mercoledì, marzo 30, 2011

Esplosione di Ricordi

Cercavo di concentrarmi sui Rumori
anche se provenivano da un ambiente sconosciuto.
Respiravo piano, quasi ad essere più Attenta.

I Miei occhi erano bendati,
le braccia serrate dietro alla schiena.
Ancora vestita ero in ginocchio sul tuo letto.

Non ti sentivo muovere, per lunghi attimi.
Poi le tue Mani calde mi scivolavano addosso,
quasi a divenire parte della Pelle.

Stillavi Calde gocce di Miele sulle labbra
che inesorabilmente cadevano sui seni nudi
addolcendo la Bianca Carne sospirante.

I tuoi denti, entravano nelle mie Spalle
come fossero Burro, senza grazia né timore.
Sapevi esattamente cosa desideravi.

Completamente sconvolta e impaurita,
voltavo il viso verso i rumori
cercando di capire la tua prossima mossa.

In un attimo ero riversa sull'addome
col Viso nei cuscini nell'impossibilità di liberarmi.
Le tue dita rigavano la Carne. Mi sentivo Morire.

Stringevi ogni mia singola curva
nei tuoi grandi Pugni, come a non volermi far fuggire.
Con il braccio, avvolgevi il mio Collo standomi di schiena.

Sentivo il tuo petto ansioso respirare,
i tuoi Desideri aver voglia di Esplodermi addosso.
Ma la nostra brama di giocare era molto più forte.

Sfiniti continuammo, arrivando a Sera,
desiderandoci strenuamente
senza prendere per noi il nostro Piacere.

" ... Ho fame ..."
E mi lasciasti di nuovo li sola,
cercando nuovamente di ascoltare i suoni ambientali.

Il ferro ghiacciato si muoveva lentamente
dalle mie caviglie, salendo.
Non riuscivo a capire cosa fosse, non riuscivo a parlare.

Mi battevano solo in testa le tue Parole.
" ... Ho fame ..."
Ma non riuscivo a ragionare, in balia delle Emozioni.

Poi lo appoggiasti alla mia Bocca.
Era rotondo, dolce. Accarezzava il mio Viso.
Un piccolo Cucchiaino dal manico Lungo.

Ripetesti il tuo Mantra mentre scendeva,
scivolando dolcemente sulla Pancia, sotto l'Ombelico.
Ti lasciavo fare, senza riuscire a Pensare.

Così desiderasti il mio Piacere,
che esplose quando il calore delle tue Labbra
mi avvolse dirompendo le Emozioni.

E ti cibasti di me,
mentre da solo liberasti il tuo Desiderio,
dopo avermi sbendata, per riflettere il tuo Sguardo
nei miei Occhi.

Silenzio

Guardavo in alto la finestra che dava sul Cielo,
il Peso del tuo Corpo stanco riverso sul mio,
il tuo respiro che lentamente si affievoliva.

Chiusi gli Occhi e respirai profondamente.
Stremato, t'addormentasti. Scivolai fuori dal letto.
Scendevo le scale del soppalco rivestendomi.

Fuori dalla Porta di casa,
accesi una Sigaretta e mi confusi con la Notte.

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