Guardo me stessa al di fuori del mio Corpo,
nella freddezza dei tuoi Assenti Intenti.
Un Giocattolo Rotto di cui è inutile
tentare di rimettere insieme i Pezzi.
Vorrei chiudere in una Stanza
tutto quello che mi aspetto dagli altri.
E segregarlo Eternamente,
Scordandolo.
Per poi utilizzare gli altri solo per Piacere,
senza preoccuparmi del loro Sentire.
Ma è sempre mia la Testa sbagliata,
sempre mio il Dolore della Concezione.
La leggerezza non è nei miei Gesti,
in alcuno di Essi, anche il più Semplice.
E giaccio qui nella Costernazione degli Eventi
nella stessa Gabbia che in pochi giorni ho Creato.
Inerme.
Quasi senza Respiro alcuno,
con Bagaglio di mille Domande che non ti porrò.
Sarebbe inutile esprimere le mie Sensazioni
per qualcosa che non può diventare Vero.
Per qualcosa in cui non hai messo in gioco Te Stesso
ma solo la volontà di essere Sereno.
E chiudo per l'ennesima volta la Scatola.
All'appello iniziano a mancare vari oggetti.
Decido così di riempirla con i miei Sogni di ieri,
quelli che ti hanno messo Paura e che ti hanno Allontanato.
L'iniziare qualcosa, il rispetto per le persone
va oltre, a volte, alle nostre intenzioni. A noi stessi.
E mi accorgo di desiderare ancora l'impossibile,
di star male per qualcosa che non mi Appartiene.
Perché sono stata solo il gioco di una notte,
fin quando s'è rotto.
Irrimediabilmente.
3 commenti:
Tutti i giochi si rompono, prima o poi.
Ma a spesso i giocattoli, anche se rotti, mantengono il loro fascino.
Continua a giocare.
Continuo a Giocare. Ho rimesso in sesto alcuni pezzi ... Non posso fare a meno di Giocare. Sono troppo belle le sue Mani ...
...e stasera mi va di brindare.
A tutti i giocattoli rotti.
A te.
A me.
Grazie
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