sabato, novembre 06, 2010

Arrivederci Amore a quando saremo Peggiori.

E c'erano i tuoi occhi Nocciola Scintillante in quello Zibibbo
che sorseggiavo così poco distante dalla Spiaggia.

Eri la e mi guardavi con i tuoi Ricci che sapevano di Mare
e quelle parole che non sei mai stato in grado di pronunciare.

Mi manca scrivere assieme a te nei momenti di follia,
quel Dolore e Disgusto che avevamo dentro per la Vita e le Persone.

Continuiamo a muoverci perché sappiamo
che tanto Moriremo comunque.

Le mie dita giravano attorno alla tua Pelle
costellata di Nei mentre eri sdraiato sul bagnasciuga.

Il fuoco acceso scoppiettava poco più il là,
la tua chitarra e l'agenda che ti porti ancora appresso.

Vedevamo le stesse stelle da due angolature diverse,
con due occhi soltanto.

Prima di tornare alla realtà ci abbandonavamo al proibito,
tirando fuori il peggio di noi stessi.

Sapevamo di poter Amare anche quello
frutto di tutto il Dolore accumulato da anni.

E assieme urlavamo ancora una volta dalla Torre
e aprivamo le Braccia nel vuoto desiderando gettarci.

C'abbiamo pensato più di una volta
se non fosse stato per i campanelli degli Acchiappa sogni, non saremo qui.

Mordevi le mie labbra mentre piangevo,
t'illudevi che quella potesse essere la causa e non il mio Cuore.

Scrivevi nuovamente la parola Infinito sulla mia Schiena Nuda
e trascinando la tua Chitarra te ne andavi.

Senza mai voltarti i tuoi Ricci si confondevano con i flutti
e la luce dei tuoi occhi con quella delle Barche in lontananza.

Rimanevo sdraiata sulla spiaggia
semincosciente della Vita che se ne Andava

Troppo stanca per poterti correre dietro,
Arsa Dentro per gridare ancora il mio Risentimento

Il rumore del Mare mi portava ancora la tua Musica
e quelle parole sussurrate ...

... Arrivederci Amore, a Quando saremo Peggiori ...

3 commenti:

Lorenzo ha detto...

Ci rivedremo un giorno
e sarà tutto diverso

il Santo al Contrario ha detto...

... e comunque ci hanno divisi tutti. e ci hanno cambiati tutti. l'Uomo degli Acchiappasogni adesso lavora in fabbrica, il Marinaio non vede il mare da due mesi, le corde delle chitarre sono impolverate perchè non vibrano più e i fuochi non bruciano più di alte fiamme, si sono trasformati in un calore che resta dentro. tutti hanno nuove vite, adesso. con gli stessi sogni di un tempo, forse ridimensionati, ma con bisogni e necessità e desideri che sono di una concretezza disarmante. bisogna pur arrivare ad una realtà, prima o poi. un anno ed è tutto cambiato. un anno ed è tutto diverso. un anno, e siamo di nuovo vivi. felici amareggiati arresi forti destabilizzati liberi.

UIFPW08 ha detto...

Ho da guardare solo il mare che di luce ancora ti lasci ammirare e lasciarti tra le mie mani poi, nel silenzio, andare.
Così passerai, volando ed io sognando, che nessuna notte ci separi.