sabato, febbraio 06, 2010

Some Holy War

Estebann era intento a preparare uno spuntino,
mentre asciugavo i miei capelli corvini, pensando.

Sono stata in silenzio tutta la serata,
sicuramente c'è stato chi ha colto il mio malessere
ma ha ascoltato senza agire.

Sai, sono capace di grandi slanci euforici
e di forti ricadute, così grandi da lasciar turbati.

Ma questo veleno che mi viene instillato sulle labbra
non porta via il sapore di ciò che affligge l'Anima.

Forse sono io che dovrei prendere la vita
in modo più lieve e superficiale.

"Non c'è soluzione, devi accettare"
mi ripeteva ieri sera Giancarlo guardandomi negli occhi.
"E' una battaglia che non puoi vincere"

E il respiro mi si sbloccava nello stomaco.

So quando è così perdo la mia capacità di ragionare
e la notte si fonde al giorno
creando un eclisse nella mia razionalità.

Abbandono la comunicazione e la bonarietà,
prende il sopravvento vendetta ed opportunismo.

E questo non devo permettermelo,
non sono così e non voglio che sia.

Quindi incido ancora le mie braccia,
svetta il rosso veleno dalla carne bianca,
le dita plasmano ricordi passati in scie musicali,
le testa s'annebbia e l'ebrezza prende il sopravvento
a questo morso che ho nello stomaco.

E' l'unico modo che ho per spegnerti,
mio amato pensare.

1 commento:

Lorenzo ha detto...

un modo come un altro per non morire.
e non voler morire è già qualcosa...