mercoledì, giugno 24, 2009

Ed è Domenica nella mattina dei miei ricordi.
Mi sveglio e sento l'odore del sole che entra delle finestre.
Mi madre già canta su un disco di vinile di Lucio Dalla.
Sorrido. Quanto aspetto questa giornata.

Mia sorella ancora sonnecchia nel letto.
Mi alzo sfregando gli occhi, cerco di arrivare alla maniglia della porta,
più alta di me.

Il sole invade la casa, meraviglia.
Il mio cuore si rilassa.
Mio padre è uscito per prendere il giornale,
la pasta fresca e forse qualche dolce.

Sento l'odore del bucato invadermi la pelle,
mi lascio consolare da questa sensazione,
mentre ancora strofino gli occhi.

Le tende rosse velluto scendono dal corridoio,
passando le mie dita lo accarezzano,
una emozione riservata solo a me, il mio segreto.

Odore di sugo,

Dio ho ancora fame pensandoci e mi viene da ridere.
La nostra cucina giallo ocra con quel camino utilizzato
a modi ripostiglio e dal quale facevano capolino
nella nostra casa, i passeri che facevano il nido al suo interno.

La piccola televisione in bianco e nero, spenta,
era bello guardarla così, immobile. Festa anche per lei.

Scalza mi avvicino alle gonne di mia madre intenta a pulire.
L'odore del Marsiglia e tutti i mobili spostati,
quanto mi divertiva questa cosa...
poter ribaltare casa per un giorno. In quel giorno.

Si alzava mia sorella e prendeva a mettere a posto
le cose lasciate in giro dal giorno prima.

Il mio regno era la cucina,
la sistemavo e finivo il pranzo fin quando
l'abbaiare del mio cane annunciava l'arrivo di mio padre,
che aveva lo strano vizio di dare un colpo di acceleratore
alla macchina prima di spegnerla.
A quel segnale il mio cane andava in visibilio e lo guardavo
abbaiare con l'amore di chi sa darlo.

A tavola scherzavo con mia sorella
mentre i miei parlavano spesso di cose di non interesse per me,
per quell'ingenuità innata che ancora non ti porta
ad ascoltare per farne tesoro, per capire, per scegliere.

E poi tutti di sotto, tutti nel cortile con le biciclette.
E' ancora alto il sole, andiamo a scoprire il mondo,
come poter costruire una barca con l'edera
e farla correre nella formetta dell'acqua dietro casa,
fuggiamo a rubare i fichi a quell'uomo gentile
che oltre a permetterci ciò ci regala anche delle nespole.

E poi ancora in bici, con i cestini carichi di entusiasmo e colore,
con le grida serene della nostra comitiva senza pudori o pregiudizi.
Bianchi, neri, ricchi, poveri e noi e la nostra allegria.

Tutti a casa sotto la doccia, per abbassare l'adrenalina
e finire gli ultimi giochi sotto l'acqua per poi cenare e
andarsi a sdraiare sulle poltrone e addormentarsi.

Quanto mi manca mia madre e i suoi silenzi,
mio padre e il suo modo di stare seduto,
mia sorella sempre presente nei miei giochi.

Panta Rei. Come sempre.

10 commenti:

Dioneus ha detto...

Un bel quadro familiare di tempi passati, quasi si percepiscono i colori, i suoni, gli odori. Vorrei pubblicare il messaggio che mi hai lasciato sul mio blog come post, è davvero bello! Non so se è possibile inviare messaggi in privato con blogspot. Se mi dai il permesso, vorrei pubblicarlo. Se vuoi, scegli anche una immagine.Grazie davvero!D.

Roberta ha detto...

Io percepisco ancora odori, emozioni, risate, scatola con foto, giochi a carte di tutte le domeniche passate a casa con i miei nonni! Meravigliosi versi! un bacio

Andrea ha detto...

quale canzone, di L. Dalla?:)

Asha Sysley ha detto...

E' una canzone molto rara. Si chiama "Aquila"

Asha Sysley ha detto...

[...]
Sta arrivando qualcuno devo nascondere le ali
Che non usero'
E tu chi sei, perche' mi stai guardando
Nessuno mi ha mai guardato cosi'
Lei ride, si alza, si sta avvicinando
E poi in silenzio rimane li'
Forse l'amore comincia in silenzio
E aprire e chiudere le ali
Va bene guardami che t'insegno a volare
Non guardare giu'
Fra poco finiranno le nuvole
Non voltiamoci
[...]

Andrea ha detto...

bella

NERO_CATRAME ha detto...

Per quella ingenuità innata che ancora non ti porta ad ascoltare per farne tesoro,per capire,per scegliere.
Quella comunque che mantiene le malinconie colorate,piene di profumi,di suoni,di piccoli particolari che ci riportano ad un passato ancora innocente,quelle che vorremmo continuare a sognare,senza doverci alzare alla mattina,e scoprire che è l'alba e sentirne il suo sapore amaro rivolare sulle labbra.
Sono contento di aver partecipato,
i sogni si acchiappano o si fanno acchiappare.

Paola ha detto...

Ciao ashasyley piacere di conoscerti... grazie di essere passata...

Rispondo a ciò che hai commentato da me...
Capisco benissimo la rabbia del "gentleman" può scaturire di ciò che è stato in passato e me ne dispiace veramente di cuore... ma esiste anche l'educazione visto che non sono stata offensiva con nessuno... anzi non ho scritto nulla appunto per evitare... ho voluto solo lasciare una testimonianza per chi dovrebbe prendere provvedimenti in merito...
Quindi per rapportarsi con le persone bisogna sempre cercare di essere educati e non usare termini volgari... non è carino ricevere mandate a quel "paese" e non solo me ma anche i miei sostenitori che hanno aderito... ti pare???
Per concludere mi rivolgo a te non riesco ad immaginare ciò che hai passato... sono rimasta basita e se devo essere sincera una lacrima ha rigato il mio viso...

Beh... ora devo farti un complimento di vero cuore a questi versi ricchi di sentimento ed emozioni... grazie mi ha fatto sentire bene...

Ciao Ashasysley... buona serata e se ti fa piacere passare da me sei sempre la benvenuta... un abbraccio

Nicole ha detto...

Un viaggio nel tempo dei ricordi. Io amo e odio il mio passato...non riesco a liberarmene.
Hai scritto un post meraviglioso!

UIFPW08 ha detto...

Seduto ti guardo correre per casa attraverso la vita, tra ricordi e sorrisi, tra sguardi e amori.Ho voglia di sincerità, ho voglia di ricordi..che non tornano più.