sabato, dicembre 05, 2009

Precludersi alla Luce

E' questo ciò che ci manca, che ci è mancato.
Non potersi toccare, fondere i nostri odori,
rapire i sapori con le dita,
colorare intorno a noi le nostre essenze oscure.

Di questo dolore siamo portatori,
perché la nostra pelle si incontrò
e sappiamo profondamente la potenza
di tale collisione.

Ogni volta più difficile il distacco,
ogni passo di lontananza aumentava il malessere
che padrone cresceva nelle nostre anime
alimentando qualunque tipo di emozione negativa.

Prese possesso di noi la gelosia,
mai provata prima a quei livelli.
La condivisione di tutto ciò che eravamo stati
fino a quel momento non era più possibile.
Perché avevamo scelto e ciò che avevamo fatto
non comprendeva la nostra unione.

Accecati dal dolore, fomentati dalla gelosia,
istigati dalle parole degli altri,
aizzati dal cumulo di sensazioni negative interne,
abbiamo lacerato quello che di più caro avevamo.

Noi stessi.

E come io sono stata lama per la tua pelle,
tu lo sei stato per la mia.
E' caduto il rispetto, la sincerità e l'unione,
come animali ci siamo presi varie volte,
lasciando all'istinto la prima mossa,
subendo nella carne la nostra rabbia.
Annientandoci.

Come bestie ferite ci siamo ritirati
in un forzato silenzio,
ci siamo continuati a percepire sospirando
e ritemprando i nostri umori.
Abbiamo autonomamente, questa volta,
inciso di rune il nostro corpo
per ritrovare, di nuovo
nel dolore, il piacere di un'emozione nostra.

E' vero, non possiamo dire addio a tutto questo.

Quando il sangue si mischia, rimane dentro
e pulsa fino al cuore, dandogli forza e vita.
La stessa forza che permette giorno dopo giorno
di continuare a respirare,
di aprire gli occhi al mattino.

Non è vero che non si sceglie chi si ama.

Le alchimie interne la fanno da padrone,
l'affinità di pensiero conduce la mano,
il battito del cuore all'unisono fa muovere i passi,
ci si nutre dell'altro giorno dopo giorno,
gustando ogni sublime sapore dell'altro.

Non esiste il No sulle labbra,
il mondo sparisce intorno a noi,
colorandosi di ciò che desideriamo.

E questo lo ricordo perché è stato.
E ho imparato che non esistono limiti non valicabili.

Dicevamo che la perdita di qualcosa
ci fa capire effettivamente cosa si aveva in mano o accanto
con il rischio poi di ghettizzarlo e precluderlo alla luce,
una volta che la paura prende il sopravvento.

Non sono mai valsa così tanto.
Te l'ho sempre detto.

Un mio amico mi disse: "Non sono nessuno e nulla voglio essere"
capii dopo il senso delle sue parole.

Parole che ora mi rimbombano dentro come eco di spari.

6 commenti:

myimmortal ha detto...

Che meraviglia le tue parole...sono affascinata dal tuo modo di comunicare le emozioni,complimenti. n_n

Anonimo ha detto...

ma che blog bellissimo!! sei brava davvero!! complimenti. hands

Duca Nero ha detto...

"Non sono mai valsa così tanto..."

Non è passato.
Vali.

"...nulla voglio essere"

E invece sei.
Tutto.

Julien Sorel ha detto...

Scelte,scelte di non viversi per mille e mille motivi,forse nessuno,forse solo la paura che possa funzionare,che lascia nel sangue quell'eterno senso di essersi posseduti incondizionatamente anche per un solo istante....Tan un minuto.....

Asha Sysley ha detto...

Mille e mille motivi, forse nessuno. Forse solo stupidità, forse solo pensiero che sarà per sempre a non farti vedere oggi, ma solo l'eterno.
Ed è questo senso di eterno che ho dentro. Un solo istante, Tan un minuto.

Ormoled ha detto...

Asha hai detto niente, il contatto è una cosa splendida, per quanto non frequente possa essere è una cosa super (come dicono i tedeschi), immagino che ti sia mancato, e che ti manchi. soprattutto con le sensazioni che descrivi.
Essere nulla? è una scelta e come tutte le scelte ha dei pro e dei contro, è un combattere, forse peggio di una guerra.
ciao