martedì, ottobre 20, 2009

Troppo stanca per riprendere in mano il mio strumento,
per adattare nuovamente la testa alle note
e ai lunghi spartiti che un tempo costellavano
quella che osavo chiamare camera.

Sfiduciata per riaffacciarmi alla vita sociale
e intraprendere nuove conoscenze.
Per tirare fuori il meglio di me stessa
e poi disattendere gravemente
le aspettative e le pretese delle persone.

Ingannata dai miei stessi sogni,
muovo ora mi miei passi in un futuro incerto
volto solamente alla mia sopravvivenza
e alla nuova e buona vita dei miei figli.

Credo che effettivamente arrivi il momento
in cui puoi lasciare scivolare dalla mani la tua arma,
lasciarla cadere inesorabilmente a terra e scegliere.

Scegliere se attendere il nemico
o
se lanciarti contro la sua arma a cuore aperto.

In questo momento sto solo lasciando a terra lentamente
i miei sogni, le mie aspettative per il futuro,
la mia convinzione che esistano veramente degli amici,
che l'amore esista e possa perdurare nel tempo.

E in questa incapacità totale di essere
quello che ostinatamente e ostentatamente
ho cercato di essere,
mi ritengo fortunata nel non aver bruciato
in una tiepida fiamma,
tutto quello che ho costruito in passato.

Ed è molto, fidatevi, molto per chiunque altro.

Devo solo tornare ai miei vestiti di scena,
devo solo indossare nuovamente quegli abiti che rifiutai
con gran clamore del pubblico non pagante.

E mi vedranno a testa bassa calzarli,
vedranno in mio sorriso di fronte ai loro stupidi discorsi,
vedranno quello che vogliono vedere.
E in più, saranno felici.

A volte mi chiedo se la felicità di una persona
valga la sofferenza di tante altre.
E poi scuoto la testa e mi dico che tutta la mia vita
è stata implementata su questa regola
e che la mia gioia non è mai valsa così tanto.

E guardo gli occhi di mio figlio chiudersi lentamente
mente gli accarezzo i capelli color grano
strisciando con un dito dalla fronte alla punta del naso.
Si addormenta sereno e fiducioso della mia protezione.

Ma non sa che sono proprio io ora
che ho bisogno di lui, del suo calore.
E gli avvolgo le gambine fra le mie braccia,
poggio la testa sulla sua schiena per sentirlo respirare.

Solo questo ora mi da pace.

4 commenti:

Duca Nero ha detto...

Sono i sogni a morire, non l'amore.
Ma forse nemmeno i sogni muoiono mai del tutto.

paperinik ha detto...

Grazie per aver dato voce anche al mio cuore e alla mia condizione...

UIFPW08 ha detto...

Ho ascoltato le tue parole, le ho viste tremare. Ho ascoltato il silenzio ed ho atteso, ho visto l'amore d'una carezza sincera, il sorriso di un figlio nella dolcezza della sera..ho chiesto conforto..che ho avuto. Quelle mani non hanno bisogno di vendetta per recitar la vita, quegli occhi, non hanno bisogno di lacrime per destar perdono, non hai nulla da velare per chi non merita sorriso.

Bruno Reani ha detto...

La "felicità" di una persona vale quanto quella degli altri.(Giusta o sbaglita che sia).