lunedì, marzo 23, 2009


Un piede avanti all'altro.
E' questo che mi hanno insegnato quando ero piccola.
Poi da sola ho imparato a non perdere l'equilibrio,
a fare pirolette e poi a correre.

Un piede davanti all'altro.
Come è facile perdere la cognizione del movimento.
Come è strano ritrovarsi su un sentiero e non sapere
come si è arrivati li. Non saper tornare indietro.

Un piede davanti all'altro.
E spesso si perde anche la logica del movimento.
Si effettuano congetture per le quali, forse, camminando
in modo diverso si arriverebbe prima.
Ma a tutto, anche alla semplicità, alla velocità,
c'è un prezzo da pagare.

Un piede davanti all'altro.
E' quello che mi hanno insegnato da piccola,
sembrava così facile, l'ho fatto da una vita,
ho corso una vita, ho fatto pirolette,
ho ballato intere notti.

Un piede davanti all'altro.

Ora non riesco più.

3 commenti:

Scre@m Qu€€n ha detto...

E' bellissimo questo post, così triste, così semplice..
Un piede davanti all'altro. Anche io inciampo spesso.
abbracci

Julien Sorel ha detto...

L'equilibrio.Da cuccioli è la conquista della capacità di camminare.Da adulti è il continuare a farlo.Fisicamente basta un calo dell'udito o una malformazione al tale per ondeggiare.Nell'anima basta fare fatica ad ascoltare se stessi o farsi invadere dalle parole degli altri.E si mette avanti il piede,piano tentennando,premendo sul passo per darsi sicurezza sulla stabilità.Il percorso da seguire lo conosciamo,è il calpestarlo che diventa difficile.

corazon espinado,blogspot.com ha detto...

io apena sono nata ho inciampato pero voglio andare avanti per non farmi cadere piu ciao