giovedì, marzo 11, 2010

Pelle di Orchidea.

Con una dolcezza infinita sei entrata nei miei pensieri,
dapprima in quelli più angelici,
di vera e spontanea amicizia,
di affinità di cuore e di anima.

Poi, non ho potuto fare a meno di ricordare le tue labbra
premute sulle mie, il tuo cuore battere,
i tuoi occhi per i quali non sarei mai andata via.

T'avrei fermarmato quella sera.
Stretta a me. T'avrei trascinata in camera.

Senza parlare, tenendoti a me, ancora più dentro,
avremmo girato l'angolo e fatto scivolare le chiavi nella toppa.

T'avrei abbracciato dolcemente e riempito di baci,
tenuta al petto, aspettando la calma del tuo cuore
e delle tue mille ansie.


Lentamente avrei baciato la tua pelle,
dovunque avresti desiderato,
fin quando t'avrei sentita ridere dolcemente,
per poi mutare la tua allegria in completo abbandono.

T'avrei voluta sentire mia,
con le mani nei capelli t'avrei addormentato
e riscaldato sotto le coperte
per non farti mai sentire sola.

Ho temuto il risveglio al mattino e il repentino distacco.

Così ho appoggiato una mano al tuo finestrino,
imprimendomi il tuo profilo nella mente
e sono tornata in camera.

Per tutta la notte annaffiai le tue orchidee,
con i tuoi pensieri, con i tuoi messaggi.

Dormirono con me, nel mio letto.

Così sognai di te.
E per me avrai sempre pelle di orchidea.

1 commento:

Silvia... ha detto...

... sorrido e piango, di gioia ... che non c'è nulla di più bello che appartenersi nell'anima, condividere il cuore, vibrare e rispondere come eco, specchiarsi in occhi che fanno svanire ogni barriera per essere completamente in balia del profondo " sè " ... Nulla è per caso ... sei splendida