venerdì, ottobre 03, 2008

Ho un pò di nostalgia. Nostalgia delle persone, delle cose, del tempo e delle mie sensazioni che inesorabilmente si tramutano in pensieri e ricordi.
Sono nostalgica di coccole, baci e abbracci. Delle risa spensierate, delle serate sveglia, degli amici ... dei veri amici.
Lecco le mie ferite nella consapevolezza che ne verranno altre, nella fiducia di un futuro più sereno per me, ma soprattuto per il mio cuore e la mia anima.
Bramo una serata davanti al camino, di parlare di mille cose e spaziare per mille discorsi, di un calice di vino che possa distendere i miei pienseri, dello scoppiettare del fuoco che ogni tanto può mettere qualche virgola fra i nostri pensieri.
Mi mancano persone, sensazioni. Ho un eterno blues che mi sta consumando.
La cosa che più mi rammarica, mi fa piangere a occhi stretti, è quando la gente si confida con me e riesco a dargli dei giusti consigli o piccoli frammenti della mia vita al momento giusto, al modo giusto. Loro ce la fanno. Non è questo che mi fa piangere, quello che mi fa piangere è non riuscire a far la stessa cosa per me, per le persone che mi stanno accanto.
Sembra più semplice poter dire ad un amico: "Scrivile un biglietto, mettici del profumo e dille che l'ami ..." e poi immaginarli abbracciati in un caloroso e intenso bacio. E' più difficile invece andare dalla persona che ami e dille: "Amami, scrivimi un biglietto, fammi sempre sentire il tuo amore, di essere desiderata, di essere amata, coccolata, compresa ...".
Ma non è l'intento che manca, tante volte è il peso delle parole. Chissà perchè le parole di chi sfiora per un attimo le nostre anime valgono di più di quelle anime che hanno scelto di vivere assieme per tutta la vita.
Per sempre ...
Che gran lasso di tempo ... io che non riesco neanche a trovare il tempo di fare una telefonata, di truccarmi alla mattina, a volte di farmi una doccia ...
Che cos'è per me il "per sempre".
Solo parole probabilmente dette in un attimo di disperazione, sperando che il tempo, come noi lo conosciamo possa variare, e plasmare l'attimo in un eterno.
Come vorrei avere un attimo eterno per me, per l'album delle foto dei piccoli da sistemare, per tutti i miei incantesimi, infusi di erbe e passeggiate in mezzo ai boschi, per un bagno con la più grande, per i baci col più piccolo, per un plaid e una collina col mio amore.
Corro dietro ad un sogno, rimpiangendo un ricordo, trascorrendo attimi che non mi appartengono.

Non è un granchè scoprire che la vita è molto diversa da quello che ti aspettavi, che anche se sai di dover fare un lavoro su te stessa per migliorare ed andare avanti, non hai tempo per farlo. E ti lasci vivere, o meglio vivi ogni attimo intensamente. Quegli attimi che non ti appartengono, le lunghe file dal dottore, i clienti al telefono, le serate davanti al monitor.

A volte mi chiedo cosa mai io abbia nelle mani. E' vero ho due cuccioli favolosi, li adoro e sono la mia carica (e anche la mia scarica ...). Mi è stato detto che alla mia età avere una casa, due lavori, due figli e due stipendi sicuri non è da tutti. Ma stranamente quello che si ha è sempre differente da quello che il cuore sogna.

Non voglio nulla di diverso da quello che ho sempre sognato: serenità, attimi solitari per ritemprare il mio animo, un contatto più intenso con la natura e la vita stessa. Attimi di tempo che spezzano il tempo per poter dire "sto vivendo, non mi stanno vivendo".

Ho paura che quando mi fermerò sarà troppo tardi e non potrò fare ciò che ora sogno e per cui oggi ho le forse ma non il tempo. Quando avrò tempo, scemeranno le forze.

Seduta ancora una volta davanti al camino, questa volta sarò sola e chiuderò gli occhi sognando i miei bambini che mi correvano attorno e di cui toccavo i biondi capelli, degli occhi sorridenti, delle lunghe giornate passate a casa, il profumo della terra bagnata ... e sognerò e vorrò dormire, per sempre.

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