martedì, settembre 18, 2007

Non recidere, forbice, quel volto



Non recidere, forbice, quel volto,
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.

Un freddo cala...Duro il colpo svetta.
E l'acacia ferita da sé scrolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di Novembre.


(Eugenio Montale, Le Occasioni; Mottetti)

E ora sei assieme al mio nonno, quel marito che tanto amavi e che ti mancava. Mi spiace di non aver capito che eri stanca e che volevi andare via, di non averti detto che vi amavo. Per me eri immortale, non mi avresti mai lasciato. Mi hai guidato, fatto da mamma per molti anni. Ora mi sento sola, un grande vuoto e non riesco neanche a piangere, per me è come irreale.
Tante persone mi si affollano intorno e mi dicono quanto gli dispiace, ma io non le sento. Ripenso a te, ai nostri segreti, alle tante chiacchierate di sfogo, ai pomeriggi passati ridendo sulle cose accadute, alle mie preoccupazioni che passavano quando vedevo i tuoi occhi, alle tue mani che mi hanno accarezzato tante volte il viso.
Mi mancherai tanto, ma ora non me ne rendo ancora conto. Quando mi sbaglierò prendendo il telefono per chiamarti come ogni pomeriggio, li una lacrima scenderà sul mio volto. Ci vorrà tanto, lo so.
Sei come una madre, lo sei sempre stata. Ti voglio tanto bene.

1 commento:

Duca Nero ha detto...

Ora mi rimane più che mai arduo commentare questo post. Non si gioca più, la morte rende tutto troppo difficile. Dirti che ti capisco, ho perso mio padre quando sia lui che io eravamo troppo giovani, quando a tutto si pensava meno che alla morte? Non credo possa alleviare il tuo dolore, e come posso esserti vicino quando sono solo una serie di lettere su uno schermo? Mi sento più che mai inutile, e invece vorrei essere vicino a te, abbracciarti, dirti tante cose, cercare di distrarti... Se ti può giovare sapere che ti penso, che capisco il tuo dolore e il tuo smarrimento, che soffro solo al pensiero che tu sia triste, allora queste righe non sono state vane. Coraggio, mia dolce amica, negli occhi dei tuoi figli c'è la vita che continua, in loro c'è anche qualcosa delle persone care che non ci sono più, per loro tu hai il dovere di andare avanti, con loro proseguirai il cammino e a loro insegnerai quello che tua nonna ha insegnato a te, e lei sarà sempre con voi anche se non la potrai vedere.