lunedì, marzo 09, 2009

Raramente mi Manifestai

E spesso non rimane altro che uno Specchio fra le mani
dove poter vedere il nostro Volto pallido e sconvolto
dalla vista di cotanto Errore.

E mentre tendo l'arto per allontanare l'Infausto,
sul mio braccio rigano Edere Verdi che si assorbono
con la mia Pelle per divenire Tatuaggi Neri.

E il mio Corpo, primo Errore di Natura, proprio da questa
viene raccolto e Amato per farmi capire che a tutto
ci può essere Alternativa, Cura, Speranza.

Anche ad un Errore della Natura.

A volte riecheggiano nella mia Mente delle Parole
che proprio la mia Testa ha trasformato sia per Gloria
che per Mistificazione.

Dopo tanti e tanti e tanti tentativi naqui Io,
eravano arrivati a ben Sedici Tentativi
e la Natura gli aveva detto a Gran Voce che Non Era il Caso
che si sarebbero dovuti fermare.

Il Diciassettesimo tentativo fui Io.

Ma un Errore, un Caso è proprio quello che Raramente
si manifesta.

E io Raramente mi manifestai.

E quando lo feci, mi venne messo addosso il loro Grande Sacrificio
nel creare un Essere, dopo tanti rifiuti, che doveva essere
Perfetto.

E io, continuamente, Raramente manifestai il mio Vero Essere.

Dovetti esulare da tanto Amore sostenuto,
dovetti rifugiare tutta quella ostentata Perfezione,
perchè il mio Essere non era nè Perfetto e nè Amore Assoluto.

Ora dopo Trent'Anni di Rifugio e Dolore mi viene chiesto
cosa mai io ancora cerchi e perchè nei miei Occhi ancora brilli
quella Luce che avevo quando ero Piccola e nessuno aveva fatto di me
una Reietta, un Errore della Natura.

Ed io continuai Raramente e Timidamente a manifestare il mio Essere.

E ancora una volta, dopo Trent'Anni, venni ancora Allontanata,
Giudicata e sulle mie spalle fu posto l'Ingrato Fardello
della Diciassettesima Creatura.

Presi il mio Fagotto, lo appoggia non curante sulla mia spalla,
mi accesi l'ennesima Sigaretta e lascia volare nel suo Fumo
tutti i brutti pensieri espandendo le mie Labbra in un Sorriso.

E quello, Raramente manifestato, Fu più Lama che Piacere.

5 commenti:

R&N ha detto...

La perfezione è come l'infinito è un vago pensiero scalfito dal tempo,sta forse nel riflesso di quegli specchi in cui piacciamo a noi stessi e il nostro essere non è da creatura divina se non per altri,ma solamente umano.

UIFPW08 ha detto...

Ricordo la tua forza, la manifesta caparbia forza di essere te stessa sempre, la forza a denti stretti e a pugni chiusi di saper reagire, di saper lottare, saper vivere.La natura ti ha dipinto con i migliori colori, ne ha fatto con la tua mente tagliente, qualcosa di speciale per crescere, migliorare, ne ha fatto con i tuoi sogni orchidee selvagge per cantarne virtù e memoria....e se ha riprovato per diverse volte alla fine ne ha fatto un bellezza rara, dove chiudendo gli occhi, si continua ancora a sognare.. si continua ad amare..Ciò che ha fatto la natura, Asha, non la puoi cambiare..

Silvia... ha detto...

...ti sento lottare Asha, e questo mi piace !

Paola ha detto...

Credo che la cosa piu brutta quando si ha un cuore sia il fatto di lasciare quella persona che per te ancora vive... per cui tu vivevi...
Credo che il brutto sia guardare nei suoi occhi e dirle che la sua vita dovrà continuare senza i battiti del suo cuore...
Nella vita diamo tutto per scontato, e poi succedono delle cose che ti fanno capire quanto sia imprevedibile...
Vivere è la cosa piu importante che si possa fare, peccato che qualcuno si limita solo ad esistere...
Combatti...
Ciao Asha grazie della visita e se ti aggrada seguirmi puoi aggiungerti alla box lettori ne sarò onorata...
Ti lascio una dolce giornata un abbraccio

Squilibrato ha detto...

E' davvero sgradevole doversi specchiare a volte. Sembra che non possiamo farne a meno però.

I primi errori di naturano arrivano dal corpo, a causa sua.

Anche nella mia mente riecheggiano parole che ho trasformato per Gloria, Mi stificazione e anche per Evasione. E' anche una sfida con se stessi.

Se la perfezione risiedesse in qualche luogo, avrebbe un posto prenotato in ultima fila. Essa potrebbe toccare il fuoco e scoprire che in realtà è solo un'idea.

Alla tua stessa età sono io stesso a chiedermi cosa voglio. Tutti siamo un diciassettesimo tentativo.