che accompagna le mie interminabili giornate
che riecheggia dentro di me, per non lasciarmi,anche in momenti inopportuni, come questo.
Vorrei dichiarare fermamente, che tutto ciò non è conforme
al normale modo di essere, che dovrebbe avere una persona retta
nei confronti della vita.
Questo è un Delirio.
Ragionando a lungo sono riuscita a capire che la mia
è una Bulimia di altro tipo. Non Specifico, per l'appunto.
La mia è una fame di emozioni che non è placabile
se non con un insieme di eventi e di brividi,
dominazioni e concessioni, parole e silenzi.
Il mio sentirmi sempre vuota, sterile, una pagina bianca,
fa si che questa mancanza, aumenti all'ennesima potenza.
Debbo nutrirmi, ne ho bisogno, una volontà costante.
Parte da dentro, si estende, mi invade.
E' un'estrema sensazione di dolore che si trasforma
in frustrazione fisica, autolesionismo e apatia.
In quei momenti cambio completamente il mio modo
di essere, di agire, di desiderare, di muovermi.
E' un violento divenire, una cacciatrice con la sua preda,
bramo, sento l'odore, il bisogno,
la forza, l'ardore e assaporo le sensazioni.
Grida il mio stomaco, provando turbamento crescente.
A piccole briciole, purtroppo, non mi abituo facilmente.
E tutto ciò che mi viene ripetuto in modo identico, senza mutare,
che mi viene elargito con parsimonia e con una completa
inconstanza nel tempo, per me perde di valore.
Voglio un lait motive
che mi porti a scalare la vetta del mio Delirio
per arrivarne esausta, dissolta nell'aria e nel Pensiero,
stremata nel Fisico, provata nella Animo,
distrutta nel Cuore, bruciata e tatuata nella Pelle.
Ho bisogno di percorrere l'annientamento del mio essere,
per ricomporlo perfettamente fra le tue mani,
per lasciarti usare il mio corpo come io voglio
nel mio Delirio, utilizzare te come mezzo del mio piacere,
come mezzo per sfamare le mie emozioni e sensazioni.
Il mio desiderio è in contrasto eterno col mio Essere,
ho necessità di essere domata, che le mie fantasie possano
essere tenute a bada e rilasciate con fare sapiente,
come un Negromante doma le Anime Dannate,
per non sconvolgere e travolgere ogni cosa nel loro equilibrio,
generando solamente caos e un veloce bruciare.
Sapientemente distillata come il più
costoso e raro degli elisir,
posta nelle mani di colui che sa come poterlo creare,
devo assaporare il mio Essere, farlo emergere,
per poi bramare, brandire e placare il suo desiderio
aumentando il mio.
Ho fame. E' un Delirio Eterno mai appagato.
il sangue nelle vene ribolle ed emerge,
il suo odore è percepito dal mio corpo,
spalmato sulla mia pelle, leccato dalla mia Anima.
5 commenti:
Ciao cara Asha,
bellissimo post, come sempre...
Sei una donna davvero speciale.
Ti auguro un ottimo week end, io stasera parto per il mare... tempeste ed uragani in arrivo...
un abbraccio virtuale.
Perdonami ma ho problemi a commentare da oren qui pero'va :)
un bacio STELLA MIA ed io pasteggerei molto volentieri :)
Capisco. L'adrenalina per sentire, per sentirsi vivi, per sentirsi esistere. L'adrenalina di un attimo, meglio che niente. Un attimo che va ripetuto, che ha bisogno di essere ripetuto. Certi vuoti non si possono sopportare, non ha senso sopportarli all'infinito. Allora, meglio l'illusione di un attimo, pur consapevoli che di illusione si tratta, che poi il vuoto si ripresenterà tale e quale a prima. E allora di nuovo un ulteriore attimo di illusione a placarlo. Un circolo vizioso, una giostra che gira come impazzita. Con se stessi sopra, non in grado di scendere. con la testa che gira, con la nausea che entra nello stomaco.
Capisco. Lasciarsi girare senza giudicarsi, almeno. Cercando di capire le dinamiche, cercando di dare un nome al vuoto, cercando di esplorarlo per riempirlo di luce, la luce della consapevolezza. Come alleato il tempo. Nulla è per sempre.
Ciao
Luciano
Anche i miei desideri sono in contrasto eterno con il mio essere. E' un tormento di cui non riesco fare a meno.
Canzone d'amore cannibale
So che ti ritroverò
non potrai sfuggirmi
mia è l'immaginazione
catturato come un insetto e trafitto
immobilizzato spaventato rassegnato
comunque sarai
lì
farò di te quello che non vorrai
con calma mi appresterò a divorarti
l'amore non lascia niente sul piatto
neanche le chele.
Ti avrò mangiato e succhiato
svuotato
- non vorrei tuttavia che tu soffrissi
vorrei che godessi anche tu
della felicità immensa
dì essere cibo.
Donatella Bisutti
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