domenica, giugno 07, 2009


Ho messo il mio piede nella tua orma
e mi sono sentita a casa.
Ho camminato sicura per quella spiaggia
nella quale entrambi ci siamo persi.
Giunti li, per un motivo o per l'altro,
ma con gli stessi passi per scelte diverse.

Ho chiuso gli occhi alle tre televisioni
nelle tre stanze e mi sono chiusa nella mia
dove ci sono i miei dischi.
Ho attaccato le cuffie allo stereo,
di quelle che isolano dal resto del mondo,
e lentamente il CD è partito.

Vorrei entrare, posso?
Desidererei fare alcuni passi assieme,
ma capirei anche se da solo volessi andar via.

Chi subisce un danno è pericoloso,
perché ne è sopravvissuto.
Sa che agli altri, qualora capitasse,
potrebbero sopravviverne.

Noi abbiamo subito un danno,
e un altro, e un altro e un altro ancora.
E stranamente avevamo quel carattere
per il quale tutto si accumulava
senza far rumore.

Tutt'ora il mio accumulare non fa rumore
ma inizia a ledere dentro
e mi hanno dato le chiavi delle porte dell'inferno
sicuri che le avessi conservate
perché negli occhi non ho più la luce
di chi crede in un padre, che poi padre non è,
e che non ha altro posto dove andare.

Traghetto sullo Stige coloro che
dell'Acheronte s'innamorano,
come padrone orgoglioso mostro le camere
dell'inferno.

La Luce di una volta più non m'appartiene.

Ecco perché vorrei sapere dove sei,
per non portarti qui.
Ma se già cammini accanto a me,
perché non prendersi per mano?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

""Chi subisce un danno è pericoloso,
perché ne è sopravvissuto""
Queste parole penso contengano una verità essenziale che un giorno discutevo con una ragazza.
Forse è per questo che la gente ce l'ha con noi, mi diceva, perchè dal male siamo sempre riuscite a cavare qualcosa.
Un bacio cara.

Luciano Penco ha detto...

Grazie per la tua visita al mio blog. Soprattutto, grazie per il tuo bellissimo commento.
Faccio un giro da te.
Ciao.
Luciano

Uomo ha detto...

La realtà circostante anche se possiede una sua realtà oggettiva è comunque descritta dalle menti, filtrandola mediante il proprio vissuto, speranze, illusioni. Chi subisce un danno può diventare pericoloso se non mette a punto la propria vita imparando dai danni a non subirne altri. Ed allora la difesa come si dovrebbe chiamare? Scusa se dissento, anche perché ti conosco poco per capire quanto peso possano avere in te le parole pronunciate da te.
Ciao e a presto.

Lorenzo ha detto...

Lui le chiese: "Hai da spegnere?"
Lei gli diede la mano.

Asha Sysley ha detto...

Caro Gianni, chi subisce un danno non è pericoloso per se stesso. Se ha subito un danno, non è andato contro una lama a stomaco aperto, volontariamente. Lo ha subito.
Chi ha subito un danno, è pericoloso per gli altri, proprio perchè non si prende cura di loro se stanno subendo lo stesso danno, perchè sa che potranno sopravvivere.
Addirittura esistono persone che perpretano il proprio danno agli altri, non classificandolo come male mortale.
Ma ognuno di noi ha le sue soglie, del piacere e del dolore. A ognuno di noi, lo stesso tipo di danno fa effetti differenti.
E il subire, costantemente che provoca l'apatia di volerne conoscere negli altri le conseguenze. Si arriva a capire che si sopravvive, comunque, e tutto, come per magia, cambia connotati.

Dalla vita tutti imparano e si difenderanno dallo stesso danno se potranno farlo. Sono gli altri, che non lo hanno subito, a dover temere chi ne ha già sentito la lama sulla pelle.

Ma questo è solo un pensiero, una costatazione. Tutto dissentibile, sempre e comunque. La tua idea farà comunque riflettere e darà sempre nuovo spunto per una elaborazione interiore della vita.

Uomo ha detto...

Rispondo con simpatia sempre in casa tua anche se avrei preferito che tu lo avessi fatto da me, e ringraziandoti per l'attenzione mostrata, che poi, a quanto pare è reciproca. Ma pur rimanendo sul sempre confutabile e non avendo la pur minima pretesa di assolutizzare quanto dico: chi ha subito un danno involontariamente dovrebbe essere pericoloso, quindi perché non si curerebbe di quello che gli altri stanno subendo perché è a conoscenza che sopravviveranno comunque...ed è questa idea che io confuto perché se un individuo è così cinico da non curarsi della sofferenza pur sopravvivendole, degli altri, avendo piena coscienza della stessa sofferenza...è così caratterialmente e quindi aver subito un danno o no non cambierebbe le cose certamente nel senso che in tutti i casi si disinteresserebbe degli altri comunque. La sua reazione definita quindi 'pericolosa' sarebbe identica pur non avendo ricevuto alcun danno. Di seguito il subire continuamente danni diversamente dall'apatia di volerne conoscere le conseguenze negli altri, sviluppa una corteccia che ti insegna in primo luogo a difenferti e ad essere guardingo e poi e poi nell'eventualità a parare il colpo subendo meno conseguenze. E' un'attitudine in positivo che non ti fa sentire nel buio o tendente al buio ma nella logica dell'insegnamento che la vita vissuta rende agli osservatori attenti. Infine subire un danno e poi dovremmo discutere di quale tipo e di quale gravità ed in quale periodo della vita e di che entità e di quanto a lungo durino le sue conseguenze, deve incattivire ma mai, ritengo per lasciarlo in eredità e prolungargli la nefasta esistenza. Non esiste possibilità di riscatto interiore nel perpetrare le angherie subite, anche dai propri genitori. Personalmente, proprio a causa di mancanza d'amore quando ne avevo diritto e come mai ne avrei avuto, ho sinceramente sviluppato un'attenzione speciale per chi mi circonda, anche per caso. Concludo qui...è tardi. Ti prego di non interpretare questa mia ulteriore risposta come un desiderio di stupida rivincita...sono cose che non mi appartengono. E' semplicemente un argomento che mi interessa particolarmente. E leggendoti, dopo averti conosciuto nella tua prima visita da me, avrei avuto voglia di dirti ciò che ho cominciato a fare...l'ho cominciato a fare. Spero di non averti offeso in alcun modo. Non ti conosco e non so dove posso arrivare per non urtare eventualmente la tua sensibilità. Comunque...ora devi rispondermi...se vuoi...ma da me.
Buonanotte...quasi mattina!

Uomo ha detto...

Volevo comunicarti l'indirizzo del mio blog in Virgilio.
giannipianofortista.myblog.it
Ciao e a presto.