Vaghiamo di attimo in attimo,
saltando da una delusione,
cocente Dolore,
alla serenità di eventi,
sconvolgente Normalità.
In tutto questo
dobbiamo barcamenarci
fra una Vita in parte delineata,
fra quello che Desideriamo ottenere,
e quello che non potremmo Avere.
A volte viene voglia di rovesciare
quel tavolo dove tutto è appoggiato
per tornarne a vedere il colore del Legno,
i preziosi intarsi lavorati,
o le venature del tempo.
Ed è tutto quello che c'è
in questo momento nell'Anima
che non ci permette di capire
se dove siamo Seduti
sia veramente il nostro posto,
o quello di un altro.
Cerchiamo di delineare con Difficoltà
la posizione ideale nella quale
dobbiamo essere per non ledere
tutti quelli che ci sono intorno,
le creature che abbiamo a fianco,
vecchi amanti addolorati.
E ci accorgiamo alla fine
di tutti i nostri Studi,
che ancora una volta, sul tavolo,
non c'è appoggiato nulla
di ciò che riguarda la Nostra Vita
e il nostro Volere.
Così ci alziamo di scatto,
dopo tanto tempo passato a Pensare
e rovesciamo le carte al Vento della Delusione,
gettiamo i Calamai nei Camini delle Passioni,
e spegniamo le Luci della Razionalità.
Ci ritroviamo così senza Nulla
di veramente definito
e scorgiamo al buio della porta d'ingresso,
la sagoma di una persona
che non sappiamo chi sia.
E abbassiamo lo sguardo sedendoci per terra,
non abbiamo più la voglia di iniziare
qualunque cosa che ci possa portare
altrove, seduti davanti ad un altro tavolo.
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