sabato, agosto 01, 2009

Metabolizzare il Tempo

Potrei riuscire a togliermi questa sensazione di dosso,
se solo fossi differente, se solo non pensassi a...

Il mio silenzio di questi giorni è stato eloquente.
Forse ha parlato più di tante frasi disperse nella mia testa,
ma le carte e le regole del gioco sono cambiate
e devo starci.

Pensavo come a volte le cose si nascondono sotto altre,
come in questa dolce e armoniosa canzone.
Se solo sapeste le parole! Se solo capiste, vedreste
che nulla è come sembra, che tutto viene rielaborato.

E ora mi trovo col timore di scrivere una parola di troppo
che venga pesata in modo diverso da quello che io intendo,
mi ritrovo una vita passata a giustificare tutto quello che ho fatto,
gli eventi che si sono verificati,
come se i mali del mondo fossero stati scaturiti dal mio essere.

E continuo a non sapere come si respira a questo mondo.
E' vero Lorenzo, dovrei fregarmene e recitare il mio rosario
tutte le sere, ma più me lo dici e più so di non essere in grado, Amico mio,
di poter ottemperare a qualcosa del genere.

Ti dedico questa canzone, ti farà sorridere indubbiamente.

Sai quale è la differenza fra me e gli altri?
E' profonda, io non nutro rancore, scordo il male che ho assorbito
anche se mi ha portato a mutare, non rivango il passato.
Non perderò mai il rispetto delle persone,
l'abitudine alla conoscenza non farà si che io mi scorderò
di quanto tu hai bisogno di me.
Io vengo dopo il mondo,
esso ha più importanza di me, lo è stato sempre.
Nessuno si ricorderà di me e potrà tangibilmente aiutarmi
quando io sarò in difficoltà, sarò sola.

E questa è la mia consapevolezza, perché sempre è stato così.

E il mondo non si può cambiare e di cambiare il mio Essere
non se ne parla proprio.

Io sono così, il mio nome è Sarah e non vuol dire Principessa,
non ha questo significato blando e puerile.
Il mio è un nome ebreo e l'H che porto alla fine cambia il senso
al mio mondo.

"Sarah è colei che porta il riso in bocca"

E continuo a sorridere, sempre e comunque,
anche se la mia testa devasta il mio stomaco,
se questa musica mi batte dentro perché ne conosco le parole
che in questo momento mi fanno sentire tale.

E cerco la forza di reagire, in ogni mio passo,
raccolgo il tempo con la lingua e continuo
a metabolizzare eventi.

4 commenti:

NERO_CATRAME ha detto...

Le persone non cambiano,ce lo diciamo sempre e come loro non cambiamo neppure noi,entriamo in possesso di consapevolezze,di aspetti del nostro carattere che non pensavamo di avere e mai avevamo avuto occasione di notarli.Il non dare nella al caso ci porta a introspettarci e a voler arrivare al fondo anche di noi,come delle cose,come nelle parole di questa canzone,a ognuno le sua lettura a ciascuno la sua comprensione.

Lorenzo ha detto...

Sai bene quanto io predichi bene e razzoli male. Sarebbe troppo bello poter risolvere un problema semplicemente mandandolo affanculo.
Mettiamola così. Ho ascoltato la canzone del video. Tu dici che ti piace moltissimo perchè sai cosa dice il testo. Io, pur credendoti ed essendo sicuro che il testo è bellissimo, anzichè andarmelo a cercare su internet, ho deciso di non capirci una sola parola ma di godermi con gli occhi quella strafiga che canta. Essere, ogni tanto, superficiale e cazzone può servire. Pirandello si chiudeva a chiave nella sua camera, prendeva in mano le zampe posteriori del suo cane e gli faceva fare la carriola.

Luciano Penco ha detto...

Io, invece, affermo che si cambia; nulla è per sempre. Ma ogni volontario cambiamento necessita di due requisiti fondamentali.
a) La ferma decisione di cambiare davvero(e questo è di pertinenza di chi desidera il cambiamento)
b) Il tempo necessario a che il cambiamento possa attuarsi (e questo è un fattore non direttamente controllabile dall'interessato)
Quindi, tenacia e pazienza.

NostraDannus ha detto...

Leggere una canzone, ascoltare le tue parole, raccogliere il tempo, metabolizzare gli eventi, disperdere il silenzio, verificare intenzioni, giustificare timori, respirare rosari, pregare gli sguardi, mutare il mondo, leccare emozioni, stuprare ricordi... sorridere, sognare, vivere, morirne.