avevi lo sguardo di chi creava opere d'arte.
Fissa sul tuo foglio, sporco di colore e sabbia,
con le dita segnavi la tua creazione.
Per un attimo gli strepiti e le urla giocose
degli altri bambini si sono fermate
e davanti a me c'eri tu con la tua forza.
Una forte malinconia di quello che stava per accadere
mi pervadeva. Quel senso di libertà che avrei provato
di li a poco, mi
destabilizzava.
Mi sono seduta davanti al tuo tavolo di legno nero,
e tu riservavi a me sguardi dolci e taciti assensi.
Sei stata la mia serenità per un lungo attimo,
hai fatto si che i miei pensieri svanissero
e un estasiato sorriso disegnasse le mie labbra,
come nelle tue creazioni.
Una lacrima ha solcato il mio Cuore
mentre mi rendevo conto di essere orgogliosa di ciò
che avevo davanti, che era stato frutto del mio impegno,
della mia
perseveranza, della mia capacità di ascoltare
e del tuo
meraviglioso Essere, Bianca.
E mi sono per un attimo sentita così inadatta
al tuo essere puro e cristallino,
alle tue domande schiette e divertenti,
alle tue bugie dette
saltellandomi intorno
e mischiando draghi e fate per renderle
inverosimili.
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Pensieroso è invece il tuo fare,
eternamente attento a tutto quello che intorno accade
come un Solitario
Cavaliere che non abbassa mai
la sua soglia di attenzione al mondo.
Sei il primo a proteggere il tuo primo Amore,
tua Sorella, e non permetti a nessuno
di poterla accostare, senza il tuo consenso.
Elargisci sorrisi
difficilmente a chi non conosci,
ma riesci veramente ad amare chi scegli.
Mi sento sicura nelle tue braccia,
nulla può toccare il mio cuore
e ci sei tu a donarmi mille e mille baci
ogni volta che abbasso lo sguardo e chiudo gli occhi.
Mi prendi per mano quando sono triste
e mi porti a vedere che in cucina bolle l'acqua della pasta,
che nell'acquario c'è una nuova pianta,
che sopra al tuo letto è apparsa una ragnatela,
che il disegno ad
acquerelli si è bagnato
e tutti i colori sono stati mischiati,
sapientemente.
Sei il dettaglio che fa Amare il Mondo,
sei tutto quello che i Grandi scordano col tempo
e che dovrebbero iniziare ad amare nuovamente.
Un giorno mi chiedesti
perché le foglie piangono.
Non riuscivo a capirti.
Mi hai messo le scarpe e mi hai portato di sotto in giardino.
Era presto, ed ogni foglia aveva addosso una goccia di rugiada.
E mi guardavi con quel sorriso furbetto
di chi ne sa una di più di te
e che ha tutta la voglia di condividere le sue scoperte.
Avevi un fazzoletto in tasca e iniziasti ad asciugarle,
poi, come tutti i bimbi, ti
dimenticasti del Dolore e corsi all'altalena.
Valentino, ora sei accanto a Bianca,
disegnando un tratto col tuo colore
ogni volta che la tua attenzione si
tranquillizza.
Parli poco, è vero, ma riesci a comunicare tutto quello
di cui hai bisogno. Sei un grande ascoltatore
e questo gli altri non lo hanno capito.
Capito che debbono stare attenti a ciò che dicono,
a quello che fanno o ai gesti che ottemperano,
perché a te non sfugge nulla e una tua parola
detta al momento giusto, riecheggia nel tempo e nei ricordi.
Il mio Gigante e la mia Bambina.