venerdì, febbraio 27, 2009

Dolgo Ergo Sum


E a volte vorrei piangere come fa mia Figlia.
Per tutto quello che non comprende,
per tutto quello che le cade sopra e non riesce ad afferrare,
per le parole che in quel momento non si aspetta,
per tutte le volte che ha desiderato qualcosa
e non l'ha potuta avere.

E io sono sempre stata li,
a consolarla con degli abbracci,
a farla ridere pensando che assieme
potevamo conquistare il mondo
e tutto quello che lei avesse mai
intensamente desiderato.

E oggi ho voglia di piangere io.
Ho bisogno di piangere per quelle parole che non ho capito,
per quei desideri che non ho potuto realizzare,
per quelle frasi che non mi aspettavo.

Però non voglio nessuno vicino consolarmi,
non voglio pietà, non voglio il "poverina"
che spesso esce fuori dalle persone.

Ammirerei qualcuno che mi ascoltasse
senza pregiudizi, senza giudizio postumi,
ma che non sentisse le mie parole,
ma i miei sentimenti e perchè questi
ora risultano spezzati e lesi.

In un contesto dove tutto pareva semplice,
linearmente chiaro,
sono riuscita a veder crollare qualsiasi cosa.

Ed ora, si, vacillo.

E mi viene da piangere, ma non perchè io abbia
sbagliato qualcosa, o debba vergognarmi di qualcosa,
semplicemente perchè non riesco ancora ad essere serena,
nelle mie cose, nelle esternazioni, negli accadimenti.

A volte il mondo non ha senso,
si perde il nocciolo della questione,
la vera ragione delle cose,
delle nostre azioni e dei nostri pensieri.

E su questa vuotezza vorrei piangere,
su tutto quello che non è vita,
non è piacere,
ma solo il dolore delle azioni,
le diverse motivazioni che portano a questo,
alla non comunicazione.

Si vorrei piangere,
forse il mio cuore lo sta già facendo,
forse la mi anima sta aspettando che finisca
per poter dire alla mia testa
di stare tranquilla e in una lenta nenia
dire che tutto è passato e che
come tutte le cose belle e brutte,
è veramente passato e non tornerà.

Un altro Demone che farà invece capolino
assieme a tutto il resto della schiera
che nel corso degli anni mi tormenta
per non farmi dormire e per ricordarmi

"Sei ancora viva"

Dolgo Ergo Sum

5 commenti:

NERO_CATRAME ha detto...

Certo in un trambusto inverosibilmimente inutile è bastato una parola,un tocco per arrivare al nocciolo.Ma questo ha portato con se motivazioni esterne ,incoerenti facendo dimenticare la semplice parola del rispetto,e comunque vestendo toghe di giudici inconsci del sapere,come se si potesse giudicare una persona solo per il suo aspetto.Ma in questo malessere che faciliterà a passare e a scialare nei ricordi se ne propsetta uno di dimensioni diverse.Cavalcherai anche quello,ho briglie da darti per salire sulle sue spalle.Forza.Ogni istante della vita ti ricorda che sei ancora vivo,i tuoi sono ancora infiniti.

jas ha detto...

Piangere per'lavarsi l'anima dai tormenti,dalle paure dalla solitudine. Avere una mano che ti tira su da quel maledetto buco nero dove uno finisce. Vorrei piangere come fanno i bambini ma,io non ne sono piu'capace.Non ho piu'nulla neppure lo sfogo di un pianto. Un bacio Asha.

Duca Nero ha detto...

Molte volte purtroppo ho baciato le tue lacrime, e ancora una volta sono qui, a sentirti attraverso il tuo silenzio, a starti vicino per non farti cadere se vacilli, ad attendere che le lacrime smettano di cadere per rivedere il Sole del tuo Sorriso.
Ti voglio bene.
Roberto.

Silvia... ha detto...

...farò silenzio e un accenno di sorriso mentre ti porgo le mie mani...non è consolazione, solo spartire un po' la rabbia per un mondo che batte un ritmo diverso da quello che si vive dentro l'anima...solo placare il tempo per far smettere le lacrime perché egoisticamente vorrei vederti ridere e conquistare il mondo !!!
Un abbraccio

UIFPW08 ha detto...

Nel silenzio non bastano lacrime
nel silenzio non ci sono parole.