sabato, maggio 30, 2009


Scivolo nuda su questo freddo pavimento
che tanto freddo non mi pare rapportato
a chi mi sta intorno.

Probabilmente erro io il modo di pormi
di richiedere il contatto fisico
di pretendere un bacio o un abbraccio.

Questo continuo elemosinare
mi lede l'Anima,
mi scava da dentro.

E benché appaia ragionevolmente forte,
intrigante e disinvolta,
a volte ripiombo a terra col mio viso da Angelo.

Sbuffo, metto il broncio,
ma nulla cambia.

Oggi è un giorno che mi rotolerei a terra
più volte,
destra e sinistra
sinistra e destra.

A occhi aperti guarderei cambiare il cielo
della mia stanza.
Destra sinistra,
sinistra e destra.

In una danza autistica
rimarrei per ore
ignara di chi mi chiama per redimermi
a questa vita.

Dopo che tutti si sono allontanati da me
mi fermerei con lo stomaco sotto sopra,
striscerei ancora verso il bagno
aprendo il cassetto.

Lascerei scorrere via il mio sangue
vedendo tingere i bianchi lavelli
del color delle ciliegie.

E con questo pensiero la sera mi addormento
con un sereno sorriso
di poter, un giorno in cui
il Male di Vivere fosse così alto,
regalare a me stessa l'eterno abbandono.

3 commenti:

Duca Nero ha detto...

Si ha voglia di staccare
Con qualsiasi mezzo
Basta smettere di pensare
Ma è inutile
Non si stacca mai del tutto
Arriva il giorno che lo capisci
se non muori prima
E allora risali
Lentamente ma risali
Tu non morire
ti prego
E vedrai che ti rialzerai

Julien Sorel ha detto...

Spesso si ha bisogno di attenzioni che gli altri si dimenticano o danno per scontate convinti di averle date nel loro modo di fare o presi da qualcosa che sta lontano da noi e che ci fa sembrare foto appese ai muri,che si guardano passando e acui spesso non è diretto nenanche un pensiero.Tanto stanno su da sole.Cinicamente eun pò da bastardo come sono mi viene in mente una canzone.Chi ha avuto ha avuto ha avuto,chi ha dato ha dato ha dato,scurdammuci u passatu.....
Beh il resto lo sai quando le mie lacrime non basteranno più......

Lorenzo ha detto...

gli uomini,
a differenza delle formiche,
brulicano su questo granello di Terra
in modo non sincronizzato.
Viene da pensare che quando due di loro raggiungono un qualsivolgia accordo, non sia tanto per volontà loro, ma per pura coincidenza.
Così tutti cercano e non trovano e, al tempo stesso, sono cercati e non trovati. E tutti ci contagiamo il mal di vivere. Si aprono le porte e si viene giudicati. Si richiudono le porte e si riviene rigiudicati. Ognuno sta sulla soglia, con la porta semichiusa, ad aspettare, a controllare, a diffidare. A morire.
A chiedere: DOVE COME QUANDO
aspettando risposte.