martedì, settembre 07, 2010

Ritorno alla tua musica e al mio sapere,
disperdo le onde come cerchi nell'acqua.

Mi sento spiaggia del tuo mare,
libero di tornare e andartene,
libera di bagnarmi e sentirti.

Perché mi sei così dentro ora,
ora che ti avevo tirato fuori
e che il tuo ricordo labilmente svaniva?

L'irruenza delle tue parole
continuamente cantate ad un'altra
volte a me per sola accondiscendenza di eventi.

E logora dentro il tuo mare,
onda dopo onda
distrugge la roccia di cui è composto il Cuore.

E sparirai di nuovo,
come la bassa marea.
T'attenderò illudendomi.

Ma tornerai.

In un altro luogo.

4 commenti:

Lorenzo ha detto...

Ci vediamo là.

UIFPW08 ha detto...

Ho atteso per mare i tuoi occhi indimenticabili da sognare.
Tra le onde non vì erano sirene da ascoltare
ne illusioni da vivere, solo i tuoi baci da amare,
i tuoi sorrisi da rubare e i miei silenzi da dimenticare.
Anche la gente si stupiva perché continuava a guardare
come d'amore si può impazzire...
come d'amore, si può morire.

Silvia... ha detto...

... ho pensato fossi tu ... forse l'ho sperato ... ultimamente spero talmente tanto da cominciare a credere che basterebbe un soffio per far avverare tutto ....

monteamaro ha detto...

Bella e triste questa poesia...
C'è amore, rabbia e attesa di ritorni, e forse un pò di ingenuità.
Ma infine siamo di carne e sangue, e i sentimenti li viviamo.