Stanca. Ero riversa sulla sedia.
Notavo il mio petto alzarsi velocemente.
Tutto quel ballare mi aveva elettrizzato
e mi serviva un momento per riprendere le redini.
Ho riso tutta la sera, danzato a modo mio.
Con mio estremo piacere, sono stata anche invitata.
Proprio una serata incantevole.
Un po' di quelle che si vedono nelle fiabe,
dove tutti sono contenti con un bicchiere in mano
e fanno discorsi futili e semplici.
Tu eri la.
Non c'era un sorriso sul tuo volto,
la tua espressione seria era la nota stonata in tutta la serata.
Avrei voluto capire cosa ti passava per la mente,
ma venivo rubata di continuo dalle persone
che volevano immergersi nella mia allegria.
Con un occhio ti guardavo,
sbagliando qualche passo, pensavo,
sorridendo distrattamente, non capivo.
La serata era ormai alla fine,
la bianca neve ricopriva i pini norvegesi fuori della villa,
il fiume di gente si apprestava alla porta.
Mi sono seduta, sistemando il tacco della scarpa.
Alzando lo sguardo, eri sparito.
Contemporaneamente alzai le spalle,
in un gesto involontario,
scrollandomi di dosso il mio pensiero di te.
Quando rialzai nuovamente la testa
eri dinnanzi al mio viso.
Nascosto nel tuo cappello a falde,
mi hai preso il viso fra le mani.
Le tue dita toccavano leggermente il mio collo,
i palmi abbracciavano il mento,
i pollici gli zigomi.
"Buon Natale"
mi sussurrasti, lasciando scorrere
le tue dita sul mio volto.
Non so quanto quella sensazione mi sia rimasta addosso.
Sentivo ancora le tue dita,
la foto del tuo sorriso nella mia testa,
quello sguardo dolce dagli occhi socchiusi
che riservavi solo alla tua ragazza.
Inclinasti leggermente la testa
verso destra e in un secondo
tutto finì.
A volte mi chiedo come possono rimanermi dentro
attimi del genere e scivolarmi addosso
ore e ore di vita.
Forse so cogliere l'essenza delle persone
e questa si manifesta per caso
in piccoli secondi sparsi nel tempo della vita.
Forse non comprendo il senso della vita
e nuovamente mi perdo in tutto ciò
che effettivamente non è.
Mi ricordo ancora che sorrisi
e rimasi a guardare le punte delle mie scarpe da ballo nere
brillare alle luci dell'alba.
Notavo il mio petto alzarsi velocemente.
Tutto quel ballare mi aveva elettrizzato
e mi serviva un momento per riprendere le redini.
Ho riso tutta la sera, danzato a modo mio.
Con mio estremo piacere, sono stata anche invitata.
Proprio una serata incantevole.
Un po' di quelle che si vedono nelle fiabe,
dove tutti sono contenti con un bicchiere in mano
e fanno discorsi futili e semplici.
Tu eri la.
Non c'era un sorriso sul tuo volto,
la tua espressione seria era la nota stonata in tutta la serata.
Avrei voluto capire cosa ti passava per la mente,
ma venivo rubata di continuo dalle persone
che volevano immergersi nella mia allegria.
Con un occhio ti guardavo,
sbagliando qualche passo, pensavo,
sorridendo distrattamente, non capivo.
La serata era ormai alla fine,
la bianca neve ricopriva i pini norvegesi fuori della villa,
il fiume di gente si apprestava alla porta.
Mi sono seduta, sistemando il tacco della scarpa.
Alzando lo sguardo, eri sparito.
Contemporaneamente alzai le spalle,
in un gesto involontario,
scrollandomi di dosso il mio pensiero di te.
Quando rialzai nuovamente la testa
eri dinnanzi al mio viso.
Nascosto nel tuo cappello a falde,
mi hai preso il viso fra le mani.
Le tue dita toccavano leggermente il mio collo,
i palmi abbracciavano il mento,
i pollici gli zigomi.
"Buon Natale"
mi sussurrasti, lasciando scorrere
le tue dita sul mio volto.
Non so quanto quella sensazione mi sia rimasta addosso.
Sentivo ancora le tue dita,
la foto del tuo sorriso nella mia testa,
quello sguardo dolce dagli occhi socchiusi
che riservavi solo alla tua ragazza.
Inclinasti leggermente la testa
verso destra e in un secondo
tutto finì.
A volte mi chiedo come possono rimanermi dentro
attimi del genere e scivolarmi addosso
ore e ore di vita.
Forse so cogliere l'essenza delle persone
e questa si manifesta per caso
in piccoli secondi sparsi nel tempo della vita.
Forse non comprendo il senso della vita
e nuovamente mi perdo in tutto ciò
che effettivamente non è.
Mi ricordo ancora che sorrisi
e rimasi a guardare le punte delle mie scarpe da ballo nere
brillare alle luci dell'alba.
5 commenti:
Sai cogliere l'essenza delle persone, vero, ma c'è dell'altro. Come ti ho detto tante volte, tu le persone le attiri come una calamita.
E lo fai semplicemente, spesso senza rendertene conto, con un sorriso o semplicemente essendoci. Perchè non è importante quello che si fa, è importante ciò che si è.
Un bacio... no, meglio: una linguaccia!
Tanti auguri cara Asha....
che sia per te un sereno e magico Natale...
Un bacio.
riesco a cogliere l'essenza delle persone...
mi fai pensare,
se anche io cogliessi l'essenaz delle persone che ho attorno, esse sarebbero mie,io non mi sentirei sola..
io ti ringrazio per quello ch escrivi
Che spettacolo...sembra una scena rubata a un sogno.
E' magia, come del resto lo sono sempre le tue parole.
Sono momenti rari quelli che sembrano usciti da una favola. Ci si sente speciali, orgogliosi nella nostra vulnerabile allegria. E siamo belli. Irresistibili. E l'universo ci contempla e si innamora di noi...
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