Le Mancanze nascono nel Ventre malato
di quell'Amore che è stato ucciso
senza alcuna remora.
Sanguino mentre Ingoio i miei Sussulti
e nella Vita ritrovo la Morte dolce
che esime dagli Eventi.
Frugo in me Stessa con un Coltello,
in quei meandri che dicevi di Desiderare
come Carne della tua stessa Carne.
Non c'è Pace nella mia Ricerca
solo lo strenuo Dolore costante
che fa Desistere ogni mia Speranza.
La Mente spazia in Lande verdi e assolate
mentre attorno a me il Buio mi avvolge
definendo Arabeschi Oscuri sulla mia Pelle Diafana.
Insostenibile Leggerezza di questo Essere
posto in mezzo alla tua Ignavia,
al Mancato sentore di una Vita degna di questo Nome.
Perdersi senza mai più Ritrovarsi,
sconfinate le Strade che portano alla Giusta Via,
impraticabili per qualsiasi Persona scelga di non muoversi.
Muri di Ghiaccio e Silenzio cingono l'Anima,
il Disagio prende in sopravvento facendo Fremere la Carne.
Non sei più capace di Farti di me, salvandoti.
Assenzio Verde cola dalle Labbra stanche
di tutte quelle Parole mai Ascoltate
delle Bugie con le quali hai tessuto le mie Vesti.
Agognabile è la Morte come liberazione dalla Sofferenza,
continuo a segnare le mie Braccia per non Pensare,
perchè il mio Cuore smetta di Urlare.