sabato, dicembre 20, 2008

Estemporaneo.

E il mio cuore perde un battito, mentre con il pollice della mano accarezza un bicchiere di whiskey ghiacciato.
Lo sguardo è rivolto nel fuoco, in quelle calde braci che ora riscaldano solo le mie ginocchia.

Scendo dalla sedia, siedo atterra sul parquet.
Quasi posso sentire il tuo profumo... posso farlo, posso ricordare, lasciarmi andare.

L'alcool offusca per un attimo i miei pensieri, riesco a ricordarti.
Al freddo di quella sera, la tua pelle era accarezzata dal calore di un fuoco scoppiettante.
Brividi scorrevano lungo la tua pelle a causa del freddo che comunque v'era dentro la stanza e delle mie mani che curiose ti studiavano.

Ti piaceva innarcare la schiena, rilassare la testa all'indietro sorreggendo il tuo corpo con gli avambracci. In questo modo, con le gambe, m'abbracciavi e ti lasciavi, impudente, scoprire.

Avrei potuto passare ore solo ad osservarti e raramente poggiare un dito dapprima nel tuo ombelico, poi ancora lungo i fianchi. Adoravo la reazione della tua pelle al mio tocco.

Estasiata guardavo il tuo volto, riverso all'indietro, la posizione dei muscoli del collo, le tue labbra carnose che ai miei gesti si schiudevano.

E il mio cuore perde un battito ritornando alla mia stanza, a quel camino che tante sere era stato la nostra unica luce, il nostro effimero calore.

Ardente ora brucia in gola il delizioso nettare che riesce a spegnere i miei pensieri. Potrei ancora sentire il tuo odore, le tue labbra sanguigne schiudersi, le tue risa al miei gesti.

Sposto gli occhi dal camino. Sei li sul letto che dormi. M'è parso eterno quest'attimo di solitudine, ma quel che più brucia è che ti guarderò dormire finchè all'alba non ti sveglierai, distratta cercherai i tuoi trucchi nella borsa, fumerai una sigaretta appoggiata alla finestra e sinuosa mi lascerai osservarti andar via.

Quante volte t'avrei supplicata di portar via con te anche il tuo ricordo, ma come reo pasto lo serbo nel mio stomaco per ogni volta che la mia anima vorrà cibarsene e il mio corpo soffrire di un dolcissimo dolore.

2 commenti:

Lorenzo ha detto...

Sei pura emozione...
anch'io ti leggo sempre
e confesso
vorrei essere il lui di cui parli
ma chi non lo vorrebbe?
esco dal silenzioso seguirti e mi aggiungo come tuo lettore. se lo farai anche tu sarà quasi come avere fatto sesso, per ora col cervello...

NERO_CATRAME ha detto...

Malinconico silenzio di un ricordo sull'orlo di un bicchiere .Un tuffo nell'alcol per dimenticarne il sapore,e per esaltare quello della carne.