venerdì, febbraio 18, 2011

City Of Ghost

Camminare per poi Fermarsi,
come uno Smemorato
in cerca dei Propri Ricordi
che lo capacitino di dove si Trova,
del perché delle Emozioni,
di come sia Arrivato a quel Punto.

Aggrottando le Sopracciglia,
cerco di farmi Spazio fra le Sensazioni
e utilizzare quella Razionalità
che ha sempre Contraddistinto Te
e tutte le Azioni che hai Perpetrato
sulla mia Pelle.

Per un Attimo mi sono accorta
di non Riconoscermi negli Abiti
che mi erano stati Confezionati Addosso,
anche se Bellissimi, di una Manifattura Unica.
Non ritrovavo il mio Essere.

Mi sono messa così a Cercare,
scandagliare ciò che Credevo
di avere saldamente stretto nelle Mani
e che invece si è rivelato un Valido Appoggio
per farmi iniziare un Cammino
del quale non ho Rimpianti.

Così ho strappato quei Vestiti,
tolto le scarpe gettandole in Aria
e ho ripreso a Camminare cercando
di colmare tutto quel Vuoto che sentivo
essere Attorno a Me.

Ed era come una Città abbandonata,
da tutte le Emozioni che avevo compreso
di poter percepire solo io.
La tua presenza era un Raggio di Sole
in mezzo alla Pioggia, destinato a scomparire
con le prime Luci della Luna.

Così mi sono chiesta se sarei Sopravvissuta
a tutto quel Freddo e a tutto quel Silenzio.
E ho iniziato nuovamente a Camminare.
Nel mezzo della Città ho avuto il Bisogno
di Urlare le mie Paure, la mia Tristezza.

Mi sono seduta a Terra
a giocare con dei Sassi, chiudendoli in un sacchetto,
uno per ogni attimo in cui Tu mi fossi mancato.
C'è voluto poco per Riempire,
il contenitore della mia Malinconia.

Così l'ho lasciato li, ad un passo da un Lago
formato dalle mille Lacrime che all'insaputa
di me stessa, avevo versato senza voler capire,
che la mia era una Stupida Illusione,
un accanimento contro un qualcosa di Incostruibile.

Ma ho comunque continuato a camminare,
nuda, senza scarpe, senza i miei Ricordi,
senza l'abbraccio di chi mi amava,
sporcandomi con la Polvere del Rancore altrui,
proteggendomi ai Rari Raggi del tuo Sole.

E ora che mi sto Abituando al Freddo della Luna,
sto smettendo di Piangere il tuo Calore,
barattandolo con l'Ignoto.

Forse si soffre di meno a stare da soli,
si ha meno a cui pensare o programmare,
vengono meno quegli oneri così pesanti,
non si è più costretti a fare ciò che si deve,
per forza.

Ma era così bello Sentirsi Amati.

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