Cosa è la paura se non il più dolce dei sentimenti? Ella prende il sopravvento nel nostro cuore perchè è quanto di più vero possiamo sentire. Ed ora hai paura, paura di farmi del male.
Non so cosa mi faccia più sanguinare il mio stomaco, se il dolore delle tue parole o il fatto di non poter provare dolore. Vago sola nel tuo mondo che più conosco e più amo. Tutto sembra tacere intorno a me. La tua mano illumina ogni tanto un dirupo dal quale mi affaccio e tremante sento una mano che si appoggia alla mia spalla. Non so mai se mi spingerà o mi fermerà dallo gettarmi nell'oblio.
Non so cosa mi faccia più sanguinare il mio stomaco, se il dolore delle tue parole o il fatto di non poter provare dolore. Vago sola nel tuo mondo che più conosco e più amo. Tutto sembra tacere intorno a me. La tua mano illumina ogni tanto un dirupo dal quale mi affaccio e tremante sento una mano che si appoggia alla mia spalla. Non so mai se mi spingerà o mi fermerà dallo gettarmi nell'oblio.
Ora ti chiedo ti farmi del male, di lasciarmi scoprire ciò che alberga nel tuo mondo. E' inutile distillarsi a goccie quando chiedo di essere travolta dal tuo male.
La sofferenza è nel mio cuore, nello sforzarmi di scavare a mani nude la tua dura roccia per poi vederle, senza esito, lacerarsi.
E le sferzate del tuo pugnale non si rimarginano mai, come se fosse stato bagnato del più crudo dei mali. E mentre non mi curo del mio dolore e continuo per la tua strada, tu fuggi lontano da me.
Con la mia cappa nera taglio la nebbia, mischiandomi alla rugiada del mattino. Il giorno mi tormenta, l'alba ancor di più, mentre la notte mi è amica.
La notte non mi fa vedere il tuo mondo, non da la possibilità al sole di illuminare le mie ferite, posso vagare nella tua terra indisturbata e essere celata al mondo.
Tu vuoi che io sia celata al mondo. Chiudimi dentro di te allora, come stai facendo. Lasciami morire. Lascia morire il mio corpo di lacerazioni e la mia anima di solitudine.
Solo allora potrò appartenerti senza desiderare altro che te nei miei occhi. Se vuoi che nella mia testa ci sia solo tu, devi mortificare il mio essere. Sai che puoi farlo.
Ora, scegli.
La sofferenza è nel mio cuore, nello sforzarmi di scavare a mani nude la tua dura roccia per poi vederle, senza esito, lacerarsi.
E le sferzate del tuo pugnale non si rimarginano mai, come se fosse stato bagnato del più crudo dei mali. E mentre non mi curo del mio dolore e continuo per la tua strada, tu fuggi lontano da me.
Con la mia cappa nera taglio la nebbia, mischiandomi alla rugiada del mattino. Il giorno mi tormenta, l'alba ancor di più, mentre la notte mi è amica.
La notte non mi fa vedere il tuo mondo, non da la possibilità al sole di illuminare le mie ferite, posso vagare nella tua terra indisturbata e essere celata al mondo.
Tu vuoi che io sia celata al mondo. Chiudimi dentro di te allora, come stai facendo. Lasciami morire. Lascia morire il mio corpo di lacerazioni e la mia anima di solitudine.
Solo allora potrò appartenerti senza desiderare altro che te nei miei occhi. Se vuoi che nella mia testa ci sia solo tu, devi mortificare il mio essere. Sai che puoi farlo.
Ora, scegli.