E la mia testa funziona, pensa, ride, piange, spera.
E il mio corpo non risponde.
Ecco che si materializza la mia più grande paura.
La testa che va che scavalca le distanze e il resto che non la segue.
Non riesco neanche a camminare,
a tenere mio figlio in braccio senza morire soffocata,
a smettere di sentire aghi nelle gambe.
E la mia testa che vorrebbe portarmi a ballare Reggaeton,
che vorrebbe andare in giro per il corso mano nella mano,
che vorrebbe prendere la macchina e viaggiare lontano.
E il mio corpo che mi guarda dal basso della sua condizione
e cerca di sollevarsi e di dire sorridendo sarcasticamente
"Ce la faccio, lasciami respirare e arrivo"
E mi sento come se potessi buttare giù le montagne con la testa
e chi mi ferma in quello.
E poi vedo gli altri che mi guardano e mi supplicano
di andare in ospedale per controllarmi
per cercare di capire.
Sono loro che non capiscono che se mi fermo
è quando getto la spugna e se li entro
da li non esco.
E non voglio fermarmi e sono ancora quì
a lottare perchè la mia testa sproni il mio corpo
a uscire da questa condizione.
E ora so che se questa volta vinco,
questa volta che ancora e ancora ho visto la morte sorridere,
tutto deve cambiare.
Voglio vivere le mie passioni,
voglio vivere i miei desideri,
voglio fare ciò che voglio e non vivere quello che gli altri si aspettano da me
solo perchè non riescono loro a farlo per se stessi
e cercano di distruggermi dicendo che non è possibile farlo,
che non ce la farò
che oramai è così
e che vuoi cambiare.
Io voglio vivere.
E il mio corpo non risponde.
Ecco che si materializza la mia più grande paura.
La testa che va che scavalca le distanze e il resto che non la segue.
Non riesco neanche a camminare,
a tenere mio figlio in braccio senza morire soffocata,
a smettere di sentire aghi nelle gambe.
E la mia testa che vorrebbe portarmi a ballare Reggaeton,
che vorrebbe andare in giro per il corso mano nella mano,
che vorrebbe prendere la macchina e viaggiare lontano.
E il mio corpo che mi guarda dal basso della sua condizione
e cerca di sollevarsi e di dire sorridendo sarcasticamente
"Ce la faccio, lasciami respirare e arrivo"
E mi sento come se potessi buttare giù le montagne con la testa
e chi mi ferma in quello.
E poi vedo gli altri che mi guardano e mi supplicano
di andare in ospedale per controllarmi
per cercare di capire.
Sono loro che non capiscono che se mi fermo
è quando getto la spugna e se li entro
da li non esco.
E non voglio fermarmi e sono ancora quì
a lottare perchè la mia testa sproni il mio corpo
a uscire da questa condizione.
E ora so che se questa volta vinco,
questa volta che ancora e ancora ho visto la morte sorridere,
tutto deve cambiare.
Voglio vivere le mie passioni,
voglio vivere i miei desideri,
voglio fare ciò che voglio e non vivere quello che gli altri si aspettano da me
solo perchè non riescono loro a farlo per se stessi
e cercano di distruggermi dicendo che non è possibile farlo,
che non ce la farò
che oramai è così
e che vuoi cambiare.
Io voglio vivere.
9 commenti:
Non abbandonarti al vento
ti prego fermati
non saranno le mie parole
ma ferma questa agonia
ferma questa malinconia
la luna rossa non è appassita
non e la bambola di porcellana...
non è un gettare la spugna e abbandonare
controlla.. quando non puoi aspettare, con la sorella morte, non possiamo giocare.
Difficile da commentare,perche'qui non c'e'scherzo,gioco,sottilita'..qui c'e'la Vita.. Vivere,liberi di scegliere,di sbagliare,di provare,sperimentare,volere per poi avere..Non fermarti cammina ovunque tu voglia andare,nessuno deve impedirtelo e solo tu puoi decidere. Ti abbraccio buona serata.
e qual è la tua più grande paura?
E' come se tu stessi salendo verso l'alto per guarire e ci fossero mani che ti trattengono,altre rimangono inermi sedute a guardare,nell'incapacità di reagire al proprio dolore e a quello degli altri.Oltretutto come fanno a conoscere ciò che tu hai conosciuto da sola in ospedale.La tua testa è vita e questo io lo so,non hai limiti e ci riuscirai,il respiro tornerà normale e il corpo tornerà a rispondere.Sappiamo perchè ce lo ha insegnato chi ci ha veramente amato.Siamo fautori del nostro destino.Cavolo che ce la fai,cavolo che non è così e basta,cavolo se cambia.Io voglio.
Io voglio vivere.
Vivrai. E io sarò accanto a te. Sempre e comunque.
@stregatto: La mia più grande paura è continuare a pensare, avere la testa che funziona in un corpo che non risponde.
Essere legata in una gabbia che è infrangibile e che, dalla quale, non si può uscire se non desiderandone la morte.
Ciao Asha, perdonami se vengo a farti visita solo oggi, ma è un periodo incasinato per me...i miei studi di "alta ingegneria" mi tengono molto lontano da blogger e ho cercato un periodo di quiete per scriverti. Grazie per aver condiviso con me la tua esperienza di razionalizzazione del mondo :D .
Non ho mai creduto nella scienza come verità assoluta, ci hanno provato in troppi perchè potesse essere la soluzione di tutto. Io la scienza la vedo come uno strumento per vedere come un' "entità superiore" abbia pensato a tutto...paradossalmente un modo per riavvicinarmi alla religione...pensa un po' :) Poi ovviamente la curiosità di scoprire come tutto funzioni...come variare qualcosa per far si che funzioni meglio...tanti pensieri che non portano a nulla di concreto ma che servono solo ad esaudire la mia curiosità.
Grazie ancora della tua visita ed ora ti saluto che il mio tempo di riposo è finito.
Un saluto
Paolo
"The ways that your heart sounds makes all the difference
Its what decides if you'll endure the pain that we all feel
The way that your heart beats makes all the difference
In learning to live
Here before me is my soul
Im learning to live
I wont give up
Till I've no more to give"
Sussurri obliqui
già, difficile commentare
ma tu hai deciso: vuoi vivere
e non è poco
ricostruisci tutto attorno a quel desiderio... funzionerà
Posta un commento