Aveva le scarpe pulite.
Converse bianche, lacci gialli.
Anche Lui, che non faceva altro che fissarla,
indossava un paio di Nike rosse, slacciate.
L'altra aveva i jeans arrotolati più volte,
meticolosamente precisi sopra a dei mocassini.
La più elegante indossava pantaloni neri, top nero
e degli stivaletti. Quando si piegò per prendere qualcosa nella borsa,
risi sui suoi calzini verde acido.
La bimba saliva con un piede sull'altro,
ammazzava il tempo sporcandosi le scarpine rosa confetto.
Il signore accanto alla finestra sembrava un ragazzo,
scriveva un libro al suo notebook, parlava di Anna,
un racconto di una bambina.
L'anziana signora si era addormentata piegata su se stessa,
aveva appoggiato il piede sulla borsa, si sarebbe svegliata
se qualcuno avesse provato a sfilargliela.
Avevo cambiato prospettiva,
ero seduta a terra mentre il volo Ciampino - Bergamo
era in ritardo di 40 minuti.
"Inutile fare la fila in piedi, e poi sono stanca"
Avevo pensato mentre mi sedevo con le spalle al muro.
Con un sorriso ti sei accucciato accanto a me.
"Stanca?" - "Veramente tanto direi ..."
Ho battuto il palmo a terra, come fosse un letto morbido,
invitandolo a sedersi.
Alzando le spalle e conservando il sorriso lo fece.
Non ricordo precisamente di cosa parlammo,
ma ero serena. Come dopo una sbornia,
le parole venivano fuori tranquille, senza misteri.
Sua sorella con le bimbe, che gli mancavano,
la mamma nel paese a sud che vedeva veramente di rado,
il giorno dopo sarebbe sceso con la macchina.
"Poliziotto??? Non ti ci facevo sai? Sei simpatico ..."
"Dici che ce ne sono anche di antipatici? E' il lavoro
che ci rende tali e spesso avete anche ragione..."
E non smettevamo di sorridere
neanche quando l'aereo mi faceva stringere lo stomaco,
un po' per la paura di volare da sola, un po' per i pensieri.
"Un po' d'aria no??" e mi regolava il piccolo flusso,
per un attimo ho pensato di poter rinascere.
"Rivista Signora?" - "Ma si dai, prendiamola,
tanto la Rayanair scrive tutto in Norvegese ...
al massimo ci facciamo quattro risate con le immagini ..."
E mentre sfogliavo la rivista commentavamo le immagini,
sognavamo i posti che erano illustrati
e ci chiedevamo se davvero un posto così esiste.
"Guarda ... Il Colosseo dall'alto che spettacolo ..."
eri vicino al finestrino, appoggiandomi alla tua spalla,
lo spettacolo che la notte dall'alto ci prospettava era meraviglioso.
"Ti aspettano all'arrivo? Se vuoi posso accompagnarti..."
T'avrei detto si, veramente.
"No, mi attende una collega. Ti ringrazio. Sei gentile"
Ha atteso che scendessi anche l'ultima scala per fare assieme
ancora 200 mt.
Poi mi ha preso per un braccio, m'ha baciata e salutata.
L'ho visto andare via, s'è girato prima di scomparire dietro
il Gate n.17
Sono giorni che mi sento così per non avergli chiesto il numero.
A volte le persone capitano sulla tua strada,
forse sono Angeli che cercano di addolcirti quel attimo
in cui ti senti sperduta e acquisti nuova forza.
Però mi manca il suo sorriso dolce e il suo essere confortante.
Che stupida.
Converse bianche, lacci gialli.
Anche Lui, che non faceva altro che fissarla,
indossava un paio di Nike rosse, slacciate.
L'altra aveva i jeans arrotolati più volte,
meticolosamente precisi sopra a dei mocassini.
La più elegante indossava pantaloni neri, top nero
e degli stivaletti. Quando si piegò per prendere qualcosa nella borsa,
risi sui suoi calzini verde acido.
La bimba saliva con un piede sull'altro,
ammazzava il tempo sporcandosi le scarpine rosa confetto.
Il signore accanto alla finestra sembrava un ragazzo,
scriveva un libro al suo notebook, parlava di Anna,
un racconto di una bambina.
L'anziana signora si era addormentata piegata su se stessa,
aveva appoggiato il piede sulla borsa, si sarebbe svegliata
se qualcuno avesse provato a sfilargliela.
Avevo cambiato prospettiva,
ero seduta a terra mentre il volo Ciampino - Bergamo
era in ritardo di 40 minuti.
"Inutile fare la fila in piedi, e poi sono stanca"
Avevo pensato mentre mi sedevo con le spalle al muro.
Con un sorriso ti sei accucciato accanto a me.
"Stanca?" - "Veramente tanto direi ..."
Ho battuto il palmo a terra, come fosse un letto morbido,
invitandolo a sedersi.
Alzando le spalle e conservando il sorriso lo fece.
Non ricordo precisamente di cosa parlammo,
ma ero serena. Come dopo una sbornia,
le parole venivano fuori tranquille, senza misteri.
Sua sorella con le bimbe, che gli mancavano,
la mamma nel paese a sud che vedeva veramente di rado,
il giorno dopo sarebbe sceso con la macchina.
"Poliziotto??? Non ti ci facevo sai? Sei simpatico ..."
"Dici che ce ne sono anche di antipatici? E' il lavoro
che ci rende tali e spesso avete anche ragione..."
E non smettevamo di sorridere
neanche quando l'aereo mi faceva stringere lo stomaco,
un po' per la paura di volare da sola, un po' per i pensieri.
"Un po' d'aria no??" e mi regolava il piccolo flusso,
per un attimo ho pensato di poter rinascere.
"Rivista Signora?" - "Ma si dai, prendiamola,
tanto la Rayanair scrive tutto in Norvegese ...
al massimo ci facciamo quattro risate con le immagini ..."
E mentre sfogliavo la rivista commentavamo le immagini,
sognavamo i posti che erano illustrati
e ci chiedevamo se davvero un posto così esiste.
"Guarda ... Il Colosseo dall'alto che spettacolo ..."
eri vicino al finestrino, appoggiandomi alla tua spalla,
lo spettacolo che la notte dall'alto ci prospettava era meraviglioso.
"Ti aspettano all'arrivo? Se vuoi posso accompagnarti..."
T'avrei detto si, veramente.
"No, mi attende una collega. Ti ringrazio. Sei gentile"
Ha atteso che scendessi anche l'ultima scala per fare assieme
ancora 200 mt.
Poi mi ha preso per un braccio, m'ha baciata e salutata.
L'ho visto andare via, s'è girato prima di scomparire dietro
il Gate n.17
Sono giorni che mi sento così per non avergli chiesto il numero.
A volte le persone capitano sulla tua strada,
forse sono Angeli che cercano di addolcirti quel attimo
in cui ti senti sperduta e acquisti nuova forza.
Però mi manca il suo sorriso dolce e il suo essere confortante.
Che stupida.
5 commenti:
mmmmh !!! mi piace !!!!
Angeli di passaggio che addolciscono il nostro cammino ....
Si Amor Mio. Non posso pensare altro. Era li per me. In quel momento, in cui ho tremato prima di oltrepassare il Gate e stremata mi sono seduta a terra, per smettere di tremare. Ho acceso la musica, ma non riuscivo a calmarmi. Un'insolita fobia. Stanchezza. E lui. E tutto è passato e quanto ho riso tesoro. E sono arrivata a Bergamo che neanche ci credevo e appena lui è sparito è arrivata Valeria. E non sono mai stata sola. Ed è stato il mio Angelo corriere. Non so neanche il nome. Ma si. Mi manca. Quella serenità che mi ha dato, mi ha fatto essere forte fino al ritorno!
bello,un bell'incontro.
Si ti rimarrà dentro-
Un lumino per te anche stasera
le emozioni vanno sempre pesate. è per questo che a volte ti sembra che quel giorno pesi più di una vita, o che una vita non valga quel giorno.
Scusa l'intrusione,sono pasata per caso e non ho potuto fare a meno di leggerti.
Le tue parole mi hanno rincuorata.
Malgrado non sia successo a me,mi sento felice,sapere che possa capitare così tanto...
Un pò tutti avremmo di bisogno di un incontro simile,malgrado gli amici a volte facciano di tutto per farti stare bene,non basta..
Anche se sai che tecnicamente ne avanza pure dal loro dovere..
Veramente fantastico questo post.
Un bacio.
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