentamente,
come piaceva a Lui.
Lasciarsi prendere forte e riempirla
di tutto quello che Egli chiamava Desiderio.
Notò chiudere gli Occhi di Lei con distacco,
rivestirsi noncurante, chinare il capo
e tornare in Macchina.

La sorprese a fumarsi una sigaretta
mentre si recava da Colui che Amava.

La seguì mentre cambiava Auto e fermarsi in un bosco,
baciarsi infinitamente con Lui,
sentire il ventre di Lei desiderarlo più della vita.
Vide Lui abbracciarla dolcemente
per poi addormentarsi sorridendo.

Mentre Lei si era accoccolata sul suo stomaco
e lentamente piangeva lacrime che non sapeva
se essere di Dolore o Rabbia.

Lo lasciò dormire mentre pioveva
e uscì dalla macchina non facendo rumore,
a piedi si recò dal Suo Amore.

Lei la attendeva nel Letto,
bella come la Luna.
La baciò dolcemente mentre l'accarezzava,
mentre si fondeva nel miele dei suoi capelli,
mentre inondava il suo Odore, la Pelle.

Ella sussurrò che L'amava, veramente.
Che era l'unica persona che avrebbe amato nella Vita.

Ma non in questa.

... rimase Inorridito quando comprese ...

In questa non le era permesso.
E che questo incontro sarebbe stato l'ultimo
e che l'avrebbe per sempre portato nel Cuore.

La vide alzarsi di nuovo, scendere le scale,
camminare sotto la pioggia trascinando la borsa,
vide il suo Sguardo ormai spento e logorato.

Ella salì le scale, camminò per il corridoio e andò in bagno.
Guardò il suo viso Struccato e Nero nello Specchio,
i suoi lunghi capelli Corvini sparsi sulle Spalle, scomposti.

Rigettò nel Bagno tutto l'Amore che era riuscita a dare
e tutto quello che non era riuscita a prendere per se.
Aveva le Braccia strette sull'Addome e i Crampi
così forti che la piegavano in due.

Si mise seduta in bagno
davanti allo Specchio, tremava.

L'Angelo volle vedere anche il suo passato
e si distrasse dalla ragazza
mettendosi una mano davanti agli Occhi.

Quando li riaprì la vide Sorridere,
come mai l'aveva vista Felice.

Era riversa a terra.
Sembrava un Angelo caduto.
Le sue ali Rosse erano sparse sul pavimento,
aveva rotto le sue catene tagliandole dai Polsi,
Vermiglio era il Suo Ventre.

Prima così Vuoto,
ora avvolto dalle sue braccia sporche di Vita.
Il suo ultimo Sguardo era Così Dolce.

Ed Ella non aveva Paura di ciò che sarebbe accaduto.

L'Inferno sarebbe stato sicuramente più Dolce
di tutto quello che aveva già Provato.

... quanto Osceno fosse l'Amore

1 commento:

UIFPW08 ha detto...

Ciò che sogno non sono prati di fiori dai profumi intensi adesso non più, ciò che sogno non sono le parole che funestano la mente fino alla curva del fiume, no.. le parole contano solo per gli altri che leggono lapidi di tempo annerite dalla rabbia e inacidite dall'invidia, ciò che sogno non ha tramonti di variopinta bellezza che nascondono lacrime a cuore aperto rinnegando ricordi e perché, ciò che non sogno è il buio con il quale cerco tra le strade senza vergogna pallidi squarci di luce che di sereno non danno neppure colore all'amore. Ciò che non c'e' non puoi inventarlo, ne puoi costruirlo e neppure plasmarlo né tanto meno pagarlo. Sono con il mio silenzio seduto in disparte, dentro un cielo vuoto di questa chiesa che non ha fratelli a cui rimettere peccati, ne pietre da nascondere dietro la schiena, ne litanie da replicare ne vespri da cantare..





Tempo non passa come lacrime che nascondo, guardando un Cristo senza parole, che di fede mi cerca vanto, tempo non passa che sorriso torni a sperare su occhi innocenti come mani forti da abbracciare e

desideri da realizzare, tempo non passa per continuare a pregare ..