Mi piacerebbe essere in grado di poter creare un laccio di cuoio dall'anima magica. Lo bagnerei di lacrime e sorrisi e il cuoio cedrebbe a tanto amore da divenire morbido e malneabile. Allora lo stringerei intorno al tuo cuore e tu, me lo lasceresti fare.
Dopo il nostro distacco e senza di me il laccio inizierebbe ad asciugare le mie lacrime e, indurendosi, serrerebbe il tuo cuore in una morsa così forte da farlo sanguinare.
E in ogni tuo passo, in ogni tuo momento, sapresti che la mia lontanaza è fonte per te di eterno dolore. Capiresti che solo io posso sciogliere quel doloroso nodo che tu ti sei lasciato porre intorno.
E al mio ritorno, sarei la più dolce delle Fate e bagnerei di nuovo il tuo laccio per darti respiro, piacere e lenire i tuoi dolori. Passeremo insieme attimi magnifici di gioia e godimento, di una esaltazione così grande da rimanere impressa anche alle stelle della Notte.
Ma come al giorno segue la sera, il tempo per noi è breve e saremo costretti di nuovo all'abbandono. E il laccio fatato inzierebbe di nuovo a far ricordare al tuo cuore che non può star lontano dalle mie mani che con maestria conoscono cosa vuol dire alleviargli le pene.
E si che allora cercheresti ancora la mia bocca! Si che cercheresti di nuovo le mie mani sul tuo corpo, desidereresti che le mie lacrime di amore e passione leniscano i tuoi mali. E le cercheresti con una forza così grande che anche tu ti stupiresti di non aver compreso prima ciò che hai così tante volte abbandonato a cuor leggero.
Vorrei poter creare quel laccio. Darei gli anni migliori della mia vita per potertelo stringere intorno al cuore e farti soffrire come tu fai soffire me. E non chiedermi di non soffre perchè sarebbe come chiedere al sole di non sorgere l'indomani.
Ma una Fata non sono. Sono solo capace di sortilegi futili, di capire i desideri delle persone, di amarle a tal punto da diventare dipendente, da sacrificare il mio benessere per chi accenna un sorriso. E tu ciò lo sai, e non è per te fonte di sofferenza, ma forza nel futuro. Anche se poco ti curi del tuo futuro indeciso su che strada prendere.
Voglio la tua testa, il corpo non mi interessa, non mi appartiene ... non lo è mai stato fino in fondo.
Ma così a volte non va. E invocherei in aiuto le mille anime che costellano la mia giornata e che, al solo cenno dei miei occhi, ruberebbero la tua anima per portarmela in dono.
Ma posso amare con l'inganno? Posso amare chi non è deciso all'amore e alle sue conseguenze? E allora rimango Fata della Notte aspettando incauta sulla porta del mio faro, che il sole non risorga per poterti chiedere di non farmi soffrire ancora.
Dopo il nostro distacco e senza di me il laccio inizierebbe ad asciugare le mie lacrime e, indurendosi, serrerebbe il tuo cuore in una morsa così forte da farlo sanguinare.
E in ogni tuo passo, in ogni tuo momento, sapresti che la mia lontanaza è fonte per te di eterno dolore. Capiresti che solo io posso sciogliere quel doloroso nodo che tu ti sei lasciato porre intorno.
E al mio ritorno, sarei la più dolce delle Fate e bagnerei di nuovo il tuo laccio per darti respiro, piacere e lenire i tuoi dolori. Passeremo insieme attimi magnifici di gioia e godimento, di una esaltazione così grande da rimanere impressa anche alle stelle della Notte.
Ma come al giorno segue la sera, il tempo per noi è breve e saremo costretti di nuovo all'abbandono. E il laccio fatato inzierebbe di nuovo a far ricordare al tuo cuore che non può star lontano dalle mie mani che con maestria conoscono cosa vuol dire alleviargli le pene.
E si che allora cercheresti ancora la mia bocca! Si che cercheresti di nuovo le mie mani sul tuo corpo, desidereresti che le mie lacrime di amore e passione leniscano i tuoi mali. E le cercheresti con una forza così grande che anche tu ti stupiresti di non aver compreso prima ciò che hai così tante volte abbandonato a cuor leggero.
Vorrei poter creare quel laccio. Darei gli anni migliori della mia vita per potertelo stringere intorno al cuore e farti soffrire come tu fai soffire me. E non chiedermi di non soffre perchè sarebbe come chiedere al sole di non sorgere l'indomani.
Ma una Fata non sono. Sono solo capace di sortilegi futili, di capire i desideri delle persone, di amarle a tal punto da diventare dipendente, da sacrificare il mio benessere per chi accenna un sorriso. E tu ciò lo sai, e non è per te fonte di sofferenza, ma forza nel futuro. Anche se poco ti curi del tuo futuro indeciso su che strada prendere.
Voglio la tua testa, il corpo non mi interessa, non mi appartiene ... non lo è mai stato fino in fondo.
Ma così a volte non va. E invocherei in aiuto le mille anime che costellano la mia giornata e che, al solo cenno dei miei occhi, ruberebbero la tua anima per portarmela in dono.
Ma posso amare con l'inganno? Posso amare chi non è deciso all'amore e alle sue conseguenze? E allora rimango Fata della Notte aspettando incauta sulla porta del mio faro, che il sole non risorga per poterti chiedere di non farmi soffrire ancora.
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