Ero con Arianna quella sera.
Sdraiata sul Letto, giocavo col suo Diario di Scuola,
mentre lei si truccava nel piccolo specchio Antico
appoggiato alla parete di Legno Scuro
nella Piccola Camera Soppalcata.
Mi incantavo a vedere le Ombre
che riusciva a disegnare sul Muro mentre, muovendosi,
oscillava le sue braccia definite, nell'Aria circostante,
spostando dolcemente la Testa per scansare i Capelli
che le accarezzavano il Viso.
Avevo appena finito di incollare una piccola tasca
fatta con la carta trasparente delle sigarette,
in una pagina completamente vuota.
Ci avevo inserito dentro del Tabacco da Sniffo alla Pesca.
Lo avevamo comprato insieme per Starnutire.
Adoravo quel Gesto Particolare che faceva con i Fianchi
per rimettersi a posto i pantaloni,
quando questi le calavano troppo sotto le Ossa,
sporgenti e spigolose, del Bacino.
Sorridendo, continuavo a Scrivere.
Matteo era puntuale come al Solito.
Si era gettato sul letto senza che lo avessi visto,
mettendomi paura come al solito e facendomi solletico.
In poco eravamo fuori in via Garibaldi e nella Notte
confondevamo le nostre Anime con il Buio.
Salimmo velocemente le scale,
scherzando come sempre, di qualsiasi cosa vedessimo.
La casa era calda e accogliente, Candele Profumate Accese,
un Ragazzo stava declamando in Latino
delle Poesie dell'Aretino Pietro.
La serata andava avanti senza troppi impedimenti,
ma avevo dentro quel disagio di una Liceale Matematica goffa,
in mezzo ad eruditi letterati del Classico.
Così scivolai sul balcone, fuori dalla finestra,
senza essere vista.
La Luna era molto più accomodante di tutte quelle persone
così celebrali e poco carnali che erano in sala.
Arianna mi cercava, non era da me sparire.
Mi trovò appoggiata alla balaustra di Ferro Grigio,
scrutare il cielo contando le Nuvole.
Mi abbracciò da Dietro,
notai le sue Dita lunghe e magre salire dai fianchi
alla mia Pancia. Le presi una Mano continuando a star ferma.
Non avevo tanta voglia di parlare,
anche se lei continuava ad infastidirmi con mille discorsi.
"Cazzo c'hai Ash?"
Mi girai di scatto guardandola negli Occhi che sapevano di Terra,
che così Brillanti e Curiosi mi scrutavano.
Mi avvicinai lentamente alle sue Labbra,
sicura di uno schiaffo o di una spinta lontano da lei.
Si lasciò baciare dolcemente,
sapeva di Vino, di Fragole e Biscotti,
sapeva di Buono, sapeva di quella Vita Pulsante
che mancava così Profondamente a tutta quella Gente.
Quando mi sfiorò il Seno ebbi un brivido,
e le morsi la Bocca ridendo. Era tutto così Semplice,
di una Naturalezza quasi Innata.
Aprì gli Occhi all'ennesima risata.
Li ci accorgemmo che Matteo stava scendendo le scale
della Piccola Casa in muratura. Se ne stava andando.
Ci guardammo sbigottite, senza capire.
Tornammo a casa molte ore dopo, da Sole,
correndo e facendo ruote, alle due di notte,
per le strade del Corso, a quell'ora completamente deserte.
Bevemmo la fine della bottiglia di Rum che avevamo con noi,
prima di salutarci.
Un bacio ancora e la lasciai sulla porta di casa,
incamminandomi per i vicoli della Città,
trascinandomi verso quelle vie che conoscevo
forse meglio di quanto potessi fare con me stessa.
Matteo era seduto davanti al mio Portone.
Mi avvicinai come al solito, chiedendogli che accadeva.
Ricordo solamente il dolore di un Pugno al Viso
e il sapore del Sangue fra le Labbra.
Incassai senza reagire.
Non era da Matteo comportarsi così, lo lasciai fare.
Senza parole se ne andò sparendo nella Notte.
Pochi giorni dopo seppi che finalmente si era deciso,
che nessuno aveva mai capito quale era la motivazione
che lo teneva ancora in questa Piccola Città.
Si era trasferito dove poteva trovare un Lavoro sicuro.
Aveva salutato tutti abbastanza di fretta
mentre faceva i bagagli e li caricava nella Golf Nera
che ci aveva accompagnato dovunque quell'Estate.
Era convinto di poter trovare la sua vita altrove.
Abbassai lo sguardo calciando i ciottoli che c'erano
sulla strada davanti alla porta di casa.
Nella cassetta delle Lettere trovai una pagina di Diario
piegata più volte. La aprì e ne lessi il contenuto.
"Grazie ... M."
2 commenti:
Posso dirti solo ti capisco?
Un abbraccio
http://ouverture60.blogspot.com/2011/04/velenoso-desiderio-lesbo.html
Posta un commento