Le tue Mani morbide. Calde.
Su questa Pelle Stanca. Arsa.
Balsamo profumato che dissolve gli Odori
di questa Vita Necrotica.
Parole che non Escono dalle Labbra,
Pensieri che non sanno cosa Dire.
E questa Mancanza che Dipana l'Anima,
Malata di Te e del tuo Essere.
Fremo. Vibro. Come delle Ali che Battono velocissime,
mi chiedo ancora perché io Nutra tutto Questo.
Sono Assente d'Orgoglio e Spirito di Conservazione
davanti alle tue Moine e Sensazioni.
Travolta. Nuovamente. Cancello il Passato.
Tutto l'Orrore che c'è Stato. In un Attimo.
Torno a Respirare in un Sussulto.
Annaspo chiedendomi dove Sono.
Poi riconosco i Luoghi della Mia e della Tua Esistenza,
chiudo gli Occhi e mi Immergo nei Ricordi.
Quel che vedo è Solo Dolcezza. Infinita.
La Presenza, il Calore, La Fiducia e il Rispetto.
Quell'Affinità Elettiva che Pochi hanno e che non Sviluppano Subito,
come abbiamo fatto Noi. Fulmineamente.
Stendo le Mani sulla Pelle. M'Accarezzo i Polsi, gli Avambracci.
Poi le Braccia. Lentamente.
Riscopro così il Mio Dolore. Sulle Cicatrici della mia Carne.
Prendo Paura di tutto quello che è Stato e che ho Subito.
Così indietreggio per tornare nell'Oscurità nella quale m'hai Trovato.
Forse è meglio un Passo indietro. E il Silenzio.
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