lunedì, marzo 16, 2009

Il lamento della Donna Alta


E ancora fra i miei tormenti devo camminare.

Stranamente familiare è questa aria,
per trent'anni è tirata in mezzo ai miei capelli
e non ha mai scomposto i miei pensieri.

Nello stomaco ancora quella fame
che semplicemente si placherebbe
se ci fosse qualcuno accanto a me
in grado di poter colmare quel vuoto
con parole, opere e omissioni.

E invece continuo a riversare su me stessa
quell'amore mancato,
quell'infanzia negata,
quella conoscenza scomparsa,
quella curiosità inappagante
che è la mia vita.

Continuo a muoverti nei miei orizzonti,
cercando l'approdo migliore
ai tuoi pensieri.
L'essere perfetto e fedele che speravi,
la detentrice del tuo amore,
la curatrice dei tuoi eterni mali,
della tua solitudine ancestrale,
della tua piccola vita.

Ed è semplice contenere per una grande scatola
un piccolo oggetto.
Semplice si, ma appagante no.

Ho deciso di contenerti per rendere equilibrio,
tutto quello che non lo è,
per facilitare ciò che è la tua esistenza
a scapito della mia.

Ancora una volta non voglio volare.
Mi sono resa conto di non averlo mai fatto
e che sono stata sempre io ad impedirmelo,
per rispetto.

Quel rispetto così alto, di quella Donna Alta,
che nessuno ha mai capito
e che è sempre, inesorabilmente,
scambiato per inettitudine alla vita.

E il rispetto che dono, carpendo i miei pensieri,
estirpando le mie emozioni,
evitando i miei lamenti,
non è altro che un riflesso della loro fievole vita,
che come acqua tiepida,
scorre fra le mie mani.

Inesorabilmente.

4 commenti:

R&N ha detto...

Non starò più a cercare parole che non trovo
per dirti cose vecchie con il vestito nuovo,
per raccontarti il vuoto che, al solito, ho di dentro
e partorire il topo vivendo sui ricordi, giocando coi miei giorni, col tempo...

O forse vuoi che dica che ho i capelli più corti
o che per le mie navi son quasi chiusi i porti;
io parlo sempre tanto, ma non ho ancora fedi,
non voglio menar vanto di me o della mia vita costretta come dita dei piedi...

Queste cose le sai perchè siam tutti uguali
e moriamo ogni giorno dei medesimi mali,
perchè siam tutti soli ed è nostro destino
tentare goffi voli d' azione o di parola,
volando come vola il tacchino...

Non posso farci niente e tu puoi fare meno,
sono vecchio d' orgoglio, mi commuove il tuo seno
e di questa parola io quasi mi vergogno,
ma c'è una vita sola, non ne sprechiamo niente in tributi alla gente o al sogno...

Le sere sono uguali, ma ogni sera è diversa
e quasi non ti accorgi dell' energia dispersa
a ricercare i visi che ti han dimenticato
vestendo abiti lisi, buoni ad ogni evenienza, inseguendo la scienza o il peccato...

Tutto questo lo sai e sai dove comincia
la grazia o il tedio a morte del vivere in provincia
perchè siam tutti uguali, siamo cattivi e buoni
e abbiam gli stessi mali, siamo vigliacchi e fieri,
saggi, falsi, sinceri... coglioni!

Ma dove te ne andrai? Ma dove sei già andata?
Ti dono, se vorrai, questa noia già usata:
tienila in mia memoria, ma non è un capitale,
ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto, che la noia di un altro non vale...

D' altra parte, lo vedi, scrivo ancora canzoni
e pago la mia casa, pago le mie illusioni,
fingo d' aver capito che vivere è incontrarsi,
aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare,
bere, leggere, amare... grattars

IsaccoNucleare ha detto...

bellissimo componimento...struggente e flessuoso...complimenti

UIFPW08 ha detto...

Cosa resterà di questo lamento, di questo tormento,
di queste parole che non lascerai sole,
cosa sarà di questo attimo fuggente
di questo tempo inesorabile,
che chiude la mente che toglie la vita per niente.
Cosa sarà di questo vento che passa inesorabile e non sento
come saranno i tuoi occhi ancora
sempre dolci come allora
come sarà questa emozione, questa paura
questa voglia di non sbagliare
questa voglia d' amare
questo desiderio di sognare
questa mania di volare.

Anonimo ha detto...

Sono le omissioni, quei vuoti che rendono tanto grande la scatola...
Riempirli con il rispetto, e la consapevolezza (di sè, prima che di tutto il resto), è un atto d'Amore.
Serve per non annullarsi, anche se il rischio è l'adattamento 8al volume della scatola)...