Fermo i miei Capelli Corvini
alle Spille dei tuoi Ricordi.
Cingo la mia Vita del Corpetto
delle tue Emozioni.
Accarezzo la mia Pelle
con calze di Pura Sensazione.
Trucco i miei Occhi
dell'assenza delle Lacrime che hai tolto.
Aspetto di essere Disattesa,
di ogni mia Aspettativa.
Attendi su Lenzuola umide
della nostra Disinibizione, un accenno di Complicità.
Le tue Mani come in un Rito,
sciolgono i mille Nodi dei Miei Pensieri.
E riesco nuovamente a vedere il Disegno,
nel suo insieme e da un'altra Prospettiva.
Ho Fame di te,
il mio Stomaco urla ancora dopo quella Notte.
E non riesco a mangiare nulla
che non abbia il tuo Sapore.
Sorrido alle Mille Domande,
che sconvolgono la mia Solitudine Ancestrale.
Rimango distante a guardarti,
Prezioso Cristallo dalla Luce Ineguagliabile.
Tremo al Pensiero di poterti Toccare
e sentire ancora il tuo Sapore Morire sulle Labbra.
Vibra l'Anima in un unico Assolo,
senza che nessuno abbia preannunciato la Musica.
Come la Notte, Silenziosamente,
arrivo sulla tua Pelle.
La bacio lentamente come ti Piace,
ti muovi sorridendo nei tuoi Sogni.
Siedo sulla finestra accanto al tuo Letto,
rapita completamente dalla tua Serenità.
Un Angelo brilla di Luce propria
e io non so cosa è giusto che Sia.
Carezzo quindi i tuoi Respiri
e ripongo i miei Desideri nella tua Scatola.
Ritorno sui Tetti delle Case
scomparendo alla Luna di una nuova Sensazione.
1 commento:
Là sui tetti della case una volta abitava un mondo ormai lontano.
Un mondo che si fonde tra i mattoni di una casa e con lui mille ombre che si muovono furtive,scansandolo, temendolo, nascondendosi tra le fughe per non avvisare della loro presenza.Lentamente la lama riluce dal suo fodero riflettendo gli occhi che vi guardano attraverso.
Difficile muoversi tra i mattoni che si stanno coprendo di asfalto pesante.
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